lunedì 30 giugno 2025

A venticinque anni dalla scomparsa celebriamo Walter Matthau attraverso cinque film in streaming

Il 1 luglio di venticinque anni fa ci lasciava uno dei più grandi attori comici mai esistiti, ovvero Walter Matthau. Attivo fin dagli anni ‘50, Walter John Matthow (vero nome) ha trovato la consacrazione nel decennio successivo, e da quel momento si è imposto come una delle icone della commedia americana, sia stata essa sofisticata oppure maggiormente corrosiva. Qui sotto trovate i soliti cinque film in streaming con cui vogliamo rendergli omaggio, ma mai come in questo caso rappresentano soltanto una minima parte della carriera e dell’arte di un attore unico. Buona lettura.

Cinque film in streaming interpretati da Walter Matthau

  • Sciarada
  • A prova di errore
  • Non per soldi…ma per denaro
  • Prima pagina
  • Il colpo della metropolitana - Un ostaggio al minuto

Sciarada (1963)

Uno dei classici della commedia sofisticata condita di giallo arriva grazie al grande Stanley Donen, che dirige due mostri sacri della Hollywood classica come Audrey Hepburn a Cary Grant. Sciarada è un lungometraggio che sembra essere arrivato leggermente fuori tempo massimo, ma rimane comunque una delizia per la bravura degli interpreti e la dolcezza del tono. Matthau si regala un ruolo di contorno spigliato e già in linea con quello che diventerà il timbro delle sue migliori performance. Film semplicemente delizioso, che si lascia vedere ogni volta con un piacere che solo un certo tipo di cinema sa regalare. Disponibile su Google Play, Apple Itunes.

A prova di errore (1964)

Cambio di tono perentorio per Matthau, che entra nel cast del dramma politico di Sidney Lumet. Uscito nello stesso anno de Il Dottor Stranamore, che possiede la stessa tematica, A prova di errore non incontrò lo stesso successo e onestamente non è all’altezza del film di Kubrick, ma rimane un prodotto carico di tensione. Al comando del cast un Henry Fonda perentorio e addolorato,a  cui Matthau fa da spalla solida e tagliente. Nel pieno della Guerra Fredda, un lungometraggio che fece discutere. Tra le prove drammatiche di Matthau, una delle sue maggiormente stringate ed efficaci. Disponibile su Google Play, Apple Itunes, Amazon Prime Video.

Non per soldi…ma per denaro (1964)

La svolta nella carriera di Matthau arriva quando Billy Wilder sceglie di affiancarlo per la prima volta a Jack Lemmon in questa commedia assolutamente cinica in cui l’attore trova il personaggio perfetto. E infatti arriva l'Oscar come non protagonista. Non per soldi…ma per denaro è una delle ultime fiammate di Wilder, un film davvero pessimista e insieme a tratti irresistibile. Le sequenze in ospedale sono corrosive, quasi drammatiche per il loro cinismo. Ci si diverte, ma si ride davvero a denti stretti. Una delle coppie più grandi delle storia del cinema si forma…Disponibile su Amazon Prime Video.

Prima pagina (1974)

Questo è a nostro avviso il capolavoro del trio formato da Billy Wilder, Jack Lemmon e Walter Matthau. L’adattamento della play leggendaria di Ben Hecht si rivela un kammerspiel dove il regista lavora dentro l'inquadratura con una serie di trovate incredibili. Quasi teatro filmato che diventa grande cinema, attento e puntiglioso. Vi partecipano meravigliosamente anche Susan Sarandon e Carol Burnett. Prima pagina è cinema classico in un momento in cui Hollywood stava cambiando radicalmente. Eppure rimane complesso, attuale, vorticoso. Per noi un capolavoro indiscutibile. E Lemmon e Matthau danno davvero il meglio delle rispettive capacità comiche. Inarrivabili. Disponibile su Apple Itunes.

Il colpo della metropolitana - Un ostaggio al minuto (1974)

Un thriller che a suo tempo si presentò come qualcosa di innovativo, l’idea di adoperare la metropolitana come prigione per gli ostaggi regala al regista Joseph Sargent la possibilità di giocare con situazioni tesissime e claustrofobiche. Matthau come protagonista alterna serietà e momenti leggeri con maestri assoluta. Robert Shaw e Martin Balsam come criminali sono uno spasso da gustare. Il colpo della metropolitana - Un ostaggio al minuto si rivela meritatamente un grande successo di critica e pubblico, tanto da entrare nella storia del genere anni ‘70. Un classico newyorkese, ancora oggi bellissimo. Disponibile su CHILI, Apple Itunes, Amazon Prime Video.



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Heath Ledger: poco prima di morire l'attore ha svelato il titolo del suo film preferito

Forse non tutti conoscono il titolo del film preferito di Heath Ledger, che ne ha parlato a più riprese durante le interviste che ha concesso e che, a pensarci bene, è coerente con le sue scelte artistiche. Più di ogni altra cosa, l'attore adorava Il Mago di Oz (1939) di Victor Fleming, che nel 1940 vinse l'Oscar per la Miglior Colonna Sonora e per la Migliore Canzone (Over the rainbow).

La scelta di Heath Ledger non sorprende chi conosce la sua filmografia e le sue scelte artistiche. Ricordiamo infatti che l'attore è stato protagonista, insieme a Matt Damon, de I fratelli Grimm e l'incantevole strega e che ha recitato in diverse scene di PParnassus - L'uomo che voleva ingannare il Diavolo, poco prima che la sua giovane vita venisse strappata via. Nessuno dei due film ha avuto un destino fortunato al boxoffice, ma Ledger se n'è fatto una ragione e, se non fosse morto, avrebbe certamente proseguito nella direzione di film in cui è evidente la magia del cinema. A questi dobbiamo aggiungere un cinecomic Il Cavaliere Oscuro, nel quale ha interpretato un'accattivante versione di Joker, l’arcinemico di Batman. Alla guida del film c'era nientemeno che Christoper Nolan, che avrebbe continuato volentieri a dirigerlo se il nostro non fosse morto all’inizio del 2008 a soli 28 anni. Per la sua performance nel film di Nolan, Ledger vinse, postumo, l'Oscar come Miglior Attore non protagonista.

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Il fascino intramontabile del Mago di Oz e la sua eredità

Non basterebbero mille parole per spiegare quanto sia bello e fantasioso Il Mago di Oz, che continua ad appassionare generazioni di cinefili. I temi che affronta sono diversi e ancora attuali. Ad esempio si parla di cosa significhi essere un outsider se non si è maschi alfa o donne perfette. E di perfetto la compagnia che, lungo il sentiero di mattoni gialli, si recava a Oz non aveva molto. C'era chi cercava un cuore e chi il coraggio, e anche Dorothy aveva i suoi grattacapi. Nel musical, inoltre appariva una delle migliori cattive di sempre: la famosa Strega dell’Ovest interpretata da Margaret Hamilton. E che dire di Judy Garland? Non era che una ragazzina ma era bravissima. Per lei la lavorazione non fu affatto facile, come ci ha mostrato anni fa Judy, il film che ha fatto vincere l'Oscar a Renée Zellweger. I costumi dei personaggi erano pesantissimi e nei teatri di posa faceva caldo, e quindi gli attori sudavano moltissimo sul set e giustamente si lamentavano. Il film, inoltre, passò di mano in mano. A cominciare fu Richard Thorpe, sostituito prima da George Cukor e poi da Victor Fleming. A completare il musical arrivò infine King Vidor. Basato sul romanzo di L. Frank Baum, Il Mago di Oz, il film conquistò critica e pubblico e, negli anni, ha avuto sequel e reboot vari, tra cui Nel fantastico mondo di OZ, il grande e potente OZ, Ritorno a Oz, Wicked ed Wicked - Parte 2.



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domenica 29 giugno 2025

I migliori film in streaming di Michael Shannon, protagonista di The End

Nelle sale italiane arriva questa settimana The End di Joshua Oppenheimer, che vede protagonista la coppia d’eccezione formata da Tilda Swinton e Michael Shannon. Ed è proprio a questo consumato attore che vogliamo dedicare i nostri cinque film in streaming odierni. Buona lettura.

