Piazza Grande è gremita di spettatori. I capofila dell'evento, emozionati, salgono sul palco davanti al maxi-schermo allestito apposta per l'occasione. Le luci si alzano, i manti leopardati, simbolo della kermesse, si stendono a perdita d'occhio e a caratteri cubitali sulle pareti dei palazzi d'epoca che costeggiano la piazza. E così, alle h: 21,30 in punto del 3 Agosto, si apre la prima serata ufficiale della nuova ed attuale Edizione del Festival del Cinema di Locarno. Ospiti più che graditi, sia per il pubblico che per la critica, vengono inviatati a salire sul palco; tra di essi vi sono i vari giurati delle diverse sezioni del Festival – tra cui spicca senza dubbio il nome nostrano di Dario Argento, il cui giudizio troneggerà nella sezione “Cineasti del Presente” – il grande attore statunitense Bill Pullman, insignito di un Pardo d'Oro Speciale a nome della rappresentate della nota azienda di champagne Moët & Chandon, e, infine, parte del Cast e del Crew (lo sceneggiatore, Mike Carey; la produttrice, Camille Gatin; e le due attrici protagoniste, il giovane talento Sennia Nanua e la bellissima Gemma Arterton) dell'interessante film d'apertura, The Girl With All The Gifts, co-produzione anglo-americana firmata dalla regia di Colm McCarthy.
Le prime immagini del film ci proiettano in una prigione di massima sicurezza dove i reclusi, bambini in età pre-adolescenziale, vestono gli abiti arancioni tristemente noti per il campo di reclusione di Guantanamo.
Testa, mani e piedi legati alle sedie a rotelle, costoro, all'apparenza perfettamente sani, seguono ogni giorno le lezioni di una dolce ed affascinante militare (la Arterton, alias Helen Justineau), dall'aria compassionevole e materna.
Una di loro in particolare, Melanie, nera, occhi da cerbiatto, fisico da gazzella e capelli tagliati quasi a zero, spicca in mezzo a tutto il gruppo per la propria fine intelligenza e per la capacità che ha, a primo acchito assolutamente inspiegabile, di gestire benissimo le relazioni umane con gli altri militari del centro detentivo. Ma quando una mattina la Dottoressa Caroline Caldwell (alias Glenn Close) prende proprio la reclusa della stanza numero 4, Melanie in persona, non per farla andare a lezione, ma per portarla nel laboratorio medico dove opera, si comincia ad avvertire la triste storia che sta dietro ai prigionieri.
Bambini-zombie che hanno mangiato dall'interno le proprie madri e che mischiano il morbo degli “affamati” attraverso il sangue, proprio come un virus, i giovanissimi reclusi devono essere tenuti in vita all'interno di un meccanismo di detenzione strettissimo e privo d'umanità affinché la stessa Coldwell possa operarli e, pian piano, portare avanti la propria ricerca per la salvezza dell'umanità: trovare un vaccino al virus degli affamati usando, come componenti fondamentali, il loro cervello e il loro midollo spinale…
Tratto dall'omonimo romanzo di Mike Carey, lo stesso sceneggiatore di The Girl With All The Gifts, il film di McCarthy ne conserva l'impianto di base, utilizzandone il genere per leggere una serie di inquietanti caratteristiche che costellano il nostro reale presente. La forza dell'opera, infatti, sta nel conservare un difficile connubio tra le esigenze narrative del suo filone di riferimento (lo zombie-movie, con incursioni all'interno del war-movie) e la volontà di rendere ancora una volta chiaro lo spaccato sociale che oggi vive il mondo intero (la convivenza con il diverso, mai facile da realizzare senza che la paura accompagni a braccetto ognuno di noi).
The Girl With All The Gifts pecca, però, di un difetto comune nei film del suo genere: si spacca rigorosamente a metà, momento in cui l'interessamento dello spettatore necessariamente cala, perché mentre la prima parte, appannaggio di un thriller intenso, intriga e spaventa con maestria, la seconda parte, molto più proiettata verso questo universo distopico di morti viventi, comincia a distaccarsi talmente tanto dalla realtà che, improvvisamente, scatena come reazione la risata, piuttosto che la piacevole accelerazione da battito cardiaco dovuta alla suspense nei momenti di massima tensione emotiva.
(The Girl With All The Gifts) - Regia: Colm McCarthy; Sceneggiatura: Mike Carey; Fotografia: Simon Dennis; Montaggio: Matthew Cannings; Musiche: Cristobal Tapia de Veer; Scenografia: Kristian Milsted; Costumi: Liza Bracey; Interpreti: Sennia Nanua (Melanie), Gemma Arterton (Helen Justineau), Glenn Close (Dott. Caroline Caldwell), Paddy Considine (Sergente Eddie Parks), Anamaria Marinca (Dott. Selkirk); Produzione: Altitude Film Sales, BFI Film Fund, Poison Chef; Distribuzione internazionale: Altitude Film Sales; Origine: U.K./U.S.A., 2016; Durata: 111'; Web info: http://ift.tt/28SO90D
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