Dal 2 luglio sarà al cinema Jurassic World - La rinascita di Gareth Edwards, che eredita la saga da Colin Trevorrow (e ancora prima da Steven Spielberg), entrando in un reboot in compagnia di Scarlett Johansson, altro nuovo acquisto. Parlando con SFX Magazine, Edwards ha spiegato come abbia cercato i collaboratori giusti per affrontare un mastodontico impegno da 180 milioni di dollari di budget, stando a The Hollywood Reporter. Standard tecnici molto alti da eguagliare, per la committenza Universal Pictures ma soprattutto per gli esigentissimi fan, abituati assai bene da oltre trent'anni a questa parte. Come direttore della fotografia, un film di Ridley Scott ha aperto gli occhi di Gareth... Leggi anche Jurassic World: La Rinascita, Scarlett Johansson racconta di più della sua Zora Bennett
Il direttore della fotografia di Le crociate per Jurassic World - La rinascita
Per affrontare Jurassic World - La rinascita, il regista Gareth Edwards, reduce dalla sci-fi di The Creator di un paio d'anni or sono, ha attinto alle sue esperienze da spettatore: non solo per l'approccio da adottare in regia, ma anche per reclutare chi pensava gli potesse servire di più. E ha ricordato di essere rimasto a bocca aperta davanti alle Crociate (2005) di Ridley Scott... "John Mathieson era il direttore della fotografia, e più lo guardavo più mi dicevo: questa è la perfezione. Non c'è una sola cattiva inquadratura in questo film! Ho sempre amato il suo lavoro. Quando avvii un film così, hai un gruppo di nomi con cui vorresti lavorare, e lo studio ha un gruppo di nomi di cui si fida. E in mezzo c'è anche Steven Spielberg [da executive producer, ndr]. C'è stata una sovrapposizione e tutti sono stati d'accordo su Mathieson". Per la cronaca, l'inglese John Mathieson, classe 1961, ha ricevuto due nomination all'Oscar, per Il gladiatore (2000) e Il fantasma dell'opera (2004).
Edwards è rimasto in zona Oscar anche per il supervisore degli effetti visivi David Vickery, nominato per Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 2, anche se ha dovuto superare le sue resistenze: dopo Jurassic World: Il regno distrutto (2018) e Jurassic World: Il dominio (2022) non ce la faceva più e voleva chiudere la pratica dinosauri. Gareth dice di averlo convinto prospettandogli un approccio totalmente naturalistico, senza antropomorfizzare gli animali: "Ogni singola inquadatura in questo film si basa su riprese esistenti di veri animali che fanno sul serio quello che sta succedendo." Gareth non lo aggiunge, ma integriamo noi: in scala, ça va sans dire!
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