I migliori film in streaming interpretati da Michael Shannon, protagonista di The End

  • 8 Mile
  • Revolutionary Road
  • Take Shelter 
  • L’Uomo d’Acciaio 
  • La forma dell’acqua - The Shape of Water 

8 Mile (2002)

Il primo ruolo per cui Shannon si fa notare arriva grazie a Curtis Hanson, che lo vuole spasimante di Kim Basinger, madre problematica del protagonista Eminem. Fotografato in maniera splendida da Rodrigo Prieto, 8 Mile è una delle grandi sorprese della stagione, un film scritto, interpretato e diretto con adesione al tema di rarissima efficacia. Bellissimo finale anticlimatico, che restituisce la realtà di una situazione economica e sociale raramente portata al cinema con tale impeto. Oscar per la miglior canzone, Lose yourself, più di cento milioni incassati sul solo mercato statunitense. Uno dei film migliori di inizio millennio, che ogni volta è un  piacere rivedere. Nel cast anche Anthony Mackie e Brittany Murphy. Disponibile su Rakuten TV, Google Play, Apple Itunes.

Revolutionary Road (2008)

Per SHannon arriva la prima nomination all’Oscar come miglior attore non protagonista - la seconda arriverà grazie ad Animali notturni - per un ruolo marginale ma estremamente significativo nel miglior film dell’anno. Tratto da Richard Yates, Revolutionary Road viene diretto da Sam Mendes e fotografato da Roger Deakins con una forza cinematografica mai vista in precedenza per un melodramma in costume. Kate Winslet e Leonardo DiCaprio sono i protagonisti perfetti, lei è appassionante. Ritratto spiegato dell’America ipocrita e perbenista degli anni ‘50. Da rivedere e amare incondizionatamente. Ogni singola volta. Disponibile su Rakuten TV, Google Play, Apple Itunes, TIMVIsion, Amazon Prime Video, Paramount +.

Take Shelter (2011)

Prima collaborazione con l’amico Jeff Nichols, con cui realizzerà molti altri film tra cui il bellissimo Loving. Ma Take Shelter è quello che possiede maggiore forza ipnotica, un thriller psicologico che gioca con il confine labile tra realtà e allucinazione. Shannon è bravissimo, a tratti vibrante; a suo fianco una Jessica Chastain perfetta come spalla che tenta di salvare il marito dai propri demoni. Il finale è enigmatico e sconvolgente, a chiudere un lungometraggio di interpretazione complessa ma totalmente affascinante. Un esordio di quelli che non si dimenticano, soprattutto grazie al suo potente protagonista. Una delle prove migliori della carriera di Shannon. Disponibile su Rakuten TV, Google Play, Apple Itunes, Amazon Prime Video.

L’Uomo d’Acciaio (2013)

Il gigantesco e roboante cinecomic diretto da Zack Snyder vede Michael Shannon interpretare il Generale Zod, carismatico antagonista del Superman di Henry Cavill. L’Uomo d’Acciaio funziona davvero bene, soprattutto quando a supporto ci sono grandi attori come Russell Crowe o Kevin Costner. Lo spettacolo è visivamente notevole, la sceneggiatura tiene, Amy Adams come Lois Lane possiede la dovuta umanità. Il successo al botteghino è grosso ma non gigantesco, almeno non al livello dei film della Marvel. Peccato, questo film ha un cuore. Forse il miglior Superman dell’era moderna. Compreso molto probabilmente quello imminente di James Gunn…Disponibile su Rakuten TV, CHILI, Google Play, Apple Itunes, Netflix, TIMVIsion, Amazon Prime Video, NOW.

La forma dell’acqua - The Shape of Water (2017)

Personaggio interessante quello di Shannon nel film di Guillermo Del Toro. Un uomo d’ordine che si rivela uno psicopatico ossessionato dal controllo. Contro lui si schierano una bravissima Sally Hawkins, Octavia Spencer e Richard Jenkins. Vincitore del Leone d’Oro a Venezia e dell’Oscar come miglior film dell’anno, La forma dell’acqua - The Shape of Water è una favola dark che guarda al passato per raccontare il presente. Non il miglior film dell’autore, ma senza dubbio una parabola visivamente efficace e capace di contenere momenti di grande umanità. Per Shannon un altro fiore all’occhiello in una carriera che alterna momenti di grande caratterista con altre opere di impatto autoriale raffinato. Disponibile su Rakuten TV, Google Play, Apple Itunes, TIMVIsion, Disney +.



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Glen Powell non è ancora diventato un supereroe, ma ha le idee ben chiare su chi interpretare

Glen Powell è una delle star del momento in quel di Hollywood e, finora, non ha ancora interpretato un supereroe. Ciò non significa che non abbia le idee ben chiare in merito. Il suo nome negli ultimi anni è stato associato a successi come Top Gun: Maverick, Tutti tranne te, Twisters, Hit Man – Killer per caso e il prossimo The Running Man in uscita, ma non gli dispiacerebbe anche una parentesi da eroe e avrebbe già in mente la figura adatta.

Ecco il vero supereroe che Glen Powell vorrebbe interpretare sullo schermo

Glen Powell indosserà mai un mantello da supereroe? Una risposta al momento non c’è, ma l’attore spera di sì, così come molti dei suoi fan che l’avrebbero già individuato come il perfetto Ciclope del reboot degli X-Men. Altri, invece, sperano di rivederlo come il nuovo Batman del DCU. Dal suo canto, l’attore ha rivelato quale personaggio vorrebbe tanto interpretare un giorno nell’universo dei supereroi e potrebbe rivelarsi una grande sorpresa per i suoi fan. La scelta, infatti, è ricaduta su Captain Planet.

Probabilmente chi è cresciuto negli Anni ’90 ricorderà la serie d’animazione intitolata Capitan Planet e i Planeteers, durata sei stagioni ed iniziata nel 1990 con protagonisti cinque adolescenti provenienti da diverse parti del mondo a cui vengono donati anelli magici dallo spirito Gaia. Insieme nel momento del bisogno, i cinque eroi possono combinare i loro anelli per evocare Captain Planet, che combatte le forze del male. Ed è proprio questo personaggio che Glen Powell vorrebbe tanto interpretare sullo schermo. Buffo pensare che in realtà un nuovo film dedicato a Capitan Planet e i Planeteers è in stallo da anni. Un tentativo più recente ha coinvolto proprio Glen Powell e, nel 2024, l’attore ha rivelato a IndieWire che le sue intenzioni sono ancora serie: “Sono molto, molto appassionato di 'Captain Planet'. Voglio che quello venga realizzato. E sento che abbiamo un modo molto, molto forte per entrare in quel mondo e qualcosa che credo il mondo voglia vedere, ma le persone che possiedono quella proprietà hanno altre idee e altri piani, e va bene così. Senti, continuerò a fare film e a fare quello che ho intenzione di fare, e alla fine vedremo se la situazione tornerà. Ma alla fine, è fuori dal tuo controllo”.



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28 anni dopo, Ralph Fiennes anticipa cosa accadrà nel sequel The Bone Temple

Ralph Fiennes tornerà molto probabilmente anche in The Bone Temple, sequel diretto di 28 anni dopo diretto da Nia DaCosta, che subentrerà a Danny Boyle. Quest’ultimo aveva già introdotto il mondo post-apocalittico in 28 giorni dopo, con protagonista all’epoca Cillian Murphy, ma a distanza di oltre vent’anni è tornato al cinema per raccontare cos’è accaduto in tutto questo tempo. Il mondo è ancora sopraffatto dal virus, ma i personaggi sono diversi, ognuno alle prese con le proprie battaglie. Quello interpretato da Ralph Fiennes è un medico che vive tra gli infetti, raggiunto da un ragazzino che desidera salvare sua madre.

