venerdì 31 ottobre 2025

È morto l'attore Tchéky Karyo, 43 anni di carriera: Besson l'ha diretto in Nikita, Annaud in L'Orso

All'età di 72 si è spento l'attore franco-turco Tchéky Karyo che ha avuto una lunga carriera internazionale. Oltre a Luc Besson e Jean-Jacques Annaud, Tchéky Karyo ha lavorato con Ridley Scott, Roland Emmerich, Jean-Pierre Jeunet, John Woo, Cristina Comencini e i fratelli Taviani.

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Non aprite quella porta, Glen Powell chiarisce il proprio coinvolgimento nel nuovo film

Non aprite quella porta continua ad animare le voci di corridoio, ma questa volta ad affrontarne una piuttosto vivace è Glen Powell. L’attore è stato associato al prossimo progetto in fase di realizzazione, almeno stando alle recenti indiscrezioni, ma in vista di Halloween ha infranto il silenzio e commentato il presunto coinvolgimento nel prossimo film.

Non aprite quella porta, Glen Powell chiarisce se sarà o meno il protagonista del prossimo capitolo

Di ritorno al cinema tra non molto con The Running Man, Glen Powell è stato associato ad un altro grande titolo del grande schermo: si vocifera che l’attore sarà il protagonista del reboot di Non aprite quella porta, un’informazione che ha prontamente smentito.

Durante una conferenza stampa per The Running Man, l’attore ha espresso il suo parere in merito alle recenti voci di corridoio. Ai microfoni di Collider, ha precisato di essere a bordo come produttore e nulla più: “Sì, mi sto occupando della produzione con Barnstorm, ma non sarò il protagonista”. Al tempo stesso, l’attore ha offerto una gradita conferma su un’altra indiscrezione: pare che infine sarà JT Mollner ad occuparsi della regia del reboot. Powell ha spiegato: “Ma devo dire che JT è uno dei più grandi registi in circolazione. Dan Cohen, il mio socio di produzione, e io abbiamo identificato JT in precedenza come una delle grandi voci, e penso che farà parte della nostra vita cinematografica per molto tempo. E non guasta che sia un grande fan di Non aprite quella porta”.

In merito alla natura del prossimo film, Glen Powell non ha voluto sbilanciarsi troppo e non ha spiegato se si tratterà di un reboot o di qualcosa di diverso: “Sono cresciuto con Non aprite quella porta. Non voglio rivelare nulla su ciò che stiamo costruendo e pianificando, ma il team che lo gestisce è straordinario e gli renderemo giustizia. Lo prometto”. Lo scorso marzo è stato riferito che Verve, la società che detiene i diritti del franchise, aveva intenzione di rimetterlo sul mercato e da allora diversi nomi sono saltati fuori: persino Taylor Sheridan di Yellowston era in lizza come regista. La popolarità del franchise è strettamente legata ai suoi ideatori Tobe Hooper e Kim Henkel. Ad oggi, è composta da numerosi film horror con protagonista il serial killer Leatherface.



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Il Sentiero Azzurro: al cinema il film "delirio post-tropicale" di Gabriel Mascaro

Anziani che vengono portati via in gabbia, lumache dalla bava psichedelica, missionarie digitali in battello, pesci combattenti e le splendide foreste e i fiumi dell’Amazzonia: c'è tutto questo dentro Il sentiero azzurro, il film diretto dal regista e sceneggiatore brasiliano Gabriel Mascaro che ha vinto l'Orso d’Argento - Gran Premio della Giuria e il Premio della Giuria Ecumenica alla Berlinale del 2025, è stato successivamente invitato in oltre 40 festival di tutto il mondo, e debutta nei cinema italiani dal 30 ottobre grazie a Officine UBU.
Tutto questo e ancora di più, visto che Il sentiero azzurro racconta la storia di una donna che rifiuta di arrendersi al destino che le viene imposto e che decide di fuggire per intraprendere un viaggio in solitaria e potere realizzare il sogno di una vita (che poi è quello di volare, in senso fisico, ma anche metaforico)
Il sentiero azzurro è un film sul diritto di sognare, con una protagonista anziana che decide di non accettare il destino che qualcun altro le ha tracciato. Volevo fare un film che fosse un'ode alla libertà, che ci ricordasse che non è mai troppo tardi per trovare un nuovo significato alla vita”, ha detto Gabriel Mascaro.
Il sentiero azzurro è "un film politico e spiazzante, immerso in una visione lisergica dove il colore si fa materia e l’erranza della protagonista è gesto estremo di ribellione e di autodeterminazione", secondo i critici che lo hanno insignito dell'etichetta di Film della Critica del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani - SNCCI.
È un film distopico, una personalissima, comica e psichedelica odissea all’inseguimento di un sogno, e quindi della vita, aggiungeremmo qui. Un film che rifiuta la banalità e si ostina a inseguire la magia, sulla falsariga di quanto fatto storicamente dalla letteratura sudamericana, e che ci mette pochissimo - questione di minuti - a far capire come Mascaro sia uno che ha delle cose da dire e che non le dice solo a parole, ma anche con le immagini che mette sullo schermo.

La protagonista si chiama Tereza, ha 77 anni, ed è interpretata da una bravissima Denise Weinberg, attrice brasiliana di lungo corso, che qui offre una performance misurata, intensa ed empatica, senza cercare la commiserazione dello spettatore, ma muovendosi con fierezza e lucidità tra rabbia repressa, desiderio sopito e volontà di riappropriarsi della propria libertà. Perché Tereza ha vissuto e lavorato tutta la vita in un’azienda che lavora carne di alligatore in una piccola città industriale del Brasile, un Brasile in cui le autorità hanno deciso che a una certa età tutti gli anziani debbano lasciare la loro casa e i loro cari (che spesso non li vogliono, e che il governo vuole concentrati su questioni economicamente più produttive) per essere spediti come polli in quella che viene chiamata una “colonia residenziale per anziani”, dove vivranno fino alla morte: un modo apparente per “onorarli”, ma che nasconde l’intento di escluderli e isolarli dalla società. È da questo - che chiaramente sta a simboleggiare una tendenza reale a considerare l’invecchiamento come un peso sociale, e politiche che marginalizzano chi non è più “produttivo” - che Tereza fugge, trasformandosi da tranquilla signora attempata in fuggiasca disposta a tutto per inseguire il desiderio di una vita, incontrando avventure e personaggi (tra cui quello di Rodrigo Santoro, un marinaio affranto di nome Cadu, personaggio
misterioso ma profondamente umano, che introdurrà Tereza ai poteri magici della leggendaria lumaca dalla bava azzurra) che cambieranno il suo futuro.

