È ricca di storie, pensieri, opinioni e indiscrezioni l'autobiografia di Will Smith, pubblicata nelle librerie di tutto il mondo pochi giorni fa. Intitolato semplicemente Will, che in inglese significa anche "volontà" (da qui il sottotitolo italiano Il potere della volontà), il libro racconta la crescita artistica e personale dell'attore, rapper e icona globale. Smith si mette a nudo per la prima volta con un memoir coraggioso, sincero e di grande ispirazione. Tra i tanti passaggi interessanti, ce n'è uno che riguarda il suo desiderio di diventare una star del cinema mondiale a metà degli anni 90, quando era ancora un giovane attore protagonista di una sitcom di successo, Willy - Il principe di Bel-Air.
Will Smith chiese consigli a Stallone, Schwarzenegger e Willis su come diventare una star del cinema
L'attore ricorda, tra le pagine del libro, di aver chiesto consigli a Sylvester Stallone, Arnold Schwarzenegger e Bruce Willis (che all'epoca erano in società con i ristoranti Planet Hollywood) su come diventare una movie star. Schwarzenegger gli disse: "Non sei una star del cinema se hai successo soltanto in America, non sei una star del cinema finché ogni persona di ogni paese della Terra non sa chi sei. Devi viaggiare in ogni parte del pianeta, stringere ogni mano, baciare ogni bambino. Pensa a te stesso come a un politico che si sta candidando per la carica di Maggiore Star del Cinema del Mondo".
Will Smith scrive di aver preso le istruzioni di Schwarzy molto seriamente e di aver studiato con estrema attenzione. "Notavo che gli attori non amano viaggiare, incontrare la stampa, fare promozione dei propri film e pensavo che fosse una cosa folle" spiega l'attore che insieme al suo manager James Lassiter aveva fatto ricerche e appurato che la presenza di una star in un paese estero per qualche giorno, a ridosso dell'uscita in sala di un suo film, contribuiva chiaramente a generare più incassi al box office.
Will Smith iniziò a imitare con fatica l'instancabile Tom Cruise con i fan sui red carpet
Con un occhio alle statistiche e uno ai suoi concorrenti, Smith iniziò a studiare i tour promozionali di colui che era in cima alla lista (e che relativamente è ancora) delle più grandi movie star di Hollywood: Tom Cruise. "Silenziosamente monitorai tutte le attività che Tom faceva in giro per il mondo. Quando arrivavo in un paese estero, chiedevo ai coordinatori locali di farmi fare le stesse attività che faceva lui alle quali aggiungevo personalmente un paio di ore in più per ogni città toccata. Ci provavo ma era qualcosa di incredibilmente faticoso" racconta Smith, che impallidiva quando riceveva le informazioni sui nuovi tour di Cruise, tanto da dire di lui "o è un cyborg o ce ne sono almeno sei di Tom". "Quattro ore e mezza di fila di red carpet a Parigi, Londra, Tokyo... A Berlino Tom aveva letteralmente firmato ogni singolo autografo fino a quando non era rimasta una sola persona ad volerlo" continua Smith, "lui era in assoluto il migliore a Hollywood per le attività promozionali".
Non potendo battere Cruise, Will Smith capì che la musica poteva essergli d'aiuto. L'idea di allestire un piccolo palco alle premiere dei suoi film sul quale potessere esibirsi come rapper/cantante fu vincente. I fan raddoppiavano fino a quando un evento a Londra dovette essere sospeso perché la piazza era stata invasa da dieci mila persone. "Questo Tom non poteva farlo e nemmeno Arnold, Bruce o Sylvester. Avevo trovato così a modo mio la strada per passare dalle notizie di spettacolo ai titoli principali e quando questo accade, non sei più una star del cinema, sei un fenomeno culturale".
Qui sotto il trailer di Una famiglia vincente - King Richard, l'ultimo film con Will Smith in uscita nelle nostre sale il 13 gennaio.
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