28 anni dopo: The Bone Temple, Ralph Fiennes anticipa i temi affrontati nel sequel: “Dolore e distruzione”

Alex Garland ha firmato la sceneggiatura di 28 anni dopo e del sequel diretto The Bone Temple; i due capitoli, del resto, sono stati girati in modo consequenziale. In 28 anni dopo la storia è quella di un gruppo di sopravvissuti che vive su un’isola collegata alla terraferma soltanto da una strada sorvegliatissima. Spike è un ragazzino addestrato da suo padre a difendersi dagli infetti. Quando, però, è proprio Spike a voler salvare sua madre da una misteriosa malattia, suo padre diventa un ostacolo. Madre e figlio partono per la missione e scovano il dottore che vive tra gli infetti, Ian Kelson. Destino vuole che sia il dottore a trovare prima loro. E per fortuna, considerato che contraggono una variante del virus, detta Alfa. Eccentrico, gentile e compassionevole, il medico vive in un tempio di ossa, ossa di umani ed infetti in egual misura riunite per commemorare le loro vite. Kelson ha costruito dei santuari di teschi ed ossa e quello scenario sarà protagonista proprio del secondo film. Probabilissimo quindi che anche il medico farà parte del sequel ma, a tale proposito, Ralph Fiennes non ha voluto raccontare molto. Ad Entertainment Weekly ha rivelato: “Posso dire che i temi che abbiamo toccato nella scena sul treno, il momento del travaglio, l'umanità... è un momento critico nella vita di una madre e di un figlio. Il momento umano per eccellenza è quello di una donna infetta che partorisce un bambino non infetto. Il tema dell'umanità innata... è ancora vivo nell'anima, nel cuore, nella mente di una persona infetta? È completamente corrotta? È solo rabbiosa? O c'è la possibilità di qualcosa? Qualcosa di umano, è ancora lì”.

L’attore si riferisce alla scena in cui Isla aiuta una donna infetta ed incinta a partorire il suo bambino su un treno abbandonato e, inaspettatamente, il bambino non è infetto. L’attore ha aggiunto che un altro tema da affrontare è la violenza umana che sarà al centro del rito di passaggio a cui Spike si sottopone con suo padre mentre caccia ed uccide gli infetti per dimostrare di essere un uomo: “Portiamo dentro di noi il potenziale per una terribile distruzione e dolore. Questo tema viene ripreso con forza nel film successivo”. The Bone Temple in realtà ha già annunciato la sua data d’uscita per gennaio 2026.



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Grease: John Travolta si presenta vestito da Danny Zuko e a sorpresa a una proiezione del film e poi posta il video

Uno dei personaggi più iconici che John Travolta ci ha regalato nella sua carriera è senza dubbio Danny Zuko di Grease, il ragazzo sbruffoncello dai capelli scolpiti dalla brillantina del film del 1978 ispirato all’omonimo musical di Jim Jacobs e Warren Casey. Leader di una gang chiamata T-Birds, Zuko faceva il duro, ma in realtà era un tenerone, e si innamorava di una ragazza di nome Sandy interpretata dalla compianta Olivia Newton John.

Grease ha portato fortuna a Travolta, che tuttavia si era imposto all'attenzione internazionale grazie all'interpretazione di Tony Manero ne La Febbre del sabato sera, uscito nel 1977. Costato appena 6 milioni, Grease ne incassò quasi 395 in tutto il mondo, piazzandosi al 1° posto nella classifica dei film più visti di quella stagione sia negli USA che in Italia, dove guadagnò 8 miliardi di lire.

Se ricordiamo Danny Zuko e il film di Randal Kleiser, è perché John Travolta ha fatto un'apparizione a sorpresa a una proiezione sing-A-long di Grease presso l’Hollywood Bowl, laddove per sing-along si intende una proiezione in cui il pubblico è invitato a cantare le canzoni del film, un po’ com’è stato per Wicked nelle sale di ogni città del mondo.

La prova dell’apparizione a sorpresa di John Travolta è un video che l'attore ha condiviso su Instagram. Nessuno sapeva che avrebbe partecipato all'evento, e infatti il pubblico è impazzito. Anche il regista e i componenti del cast che erano presenti non hanno creduto ai loro occhi quando hanno visto quanto Travolta somigliasse ancora a Danny Zuko. Dopodiché l'attore ha cantato "a-womp-bop-a-looma a-womp-bam-boom", un verso della favolosa “We go together” che è la terz’ultima traccia della colonna sonora. John Travolta ha infine detto agli spettatori: "Godetevi il film, vi amiamo!" e Grease è cominciato. Insieme a John erano sul palco Randal Kleiser, Barry Pearl (Doody), Didi Conn (Frenchy), Kelly Ward (Putzie) e Michael Tucci (Sonny LaTierri).

Il video in cui John Travolta sale sul palco dell'Hollywood Bowl vestito da Danny Zuko

Il video postato da John Travolta su Instagram mostra ciò che vi abbiamo appena raccontato. Non possiamo non notare quanto sia in forma l'attore, che ha condiviso anche una sua foto. Prima di augurare buona visione agli spettatori, l'attore dice: "L.A! I thought you were going back to Australia" (Los Angeles, pensavo che saresti tornata in Australia), che poi è una delle battute più celebri del film, pronunciata da Zuko nel momento in cui vede che Sandy (Olivia Newton John) frequenta la sua scuola. Nella caption del post si legge:

Stasera, all'Hollywood Bowl, ho sorpreso tutto il pubblico alla proiezione sing-A-along di Grease vestito da Danny Zuko. Nessuno sapeva niente, nemmeno il cast. Grazie per la bellissima serata (scrollate a sinistra per vedere il video!)


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sabato 28 giugno 2025

Jurassic World - La rinascita, lo sceneggiatore rivela quanto è stato coinvolto Steven Spielberg in questo film

Pur non avendo curato la regia, a detta dello sceneggiatore David Koepp Steven Spielberg è stato ampiamente coinvolto nella realizzazione di Jurassic World: La Rinascita. Settimo capitolo del franchise in arrivo al cinema questa estate, il nuovo film di Jurassic World è stato presentato sin dall’inizio come il primo di una nuova trilogia con protagonista Scarlett Johansson e Steven Spielberg, che ha guidato il suo successo sin dall’inizio con Jurassic Park, figura come produttore e, a detta di Koepp, è stato ampiamente coinvolto nella realizzazione del film.

Jurassic Park: La Rinascita, lo sceneggiatore conferma il forte coinvolgimento di Steven Spielberg nel film

Chi è cresciuto negli Anni ’90 non avrà dimenticato il fenomeno di Jurassic Park. Arrivato in sala nel 1993, Jurassic Park è stato introdotto al mondo intero con la regia di Steven Spielberg, che ha poi ripreso il ruolo ne Il mondo perduto – Jurassic Park nel 1997. Successivamente è stato coinvolto come produttore nel franchise e, anche in occasione di La Rinascita, è stato attivamente coinvolto nel processo creativo stando alle recenti dichiarazioni di David Koepp. “Steven è stato profondamente coinvolto. Ed è stato uno dei motivi per cui ho accettato di farlo. Perché Steven è stato profondamente coinvolto fin dall’inizio e per i sei mesi in cui abbiamo lavorato alla sceneggiatura siamo stati soltanto io e lui. Gli mandavo le mie idee e ci lavoravamo insieme e quando si ha la piena attenzione di Steven i risultati possono essere davvero spettacolari”, ha raccontato lo sceneggiatore a Deadline.

Atteso in sala a luglio 2025, Jurassic World: La Rinascita ha coinvolto Scarlett Johansson come protagonista nel ruolo di Zora Bennett, seguita da Jonathan Bailey, Mahershala Ali, Rupert Friend e Ed Skrein. Ad occuparsi della regia è Gareth Edwards.



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A Cinderella Story, Chad Michael Murray è un vero fan e vorrebbe un reboot: "Mi piacerebbe"

Sono trascorsi vent’anni da quando Hilary Duff e Chad Michael Murray hanno recitato fianco a fianco in A Cinderella Story, una commedia romantica che ricalca la classica fiaba di Cenerentola ma ambientata in un contesto più moderno. Vivendo attualmente nell’era dei reboot e remake, è possibile che una storia simile possa tornare prima o poi e a Chad Michael Murray piacerebbe tanto essere coinvolto.

A Cinderella Story, Chad Michael Murray torna sul reboot: “Mi piacerebbe tantissimo”

Un po’ come accaduto con Quel pazzo venerdì, di ritorno al cinema con un sequel a distanza di vent’anni, Chad Michael Murray si augura che anche A Cinderella Story tornerà prima o poi sullo schermo. Il suo è un desiderio che potrebbe diventare facilmente realtà, considerato il successo all’epoca riscosso dal film in questione. In A Cinderella Story l’attore in questione ha interpretato il bello e popolare Austin Ames, che si nasconde dietro una chat scoprendo un forte interesse nei confronti di una ragazza che incontrerà soltanto al ballo in maschera della scuola. Non sa, infatti, che dietro la maschera si nasconde la timida e poco popolare Sam, che ha perso il padre e vive con la matrigna e le sorellastre come una versione moderna di Cenerentola.

