martedì 2 agosto 2016

BANKSY in mostra a Roma fino al 4 settembre

Guerra, Capitalismo & Libertà, sono le tematiche contemporanee affrontate in questa mostra attraverso le opere del principale street artist internazionale noto come Banksy. Una grande mostra sull'artista che si tiene a Palazzo Cipolla (Via del Corso, 320), fino al 4 settembre 2016.

La mostra comprende un esteso corpus artis su Banksy proveniente da collezioni private internazionali. Saranno esposti dipinti originali, stampe, sculture e oggetti rari, molti di questi mai esposti in precedenza.

È una mostra no-profit, caratterizzata da una forte componente didattica destinata alle scuole, che costituisce un'esauriente rassegna scientifica dell'artista noto come Banksy.

L'artista, originario di Bristol, ha influenzato enormemente la scena artistica a livello mondiale ed è oggi considerato il massimo esponente del movimento artistico conosciuto come Street Art. Nella mostra sarà messa in luce la sua visione artistica di fronte agli avvenimenti sociali e politici internazionali, dalla serigrafia di alcune scimmie che dichiarano ‘Laugh Now But One Day I'll Be in Charge' (Ridete adesso ma un giorno saremo noi a comandare), passando per l'agghiacciante immagine di ‘Kids on Guns'.

Banksy è una delle figure più discusse, dibattute e acclamate dei nostri tempi, il suo anonimato ha catturato l'attenzione del pubblico internazionale già dalla fine degli anni Novanta. È un artista urbano che utilizza una vasta gamma di supporti, dalla pittura su tela, alle serigrafie e sculture, alle grandi installazioni, creando delle scenografie animate in cui ha coinvolto, occasionalmente, anche animali viventi. I suoi lavori sono caratterizzati da umorismo e umanità, intendono dare voce alle masse e a chi, altrimenti, non sarebbe ascoltato da nessuno. Un esempio è il suo recente commento alla crisi dei rifugiati: un grande stencil fuori l'ambasciata francese di Londra. Il suo anonimato e il suo rifiuto a conformarsi spiegano la difficoltà a inquadrare e definire un artista di tale portata; proprio per questo, non è mai stata esposta all'interno di un museo privato, una rassegna delle sue opere.

La Fondazione ha riunito questa collezione, ampia e senza precedenti, grazie a prestatori provenienti da tutto il mondo. La mostra metterà in luce le grandi capacità artistiche di Banksy, attraverso la sua carriera ed evidenziandone le principali fonti di ispirazione: GUERRA, CAPITALISMO e LIBERTÁ.

Anche se l'artista mantiene il pieno anonimato, si pensa che Banksy sia nato a Bristol nel 1974. Partendo dalla scena metropolitana della città inglese, l'artista, per necessità di creare opere di grandi dimensioni in poco tempo, ha unito il graffiti writing allo stencil, creando il suo stile che lo distingue da chiunque altro. Nei suoi lavori, dai murales alla scultura all'installazione, Banksy esprime un commento satirico, sociale e politico giocando e traendo spunto dal contesto nel quale si trovano le sue opere.

La prima mostra dell'artista si è tenuta a Bristol nel 2000 al Severn Shed. Nel 2002, Banksy ha esposto alla 33 1/3 Gallery di Los Angeles e l'anno seguente è stato incaricato di disegnare due copertine all'album Think Tank dei Blur. Il lavoro di Banksy si espande a livello internazionale: lungo la striscia di Gaza, sul versante palestinese, ha dipinto nove immagini. Nell'estate 2009 si “è impossessato” del Bristol Museum & Art Gallery con una mostra che ha attratto oltre 300.000 visitatori. L'artista ha inoltre realizzato un film documentario “Exit Through The Gift Shop”, ottenendo una nomination agli Oscar. Ad oggi, nessuna galleria rappresenta in maniera esclusiva Banksy.

Nel 2013 ha realizzato un progetto situazionista a New York chiamato “Better Out Than In”: in una delle varie attività sparse per la città ha venduto le sue tele su una bancarella per $60 USD ai turisti. Il 2015 ha visto l'apertura di DISMALAND: un grande parco a tema da lui rinominato ‘Bemusement Park', il contrario del parco divertimenti, dove visitatori di ogni età e provenienza sono stati accolti da uno staff depresso e poco collaborativo. All'interno del parco una mostra, curate dallo stesso Banksy, ha riunito artisti di grande rilievo, tra cui Damien Hirst e Axel Void. Nello scorso dicembre Banksy ha poi deciso di trasferire le strutture di Dismaland a Calais per ospitare i rifugiati. In questa occasione ha prodotto una serie di murales, tra cui ‘The Son of a Migrant from Syria' (‘Il Figlio di un Emigrante dalla Siria') che raffigura cinicamente Steve Jobs.

FONDAZIONE TERZO PILASTRO - ITALIA E MEDITERRANEO
La Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo opera in campo sociale, sanitario, educativo, culturale nonché a supporto della ricerca scientifica. La tensione che muove la Fondazione è quella di raccordare la tradizionale attenzione alle esigenze di sviluppo e ai bisogni sociali dei territori - la dimensione locale - con una visione ampia, ovvero globale sulle tematiche urgenti del mondo contemporaneo, rispetto alle quali intende porsi come centro propulsivo e creativo di idee e di proposte. In ambito artistico, da tempo la Fondazione Terzo Pilastro ha rivolto la propria attenzione al fenomeno della Street Art, a cominciare dalla felice esperienza di “Big City Life” a Roma, il progetto di arte pubblica partecipata per la riqualificazione urbana che ha reso possibile il recupero del quartiere popolare di Tor Marancia, per proseguire poi con l'importante contributo alla rassegna internazionale “Icastica 2015” ad Arezzo e, infine, con la mostra “Codici Sorgenti”, dedicata ai più importanti street-artists mondiali, a Catania, città alla quale ha voluto anche donare la monumentale opera di Vhils che decora i grandi silos sul waterfront del porto.

Prof. Avv. EMMANUELE F. M. EMANUELE
Presidente della Fondazione Terzo Pilastro
«La mostra “sull'artista noto come Banksy”, che portiamo a Palazzo Cipolla a Roma grazie alla “999 Contemporary”, è un'iniziativa di grandissimo respiro», afferma il Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo: «È la prima volta, infatti, che così tante opere di questo personaggio, considerato oggi il massimo esponente della street-art a livello internazionale, vengono esposte in un museo. Si tratta di un corpus di circa 150 opere (incluse 50 copertine di dischi) tra sculture, stencils e così via, tutte rigorosamente di collezionisti privati e, dunque, assolutamente non sottratte alla strada. La mostra è unica nel suo genere anche per i temi che tratta – guerra, capitalismo e libertà – che sembrano essere le fonti primarie di ispirazione dell'arte di Banksy, connotata da una forte componente di denuncia sociale, nonché i temi più attuali ed urgenti che caratterizzano il nostro presente. Questa esposizione, a mio avviso, è il perfetto e naturale coronamento del percorso che, con la Fondazione Terzo Pilastro, ho voluto intraprendere, già da qualche tempo, al fine di dare voce ad una modalità di espressione – la street-art, appunto – che porta l'arte fuori dai musei e la riversa nei luoghi accessibili a tutti, la rende parte del nostro vivere quotidiano. Un fenomeno non accademico, ma vivo e vitale, che ho conosciuto nei miei anni giovanili a Los Angeles e Miami e di cui ho immediatamente intuito la grande portata e l'eccezionale efficacia comunicativa».



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