Il sentiero azzurro: trailer e poster del film


Dopo il celebrato Neon Bull Mascaro, - artista visuale, oltre che regista: e si vede, eccome - ha rifiutato per questo suo film le coordinate e le traiettorie del racconto tradizionale dell’età anziana, tutta malinconia, ricordi e rimpianto del passato, per fare di Tereza una protagonista attiva della sua vita, piena di energia vitale e desiderio di vivere. Il regista ha dichiarato che il film "permette a una persona di 77 anni di raggiungere finalmente la maggiore età", significando che la maturità personale non è solo prerogativa dei giovani, ma può essere raggiunta anche in età avanzata. E, nel farlo, ha cercato di sfumare i confini tra reale e fantastico, tra distopia e fiaba, dando vita a quello che lui stesso ha felicemente definito “un delirio post-tropicale”.
Tanto nel racconto quanto nelle immagini, Il sentiero azzurro è un film che va alla costante ricerca dell’incanto, della seduzione stupefacente, della meraviglia e della bellezza di quanto è stato davanti all’obiettivo della macchina da presa e che viene a noi presentato sullo schermo: che si tratti di foreste, anse tortuose, baracche e barconi, pesci e caimani, corpi giovani e anziani, camionette della polizia comico-distopiche e occhi e corpi pieni di fatica e di speranza. La foresta amazzonica e il paesaggio fluviale diventano così co-protagonisti della narrazione, spesso carichi di valore simbolico: evocano un senso di libertà e infinitezza, a differenza dei luoghi claustrofobici e asettici che hanno circondato Tereza fino a quel momento.
Il risultato è quello di un film che mescola critica sociale e ironia e che è di una vitalità gioiosa, morbida e trascinante, da godere con i sensi, prima ancora che con la ragione, che conferma la straordinaria vitalità del cinema brasiliano contemporaneo dopo i successi di film come Io sono ancora qui di Walter Salles e L’agente segreto di Kleber Mendonca Filho.



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Il film su Call of Duty è realtà: Peter Berg e Taylor Sheridan adattano il videogame per il cinema

"Finalmente", diranno molti videogamer che negli ultimi 22 anni hanno fatto le ore piccole in immersione virtuale nelle trincee delle Guerre Mondiali o in recenti ambienti bellici più high-tech. Call of Duty, popolarissimo brand videoludico di Activision, avrà la sua prima versione cinematografica con un progetto ambizioso firmato Paramount.

Per questa operazione sono state ingaggiate due figure di spicco del panorama cinematografico e televisivo: Taylor Sheridan, prolifica mente creativa dietro le serie Tulsa King, Mayor of Kingstown, Yellowstone e i suoi spin-off, e il regista Peter Berg che già aveva raccontato le storie vere sul coraggio e sul valore degli americani nei film Lone Survivor (2013, basato sull'operazione Redwing in Afghanistan), Deepwater - Inferno sull'Oceano (2016, sulla catastrofe della Deepwater Horizon) e Boston - Caccia all'uomo (2016, sull'attentato alla maratona di Boston).

Sheridan e Berg si conoscono bene, avendo già lavorato sugli ottimi film Hell or High Water e Wind River. Questa volta devono unire le forze e le menti per sviluppare e produrre l'adattamento cinematografico di una delle serie di videogiochi più celebri e redditizie al mondo. Il loro coinvolgimento li vedrà impegnati entrambi alla scrittura della sceneggiatura, con Berg che assumerà successivamente anche la direzione del film. Entrambi figureranno anche tra i produttori.

Call of Duty: dalla console al cinema

La longeva saga videoludica vanta un numero impressionante di titoli principali, spin-off, versioni mobile e adattamenti multimediali, con una fanbase in continua espansione, di generazione in generazione. Con oltre 500 milioni di copie vendute in tutto il mondo e sedici anni consecutivi al primo posto nelle classifiche di vendita negli Stati Uniti, Call of Duty si conferma uno dei franchise di maggior successo di sempre. L'esperienza dei due autori coinvolti dovrebbe far dormire sonni tranquilli ai fan.

Peter Berg ha già dimostrato le sue capacità alla regia di un film di guerra con Lone Survivor, mentre Taylor Sheridan, si è addentrato nei meandri dell'esercito creando la serie Lioness per Paramount+. Ovviamente è ancora presto per capire quale ambientazione verrà scelta per raccontare la storia del film. Con oltre 22 titoli principali, la serie di videogame ha coperto un ampio spettro temporale, partendo dai conflitti storici delle Guerre Mondiali, passando per la Guerra Fredda, fino ad arrivare alle Advanced Warfare immaginarie del futuro.



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giovedì 30 ottobre 2025

Dead Man's Wire: il teaser trailer ufficiale del nuovo film di Gus Van Sant presentato a Venezia

Arriverà prossimamente nei nostri cinema grazie a BIM Distribuzione il nuovo film di Gus Van Sant, ricostruzione di un evento realmente accaduto negli anni Settanta che ha più di una connessione col mondo di oggi. Ecco trailer e trama di Dead Man's Wire.

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The Ugly Stepsister: Cenerentola diventa una fiaba horror dalla parte della sorellastra

Dimenticatevi la Cenerentola di Walt Disney, ispirata a quella che è forse la più antica fiaba in circolazione, nella versione più soft di Charles Perrault. In The Ugly Stepsister, sorprendente debutto della regista norvegese Emilie Blichfeldt, al cinema dal 30 ottobre con I Wonder Pictures, non ci si prende gioco delle ridicole e cattive sorellastre, ma si rovescia il punto di vista, riportando la fiaba alla sua radice dark, nella versione dei fratelli Grimm. Un'operazione complessa, con cui la regista cerca di raccontare il vissuto di molte donne, oltre che il suo, come dichiara:

Anch’io ho desiderato essere scelta-da un principe o semplicemente da un ragazzo-e ho sentito il bruciore del non riuscire ad aderire a standard impossibili. Per quanto mi sforzassi, non sono mai riuscita a entrare nella scarpetta di Cenerentola, perché anch’io sono una sorellastra. Questa consapevolezza ha acceso il bisogno di raccontare la storia con uno sguardo nuovo. Volevo dare vita a tutti i personaggi, liberandoli dai loro archetipi rigidi. Cenerentola non è solo un ideale, è una ragazza con segreti che i Grimm, Perrault o Disney non raccontano. Non volevo però capovolgere la narrazione facendo della sorellastra l’eroina o di Cenerentola l’antagonista. Cercavo piuttosto equità.

