25 anni per fare un film: scriverlo, iniziare a girarlo, interromperlo, cambiarlo, mai arrendersi e arrivare a dirigerlo con ostinazione e passione, vederlo finalmente proiettato davanti al pubblico al festival di Cannes e poi esserne privato dei diritti, della proprietà fisica. The Man Who Killed Don Quixote, il film "maledetto" di Terry Gilliam, appartiene al produttore Paulo Branco: questo ha infatti decretato la Corte d'appello di Parigi dove si è discussa la causa.
"Il verdetto - ha detto Branco con toni durissimi - significa che i diritti del film appartengono ad Alfama (la sua società, ndr). Qualsiasi sfruttamento commerciale del film fino ad ora è stato completamente illegale e senza l'autorizzazione di Alfama. Chiederemo i danni con gli interessi a tutte le persone coinvolte in questa produzione illegale e soprattutto a quelli che sono stati complici del suo sfruttamento illegale. Riteniamo tutti responsabili".
Il film è stato già distribuito in Francia e avrebbe dovuto essere distribuito anche in Italia da M2 Pictures che, stando così le cose, non potrà farlo a meno di rinegoziare i diritti con Branco. Anche la premiere al festival di Cannes, alla luce di quanto è avvenuto, è da ritenersi "illegale".
Evidentemente il tribunale ha ritenuto vincolanti gli accordi intercorsi tra Gilliam e Branco anche se quest'ultimo, è noto, non ha fornito al regista i soldi per fare il film, che lui ha completato ricorrendo ad altri finanziamenti. Ma adesso Branco è arrabbiato e vuole un risarcimento anche da Gilliam, in quella che sta diventando una faida personale, decisamente sgradevole, che finirà per danneggiare la libertà creativa del regista, rischiando di minarne la salute già provata, oltre a lasciare in sospeso gli appassionati di cinema che non erano a Cannes e vorrebbero vedere il film, che a questo punto - se uscirà - è improbabile venga promosso dal cast e dallo stesso Gilliam.
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