Nonostante sia trascorso molto tempo dal suo debutto, non è così difficile immaginare un sequel reboot di A Cinderella Story, soprattutto con il cast originale. A Chad Michael Murray piacerebbe, come ha ribadito nuovamente ai microfoni di ViralPopCulture: “La gente mi chiede ancora di Austin, mi piacerebbe davvero tornare ad interpretarlo. Sarebbe un grande party nostalgico per tutti quei romantici là fuori”. Sarebbe anche curioso sperimentare una nuova versione di A Cinderella Story, considerato lo sviluppo dei social.



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venerdì 27 giugno 2025

È morto Lalo Schifrin, il tema di Mission Impossible fu composto da lui

Si è spento a 93 anni il compositore Lalo Schifrin, noto a tutto il mondo per il suo famosissimo tema musicale di Mission: Impossible, uno dei pezzi più iconici e trascinanti della tv e del cinema d'azione. Aveva ottenuto un Oscar alla carriera nel 2019, un premio andato nella storia solo ad altri due compositori, Ennio Morricone e Quincy Jones. Aveva al suo attivo un centinaio di colonne sonore e ha composto fino a una decina d'anni fa. Aveva iniziato la sua lunghissima carriera a metà degli anni Cinquanta ed era stato nominato all'Oscar sei volte.

Addio a Lalo Schifrin, tra Mission Impossible e Rush Hour, passando per l'ispettore Callaghan

Lalo Schifrin aveva scritto il celeberrimo tema musicale di Mission: Impossible nel 1966, anno della prima messa in onda del telefilm: quel pezzo così riconoscibile era stato poi ereditato dalla saga cinematografica con Tom Cruise, a partire da una nuova versione aggiornata da Larry Mullin Jr e Adam Clayton degli U2 per il primo film della saga nel 1996. Schifrin però è stato molto di più. Nato a Buenos Aires nel 1932, figlio del secondo violino dell'orchestra del Teatro Colón, cominciò a studiare piano a sei anni, poi a venti abbandonò definitivamente gli studi di legge e sociologia in patria, per iscriversi al conservatorio di Parigi, sempre con il cuore il jazz che l'aveva stregato. Dalla metà degli anni Cinquanta collaborò come musicista o compositore con nomi del calibro di Ástor Piazzolla e Dizzy Gillespie, ma fu in uno dei suoi ritorni in Argentina che cofirmò le musiche del suo primo film, Venga a bailar el rock (1957). Da quel momento non si fermò più: ricordiamo tra gli impegni più prestigiosi Nick Mano Fredda (1967), L'uomo che fuggì dal futuro (1971, esordio di George Lucas), Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo! (1971, ma coprì tutta la saga fino al 1988), Amityville Horror (1979), i tre Rush Hour. La sua prima serie tv fu The Man From U.N.C.L.E., ma passò pure per il tema di Starsky & Hutch. Il suo ultimo album da solista è del 2001 ("Schifrin/Schuller/Shapiro: Piano Trios"), e nella sua carriera ha composto musica da camera e per orchestra. Ha ricevuto sei nominination all'Oscar, quattro ai Primetime Emmy, incluso per Mission: Impossible, naturalmente, che comunque gli fruttò due Grammy.



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Lilo & Stitch 2, Disney conferma che il sequel è in fase di sviluppo

Dopo il successo al botteghino, Disney ha confermato la realizzazione di un sequel per il live action di Lilo & Stitch.

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giovedì 26 giugno 2025

Mentre Brad Pitt è in giro a promuovere F1, i ladri gli svaligiano casa a Los Angeles

Anche le star hanno i loro grattacapi, a dimostrazione che fama, fortuna e bellezza non bastano ad avere una vita assolutamente perfetta. Brad Pitt alias l'uomo più bello del mondo secondo i più ha avuto i ladri a casa, o forse sarebbe meglio dire in una delle sue case: la villa megagalattica nel quartiere collinare di Los Feliz a Los Angeles, che ospita diverse altre celebrità. Il divo non era in casa perché impegnato con la promozione di F1, il film di Joseph Kosinski sulla Formula 1 che è appena arrivato nelle nostre sale. L'attore, che lo sta portando in giro per il mondo, ha più volte ripetuto quanto quest'esperienza lavorativa lo abbia divertito, portandolo a riscoprire la sua passione per l'azione e per il cinema in generale. Può capitare, infatti, che dopo decenni di carriera e di successi, si abbia voglia di fare qualcosa di nuovo, e per il nostro F1 è stata certamente un'esperienza unica e felicemente imprevista.

Leggi anche F1 è al cinema: Brad Pitt in pista ad alta velocità per il film sulla Formula Uno

La dinamica del furto nel villone di Brad Pitt a Los Angeles

Ma torniamo ai ladri. Il Dipartimento di Polizia di Los Angeles ha confermato all'Associated Press e a NBC news che tre individui si sono arrampicati su uno steccato e lo hanno scavalcato per poi entrare a casa Pitt ttraverso una finestra. I malandrini hanno svaligiato per bene la villa. e Al momento non è dato sapere a quanto ammonti il valore degli oggetti rubati. Inoltre non è stata resa nota l’identità dei sospetti .

Brad Pitt ha acquistato la proprietà a Los Feliz nel 2023 pagandola 5 milioni e mezzo di dollari. Prima apparteneva all'ereditiera Aileen Getty, che, in cambio, ha comprato la vecchia casa di Brad sulle Hollywood Hills al costo di 33 milioni. Nel 2022 la star ha acquistato una villa anche nella cittadina di Carmel-by.the-Sea, che qualcuno conosce perché ai suoi abitanti è stato proibito di indossare i tacchi alti, specialmente a spillo, onde non ammazzarsi inciampando sulle radici degli alberi.



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Kevin Spacey: "Perdono chi mi ha giudicato frettolosamente, ma non tornerò a lavorare con queste persone"

Ospite dell'Italian Global Series Festival a Rimini, Kevin Spacey ha spiegato come si sente adesso, quando le controversie legali sembrano archiviate e la sua carriera sta ripartendo. Prova gratitudine per chi non gli ha voltato le spalle subito.

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Horizon - An American Saga Capitolo 2: violati i protocolli durante una scena di stupro, lo dice l'intimacy coordinator

Possibili guai in vista per Kevin Costner per una scena di stupro improvvisata durante le riprese di Horizon: An American Saga - Capitolo 2, sequel di Horizon: An American Saga - Chapter 1. Il western lungamente sognato dall'attore e regista e presentato all’81° Festival di Venezia prosegue le vicende dei personaggi del primo film, che sfortunatamente non ha raggiunto il risultato sperato al boxoffice con la conseguenza che l'uscita in sala del seguito è stata rimandata fino a data da destinarsi. Ciò significa che la sgradevole vicenda di cui vi raccontiamo oggi, e che vede coinvolta la controfigura Devyn LaBella, rischia di rendere definitivamente infausto il destino di Costner e della sua saga. Inutile dire che ci dispiace molto, ma, se la relazione stesa dall’intimacy coordinator Celeste Chaney corrisponde a verità, non possiamo non tirare le orecchie all'autore e protagonista di Balla coi lupi.

La scena di stupro che ha messo la stunt Devyn LaBella in difficoltà e per cui Kevn Costner potrebbe raggiungere un picco di impopolarità

Il mese scorso, l’intimacy coordinator Celeste Chaney ha scritto di suo pugno un resoconto nel quale evidenziava diversi problemi e parlava per filo e per segno di una scena di stupro che non compariva nel copione. La Chaney segnalava innanzitutto che Devyn LaBella avrebbe preferito non girarla e che nessuno le aveva dato i cosiddetti "modesty garments", gli indumenti intimi che servono a coprire le parti intime di un attore. "È stata messa in difficoltà" - si legge nella relazione - "e in una condizione compromettente di vulnerabilità. Poi, mentre tutti aspettavano, le è stato chiesto se le andasse bene di girare".