The Ugly Stepsister: la trama del film

In un regno in cui l'aspetto fisico è sovrano fino a diventare un business brutale, e dove un grande ballo decreterà la scelta del principe, Elvira sogna il principe azzurro e una vita da favola, ma deve vedersela con la creatura più splendida del reame, entrata improvvisamente in casa sua. Spronata dalla turpe madre, ricorre a misure sempre più estreme pur di catturare l'attenzione del Principe, fino a sopportare sofferenze, mutilazioni e sacrifici indicibili, perché se la scarpetta non calza... basta tagliarsi il piede. Non è però la sola a contendersi il cuore - e il patrimonio - del giovane erede, perché si ritroverà nel bel mezzo di una spietata competizione di bellezza che ribalta la fiaba tradizionale.

The Ugly Stepsister: le principali versioni di Cenerentola

Emilie Lichtfiled cita esplicitamente la versione dei fratelli Grimm, in cui la sorellastra pur di poter calzare la scarpetta di cristallo decide di amputarsi le dita dei piedi. Molto prima che nel nostro immaginario si cementasse l'immagine del capolavoro di Walt Disney, Cenerentola, le fiabe avevano spesso toni più cupi e violenti, dovendo svolgere anche una funzione di ammonimento e racconto morale dove i cattivi alla fine venivano puniti in modo atroce (non dimentichiamo la matrigna di Biancaneve costretta a danzare fino alla morte su scarpe arroventate). L'origine della storia si fa risalire all'antico Egitto e al personaggio di Rodopi, mentre la prima versione occidentale è italiana ed è quella napoletana di Giambattista Basile, la famosa “Gatta cenerentola”, inclusa nel Pentamerone, nel 1634. Arriva poi nel 1697 quella di Perrault seguita dalla lettura dei fratelli Grimm nel 1812. Nella prima stesura di questi ultimi una sorellastra per calzare la scarpetta si taglia il tallone e la seconda l'alluce. In quelle successive entrambe alla fine vengono accecate da due colombe come punizione per la loro malvagità.

The Ugly Stepsister: alcune curiosità sul film

Nella realizzazione della sua opera prima, Emilie Lichtfield aveva le idee molto chiare e ha potuto contare su alcune eccellenze tecniche per realizzarle: i bellissimi costumi di taglio Ottocentesco sono opera di Manon Rasmussen, collaboratrice abituale di Lars Von Trier. La regista ha dichiarato a proposito dell'attenzione data a questo aspetto:

Anche prima di collaborare con Manon Rasmussen per i costumi, ero profondamente coinvolta nella creazione del guardaroba. La moda è una mia grande passione e ho condotto ricerche approfondite sin dall'inizio, definendo silhouette, periodi e dettagli in linea con la visione del film, consultando anche l'icona della moda Lady Amanda Harlech. Mentre alcuni stilisti hanno trovato il mio contributo non convenzionale, Manon lo ha accolto con favore sin dall'inizio. La sua leggendaria esperienza, maturata lavorando a tutti i film di Lars von Trier e vincendo 17 Danish Academy Awards, ha conferito un'autenticità concreta a ogni capo. Ha un talento senza pari nel creare costumi che sembrano un'estensione del personaggio, incorporando texture consumate e cucite per far sentire gli attori a proprio agio nei loro ruoli. Insieme abbiamo giocato con le silhouette iconiche di Disney per Cenerentola e le sorellastre, collegando questi design alla metà/fine Ottocento, quando la chirurgia estetica cominciava ad affacciarsi nella pratica medica.

A causa delle location e del cast, non è stato possibile aggiungere al budget la pellicola, ma con la fotografia di Marcel Zyskind, che ha trasferito la sua passione per la pellicola nel digitale, è stata ottenuta “una qualità tattile, “da pellicola”, grazie a tecniche in-camera, all’uso di filtri pesanti e a sperimentazioni con vaselina e zoom”. I castelli in cui si svolge la storia sono reali: l’incantevole castello di Gołuchow, in Polonia e la sala da ballo di un monastero cistercense in rovina, nei pressi del villaggio polacco di Lubiaz, entrambi riportati agli antichi fasti dai restauri degli anni Cinquanta e Sessanta, dopo le depredazioni dei nazisti.

Se per l'idea del body horror, Lichtfield, come le sue colleghe francesi Coralie Fargeat e Julia Ducournau si è ispirata a David Cronenberg, nei cui film “le trasformazioni del corpo diventano metafore dei difetti, i dilemmi e le paure interiori dei suoi personaggi, o persino un commento politico su come la società influenzi l’individuo”, tra le influenze musicali la regista cita alcune delle colonne sonore degli anni Settanta, tra cui quelle a noi molto care dei Goblin. Tutto questo innestato su una storia che parla di noi oggi, dell'ossessione per standard di bellezza impossibili, sempre dettati dallo sguardo maschile, ai quali purtroppo molte donne arrivano anche a sacrificare la propria vita. The Ugly Stepsister, con l'eccezionale performance di Lea Myren nel ruolo di Elvira, vi aspetta al cinema per un Halloween cinematografico diverso dal solito il 30 ottobre. Siamo sicuri che non mancherete.



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I migliori film in streaming di Christoph Waltz, nel cast di Dracula: L'amore perduto e Frankenstein

Regaliamo gli odierni cinque film in streaming al due volte premio Oscar Christoph Waltz, che torna nelle sale italiane grazie a Dracula: L’amore perduto di Luc Besson e che vedremo presto anche nel Frankenstein diretto da Guillermo Del Toro. Eccovi dunque i lungometraggi che hanno decretato il successo artistico e commerciale dell’attore (e regista) austriaco. Buona lettura.

Cinque film in streaming interpretati da Christoph Waltz, nel cast di Dracula: L’amore perduto

  • Bastardi senza gloria
  • Django Unchained
  • The Legend of Tarzan
  • Downsizing
  • Morto per un dollaro

Bastardi senza gloria (2008)

Palma d’Oro a Cannes e Oscar come miglior attore non protagonista alla prima collaborazione con Quentin Tarantino. È innegabile: la prima sequenza di interrogatorio è da storia del cinema, e viene interpretata da Waltz con una maestria assoluta. Bastardi senza gloria è una rivisitazione del cinema di guerra fantasiosa, violentissima ma anche goliardicamente sanguigna. Brad Pitt come protagonista è carismatico, a supporto Michael Fassbender, Diane Kruger, Melanie Laurent, Eli Roth e tutti gli altri se la spassano davvero. Ma chi riamne impresso è ovviamente il gerarca nazista di Christoph. E giustamente. grande successo di critica e al  botteghino. Disponibile su Rakuten TV, CHILI, Apple Itunes, Amazon Prime Video, NOW.

