Inizia l’estate e le città si aprono sempre di più verso piazze e luoghi caratteristici per passare le serate al fresco, non dimenticando i cinema, comodi e con aria condizionata. Possibilità che da tempo offre anche Bologna, con l’avvio di una manifestazione ormai tradizionale dedicata alla celebrazioni delle vite, il Biografilm Festival, giusta quest’anno alla 14° edizione. Documentari, ma anche anteprime di lungometraggi di finzione, oltre a serate musicali e di incontro. Nel rimandarvi al loro sito ufficiale per il programma completo, e davvero ricchissimo, www.biografilmfestival.it, abbiamo individuato un nostro personale percorso di visione, selezionando 7 appunamenti.
Partiamo con il pomeriggio di oggi, venerdì 15 giugno, alle 16.30 al Cinema Europa, con The Eyes of Orson Welles di Mark Cousins. Un documentario particolarmente ricco, grazie all’accesso avuto dal regista al materiale privato del grande autore. Attraverso i suoi occhi, quelli di uno dei geni del secolo scorso, a trent’anni dalla sua morte. Produce Michael Moore.
Oggi vi chiediamo uno sforzo, ma non ci offenderemo se salirete nel nostro treno di visioni in corsa. Alle 19, dopo una breve passeggiata, arrivate fino al Cinema Arlecchino per gustarvi un altro documentario su un monumento del cinema del Novecento, per di più erede di una dinastia che ha contribuito a costruire il mito del cinema americano di frontiera, quello tutto d’un pezzo e morale. Stiamo parlando di Jane Fonda in Five Acts di Susan Lucy, produzione HBO applaudita appena poche settimane fa a Cannes, e previsto in onda in autunno su Sky. Versione ‘ufficiale’ della vita dell’icona della controcultura, ha la giusta dose di sincerità da parte della protagonista per non incorrere nell’agiografia. Anzi, ammirevole è il percorso fra le generazioni della sua famiglia in cui mette a nudo contraddizioni ed errori. Un inno al riconoscimento delle proprie ombre, al coraggio di ammettere che non saremo mai perfetti, e che dovremmo amarci per questo, non nonostante questo.
Se vi regge il fisico, e avete un secondo strato per l’aria condizionata, ecco che non dovete neanche cambiare cinema, sempre l’Arlecchino, per vedere alle 21.45 una delle cose che più ci hanno colpito piacevolmente in queste prime ore di Biografilm: Almost Nothing - Cern Experimental City di Anna De Manincor e il collettivo Zimmer Frei. Un viaggio nella comunità del centro di ricerche svizzero, raccontando le varie umanità di un luogo diverso degli altri, in cui si disegna il futuro indagando l’infinitamente piccolo e l’infinitamente lontano. Non privo di ironia e di curiosità, Almost Nothing riesce a coinvolgere anche chi in fisica non raggiungeva la sufficienza.
Sabato 16 giugno, alle 21.00 alla Sala Scorsese del Lumière, spazio a un film che ha ottenuto applausi nella nuova sezione NEXT del Sundance Film Festival. We the Animals è un salto nella finzione del documentarista Jeremiah Zagar, che racconta di una famiglia mista con tre figli piccoli nella campagna del nord dello stato di New York. Immaginifico come il mondo dell’infanzia, con inserti d’animazione e la costruzione di un mondo visivo a misura di bambino, ricorda qualche suggestione di Re della terra selvaggia o Nel paese delle creature selvagge, più che Moonlight, a cui spesso è stato avvicinato.
Domenica 17 giugno alle 16.30, Sala Jolly, Le Brio di Yvan Attal, alla presenza della protagonista, la bravissima Camélia Jordana, vincitrice del César come nuova speranza. Nel film è una ragazza di banlieu che per emergere dal contesto sociale disagiato in cui vive utilizza la parola, l’arte retorica che le insegna il burbero, misogino e altezzoso Daniel Auteuil, in un classico film su due mondi molto lontani che prima si odiano poi imparano a conoscersi. Molto riuscito, coinvolgente, conferma dell’amore dei francesi per la propria lingua, vista negli ultimi tempi soprattutto come veicolo culturale contro la barbarie.
Sempre al Jolly, domenica alle 22, spazio a uno dei migliori film dello scorso Festival di Cannes: Leto/Summer di Kirill Serebrennikov, amico del Biografilm costretto agli arresti da Putin. Racconto dell’underground rock a Leningrado durante i primi anni ’80, è un inno all’energia della musica velato dalla malinconia di essere vissuti nell’epoca sbagliata. Visivamente molto affascinante, è un film da non perdere.
Infine, lunedì 18.30 all’Europa, spazio a un film in costume francese passato un po’ sotto silenzio la scorsa stagione, secondo noi ingiustamente. Diciamo, almeno, secondo me. Il regista è il discontinuo Xavier Beauvois, autore dell’ottimo Uomini di Dio, ma anche del mezzo disastro Il prezzo della gloria. Con Les Gardiennes siamo nei territori più rigorosi del primo, con il racconto di un famiglia della campagna francese in cui i figli maschi sono impegnati nella Prima guerra mondiale e sono le donne a portare avanti la fattoria e i lavori nei campi. Duro, implacabile ritratto di anni che mettevano a repentaglio l’etica di ognuno. Ottima interpretazione di Nathalie Baye, qui insieme alla figlia (nel film e nella vita) Laura Smet, nata dal suo legame con il compianto Johnny Hallyday.
Appuntamento, quindi, a Bologna, per la 14° edizione del Biografilm Festival, e su queste pagine per recensioni, interviste e approfondimenti.
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