mercoledì 20 giugno 2018

Legion (Stagione 2) - Teste di Serie

"Un'illusione nasce, così come qualunque altra idea, come un uovo. Identico all'esterno, perfettamente sviluppato. Dal guscio é impossibile capire se c'é qualcosa che non va."

Noah Hawley ci é riuscito di nuovo: non solo si conferma quale grande scrittore che é, ma surclassa le aspettative, elevando la sua nuova creatura a uno status di culto. In ambito di “narrazione supereroistica” si toccano vette assolute, anche al di fuori delle limitazioni da piccolo schermo.

Sul tramonto del finale della prima stagione, David (l'eccelso Dan Stevens, imprescindibile per l'esistenza del personaggio che interpreta) era stato rapito da una capsula inviata da chissachì e trasportato dove non ci era dato saperlo; già dall'incipit di questa nuova stagione scopriamo che David é stato recuperato dagli agenti dell'organizzazione e tenuto al sicuro in attesa del suo risveglio, anche se, una volta sveglio, non sembra ricordare nulla; nel frattempo, Amahl Farouk, il temutissimo Signore delle ombre (interpretato da Navid Negahban, imponente e intimidatorio) é ancora in fuga, nel corpo di Oliver (Jemaine Clement), alla ricerca del suo vero corpo, in modo da riacquistare tutto il suo reale potere...ovviamente spetta a David impedirgli di portare a compimento il suo piano.

Dopo una prima stagione straniante e spiazzante, dominata dall'estro narrativo ed espressivo di Noah Hawley, in grado di comporre una messa in scena psichedelica e assuefacente, grazie alla quale é riuscito a sfruttare appieno l'effetto sorpresa della presentazione sopra le righe e personale di un eroe dei fumetti (Legion/David Haller é un personaggio creato per la Marvel da Chris Claremont e Bill Sienkiewicz), il timore di adagiarsi e conformarsi ai consueti canoni d'intrattenimento era tanto forte, quanto straniante. Per fortuna esistono autori come Hawley che non riescono mai a tenere a bada la propria potenza immaginifica.

La forza e la superiorità di questa seconda stagione di Legion risiede nella sua accertata capacità di cambiare forma, destrutturare quelle schematizzazioni di genere proprie delle storie supereroistiche: proprio quando la serie sembrava acquietarsi su un piano della narrazione comprovato da tutti gli elementi cari al genere, come la fissità di un luogo (la base operativa guidata da Melani Bird/Jean Smart) dal quale intraprendere una caccia al cattivo (Farouk), per salvaguardare la pace e portare a compimento il proprio percorso di formazione, con un colpo da maestro Noah Hawley capovolge i ruoli e dimostra ancora una volta che Legion non é una serie televisiva capace di restarsene buona e confinata nei preconcetti del genere; non solo, perché il coup de théâtre nell'ultimo episodio (del quale se ne avvertono chiaramente i prodromi in alcuni dei più avvincenti episodi precedenti) disintegra il percorso compiuto da David fino a quel momento, restituendo non un nuovo eroe, ma un personaggio ancor più oscuro, certamente ambiguo e indecifrabile, schizofrenico e inafferrabile perché superiore per abilità e ormai sul baratro di un abisso di follia e perdita dell'autocontrollo. Un percorso troppo impervio? Tutt'altro! Perché se da una parte Hawley é stato accorto nel preferire una messa in scena indomita e prismatica senza graffiarne la superficie con sbalzi di inopportuno didascalismo (vedasi il finale del penultimo episodio della prima stagione), rendendo fede e giustizia alla sua creatura fino all'ultima inquadratura, dall'altra merita un plauso per aver posto le basi per una terza stagione svincolata da qualsivoglia previsione; e da uno come Hawley é possibile aspettarsi di tutto, non necessariamente un lieto fine scanzonato.

L'agguerrito coraggio e il rigetto della schematicità di Noah Hawley é il vero punto di forza di Legion, certamente corroborati da una messa in scena diegetica, sempre in bilico tra sperimentazione visiva e costante processo di rafforzamento creativo dei personaggi che animano la serie. Hawley ha costruito una conturbante illusione e, al momento giusto, l'ha svelata allo spettatore, dimostrando ancora una volta che non esiste un rapporto di univocità assoluta tra rappresentazione e significato, ma la sola interpretazione che si vuol dare a ciò che si vede, proprio come sostiene David Lynch. A oggi, Legion é una serie imprescindibile. Per chiunque.

(Legion); genere: cine-comic, fantascienza, drammatico, horror; sceneggiatura: Noah Hawley; stagioni: 2 (rinnovata); episodi seconda stagione: 11; interpreti: Dan Stevens, Rachel Keller, Aubrey Plaza, Bill Irwin, Jeremie Harris, Amber Midthunder, Katie Aselton, Jean Smart, Navid Negahban, Jemaine Clement, Hamish Linklater; produzione: Marvel Television, FX Productions, 26 Keys Productions; network: FX (U.S.A., 3 aprile-12 giugno 2018), Fox Italia (Italia, 4 aprile-13 giugno 2018); origine: U.S.A., 2016; durata: 60' per episodio; episodio cult seconda stagione: 2x06 - Chapter 14; 2x09 - Caphter 17 (2x06 - Realtà parallele; 2x09 - Octopus luminoso)



from Close-Up.it - storie della visione https://ift.tt/2MHKo1M

Nessun commento:

Posta un commento