Django Unchained (2012)

Secondo Oscar come non protagonista per il bounty hunter tanto letale quanto simpaticissimo che decide di aiutare Jamie Foxx ad ottenere vendetta e riguadagnare la sua bella. Leonardo DiCaprio, Samuel L. Jackson, Kerry Washington, Walton Goggins compongono il resto del cast di Django Unchained, western iconoclasta e a tratti irresistibile, un giocattolo oliato alla perfezione dalla sceneggiatura variegata e dalla regia iperbolica. Statuetta anche per lo script. Non il  miglior film di Tarantino, ma comunque uno spasso assoluto. E Waltz conferma le sue grandi doti di istrione. Disponibile su Rakuten TV, Google Play, Apple Itunes, Netflix, TIMVision, Amazon Prime Video.

The Legend of Tarzan (2016)

Dopo harry Potter, David Yates mette in scena The Legend of Tarzan con una robustezza estetica che a noi ha francamente convinto. Scusate, convinto in pieno. Avventura, scenari fantastici, un “cattivo” soavemente sopra le righe come Waltz, Alexander Skarsgard e Margot Robbie che sono belli e telegenici come pochi altri. La critica ingiustamente lo bistratta, il  pubblico ne decreta il discreto successo. Per noi un film nostalgico e vecchio stile che si conferma spettacolo solido e ottimamente orchestrato. Ci siamo divertiti e  continuiamo a difenderlo. Disponibile su Rakuten TV, CHILI, Google Play, Apple Itunes, Netflix, TIMVision, NOW.

Downsizing (2017)

La commedia di fantascienza diretta da Alexander Payne è ancora oggi un oggetto stranissimo, divertente a tratti e staccatissimo in altri. Certo che la cosa migliore è il cast: Matt Damon, Hong Chau, Kristen Wiig, Jason Sudeikis e tutti gli altri sono affiatati e affilati. Ma ancora una volta il  migliore è ancora Christoph, deliziosamente scontroso e iperbolico nel ruolo di accompagnamento. Downsizing è una parabola morale che spesso risulta indigesta ma si presenta anche come coraggiosa. Il discorso ecologista è bizzarro, la messa in scena accurata, la sceneggiatura troppo ondivaga. ma ad avercene oggi di film “sbagliati” così…Disponibile su CHILI, Amazon Prime Video.

Morto per un dollaro (2022)

Volevamo chiudere segnalando l’ultimo western diretto dal grande Walter Hill. Morto per un dollaro è stato realizzato a bassissimo budget e spesso si vede, ma possiede comunque la forza grezza e sapiente del miglior cinema del suo autore. Come protagonista Waltz è notevole, e i suoi duetti con Willem Dafoe sono gustosissimi. Rachel Brosnahan, Benjamin Bratt e Hamish Linklater a supporto sono efficaci. Ci si diverte, si annusa l’odore della polvere da sparo e dei saloon pieni di alcool e sudore. Cosa si vuole di più da questo genere. Un Hill per nulla dimesso, tutt'altro. Da vedere e sorseggiare con cura. Disponibile su Rakuten TV, Apple Itunes, Amazon Prime Video.



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mercoledì 29 ottobre 2025

Dracula - L'Amore Perduto: in anteprima esclusiva una clip del film di Luc Besson

Nato nel 1897, mentre il XX secolo stava per albeggiare, dalla fantasia dello scrittore irlandese Bram Stoker che ne ha fatto il protagonista di uno degli ultimi grandi romanzi gotici, Dracula il vampiro è stato da sempre, da subito, una delle figure chiave dell'arte del Novecento per eccellenza, il cinema. Un cinema che, per sua natura, non poteva che rimanere sedotto dalle caratteristiche in cui si rispecchiava: il romanticismo, lo scontro con la modernità, il buio, il desiderio. Prima ancora di diventare uno dei mostri storici del cinema grazie al film di Tod Browning del 1931, Dracula arrivava al cinema - sotto mentite spoglie, per questione di diritti - nel capolavoro Nosferatu di F.W. Murnau. E da allora in avanti alcuni dei più grandi autori della storia del cinema si sono rapportati, direttamente o indirettamente, attraverso la figura del vampiro, con lui. Ora è la volta di Luc Besson, che ha trovato in un nuovo adattamento del romanzo di Stoker il progetto giusto per lavorare nuovamente col talentuosissimo Caleb Landy Jones, già protagonista del suo precedente lungometraggio, Dogman.
Fedele al testodi Stoker in molte cose, Besson è stato pronto a tradirlo laddove lo riteneva necessario: per lui la storia di Dracula è una grande storia d'amore, e più che un mostro assetato di sangue vedeva nel vampiro un dandy esteta e decadente. E proprio per raccontare l'amore di un uomo che aspetta 400 anni per rivedere la donna che ama, era necessario andare a vedere il momento il cui, nella Transilvania del XV secolo, il principe Vladimir, rinnega Dio ereditando così una maledizione eterna, dopo la perdita improvvisa della sua amata Elisabeta.
Proprio a questo momento cruciale è relativa la clip di Dracula: L'amore perduto che vi proponiamo qui di seguito in anteprima esclusiva.

Presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma nella sezione Grand Public, Dracula: L'amore perduto arriva nelle sale di tutta Italia dal 30 ottobre con Lucky Red. Nel cast, oltre a Landry Jones, troviamo Zoë Bleu in quella di Elisabeta (e di Mina, ovviamente), Christoph Waltz in quelli di un prete cacciatore di vampiri che prende il posto del tradizionale Van Helsing, e anche la nostra Matilda De Angelis in quelli di un'emissaria del conte che fa un po' le veci di Renfield.
Del film potete leggere la nostra recensione e vedere, qui sotto, il trailer italiano ufficiale.



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Chris Evans è diventato papà!

Chris Evans è diventato papà. Sposato con la collega attrice Alba Baptista, l’iconico volto di Captain America ha accolto in famiglia il suo primo bebè. A riportare la notizia per primo è stato TMZ.

Chris Evans e Alba Baptista sono diventati genitori: il nome della primogenita

Secondo quanto emerso, Chris Evans e Alba Baptista avrebbero accolto la loro bambina, Alma Grace, lo scorso venerdì in Massachusetts. La loro relazione, ad oggi, ha sempre viaggiato su binari ben protetti dalle luci della ribalta. Pur essendo entrambi ben ancorati allo star system, l’ex interprete di Captain America e la protagonista di Warrior Nun hanno protetto la loro relazione da occhi indiscreti. Secondo quanto riferito da People, la coppia si frequentava da oltre un anno già a novembre 2022, per poi convolare a nozze a settembre del 2023. La cerimonia privata ha preso piede a Cape Cod, nel Massachusetts, e in quel periodo sono state avvistate diverse celebrità Marvel in giro per Boston come Robert Downey Jr. e la moglie Susan, Chris Hemsworth e sua moglie Elsa Pataky e Jeremy Renner.

