È un inno alla vita L'attachement - La tenerezza di Carine Tardieu, e infatti i personaggi che lo attraversano brindano alla vita, e anche i bambini che nel film rompono i silenzi con il loro caos gioioso rappresentano la vita, che rende più digeribile il boccone amaro di una perdita e che apre il cuore a chi, pensando che fossero al di là delle proprie forze, ha scelto di non avere figli.
Interpretato da una magnifica Valeria Bruni Tedeschi e da un intenso Pio Marmaï, L'attachement - La tenerezza fa risuonare molte corde e affronta, abbracciando la complessità dell'essere umano, una pluralità di temi: la famiglia, l'elaborazione del lutto, la solitudine, il femminismo, l'indipendenza emotiva e la paura di lasciarsi andare, appunto, alla tenerezza.
Con una sceneggiatura scritta da Raphaële Moussafir, Agnès Feuvre e dalla stessa Carine Tardieu, il film è stato presentato all'81esima Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia nella sezione Orizzonti ed è tratto dal romanzo "L'Intimité" di Alice Ferney. A consigliarlo alla regista come punto di partenza di un copione cinematografico è stata Fanny Ardant, diretta dalla Tardieu in Giovani Amanti. Il suggerimento dell'attrice si è trasformato in realtà e L'attachement - La tenerezza, già uscito in Francia, è finalmente arrivato nelle nostre sale distribuito da No.Mad Entertainment.
L'attachement - La tenerezza: la trama e il trailer
L'attachement - La tenerezza è una storia di affetti incrociati e di solidarietà. Il film narra la vicenda di Alex, che resta da solo con un bambino piccolo e una neonata, e della sua vicina di casa Sandra, una donna indipendente e single per scelta che si trova improvvisamente coinvolta nella vita di lui e nella gestione dei suoi figli. Alex e Sandra abitano uno di fronte all'altra e, mescolando le loro esistenze diametralmente opposte - una dolorosa e chiassosa, l'altra silenziosa e un po’ trattenuta - formeranno un legame speciale e una famiglia allargata, che, giorno dopo giorno, conquisterà un pezzetto di felicità in più.
Il rumore dei bambini
Del libro di Alice Ferney "L'Intimité", Carine Tardieu ha amato prima di tutto il personaggio di Sandra, che ha voluto sviluppare tenendola sempre "in scena" invece di abbandonarla, come fa il romanzo, nella seconda metà della vicenda. "Mi piaceva l'idea di realizzare il ritratto di una donna moderna e non sottomessa ai dettami del patriarcato" - ha spiegato la regista - "e che rivendica la sua indipendenza e assume il suo celibato senza avere la necessità di giustificarsi. Una donna libera insomma, ma che, scossa dall'affetto che un bambino e il suo patrigno in lutto provano per lei, vede improvvisamente tutte le sue certezze andare in frantumi".
La storia personale della regista non è poi così dissimile da ciò che accade a Sandra nel film, perché come lei e nonostante le tante fiabe, lette da bambina, che si concludevano con un matrimonio e dei figli, la Tardieu ha scelto un percorso di vita che non includeva la maternità, salvo poi adottare, all’età di 40 anni, una bimba che le ha cambiato la vita. E se la sua è stata una scelta ponderata, Alex e i suoi bambini sono per Sandra un terremoto, una corsa sulle montagne russe impossibile da evitare.
Il femminismo
Parlando di una donna che ha deciso di essere e di vivere fuori dal coro, Carine Tardieu si è inoltrata tra le pieghe del femminismo, evitando però il dogmatismo astratto e la militanza a favore di una divertita leggerezza. A questo proposito la regista ha dichiarato:
Sono femminista per necessità ovviamente, ma non ho nulla di un'attivista. C'è sempre un po’ di politica nei miei film, ma non è la mia prima idea trasmettere dei messaggi. La nostra idea era quella di mostrare, attraverso diversi punti di vista, come ogni personaggio, non soltanto femminile, si confronti con il femminismo e si impadronisca di questa rivoluzione.
Sandra parla di femminismo con sua madre e sua sorella, con il nuovo amore di Alex e con Alex, a cui dice: "Non esistono le femministe, esistono solo persone orrende e persone per bene". La protagonista rivendica il diritto delle donne di non conformarsi alle regole non scritte di una società che non ha più ragione di esistere. Anche lei ha le sue regole, o meglio i suoi principi, per il resto abbraccia le contraddizioni e fluttua fra le cose e il loro contrario.
Valeria Bruni Tedeschi, Sandra e gli occhiali
Scegliendo Valeria Bruni Tedeschi per il ruolo di Sandra, Carine Tardieu sapeva che avrebbe offerto all'attrice un personaggio molto diverso da lei:
Valeria è di una natura piuttosto espansiva, è calorosa, siamo abituati a vederla interpretare personaggi estroversi. E invece nel film Sandra è una donna tranquilla, un po’ riservata, quasi distante, una donna che misura le sue parole. Sul set ho dovuto frenare la naturalezza di Valeria per tenere il filo del personaggio. Non è stato sempre facile, né per lei né per me, ma la sua interpretazione, così organica, è andata ben oltre le mie aspettative.
Fuori, dunque, dalla sua comfort zone, Valeria Bruni Tedeschi è stata miracolosa, anche per merito di un paio di occhiali che sono stati la chiave d'accesso a Sandra, come lei stessa ha raccontato:
Può sembrare strano, ma mi sono aggrappata molto agli occhiali di Sandra. Questi occhiali sono simbolici - in genere mi piace lavorare sui simboli perché fanno nascere in me delle emozioni. In questo caso erano sia un oggetto di difesa che una via d'accesso al suo pensiero. E allora li manipolavo spesso - a volte troppo - ma era un modo di aggrapparmi a lei, di essere nel suo mondo, nella sua realtà e nel suo pensiero. Avendo un rapporto con il mondo più emotivo e talvolta più fisico di Sandra, avevo bisogno di questi occhiali per percepire le cose e vedere il mondo in modo diverso e adattare un nuovo ritmo e una nuova energia a questa sua visione"
L'Attachement - La tenerezza è interpretato anche da Vimala Pons, Raphaël Quenard e César Botti, al suo debutto cinematografico. Da oggi vi aspetta al cinema: siate pronti a lasciarvi sorprendere!
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