"Le cose sono cambiate: qualsiasi cosa avevate prima, ora non esiste più!"
Negan
La settima stagione di The walking dead annunciava uno degli episodi più attesi e discussi dell'intero panorama seriale degli ultimi anni e, a onor del vero, un'attesa tanto spasmodica non si vedeva dai tempi di Lost: chi tra gli amati protagonisti sarà perito per mano del crudele Negan? Quando i numerosi fan hanno conosciuto la verità in merito alla sorte di uno dei loro beniamini più cari, gli sceneggiatori sono riusciti nell'impresa di sorprendere ancora, eliminando a colpi di mazza da baseball dal già nutrito cast un secondo membro importante della banda di Rick. Risultato: un ottimo punto di (ri)partenza, con cliffangher davvero ben architettato annesso per provare a scrostare la ruggine accumulatasi nel corso delle ultime due stagioni. Una speranza, però, vanificata nel corso dei restanti quindici episodi.
Negan (un Jeffrey Dean Morgan sardonico e imprevedibile), personaggio entrato ormai di diritto nella storia della serie ideata da Robert Kirkman e adattata per il piccolo schermo da Frank Darabont e di cui molti lettori della serie a fumetti sognavano già l'ingresso in scena, avrebbe dovuto spezzare (ancora una volta) la monotonia dei protagonisti, nel rappresentare un antagonista dall'esasperata valenza politica: Negan è, difatti, un despota, un tiranno sanguinario e megalomane, l'aberrazione stessa del potere, che grazie a una forza militare straripante gode nel sottrarre speranze e averi a tutti coloro che osano incrociare il suo cammino; Negan è il mostro (l'autorità) che assoggetta a sè i sopravvissuti (il popolo), il dittatore da detronizzare solo grazie alla rivoluzione. E proprio su questo snodo narrativo si concentra la settima stagione di The walking dead, rimanendone inesorabilmente aggrovigliata.
In sedici episodi (sedici!) la narrazione viene dilatata fino all'inverosimile, lasciando ai posteri almeno una manciata di episodi inutili in relazione all'avanzamento della trama (esemplare la gitarella di Rick e Michonne nel luna park abbandonato), costringendo Rick (Andrew Lincoln) e compagni a leccarsi le ferite dopo il primo incontro con Negan, finire umiliati ancora e ancora dai Salvatori, studiare una strategia di rebellione accordandosi con altri gruppi di sopravvissuti (singolare e affascinante il re Ezekiel interpretato da Khary Payton, a capo di uno di questi), in un crescendo abulico fino a raggiungere il climax di finale di stagione, nel quale si sarebbe dovuta consumare la tanto agognata e liberatoria resa dei conti. Invece, la settima stagione si chiude in un nulla di fatto: certo, lo scontro contro Negan e i suoi si consuma, ma senza una conclusione, rimandando l'esito della ribellione alla prossima stagione.
Il vero problema di The walking dead risiede nella sua stessa natura di puro prodotto commerciale, ormai incapace di raccontare una storia, un congegno ben oliato (la produzione ha già annunciato che la serie avrà vita lunga) col solo scopo di raggiungere picchi elevati di ascolti. The walking dead, da due stagioni a questa parte, è procrastinazione allo stato puro, una narrazione fiacca e ridondante strutturata per valorizzare inizio e finale di stagione, così da lasciare lo spettatore ancora e ancora col fiato sospeso, incapace di abbandonare una serie che, in tutta onestà, non si sa più dove voglia andare a parare. Ed è un peccato, un apocalittico rimpianto, perchè di carne al fuoco ce ne sarebbe e tanta. Ma così sta marcendo.
Prendendo spunto dalle parole di Negan riportate in testa a questa analisi, qualsiasi considerazione e certezza che si aveva un tempo in merito a The walking dead, ora non esiste più. La creatura di Kirkman e Darabon è, a oggi, un corpo morto che si trascina a stento.
(The walking dead); genere: survival-horror, azione; sceneggiatura: Frank Darabont, Robert Kirkman (soggetto); stagioni: 7 (rinnovata); episodi settima stagione: 16; interpreti: Andrew Lincoln, Norman Reedus, Steven Yeun, Chandler Riggs, Melissa McBride, Lennie James, Lauren Cohan, Danai Gurira, Sonequa Martin-Green, Michael Cudlitz, Josh McDermitt, Christian Serratos, Seth Gilliam, Austin Amelio, Jeffrey Dean Morgan; produzione: AMC Studios Circle of Confusion, Darkwood Productions, Valhalla Motion Pictures; network: AMC (U.S.A., 23 ottobre 2016-2 aprile 2017), FOX Italia (Italia, 24 ottobre 2016-3 aprile 2017); origine: U.S.A., 2016; durata: 60' per episodio; episodio cult settima stagione: 7x01 – The day will come when you won't be (7x01 - Io ti ucciderò)
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