In occasione del New York Comic Con 2023, Chris Evans ha poi raccontato qualche dettaglio in più in merito alle sue nozze private: “Abbiamo avuto due cerimonie. Una sulla costa orientale e una in Portogallo. Organizzare un matrimonio è un'impresa ardua. Per chi è sposato, sapete, è un'impresa ardua, ma ora che abbiamo superato tutto questo, ci siamo goduti la vita e ci siamo preparati per l'autunno, la mia stagione preferita. È il periodo migliore dell'anno in questo momento... Ora ci rilassiamo, ci godiamo la vita e riflettiamo”. Ora la famiglia si è allargata: la coppia di attori ha accolto la primogenita in famiglia. Ai microfoni di People, nel 2022, l’attore aveva già anticipato i suoi desideri per il futuro: “È proprio quello che voglio: una moglie, dei figli, costruire una famiglia. Quando leggi della maggior parte dei migliori artisti, che siano attori, pittori, scrittori, la maggior parte di loro [ammette] che non è il lavoro che hanno fatto [di cui sono più orgogliosi], ma le relazioni; le famiglie che hanno creato, l'amore che hanno trovato, l'amore che hanno condiviso”.

TMZ è stato il primo a riportare l’annuncio del fiocco rosa. Le voci di una presunta gravidanza circolavano già durante l’estate, quando un account fan della coppia ha pubblicato un tributo per la Festa del Papà. Dopo la nascita, una fonte vicina alla coppia ha dichiarato: “Stanno apprezzando la privacy e questi primi giorni come famiglia con la loro bambina”. Congratulazioni ai neogenitori!



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Buon compleanno Winona! Ecco per voi i migliori film in streaming della Ryder

Compie oggi 54 anni Winona Ryder, attrice che a partire dalla fine degli anni ‘80 ha fatto innamorare più di una generazione di spettatori in tutto il mondo grazie al suo talento e a ruoli iconici. Dopo un periodo di appannamento la Ryder è tornata alla ribalta grazie a Netflix e alla serie di culto Stranger Things, ma noi vogliamo ripercorrere il suo glorioso passato cinematografico adoperando i consueti cinque film in streaming. Buon compleanno Winona! E come sempre buona lettura a voi tutti.

Cinque film in streaming interpretati da Winona Ryder

  • Beetlejuice - Spiritello porcello
  • Edward mani di forbice
  • Dracula di Bram Stoker
  • L’età dell’innocenza
  • Beetlejuice Beetlejuice

Beetlejuice - Spiritello porcello (1988)

L’esplosione sul grande schermo della Ryder arriva grazie al fido Tim Burton che la vuole come giovanissima protagonista del suo primo, grande successo di pubblico e critica. Beetlejuice - Spiritello porcello possiede una messa in scena fatta di costumi e scenografie uniche, frutto della fantasia grandiosa del cineasta. Il Resto Lo fa un cast strepitoso che vede Michael Keaton nel ruolo del fantasma principale, ma anche Geena Davis, Alec Baldwin, Catherine O’Hara e molti altri. Oscar per il miglior trucco per un fantasy/horror che sembra un film amatoriale ma è un enorme esercizio di stile personale e a suo modo totalmente raffinato. Disponibile su Rakuten TV, CHILI, Google Play, Apple Itunes, TIMVision, Amazon Prime Video.

Edward mani di forbice (1990)

Il capolavoro di Tim Burton è una favola post-moderna che racconta l'alienazione della periferia losangelina con una ferocia corrosiva che si nasconde dietro la messa in scena incredibile. Johnny Depp nel ruolo di Edward mani di forbice ci regala la performance che vale una carriera. Accanto a lui oltre alla Ryder un cast di attori corposo che comprende tra gli altri Dianne Wiest, Alan Arkin e il leggendario mago dell’horror Vincent Price. Tutto funziona a meraviglia in questo film commovente, ispirato e immortale. Un titolo che rimane impresso nella memoria cinematografica collettiva. Disponibile su Rakuten TV, Google Play, Apple Itunes, Disney +.

Dracula di Bram Stoker (1992)

L’adattamento di Francis Ford Coppola contiene tutta la visione di cinema dirompente che il titanico autore possiede. Dracula di Bram Stoker è horror, romance, western, film in costume elegante, il tutto mescolato dentro una messa in scena che sfrutta tutti i propri elementi al meglio. Gary Oldman come protagonista è doloroso, la Ryder vibrante, Keanu Reeves elitario, Anthony Hopkins dirompente. Grande successo al botteghino e tre premi Oscar tecnici per un film che ha segnato un’era di cinema e di amanti della Settima Arte. La prima parte è ancora oggi straordinaria, un tributo a quello che il cinema poteva immaginare prima dell’avvento degli effetti speciali digitali. Capolavoro. Disponibile su Rakuten TV, Google Play, Apple Itunes, Amazon Prime Video.

L’età dell’innocenza (1993)

Primo ruolo di sottile ambiguità e grandiosa ipocrisia interpretato dalla Ryder, che non a  caso ottiene la sua prima nomination all’Oscar, nella categoria di non protagonista. Ma tutti i componenti de L’età dell’innocenza avrebbero dovuto essere riconosciuti: il film straordinario, la regia volante di Martin Scorsese, le interpretazioni perfette di Daniel Day-Lewis e Michelle Pfeiffer. Oscar per i costumi, ma perché non le scenografie di Dante Ferretti? Mistero. Uno dei più grandi film in costume mai realizzati, che aprì il Festival di Venezia di quell’anno. Nella Top5 di Martin Scorsese, forse addirittura nella Top 3. Indiscutibile. Disponibile su Rakuten TV, Google Play, Apple Itunes, Amazon Prime Video.

Beetlejuice Beetlejuice (2024)

Chiudiamo con il recentissimo, enorme successo di pubblico del sequel che riporta la Ryder a collaborare con Tim Burton. Oltre a Michael Keaton in Beetlejuice Beetlejuice vede ritornare la O’Hara e introduce nuovi personaggi interpretati da Justin Theroux, Willem Dafoe e Jenna Ortega. Come sempre la messa in scena è la parte migliore di un lungometraggio a tratti sconclusionato, ma in altri momenti davvero divertente. La miglior scena forse è una Monica Bellucci vendicativa e irresistibile. Siamo molto felici che Burton sia tornato ad essere apprezzato dalle grandi platee, speriamo che gli regali nuova libertà artistica. Disponibile su CHILI, Google Play, Apple Itunes, TIMVision, Amazon Prime Video, NOW.