LaBella era la controfigura di Hella Hunt, che si è immediatamente rifiutata di girare. A quel punto Kevin Costner ha chiamato la povera Devyn e ha detto a un attore di salirle sopra, sbottonarsi i pantaloni e di alzare la gonna dell'attrice. "I protocolli non sono stati rispettati" - ha continuato Celeste Chaney, che biasima il regista per non aver chiamato sul set un intimacy coordinator per mettere a proprio agio la controfigura. Nella relazione si parla anche di messaggi che la Chaney e la LaBella si sono scambiate dopo l'incriminata sequenza. In uno Devyn LaBella scrive che un produttore si è scusato con lei dicendole che Kevin Costner dovrebbe adeguarsi ai tempi che cambiano. La stunt ha comunque fatto causa a Costner e alla produzione per abuso sessuale, discriminazione e violenza emotiva. Sembra infine che, a causa delle sue sacrosante proteste, LaBella abbia visto naufragare la sua carriera, dal momento che il legale di Costner l'ha fatta sembrare "un'accusatrice seriale", in altre parole una pazza. "Una volta superato il limite" - ha detto a tal proposito la controfigura - "c'è poco da fare. Ho protestato immediatamente, e per questa ragione, nessuno mi ha più rivolto la parola e hanno tentato di screditarmi. Qui non si mette in discussione soltanto ciò che è accaduto a me, ma un intero sistema che protegge le persone di potere e punisce chi ha il coraggio di ribellarsi".



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mercoledì 25 giugno 2025

In attesa di Una battaglia dopo l'altra, ecco i migliori film in streaming diretti da Paul Thomas Anderson

Compie oggi 55 anni Paul Thomas Anderson, senza dubbio uno dei grandi cineasti del cinema americano contemporaneo per visione, versatilità e capacità di racconto. In attesa di vedere il suo prossimo Una battaglia dopo l’altra che vede protagonisti Leonardo DiCaprio e Benicio del Toro, ripercorriamo la sua carriera attraverso i suoi film in streaming che preferiamo. Buona lettura.

Cinque film in streaming di Paul Thomas Anderson, in attesa di Una battaglia dopo l’altra

  • Magnolia
  • Ubriaco d’amore
  • Il petroliere
  • Vizio di forma
  • Licorice Pizza

Magnolia (1999)

Dopo l’affermazione di Boogie Nights - L’altra Hollywood, con tanto di candidatura all’Oscar per la miglior sceneggiatura originale, Anderson sforna il suo primo vero capolavoro nel segno di Robert Altman. Magnolia si trasforma infatti in un film corale e ispirato, un labirinto umano di potenza cinematografica ed emotiva indiscutibili. Orso d’Oro a Berlino, il film vede nel cast Jason Robards Jr., Tom Cruise, Julianne Moore, Philip Seymour Hoffman, John C. Reilly e molti altri. Scene di fattura eccelsa, momenti di cinema di bellezza stordente, le canzoni iconiche di Aimee Mann. Altra nomination all’Oscar per la sceneggiatura, e a Cruise come attore non protagonista. Film che ha fatto la storia di quel periodo di cinema. Disponibile su Rakuten TV, CHILI, Google Play, Apple itunes, TIMVision, Amazon Prime Video.

Ubriaco d’amore (2002)

La commedia romantica con tocchi soavemente surreali concede ad Anderson la possibilità di lavorare con un ispiratissimo Adam Sandler, con una bravissima Emily Watson e col sempre titanico Philip Seymour Hoffman. Premiato a Cannes con la Palma alla Regia, Ubriaco d’amore è un film con spunti magnifici, trovate di storia e di regia stravaganti, ispirate, preziosissime. Romantico ma anche estremamente cinico, il film ci regala uno showdown finale tra i due rivali da storia del cinema, grazie alle sue interpretazioni maestose. Uno dei migliori film dell’autore, purtroppo non sempre ricordato come dovrebbe. Disponibile su Rakuten TV, Google Play, Apple itunes, Netflix, Amazon Prime Video.

Il petroliere (2007)

Adattamento cinematografico libero e potentissimo da Upton Sinclair, Il petroliere vede Anderson dirigere un Daniel Day-Lewis crudele e istrionico come non gli capitava dai tempi di Gangs of New York, e infatti l’attore arriva al suo secondo Oscar come miglior protagonista. Anderson si guadagna la prima candidatura per la regia, e il film ottiene la statuetta anche per la fotografia. Paul Dano come coprotagonista è eccellente, e lo scontro finale tra i due quasi da horror. Film potentissimo, straripante, inquadrato in una visione tanto precisa quando stilizzata. Grande cinema d’autore. Disponibile su Rakuten TV, Google Play, Apple itunes, Amazon Prime Video, Paramount +.

Vizio di forma (2014)

Adattamento ancora una volta libero e gioioso di Thomas Pynchon, Vizio di forma vede un Joaquin Phoenix sornione e compassato come protagonista di una detective story ambientata negli anni ‘70. Un film che segue il genere ricalcando un po’ le atmosfere de Il lungo addio dell’amato Altman. Nel cast anche Reese Witherspoon, Maya Rudolph, Josh Brolin, Benicio Del Toro. Ci si diverte molto, un film pensato in libertà e con la voglia di divertirsi. A noi è piaciuto, anche senza amarlo eccessivamente. Disponibile su Rakuten TV, CHILI, Google Play, Apple itunes, TIMVision, Amazon Prime Video.

Licorice Pizza (2021)

Ancora gli anni ‘70, ancora una storia d’amore che trascende l’età, le convenzioni sociali, la voglia di vivere al massimo della bravissima protagonista Alana Haim. Licorice Pizza viene scritto e diretto da Anderson con una tensione ideale da applausi, il quale costruisce un film-fiume che non si può non amare. In parti di contorno troviamo fantastici Bradley Cooper, Sean Penn, Benny Safdie. Nomination all’Oscar per film, regia e sceneggiatura. Cooper Hoffman come altro protagonista è trascinante. Uno dei migliori lungometraggi di Paul Thomas Anderson. Chapeau. Disponibile su Rakuten TV, Google Play, Apple itunes.



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Blade, Mahershala Ali rompe il silenzio sul reboot: "Sono pronto"

Mahershala Ali non ha ancora cestinato Blade e neppure i Marvel Studios. Il reboot, da quando è stato annunciato, ha dovuto affrontare alti e bassi, continuamente a bordo di montagne russe e il suo destino non è stato ancora rivelato. Nel frattempo, però, la carriera di Mahershala Ali procede indistintamente. L’attore, tra non molto, sarà di nuovo al cinema nel cast di Jurassic World: La Rinascita ed è proprio in occasione del press tour che ha affrontato il suo futuro nel MCU: cosa ne sarà di Blade?

Blade, Mahershala Ali rompe il silenzio sul reboot: “Sono pronto”

Ad oggi l’esperienza di Mahershala Ali nel Marvel Cinematic Universe è stata alquanto riduttiva. L’attore è apparso in un cameo vocale nella scena post-credit di Eternals, film che ha sua volta non ha avuto molto seguito nel MCU e di fatto non ha ottenuto il via libera per un sequel, nonostante i numerosi spunti suggerissero diversamente. In merito a Blade, la produzione non ha più offerto aggiornamenti in merito dopo aver rimosso il film dal calendario delle prossime uscite, un dettaglio che non è passato inosservato e che ha spinto di recente anche Mahershala Ali ad offrire un commento. Intervistato da Variety, l’attore ha affermato di essere pronto per il reboot, ma che non è sua la decisione: “Chiamate la Marvel. Sono pronto. Fate sapere loro che sono pronto”.

Nonostante i numerosi ritardi, Mahershala Ali è ancora convinto di Blade. Sempre in occasione della première di Jurassic World: La Rinascita, svoltasi a New York, l’attore ha rivelato a The Hollywood Reporter: “Blade lo sto affrontando un giorno alla volta. Sto facendo il miglior lavoro possibile. Mi piacerebbe molto che diventasse realtà. Vedremo, non so a che punto sia arrivata Marvel in questo momento con questo progetto. Ora come ora sono alla ricerca del mio prossimo ruolo”. Le parole di Mahershala Ali suggeriscono quindi un possibile buco all’interno della sua agenda che potrebbe essere presto colmato da Blade. Tutto dipenderà dai Marvel Studios.



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Caro Mondo Crudele: terminate le riprese del nuovo film di Niccolò Falsetti e Francesco Turbanti

Sono terminate da qualche giorno le riprese di Caro Mondo Crudele, il nuovo film diretto da Niccolò Falsetti e Francesco Turbanti, che hanno esordito con Margini, fortunato e bellissimo film che ha vinto il premio del pubblico alla Settimana Internazionale della Critica al Festival di Venezia e ricevuto due candidature ai David di Donatello e tre ai Nastri d’Argento. Anche in questo caso la regia è di Niccolò Falsetti, mentre il soggetto e la sceneggiatura sono di Falsetti e Turbanti, che di Margini era anche interprete.

