È nelle sale italiane da oggi il 60° lungometraggio del canone ufficiale dei Walt Disney Animation Studios, cioè Encanto, energico musical animato con canzoni di Lin-Manuel Miranda. Abbiamo incontrato i registi del film Byron Howard e Jared Bush (già coautori di Zootropolis), in compagnia della coregista Charise Castro-Smith e dei producer Yvett Merino e Clark Spencer.
Encanto è la storia di Mirabel, che in Colombia fa parte della famiglia Madrigal, nella quale ciascun componente è dotato di poteri straordinari: lei però non ne ha mai mostrato neanche uno, e anzi la sua "normalità" sembra essere il primo atto di un disfacimento familiare... Leggi anche Encanto, la recensione del 60° film animato dei Walt Disney Animation Studios
Encanto: la famiglia e le generazioni a confronto
La condizione scomoda di Mirabel in Encanto crea dinamiche familiari impreviste. La famiglia è chiaramente il fulcro del racconto che i Walt Disney Animation Studios hanno costruito. Byron Howard ci spiega: "Cinque anni fa abbiamo deciso di raccontare una storia su una famiglia estesa con tanti personaggi, lo studio non l'aveva mai fatto così prima a questo livello, di solito ne gestiamo tre o quattro importanti, qui sono dodici, ma volevamo trasmettere quanto possano essere complesse le famiglie. Chi siamo noi nell'ambito della nostra famiglia? Qual è il nostro ruolo? Le persone con cui cresci non sempre riescono a vedere chi sei."
La ricerca per la creazione di un lungometraggio del genere diventa inevitabilmente personale, come conferma Jared Bush: "Abbiamo studiato le nostre stesse famiglie, praticamente abbiamo vissuto cinque anni di terapia familiare! Quali sfide pongono i nuclei familiari? Abbiamo scoperto un'universalità dei concetti, validi anche in Colombia". Gli fa eco Charise Castro-Smith: "Gli archetipi della famiglia sono riconoscibili nel mondo intero, c'è chi ha la forza, chi sa cucinare, c'è il figlio perfetto. La superficie è uguale per tutti. Ma cosa c'è sotto quei ruoli imposti?"
Questo non implica giudicare, come spiega Clark Spencer: "Nel film ci sono tre generazioni, a partire da quella rappresentata dalla nonna, da Abuela. La sua generazione si è sacrificata e quello è uno dei livelli di lettura della storia, bisogna capire il suo punto di vista. Cos'è stato sacrificato per garantire la famiglia com'è adesso?" Yvette Merino ci dice: "Avevamo istituito quello che chiamavamo our familia group all'interno dello studio, per confrontarci sull'argomento una volta al mese. Nel corso della lavorazione, ho parlato spesso con mia sorella e con i miei, per avere diversi punti di vista sulle stesse cose. I ruoli delle donne per esempio sono diversi, mia madre in casa comandava lei. Abbiamo parlato di somiglianze e differenze tra varie tradizioni. Ma spesso sono le matriarche a impostare l'aria che si respira nella famiglia, le sue regole."
Non a caso la bussola creativa è stato il realismo magico, spesso familiare, di Isabel Allende o Gabriel García Márquez, ma forse ci sono radici ancora più profonde. Jared ci ricorda che Mirabel è in fondo come Edipo: non realizza subito di essere lei il centro intorno al quale ruotano gli avvenimenti.
Encanto, musica, Colombia e Lin-Manuel Miranda!
Perché ambientare Encanto proprio in Colombia, e perché scegliere proprio determinati poteri per la scatenata famiglia Madrigal? Per i talenti la scelta è stata facile, secondo Charise: "Li abbiamo scelti secondo gli archetipi, basandoci sul realismo magico e sul concetto dell'amplificazione dei ruoli esistenti in un nucleo familiare. Poi per me la zuppa di pollo di mia madre guarisce sul serio!"
Jared spiega proprio la genesi del progetto: "Nasce tutto cinque anni fa. Dopo Oceania, Byron mi disse che voleva realizzare il musical animato latinoamericano definitivo. Oltre a una narrazione con punti di vista nuovi, cercavamo un bacino specifico. Degli amici avevano realizzato un documentario su Zootropolis ed erano colombiani: chiacchierando con loro, definivano la Colombia un incrocio delle culture sudamericane, dove le famiglie sono incredibilmente variegate. La Colombia è come cinque paesi in uno solo ed è la patria del realismo magico."
Lin-Manuel Miranda, con le sue esplosive ma anche passionali canzoni, ha fatto il resto, come illustra Byron: "Le canzoni erano tutte diverse, ma avevano in comune quella qualità tutta di Lin. Ha realizzato pezzi diversi con stili diversi per ciascun personaggio e ciascuna problematica. La canzone di Luisa la sorella forzuta per esempio è stata una grande sfida, con immagini buffe e le gag sulla forza. Ci ha dato proprio la carica. "Family Madrigal", il pezzo di presentazione della famiglia, è il numero musicale più veloce che la Disney abbia mai messo in scena. Ci siamo chiesti come riuscire a comunicare rapidamente tutte le informazioni! Il coreografo Jamal Sims ci ha aiutato poi per le scene musicali più strane, come quella in cui si parla del misterioso Bruno. Comunque la nostra squadra di animatori è riuscita a sorprenderci. In positivo."
Encanto, Mirabel e l'insostenibile peso delle aspettative
Uno dei temi centrali di Encanto è l'idea di dover sopravvivere con il peso delle aspettative di chi ci sta intorno. Un tema complesso e potenzialmente pesante, ma Clark è giustamente fiducioso: "La magia dell'animazione è darti la possibilità di divertirti con una tematica complessa." Byron conferma: "L'animazione ti permette di lavorare con simboli archetipici, puoi amplificarli comicamente. In fondo tutti abbiamo in famiglia quei ruoli, quello che non si lamenta mai, quello forte, quelli che trovano sempre il partner perfetto... C'è una tensione inespressa, è la cosa più difficile da gestire. Mirabel è una sorta di catalizzatore di questa tensione, di queste aspettative positive e negative."
Secondo Yvette e Charise, "Le sorelle di Mirabel, Isabela e Luisa, combattono l'immagine costruita di se stesse. Oggi con i social media è un aspetto amplificato: tendiamo a mostrare sempre il nostro lato migliore. Mirabel è una che va oltre la facciata, vede la complessità dove non sembra esserci. Oggigiorno è un messaggio importante." La protagonista lo incarna col suo stesso nome, come dice Byron: "È un film sulle prospettive, e Mirabel guarda, guarda meglio. Dobbiamo tutti vedere meglio."
Questa capacità è uno dei poteri che per gli autori di Encanto sono alla portata di tutti, insieme alla volontà di comunicare per trovare punti di incontro, all'empatia, alla pazienza e alla forza di non giudicare troppo rapidamente, senza la giusta quantità di informazioni. Insomma, Encanto diverte e ha anche una missione didattica e di riflessione, con uno spirito coerente con tutte le opere recenti dei Walt Disney Animation Studios.
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