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martedì 28 ottobre 2025

Ellroy vs Los Angeles, un documentario sul mondo noir di uno scrittore detestato e amato

È seduto con le gambe accavallate, pantaloni rossi e camicia blu eccentrico. La sua voce grattugiata si lascia andare al tono provocatorio dei suoi romanzi, non cambia mai espressione, che parli della madre assassinata quando era bambino o delle sue perversioni sessuali. È James Ellroy, ironico più di quanto gli si riconosca, uno degli scrittori più amati e discussi del noir americano. O meglio di Los Angeles, che è protagonista insieme a lui di un documentario, Ellroy vs L.A., scritto e diretto da Francesco Zippel e presentato alla Festa del Cinema di Roma, sezione Freestyle Arts.

È la sua voce, insieme ai suoi ricordi e alle sue invettive, a essere protagonista, in un racconto ritmato dalla piacevole colonna sonora originale dei Calibro 35, gruppo specializzato in un sound che rievoca le musiche dei film di genere italiani degli anni sessanta. E proprio nei primi anni di quel decennio è ambientato il documentario, in quel 1962 - “da aprile al tardo ottobre, volevo che coincidesse con la crisi dei missili di Cuba” - che racconta anche l’ultimo romanzo di Ellroy, Gli incantatori, terza parte del nuovo L.A. Quintet, del quale sono usciti anche Perfidia e Questa tempesta.

Zippel ci conduce, con un sapiente uso di immagini di repertorio dell’epoca della città, in un labirinto di ricordi e invettive, nel puro stile dello scrittore più amato e detestato della narrativa americana. “Sono qui per riscrivere la storia di Los Angeles e la storia dell’America”, come dice, rivendicando il suo essere Cristiano, con tanto di maiuscola, e come spesso i giornalisti che lo intervistano “non capiscono che invento tutto”. Un provocatore, che gioca molto, con un’ironia che si impara a comprendere leggendo i suoi romanzi con attenzione, ed emerge anche in questo ritratto appassionate e liberatorio. Gioca con la sua “natura perversa”, con il non sopportare per Marilyn Monroe, “per cui non provo alcuna empatia”, o gente di cinema come Orson Welles e James Dean, o il disprezzo per il disordine (sociale).

Definito in tutti i modi, come ricorda, da fascista a estremista di destra, vive nel passato, quello che racconta e conosce, come quegli anni ’60 al centro di questo documentario e di molti dei suoi romanzi migliori. “Scrivo dei miei anni”, dice, vivendo poi da tempo a Denver, Colorado. La Los Angeles che rievoca è lontana nel tempo, diventa una guida per definizione nostalgica ed effimera, sospesa in un passato diventato immaginario, chissà quanto mai stato reale, che così abilmente ha contribuito a costruire. In fondo Los Angeles la odia, è all’origine del suo trauma più grande, il brutale assassinio della madre quando era bambino, che lo ha portato verso “una incredibile curiosità per il crimine, le punizioni, il lavoro di polizia, tutto ciò che è mistero. Ne sono ossessionato”.

Elizabeth Short, alias Dalia nera, altra vittima uccisa e seviziata, è una figura che si è sovrapposta a quella della madre, diventando una sorta di “vittima ignota” e centrale nelle sue ossessioni, nei suoi “luoghi oscuri”, come il libro in cui rievoca la morte della madre.

Ellroy vs L.A. è un ritratto poco convenzionale fra confessione e autoritratto, senza filtri e sopra le righe, con quelle volgarità che lo fanno sorridere, ma anche con l’esposizione di una fragilità che emerge proprio nei suoi atteggiamenti da bullo. Un mondo noir nato dai suoi incubi e vissuto sulle pagine di tanti romanzi, quelli che in molti di noi hanno accompagnato letture appassionate e formative.



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Iniziate a Cuneo le riprese di 7 Anniversari: protagonisti Benedetta Porcaroli e Lorenzo Zurzolo

Sono ufficialmente partite il 20 ottobre a Cuneo le riprese di 7 Anniversari, il lungometraggio d’esordio alla regia di Sabrina Iannucci che racconta una storia d’amore intensa e fuori dagli schemi, in cui due anime apparentemente opposte si confrontano con il tempo, le proprie paure e il desiderio di non lasciarsi andare. I protagonisti sono Benedetta Porcaroli (recentemente premiata come Migliore Attrice nella sezione Orizzonti dell'82ª Mostra del Cinema di Venezia per Il rapimento di Arabella) e Lorenzo Zurzolo (attualmente nei cinema con il film Squali). Nel cast compare anche Pia Lanciotti (interprete di Donna Wanda nella serie Mare Fuori, tanto per citare uno dei numerosi lavori dell'attrice tra cinema, teatro e TV).

La fotografia di 7 Anniversari è firmata da Vito Frangione, la scenografia è di Morena Trevisol, mentre i costumi sono confezionati da Nicoletta Taranta. Il film è prodotto da Andromeda Film in collaborazione con Piano B Produzioni, realizzato grazie al contributo del FESR Piemonte 2021–2027 – Bando “Piemonte Film Tv Fund” e con il sostegno della Film Commission Torino Piemonte. Le riprese, in programma fino al 22 novembre 2025, si svolgono con il supporto della Città di Cuneo (la foto in altro mostra gli attori su uno scooter nella centrale Corso Nizza), coinvolta nell’ambito della Rete regionale della Film Commission Torino Piemonte e in seguito a un protocollo d’intesa con la Fondazione.

7 Anniversari: la trama del film

Scritta da Alessandra De Bari, Carlo Muscio e Dario Baldi, la sceneggiatura del film racconta la storia di Teo (Zurzolo) è un rider creativo, allergico alle convenzioni e sempre in cerca di libertà. Emma (Porcaroli) è una doppiatrice di successo, che dietro la sua razionalità nasconde fragilità profonde. Un incontro casuale accende tra loro una connessione inaspettata, ma le paure di Emma mettono alla prova il loro legame. Per sfidare il destino, Teo propone un patto insolito: vivere un amore con una scadenza di sette anni, per non temere la fine. Tuttavia, quando il tempo comincia a scorrere e i sentimenti diventano più complessi. Riusciranno a riscrivere il proprio destino prima che arrivi il settimo anniversario?

7 Anniversari: chi è la regista Sabrina Iannucci

Sabrina Iannucci, autrice, regista e filmmaker, nasce a Roma nel 1989. Dopo la laurea in Lingue, si dedica al cinema del reale, formandosi con Claire Simon e Leonardo Di Costanzo presso FILMAP – Atelier di cinema del reale, dove realizza il cortometraggio La sala d’attesa (2015). Negli anni conduce laboratori di cinema per studenti, detenuti e richiedenti asilo, e partecipa a residenze artistiche in Italia e all’estero. Collabora come regista con enti come la FAO, Regione Lazio e Plural Agency.