Caro Mondo Crudele: il cast e la trama

Per Caro Mondo Crudele, Falsetti e Turbanti tornano nella loro amata Maremma, e quindi tra Albinia, Orbetello, Grosseto, Roccastrada e Gavorrano. Come recita la sinossi, il film “racconta la storia di Giovanna, una dodicenne dall’immaginazione sfrenata pronta a tutto pur di ritrovare Mirko, il suo migliore (e unico) amico che è sparito nel nulla dall’oggi al domani lasciandola sola. Cercando la verità, tra adulti distanti e nuove inaspettate amicizie, Giovanna dovrà fare i conti con la realtà, e con l’ingresso in questo caro mondo crudele.

Dopo le riprese live action, che naturalmente hanno avuto luogo in Toscana, la lavorazione del film continua in Puglia, dove si stanno già realizzando le sequenze animate che, nate dall’inconfondibile tratto di Zerocalcare, autore del concept dei personaggi, daranno corpo alla fantasia di Giovanna.

Prodotto da dispàrte, Mompracem e Fandango con Rai Cinema, in collaborazione con Movimenti Production, con il contributo del MiC - Direzione Generale Cinema e con il sostegno di Apulia Film Commission, Caro Mondo Crudele è scritto anche da Giovanna Vicari e Tommaso Renzoni. Protagoniste sono le giovanissime Aurora Malianni e Tara Trocchia, insieme a Francesco Turbanti e Petra Valentini. La fotografia è di Alessandro Veridiani, le scenografie di Vito Giuseppe Zito, i costumi di Ginevra De Carolis, mentre le musiche originali verranno composte da Giancane.

Il film uscirà nelle sale italiane con Fandango Distribuzione, e sarà venduto nel mondo da Fandango Sales.



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martedì 24 giugno 2025

Ricordiamo Sidney Lumet attraverso cinque dei suoi grandi film in streaming

Il 25 giugno 1924 nasceva a Philadelphia Sidney Lumet, uno dei registi più importanti del cinema contemporaneo. Attivo fin dalla seconda metà degli anni ‘50, Lumet ha regalato voce all’uomo comune, al suo senso civico, alla sua statura morale o alla sua disperazione silenziosa. Candidato quattro volte all’Oscar come miglior regista - senza clamorosamente mai vincere, e lo avrebbe meritato almeno in due occasioni -  Lumet ci ha regalato alcuni dei film seminali della stagione della “Nuova Hollywood” e non soltanto. scomparso a New York nel 2011, Sidney Lumet e il suo cinema di impegno meritano di essere assolutamente celebrati attraverso i nostri cinque film in streaming. Buona lettura.

Cinque film in streaming diretti da Sidney Lumet

  • La parola ai giurati 
  • Serpico
  • Quel pomeriggio di un giorno da cani
  • Quinto potere 
  • Il verdetto

La parola ai giurati (1957)

Già all’esordio dietro la macchina da presa Lumet scrive una pagina fondamentale di cinema civile. Prodotto e interpretato da un Henry Fonda roccioso e perfetto, La parola ai giurati è un dramma da camera magnificamente scritto da Reginald Rose, che il regista mette in scena lavorando sul non detto, esplicitando le crepe psicologiche e morali di tutti i partecipanti a questo film magnifico. Orso d’Oro a Berlino, nomination all’Oscar per il film, la regia e la sceneggiatura. Nel cast anche un intenso Lee J. Cobb e Jack Warden. Un classico del cinema processuale. Disponibile su Rakuten TV, CHILI, Apple itunes, Amazon Prime Video, Rai Play

Serpico (1973)

Il film tratto da una storia vera che regala ad Al Pacino la prima nomination all’Oscar come protagonista ma soprattutto una prova leggendaria. Sidney Lumet mette in scena questa storia di corruzione all’interno della polizia newyorkese con una verosimiglianza profonda e ammantata di senso civico. Il resto lo fa un attore in stato di grazia, a cui si affiancano caratteristi di lusso del calibro di John Randolph, Tony Roberts e Jack Kehoe. Nomination all’Oscar anche per la sceneggiatura. Serpico diventa un film epocale. prezioso. La sequenza dell’agguato a Serpico è ancora oggi agghiacciante. Disponibile su Google Play, Apple itunes, Amazon Prime Video. 

Quel pomeriggio di un giorno da cani (1975)

L’umanità disperata e se vogliamo anche comica che possiede Quel pomeriggio di un giorno da cani, non esiste negli altri film di Lumet e in generale nel cinema americano di quel periodo. Al Pacino, John Cazale, Charles DurningChris Sarandon e tutti gli altri attori compongono un quadro di personaggi indimenticabili, un groviglio di difetti, psicologie fragili, amorevoli davvero impossibili da dimenticare. Oscar per la sceneggiatura, nomination al film, regia, Pacino, Sarandon. girato a Brooklyn e ispirato da una vera rapina in banca, un film altrettanto di culto degli altri. Bellissimo. Disponibile su Rakuten TV, Google Play, Apple itunes. 

Quinto potere (1976)

Il genio di Paddy Chayefsky consegna a Lumet una sceneggiatura che contiene talmente tanti spunti da diventare un universo livido e provocatorio. Lumet mette in scena Quinto potere sfruttando al meglio la grandezza di attori come William Holden, Faye Dunaway, Peter Finch, Robert Duvall, Ned Beatty. Dal monologo iniziale alla fine rocambolesca, dalla malinconia del personaggio di Holden alla durezza di molte situazioni. Un film che è un monito, oggi ancora attuale, anzi forse più che mai. Quattro Oscar, tre agli attori e uno allo script, per Lumet terza candidatura come miglior regista. Capolavoro senza tempo. Disponibile su CHILI, Google Play, Apple itunes, Amazon Prime Video. 

Il verdetto (1982)

Chiudiamo con il dramma processuale che regala a Paul Newman un ruolo leggendario a un’interpretazione altrettanto potente, una davvero da storia del cinema. Scritto da David Mamet, Il verdetto possiede un’atmosfera autunnale perfetta per la capacità di Lumet di tirare fuori il meglio da ambienti, personaggi e situazioni drammatiche. Jack Warden, James Mason, Charlotte Rampling compongono un cast prezioso. Con un finale che arriva dritto al cuore, un film sentito e meraviglioso. Nomination all’Oscar a valanga, nessuna statuetta. Newman la strameritava. Straordinario. Disponibile su Google Play, Apple itunes, Amazon Prime Video. 



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Highlander, Russell Crowe si unisce al cast del reboot con Henry Cavill

Russell Crowe si unirà al cast di Highlander, reboot diretto da Chad Stahelski (John Wick) e con protagonista Henry Cavill. L'ex star de Il Gladiatore e attore Premio Oscar interpreterà il mentore di Connor MacLeod, ruolo che fu di Sean Connery nel film del 1986.

Highlander, Russell Crowe nel cast del reboot: "Ritornerò nelle Highlands"

A riportare la notizia è stato Variety e Russell Crowe l'ha immediatamente ricondivisa sul suo account X, commentando così il suo ingresso ufficiale nel cast del reboot di Highlander:

"E' tutto vero. Tornerò nelle Highlands con una spada...Sono passati secoli"

La pellicola degli anni '80 vedeva protagonisti Christopher Lambert, Roxanne Hart, Clancy Brown e Sean Connery e raccontava di un'antica guerra tra guerrieri dotati del dono dell'immortalità. Nonostante all'epoca, il film sia stato un flop al botteghino, ma, in seguito, ha ispirato un intero franchise ed è diventato un piccolo cult, con diversi sequel e spin-off. Nel film del 1986 Sean Connery interpretava Juan Sanchez-Villalobos Ramirez, mentore di Connor MacLeod (Christopher Lambert) e ora sarà Russell Crowe a imbracciare la spada e combattere al fianco di Henry Cavill.

Highlander sarà diretto da Chad Stahelski, già regista e ideatore della fortunata saga action di John Wick, mentre la sceneggiatura è firmata da Michael Finch, che ha già collaborato con il regista per John Wick 4. Annunciato già nel 2018, il reboot è stato poi confermato ufficialmente solo nel 2021, con l'annuncio che Henry Cavill è stato scelto come protagonista di Highlander nel 2023. L'attore, infatti, in quel periodo aveva deciso di rinunciare al ruolo di Geralt di Rivia nella serie tv Netflix The Witcher per dedicarsi al reboot e si era visto estromettere dal DCU di James Gunn, nel quale in precedenza aveva interpretato Superman.

