I Mondiali sono al giro di boa: questa breve guida ci presenta altri spunti per vedere le prime partite del turno eliminatorio ancora una volta da un punto di vista cinematografico, trasformando così gli ottavi di Russia 2018 in un grande festival del cinema.
Un festival che si rispetti deve per forza avere una madrina. E chi meglio di Berenice Bejo, nata argentina ma da sempre francese, può essere considerata la madrina di questi ottavi di finale? Argentina-Francia poi è la prima partita del turno eliminatorio. E forse la sfida più attesa. Una sfida che i cinefili più sofisticati possono anche associare a La Peste di Puenzo -tratta dalle pagine di Camus e trasferita dal regista argentino in America Latina- oppure alla figura di due direttori della fotografia i cui destini si incrociano tra Parigi e Buenos Aires. Eugene Py nato in Francia nella seconda metà del XIX che fu il pioniere del cinema argentino ed il contemporaneo Gasparre Noè nato sulle sponde del Rio della Plata oggi ormai tra i più ricercati in terra di Francia.
Uruguay-Portogallo è la sfida tra due cinematografie latine che non è corretto definire minori, perché pur rappresentando due nazioni abbastanza piccole, purtroppo con un mercato interno limitato, hanno sempre raccontato con orgoglio e con un gusto agrodolce la propria realtà. Per questo la sfida calcistica ci propone due autori del presente da riscoprire e valorizzare: l'uruguagio Pablo Stoll ed il lusitano Joao Botelho. Operazioni che un festival deve fare.
Spagna-Russia è legata anche alla storia de Il Dottor Zivago, che all'epoca non fu girato in Unione Sovietica ma in Spagna. Quando gli altipiani nevosi vennero ripresi nella Meseta e quando Mosca venne ricostruita in studio fuori Madrid. La retrospettiva invece potrebbe essere dedicata a Eisenstein e Bunuel, le due pietre miliari della cinematografia sovietica ed iberica che scelsero tra l'altro entrambi il Messico come seconda patria.
In un festival che si rispetti non possono mancare, oltre alla madrina, le dovute quote rosa che in questi ottavi sono rappresentate da Danimarca-Croazia, con la sfida tra due cineaste prestigiose: la baltica Susanne Bier e la slava Oja Kodar.
Svizzera-Svezia è una sfida da inizio anni sessanta, da cogliere quindi sull'orizzonte del grande cinema della modernità perché vede contrapporsi due titani: stiamo parlando di Bergman contro Godard. L'iconoclasta talento della Nouvelle Vogue dovrebbe forse a maggior ragione vestire la maglia blue transalpina, ma per una nazionale elvetica che in questi mondiali presenta molti naturalizzati sicuramente nel mondiale del cinema schiererebbe l'oriundo Godard. Ed il maestro se ne compiacerebbe.
Messico-Brasile è una classica sfida “tropicalista”, ma in questi ottavi forse già troppo orientati al cinema vintage, è bene leggere questo incrocio come un confronto tra alcuni cineasti del presente. Oggi i maggiori talenti cinematografici di Messico e Brasile sono dei cineasti di statura internazionali (Del Toro, Inarritu e Cuaron da una parte; Meirelles e Salles dall'altra) che hanno reso di fatto più global il cinema latino lavorando per lo più lontano dai paesi di origine. Come del resto la maggior parte dei calciatori che vestono la maglia di queste due nazionali.
Inghilterra-Colombia è la sfida tra due compianti premi Nobel per la letteratura attratti sempre dal cinema: Gabriel Garcia Marquez che studiò sceneggiatura al Centro Sperimentale contro Harold Pinter che ci ha regalato almeno una dozzina di grandi sceneggiature, prime tra tutte le tre scritte per Losey.
Per concludere il palinsesto di un festival manca solo l'animazione e così Belgio-Giappone vedrà i Puffi sfidare Miyazaki: il calcio ci riporta sempre a quando eravamo bambini.
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