Nel 2016 lavora a Parigi per La Luna Production e, tornata in Italia, dirige La Vasca del Capitone (2017), documentario partecipativo ambientato nel carcere di Viterbo. Con Non può essere sempre estate (2018), presentato alla Festa del Cinema di Roma e premiato con il Critics Award delle Biblioteche di Roma, ottiene riconoscimenti in numerosi festival internazionali.

Nel 2019 fonda a Milano Plurima, associazione dedicata alla rigenerazione urbana e all’innovazione culturale. Attualmente ha concluso il documentario Prima che tutto anneghi (Indiana Production) e ha debuttato nel 2025 alla regia del suo primo lungometraggio di finzione, 7 Anniversari, prodotto da Andromeda Film.



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lunedì 27 ottobre 2025

Spike Lee riceverà la Stella della Mole al Torino Film Festival

Si inizia a delineare il programma di ospiti in arrivo al prossimo 43° Torino Film Festival. Dopo Juliette Binoche e Vanessa Redgrave, arriva ora la notizia che ci sarà anche Spike Lee, che presenerà il suo ultimo film, Highest 2 Lowest, presentato allo scorso Festival di Cannes e disponibile su AppleTv+, e riceverà la Stella della Mole "per il suo eccezionale contributo all’arte cinematografica. Con uno stile inconfondibile e una carriera costellata da opere che hanno ridefinito il linguaggio del cinema stesso, come Fa' la cosa giusta, Inside Man e BlacKkKlansman, Spike Lee ha acceso il dibattito sui più importanti temi sociali e politici, lasciando un’impronta indelebile nella storia del cinema internazionale. Highest 2 Lowest, la sua nuova opera che segna la quinta collaborazione tra il regista e Denzel Washington, riconferma ancora una volta la sua capacità di raccontare l’America contemporanea con sguardo critico, poetico e visivamente potente".

Giulio Base, Direttore del Torino Film Festival, ha dichiarato: “Consegnare la Stella della Mole a Spike Lee significa celebrare un pioniere: il primo grande regista afroamericano ad aver portato la sua voce radicale e inconfondibile nel cuore del cinema mainstream mondiale, mantenendone intatta la forza. Nei suoi film convivono rigore e passione, politica e musica, rabbia e poesia. Nelle volte in cui l’ho incontrato, dietro l’autore immenso ho trovato un uomo dalla simpatia luminosa, capace di accoglierti con una risata franca: un maestro che sa unire profondità e leggerezza”.

La Stella della Mole è il riconoscimento cinematografico assegnato a "figure di spicco del cinema internazionale, che hanno dato contributi significativi al mondo della settima arte. Una celebrazione del cinema d'autore e della creatività artistica che onora chi ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama cinematografico mondiale".

Il Torino Film Festival è realizzato dal Museo Nazionale del Cinema di Torino e si svolge con il contributo del Ministero della Cultura - Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, Regione Piemonte, Città di Torino, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione



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I migliori film in streaming di John Magaro, nel cast di The Mastermind

Dal momento che torna al cinema grazie all'ennesima collaborazione con Kelly Reichardt nel suo nuovo The Mastermind che vede protsgonista Josh O'Connor, vogliamo regalare i nostri odierni cinque film in streaming al talentuoso John Magaro, uno dei migliori attori americani venuti alla ribalta negli ultimi anni di cinema. Ecco per voi cinque dei suoi titoli che vi consigliamo caldamente. Buona lettura.

Cinque film in streaming di John Magaro, nel cast di The Mastermind. 

  • Overlord
  • First Cow 
  • Past Lives
  • September 5 - La diretta che cambiò la storia
  • Il giorno dell’incontro

Overlord (2018)

Il divertentissimo film di guerra che si trasforma in horror sanguinolento viene interpretato da Magaro, Joseph Quinn, Jovan Adepo, Wyatt Russell e altri giovani attori con un senso dell’ironia manifesto. Julius Avery mete il tutto in scena con la dovuta attenzione al lato ludico dell’operazione. In questo modo Overlord diventa un lungometraggio che propone esattamente quello che ci si aspetta, ma lo fa con una consapevolezza a tratti entusiasmante. Uno dei film di genere più sinceri e scoppiettanti dell’ultimo decennio. Gustoso e ovviamente al sangue…Disponibile su Rakuten TV, CHILI, Google Play, Apple Itunes, TIMVision, Amazon Prime Video.

First Cow (2019)

Come sempre quando si tratta di Kelly Reichardt, l'atmosfera del film e la compostezza gentile dei personaggi sono la massima espressione della visione dell’artista. Con First Cow la regista ottiene uno dei risultati artisticamente più ammirevoli, grazie anche alla prova di un Magaro in stato di grazia nei panni di un pasticciere che deve rubare il latte da una mucca per preparare i suoi dolci e prosperare economicamente. First Cow è un gioiello di umanità e tono leggero, con momenti di cinema intimista. Davvero un gioiello nella filmografia di chiunque vi abbia partecipato. Ammirevole. Disponibile su Amazon Prime Video.

Past Lives (2023)

Il lungometraggio d’esordio di Celine Song è un gioiello di introspezione, di verità psicologica, di atmosfere sospese e sentimenti non espressi. Ma più della storia d’amore impossibile, la forza del film sta nel rapporto tra un bravissimo Magaro a supporto e la bravissima protagonista Greta Lee. Past Lives ha ottenuto le nomination all’Oscar per il film e la sceneggiatura, ma anche attrice protagonista e attore non protagonista non avrebbero certamente sfigurato. Quanta verità nel loro rapporto matrimoniale! Film di una profondità emotiva incredibile, e vertiginosamente newyorkese nella sostanza. Tra i migliori prodotti degli ultimi dieci anni.  Disponibile su CHILI, Apple Itunes, TIMVision, Amazon Prime Video.

September 5 - La diretta che cambiò la storia (2024)

Il dramma incentrato sulla diretta televisiva che raccontò il dramma degli atleti israeliani presi in ostaggio alle Olimpiadi di Monaco 1972 si rivela uno dei lungometraggi più tesi dell’anno, una sorpresa che conquista la candidatura all’Oscar per la miglior sceneggiatura. September 5 - La diretta che cambiò la storia vede Magaro protagonista insieme a Peter Sarsgaard e Ben Chaplin. Disponibile su CHILI, Google Play, Apple Itunes, TIMVision, Amazon Prime Video, NOW, Paramount +.

