Fa particolarmente male, oggi, due giorni dopo aver celebrato il compleanno di una leggenda americana come Dick Van Dyke, scrivere della morte assurda di un altro indimenticabile personaggio dello spettacolo come l'attore, regista, produttore e attivista Rob Reiner, ucciso tragicamente a 78 anni assieme alla moglie Michele, nella loro casa di Brentwood alle 3.30 del 14 dicembre. Mentre scriviamo, la polizia sta ancora interrogando il figlio Nick, principale sospettato dell'omicidio dei genitori. Proprio con lui nel 2015 il regista aveva collaborato per il film Being Charlie, inedito da noi, in cui, su sceneggiatura del figlio, si raccontava la lotta di un giovane con la tossicodipendenza. Una tragedia famigliare, se le attuali ipotesi verranno confermate, che rende ancora più drammatica la circostanza della scomparsa di Reiner e della moglie. Anche perché proprio ad una sitcom intitolata in originale All in the Family, da noi Arcibaldo, dove interpretava Michael Stivic, il genero liberal del reazionario Archie di Carroll O'Connor, sono legati i nostri primi ricordi di lui come spettatori. Qua sotto potete vedere una scenetta tra i due. Per il ruolo, Rob Reiner vinse due Emmy.
La vita e la carriera di Rob Reiner
Come molti sicuramente sanno, Rob Reiner era un figlio d'arte di talento, cresciuto in una casa frequentata da gente come Mel Brooks, Norman Lear e altri leggendari personaggi della comicità americana. Il padre era proprio la metà di un duo comico con Brooks, Carl Reiner, attore, regista, commediografo e sceneggiatore, scomparso nel 2020 all'età di 98 anni. E a proposito del Dick Van Dyke Show, che Reiner padre scrisse e interpretò in un ruolo da comprimario, i personaggi di Van Dyke e di Mary Tyler Moore erano di fatto ispirati ai genitori di Rob, in una delle prime sitcom autobiografiche della storia. La madre di Rob era l'attrice e cantante Estelle Lebost (è lei che al ristorante pronuncia la storica battuta, in Harry ti presento Sally, “prendo quello che ha preso lei”). Fin da bambino, dunque, Robert Norman Reiner respira intelligenza e ironia. La sua carriera inizia come attore in televisione negli anni Sessanta, dopo aver frequentato la celebre UCLA. Appare in numerosi telefilm dell'epoca, da Batman a The Beverly Hillbillies, e in alcuni film del padre. Collabora come sceneggiatore con Steve Martin dal 1969, prima di approdare al ruolo di “testone” (meathead in originale) che lo rende famoso presso il grande pubblico. Interpreta Michael Stivic nella sitcom di Norman Lear All in the Family (Arcibaldo), ispirata alla serie inglese Till Death Us Do Part, dal 1971 al 1976. Il soprannome affibbiatogli da Archie gli resta attaccato addosso, tanto che Reiner dichiara ad un certo punto: “Potrei vincere il Nobel e scriverebbero 'Testone vince il premio Nobel'”.
Leggi anche Spinal Tap II: The End Continues, il trailer ufficiale del sequel del mitico mockumentary di Rob Reiner!Dopo altre partecipazioni televisive, Rob Reiner decide di passare dietro la macchina da presa. This is Spinal Top, Il mockumentary del 1984 su una fittizia rock band, con Christopher Guest, Michael McKean, Harry Shearer e lo stesso Reiner nel ruolo del regista Marti Di Bergi, dà il via a una brillante carriera, che conta alcuni dei nostri film preferiti di sempre e siamo sicuri anche dei vostri. Dopo il divertente Sacco a pelo a tre piazze, Reiner dirige nel 1986 uno dei migliori adattamenti di sempre di Stephen King con lo struggente Stand by Me, lanciando una nuova generazione di giovani talenti americani come protagonisti. L'anno successivo è la volta dell'amatissimo fantasy con Cary Elwes e Robin Wright, La storia fantastica. Dal 1971 Reiner è sposato con un'altra leggendaria attrice e regista, Penny Marshall, da cui divorzia nel 1981. In piena crisi, lo consola la grande amicizia con la sceneggiatrice Nora Ephron, di cui nel 1989 porta al cinema il suo film forse più celebre e amato, Harry ti presento Sally. La storia racconta proprio i suoi tentativi di rifarsi una vita da single e la loro amicizia e inizialmente dovrebbe concludersi con i due protagonisti che si salutano per sempre. Ma proprio durante le riprese, Reiner conosce la fotografa Michele Singer, che sposa nel 1989 e che morirà tragicamente con lui dopo avergli dato tre figli, e decide di cambiare il finale del film.
Ormai affermato regista, Reiner nel 1990 porta al cinema un altro magistrale adattamento da Stephen King, Misery non deve morire, con James Caan e Kathy Bates, prima di dedicarsi a film di altro genere. Seguono tra i tanti il dramma militare di successo Uomini d'onore, Genitori cercasi, Il Presidente – Una storia d'amore, L'agguato – Ghosts of the Past, Storia di noi due, Alex & Emma, Vizi di famiglia, Non è mai troppo tardi, LBJ e altri. Reiner chiude simbolicamente il cerchio rimettendo insieme la band ormai attempata in Spinal Tap II: la fine è solo l'inizio, che speriamo non resti inedito da noi come il suo primo film, uscito solo in homevideo. L'ultima sua regia è proprio un film concerto della band, Spinal Tap at Stonehenge: The Final Finale, che uscirà purtroppo postumo. Come regista, Rob Reiner è uno dei più candidati a diversi premi, ma ne vince troppo pochi. Da sempre liberal e difensore dell'eguaglianza e dei diritti civili, è uno dei più espliciti oppositori di Donald Trump, è stato co-fondatore dell'American Foundation for Equal Rights, attivo anche nella difesa dell'ambiente e per tutta la vita, così tragicamente spezzata, ha difeso la democrazia del suo Paese, diventando anche bersaglio dell'odio dei sostenitori dell'attuale presidente. La sua scomparsa lascia un vuoto umano enorme ed è un vero e proprio shock culturale, per come è avvenuta. Gli dobbiamo tanto: risate, commozione, intrattenimento nel senso più elevato della parola. Ci spezza il cuore il dolore che lascia nei figli e negli amici come Billy Crystal e Larry David, i primi ad arrivare sul luogo del delitto. La sua morte e quella dell'amata moglie in queste tragiche circostanze ci parla di un mondo impazzito, preda della sofferenza e dell'odio, proprio quello contro cui Rob Reiner si era battuto per tutta la vita.
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