La pellicola avrebbe dovuto avviare la produzione a gennaio 2025, ma gli impegni di Chad Stahelski con Ballerina e quelli di Henry Cavill sul set di Voltron hanno portato a un ritardo delle riprese, che inizieranno a settembre 2025. Il film arriverà in sala con una data di uscita non ancora confermata e sarà prodotto da Amazon MGM Studios e United Artists, dopo il dietrofront di Lionsgate.



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Splitsville: il trailer di una folle e scostumata commedia con Dalota Johnson e Adria Arjona su matrimoni, tradimenti e sesso

Presentata fuori concorso al festival di Cannes, ha fatto molto parlare di sé la commedia per adulti Splitsville, diretta e interpretata da Michael Angelo Covino, con Dakota Johnson e Adria Arjona. Ecco il trailer originale.

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lunedì 23 giugno 2025

I migliori film in streaming interpretati da Javier Bardem, nel cast di F1

Dal momento che F1 - The Movie con protagonista Brad Pitt si appresta a sbarcare nelle sale di tutto il mondo, vogliamo focalizzare gli odierni cinque film in streaming su Javier Bardem, membro del cast che siamo sicuri contribuirà ad evolvere la qualità artistica del prodotto con la sua interpretazione. Attore di presenza scenica davvero unica, Bardem dopo i molti successi in patria si è affermato anche a Hollywood, ottenendo oltre ai molti successi di critica e pubblico anche quattro candidature all’Oscar e una statuetta. Buona lettura.

Cinque film in streaming interpretati da Javier Bardem, nel cast di F1 - The Movie

  • Carne tremula
  • I lunedì al sole
  • Mare dentro
  • Non è un paese per vecchi 
  • Skyfall 

Carne tremula (1997)

L’affermazione internazionale per Bardem arriva grazie a Pedro Almodovar, che lo vuole a fianco di una intensa Francesca Neri per uno dei suoi melodrammi maggiormente riusciti. Carne tremula infatti è un triangolo amoroso che parla di politica, rimpianti, la storia della Spagna e le sue contraddizioni con il solito stile coraggioso dell’autore premio Oscar. Un lungometraggio che parte con un prologo bellissimo (come spesso Almodovar sa fare) e si dipana poi grazie a una sceneggiatura molto solida. La prova di Bardem è encomiabile, il suo spessore emotivo e il carisma sono di primissima qualità. Film compassato e notevole. Disponibile su Rakuten TV, Google Play.

I lunedì al sole (2002)

Secondo noi uno dei migliori film europei di questo millennio, e senza alcun dubbio una delle migliori prove della carriera di Javier Bardem. Storia di un gruppo di lavoratori finiti in cassa integrazione, di come passano il tempo senza lavoro, di quanto soffrono anche - anzi soprattutto - quando rimangono in silenzio - I lunedì al sole è un melodramma con momenti di commedia strazianti, un film verissimo e palpitante, stracolmo di personaggi da brividi. Accanto a Bardem un  bravissimo Luis Tosar, la sorpresa del film. Da amare incondizionatamente. Disponibile su CHILI.

Mare dentro (2004)

Vincitore dell’Oscar come miglior film straniero, premiato a Venezia con il Gran Premio Speciale della Giuria e la Coppa Volpi per il miglior attore, il film diretto da Alejandro Amenabar si poggia interamente sulle spalle possenti di un Javier Bardem appassionante. Recitando quasi solamente sdraiato su un letto e immobile, l’attore regala un prova maestosa. sottile e insieme istrionica. Il meglio del suo repertorio per un lungometraggio che scava dentro, arriva al cuore, ipnotizza la mente. Doloroso e necessario, Mare dentro è uno dei film che ti costringono a prendere posizione. Disponibile su  Rakuten TV, CHILI, Google Play, Apple Itunes, TIMVision.

Non è un paese per vecchi (2007)

Il capolavoro dei fratelli Coen tratto dal romanzo omonimo di Cormac McCarthy regala a Bardem l’Oscar come miglior attore non protagonista, oltre che vincere le statuette come miglior film, regia e adattamento. Non è un paese per vecchi vede protagonista un magnifico Josh Brolin, mentre a supporto ci sono oltre a Bardem anche Tommy Lee Jones, Woody Harrelson, Kelly Macdonald. Film spietato, rarefatto, tesissimo. Un concentrato di personaggi potenti anche nella loro follia stonata. Con un finale “aperto” di rara bellezza e magnetismo. Che altro dire su questo film passato alla storia? Probabilmente uno dei migliori adattamenti mai realizzati da un romanzo, ad esso fedele eppure personalissimo per i Coen. Ancora una volta, capolavoro. Disponibile su Rakuten TV, Google Play, Apple Itunes, Amazon Prime Video, Paramount +.

Skyfall (2012)

Nel Ruolo nuovamente di antagonista terrificante, Bardem offre una nuova performance di lusso. Daniel Craig come protagonista è perfetto, Sam Mendes e Roger Deakins fanno di Skyfall un action stilizzato ed elegantissimo, senza dubbio il miglior lungometraggio di James Bond mai realizzato. E infatti il pubblico accorre a fiumi, e regala al film un miliardi di dollari di incasso globale. Judi Dench a supporto è come sempre fantastica. Arrivano anche due premi Oscar, record per la franchigia di 007. Il finale è rocambolesco e quasi shakespeariano. Da vedere col cuore in gola, un film appassionante e confezionato al massimo dei possibili livelli cinematografici. Disponibile su Rakuten TV, CHILI, Google Play, Apple Itunes, Amazon Prime Video.



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Dragon Trainer si ribadisce primo al boxoffice italiano del weekend, Elio è in seconda posizione

Dragon Trainer di Dean DeBlois, remake dal vero del cartoon che lo stesso regista aveva codiretto con Chris Sanders nel 2010, si riconferma prevedibilmente primo al boxoffice italiano del weekend: l'amicizia tra il giovane vichingo Hiccup (Mason Thames) e il simpatico drago Sdentato ha raccolto un altro 1.633.000 euro (fonte Cinetel), per un totale qui di 5.624.200. Il responso mondiale del botteghino per il film Universal / DreamWorks Animation è ormai sui 358.190.000 dollari, a fronte di un vociferato budget di 150 milioni (fonte Deadline): marketing escluso, è già in pari, ma non si prospetta troppo remunerativo, considerando le cifre macinate in genere da questo tipo di operazione. C'è affetto, sicuramente, ma sarà sufficiente a giustificare il remake dell'intera trilogia? Staremo a vedere.

Entra al secondo posto Elio, nuova fatica animata Pixar-Disney, e mai il termine "fatica" è stato più calzante: da noi parte con 758.300 in cinque giorni, a un anno esatto di distanza da quell'Inside Out 2 che con gli stessi giorni a disposizione aveva toccato i 12 milioni! Che un soggetto originale stenti di più di un marchio comprovato è comprensibile, ma ciò non toglie che il lungometraggio abbia registrato il più basso esordio americano per un film Pixar (21 milioni di dollari), con una partenza mondiale di soli 35 (fonte Boxofficemojo). A meno del miracolo che salvò Elemental, che due anni or sono debuttò appena meglio con 26 milioni, ma terminò a sorpresa la corsa mondiale sotto i 500 col passaparola, il film sarà derubricato a un discreto disastro, col solito budget sui 150-200 milioni (fonte Deadline). Peccato, l'amicizia tra un bimbo e un alieno vermiforme suo coetaneo spinge verso i fazzoletti.
Esordio in terza posizione per 28 anni dopo di Danny Boyle, che con Alex Garland come sceneggiatore torna alla sua apocalisse di 28 giorni dopo: un cast composto tra gli altri da Jodie Comer, Aaron Taylor-Johnson, Jack O'Connell e Ralph Fiennes vive su un'isola inglese nell'incubo della quarantena. Da noi comincia il viaggio con 623.100 euro in cinque giorni, nel mondo con 60 milioni di dollari, uguali al suo budget (secondo Hollywood Reporter). Negli USA è partito leggermente sotto le aspettative degli analisti, con 30 milioni.
Slitta dal secondo al quarto posto il remake in live-action di Lilo & Stitch, che rastrella altri 487.000 euro e non si schioderà per ora dalla vetta del maggiore incasso italiano dell'anno solare, col suo totale potente di 20.772.500: il film di Dean Fleischer Camp, stando a Deadline costato "appena" 100 milioni di dollari, ne ha raccolti nel mondo intero finora addirittura 910.350.000! Un trionfo che servirà alla Disney per tappare falle come quelle del povero Elio, ma un trionfo che fa anche paura: l'usato garantito tira davvero così meglio di una proposta nuova? Sembrerebbe.
Casca dalla terza alla quinta posizione lo spin-off di John Wick con Ana de Armas, l'action a base di vendetta e coreografica violenza Ballerina di Len Wiseman (e Chad Stahelski): da noi è a quota 915.500 euro (231.800 nel weekend), nel mondo si parla di 100.820.000. Per 90 milioni di budget stimati da Variety, non sembra che il progetto stia portando frutti paragonabili a quelli della saga ammiraglia con Keanu Reeves...

Il box office completo del weekend



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domenica 22 giugno 2025

Frances McDormand e i suoi film in streaming di inizio carriera che non potete non aver visto

Compie oggi 68 anni Frances McDormand, indubbiamente una delle più grandi attrici della storia del cinema. Vincitrice di tre premi Oscar come miglior protagonista - soltanto Katherine Hepburn ha fatto meglio con quattro statuette - l’attrice ha scritto pagine indimenticabili di cinema contemporaneo fin dal suo esordio nel 1984. Ed è proprio agli inizi della sua carriera che vogliamo tornare dedicandole i nostri consueti film in streaming. Buona lettura.

Frances McDormand e i cinque film in streaming di inzio carriera che dovreste vedere

  • Blood Simple - Sangue facile 
  • Mississippi Burning - Le radici dell’odio
  • L’agenda nascosta 
  • Darkman
  • Fargo

Blood Simple - Sangue facile (1984)

Già all’esordio al McDormand realizza con Joel ed Ethan Coen un momento fondamentale di cinema contemporaneo. Il loro Blood Simple - Sangue facile è affatto un neo-noir che guarda al passato e lo reinterpreta con un rigore cinematografico senza precedenti per un primo film. John Getz, Dan Hedaya e M. Emmet Walsh come attori a supporto sono magnifici, in questa rivisitazione dei classici di genere. la cusenza finale è girata, interpretata e fotografata con una maestria incredibile. Davvero uno dei primi film meglio realizzati di sempre, e la performance della McDormand è incredibile. Capolavoro. Disponibile su Google Play, Amazon Prime Video.

Mississippi Burning - Le radici dell’odio (1988)

Prima nomination all’Oscar per Frances McDormand, grazie soprattutto ai suoi duetti dolorosi e poetici con il grande Gene Hackman. Ma Mississippi Burning - Le radici dell’odio non è soltanto questi due grandi attori, è anche Willem Dafoe, Brad Dourif, la regia di Alan Parker, una fotografia da Oscar. Film di denuncia che oggi non si possono più fare. Troppo duro, troppo schierato, troppo poco disposto a compromessi pur di scoperchiare la piaga del razzismo nell’America di ieri come di oggi. Film esemplare, con attori esemplari e uno spirito ormai perduto. Che peccato. Che film. Disponibile su CHILI, Apple Itunes, Amazon Prime Video.

L’agenda nascosta (1990)

Il Thriller politico vede la McDormand collaborare da protagonista niente meno che con Ken Loach, il più schierato dei cineasti europei. Premio della Giuria a Cannes, L’agenda nascosta possiede una trama soffocante e una tensione morale inusitata. Anche Brad Dourif e Brian Cox in un cast strepitoso, per un film di denuncia che smaschera le malefatte di un governo che tenta di insabbiare tutto quanto non gli era gradito. Film bellissimo e doloroso, uno dei meno ricordati ma più potenti del cineasta. E la McDormand risplende di luce propria in una delle sue interpretazioni più sofferte e potenti.  Da incorniciare. Disponibile su Apple Itunes, Amazon Prime Video.

Darkman (1990)

Coprotagonista insieme a Liam Neeson del lungometraggio  meglio riuscito dell’amico Sam Raimi. Dopo gli horror di inizio carriera infatti l’autore realizza una storia di superhero-movie dannato e oscuro, una via di mezzo tra Batman e Il fantasma dell’opera. Darkman possiede una regia sfarzosa e irriverente, strepitosamente affrancata da attori in stati di grazia, un finale pazzesco con il cammeo leggendario di Bruce Campbell. Film fantastico di una bellezza estetica stordente, dal ritmo indiavolato e con almeno cinque sequenze di culto. Da vedere e amare, altro che cinema d’azione contemporaneo! Disponibile su Rakuten TV, Google Play, Apple Itunes, Amazon Prime Video.

Fargo (1996)

E chiudiamo con il primo Oscar come miglior protagonista con il capolavoro dei fratelli Coen, un thriller agghiacciato e bianco, con spruzzate di sangue e personaggi che si muovono tra orrore del quotidiano e commedia dell’assurdo. William H. Macy, Steve Buscemi, Peter Stormare e tutti gli altri contribuiscono a fare di Fargo un gioiello di cinema geometrico e stilizzato. La McDormand trascina pancione e film dentro il labirinto narrativo creato dai Coen, che ricevono l’Oscar per la sceneggiatura originale. Il finale è circolare e impietoso, come del resto il loro miglior cinema. Da applausi. Disponibile su  Rakuten TV, CHILI, Google Play, Apple Itunes, Amazon Prime Video.



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Stasera in TV: Film da vedere Domenica 22 Giugno, in prima serata

Stasera in TV, Domenica 22 Giugno 2025: Scopri cosa c'è da vedere in TV oggi con la nostra Guida TV completa con i Migliori Film in prima serata su Rai, Mediaset e su tutti i principali canali tv in chiaro gratuiti.

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Jurassic World - La rinascita, il regista voleva una pausa: "Ho letto la sceneggiatura sperando di odiarla"

Gareth Edwards tornerà molto presto al cinema con un nuovo capitolo del franchise di Jurassic World intitolato La Rinascita. Pur essendo felice del risultato raggiunto e del compito ottenuto, in un primo momento il regista ha confessato di aver sperato fino alla fine che la sceneggiatura non fosse perfetta, così avrebbe potuto prendersi una pausa dal cinema. Invece quello che ha letto gli è piaciuto subito e ha dovuto rimandare il suo momento di relax a data da destinarsi.

Jurassic World: La Rinascita, il regista voleva che la sceneggiatura fosse pessima per prendersi una pausa

Ancor prima di guidare Jurassic World nuovamente nella giungla al cospetto di feroci creature, Gareth Edwards ha diretto The Creator nel 2023 e, tempo prima, Rogue One: A Star Wars Story. Prima ancora di immergere il naso tra le pagine della sceneggiatura del nuovo capitolo di Jurassic World, Edwards aveva intenzione di prendersi una pausa dal cinema. Quando, poi, è capitata questa ghiotta opportunità, ha sperato con tutto se stesso che la sceneggiatura lasciasse un tantino a desiderare, così da poter assecondare i propri istinti. Quando, poi, ha terminato la lettura, ha capito che ormai era troppo tardi. Come ha rivelato in un’intervista con SFX Magazine, è andata così:

Ho letto la sceneggiatura con l'intenzione di odiarla, perché volevo solo prendermi una pausa. Ero pronto a dire cortesemente no. Una cosa del tipo: 'È davvero valido, ma voglio fare altro. Grazie per avermi preso in considerazione.' Poi sono arrivato alla fine della sceneggiatura e ho pensato: 'Oh cavolo, è davvero buona’. Tutti i personaggi risaltavano davvero. Era una di quelle situazioni in cui pensi: 'Non posso non farlo'. Inoltre, il progetto si sarebbe completato nel giro di un anno. Quindi ho pensato: 'Ok, non potrò fare altro che questo'. Ma in un certo senso era l’occasione di una vita, sotto molti aspetti. Mi ci sono buttato a capofitto. Solo ora stiamo tornando a galla.

Settimo capitolo del franchise di successo iniziato con Jurassic Park nel 1993 con la regia di Steven Spielberg, Jurassic World: La Rinascita arriverà al cinema con protagonista Scarlett Johansson. La trama racconta di nuovi personaggi ed è tutto frutto dello sceneggiatore David Koepp, che ai tempi ha collaborato con Spielberg proprio per Jurassic Park, motivo per cui il regista non ha potuto dire di no, ritrovandosi con le spalle al muro.



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