Il giorno dell’incontro (2024)

La bontà del cinema indipendente realizzato con amore, quasi devozione ai personaggi e all’ambientazione. Jack Huston dirige Il giorno dell’incontro pensando ovviamente a Stanley Kubrick ma anche alla New York d’altri tempi, in ginocchio ma fiera, desiderosa di riscatto. Michael Pitt è un protagonista centrato, empatico, che eleva il tono del film e lo rende un momento di cinema che rimane impresso. Oltre a Magaro coprotagonista del miglior momento de Il giorno dell’incontro, ci sono anche Steve Buscemi e Joe Pesci. Bellissima fotografia in bianco e nero e musiche azzeccate. Film sincero e vitale, un titolo da riscoprire assolutamente. Disponibile su TIMVision, Amazon Prime Video, NOW.



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domenica 26 ottobre 2025

Die, My Love: Jennifer Lawrence ricorda quando ha servito a Robert Pattinson una cena dalla spazzatura

Jennifer Lawrence e Robert Pattinson hanno condiviso una recente esperienza cinematografica intitolata Die, My Love in cui hanno interpretato una coppia alle prese con vari problemi coniugali. In una recente apparizione pubblica, l’attrice ha condiviso un aneddoto esilarante dietro le quinte del film che si sofferma soprattutto sul rapporto tra le due star. Ha raccontato di quella volta in cui Robert Pattinson ha bussato alla sua porta di casa, senza preavviso, e ha finito per cenare con degli avanzi recuperati dritti… dalla spazzatura.

Die, My Love: Jennifer Lawrence ricorda quando ha servito a Robert Pattinson avanzi dalla spazzatura

Ospite di The Graham Norton Show, Jennifer Lawrence ha raccontato di un aneddoto esilarante che ha coinvolto la sua co-star di Die, My Love. A detta dell’attrice, Pattinson è un ospite che non richiede troppe attenzioni. Ha raccontato che a dicembre aveva invitato delle amiche a casa per un pigiama party: “Ero a casa con le mie amiche. Eravamo in pigiama e stavamo guardando Piccole Donne. Era dicembre”. Ha ricordato poi che ad un certo punto Robert Pattinson l’ha chiamata per informarle che era nei paraggi: “Mi disse: ‘Ehi, ho appena finito di girare a un isolato da te’. Rob è uno di noi, vuole spettegolare. È proprio come una delle mie amiche. Quindi gli ho detto di raggiungerci”. Ha poi aggiunto che stuzzica anche il suo lato materno: “Per me è come se fosse mia figlia. È un padre fantastico, un professionista, è puntuale, ma mi accerterei che abbia indosso il cappotto prima di uscire o che mangi in orario”.

In ogni caso, quando la star di Twilight è arrivata a casa sua le ha chiesto se avesse qualcosa da mangiare, ma tutto quello che al momento aveva in casa Jennifer Lawrence era finito nella spazzatura: “Così, mentre lui era in bagno, io tiravo fuori il cibo dal bidone della spazzatura. Mentre lui mangiava, io e le mie amiche lo guardavamo con attenzione. Quando poi ha finito mi ha detto: ‘Ho ancora fame, ne hai ancora?’. Gli ho risposto: ‘Sì, ma se vuoi è nella spazzatura’. Ha detto: ‘Non è un problema’, così l’ho tirato fuori dalla spazzatura e ne ha mangiato dell’altro”. Il tutto sotto gli occhi sconvolti delle amiche di Jennifer Lawrence.



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Hulk, Mark Ruffalo spiega perché difficilmente avrà un film individuale nel MCU

Mark Ruffalo ha interpretato Hulk nel Marvel Cinematic Universe e, anche se chi l’ha preceduto nel ruolo ha potuto realizzare dei progetti indipendenti su Bruce Banner, Ruffalo non ha mai avuto l’opportunità di farlo e, in una recente intervista, ha spiegato perché probabilmente un film indipendente sul suo Hulk non accadrà mai.

Hulk, Mark Ruffalo dubita in un film indipendente ma ci spera: “Mi piacerebbe molto”

Tra i membri originali dei primi Vendicatori e tra i pochissimi superstiti del team, Hulk ha affrontato diversi cambiamenti negli ultimi anni, offrendo a Bruce Banner margine di miglioramento per affinare le proprie capacità. Di recente è stato confermato che il suo Hulk sarà presente nelle dinamiche di Spider-Man: Brand New Day, anche se non è chiaro quale contributo offrirà alla trama; inoltre potrebbe apparire anche nel cast corale di Avengers: Doomsday, per cui potrebbe vedersela con Dottor Destino. L’agenda di Hulk è già piena per i prossimi anni, ma Mark Ruffalo ha raccontato che difficilmente il suo personaggio otterrà un film indipendente come accaduto agli altri personaggi Marvel del proprio team come Vedova Nera, Thor, Captain America, Iron Man e Occhio di Falco (quest’ultimo in realtà ha ottenuto una Serie TV Hawkeye).

Ai microfoni di GQ, al veterano Marvel è stato chiesto se avesse mai desiderato un film su Hulk e ha ammesso: “Sì, mi piacerebbe molto avere un film indipendente su Hulk. Non so se ne conoscete la storia, ma non è di proprietà della Marvel; è una proprietà della Universal. Onestamente, non so se si realizzerà mai”. Ha rivelato: “Continuiamo a parlarne, a decidere come sarebbe”, ma al tempo stesso ha affrontato il tumultuoso percorso di Hulk sul grande schermo: “Ci sono già stati così tanti film su Hulk, quindi sorge spontaneo pensare: a qualcuno interessa davvero averne un altro?”. L’ultimo adattamento cinematografico risale al 2008 intitolato L’incredibile Hulk con Ed Norton protagonista. Alcuni di questi personaggi sono stati poi integrati nel Marvel Cinematic Universe grazie a Captain America: Brave New World distribuito nel corso del 2025, come Liv Tyler di nuovo nelle vesti di Betty Ross e Tim Blake Nelson come Leader.

Pur non credendo troppo nelle possibilità future, Mark Ruffalo ha ammesso che dal suo canto la porta è aperta: “Mi piacerebbe molto e penso che il pubblico sarebbe interessato se riuscissimo a capire come farlo”. L’ultima volta che Hulk è apparso nel MCU è stato in occasione di She-Hulk: Attorney at Law dove ha interpretato il cugino di Jennifer Walters, la protagonista.



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Fuori la verità, crisi di famiglia in diretta: video intervista con Amendola, Gerini e Minnella

Una famiglia coraggiosa, convinta della sincerità fra di loro, senza niente da nascondere. Ovviamente le cose presto non vanno come sperano i Moretti nella commedia Fuori la verità di Davide Minnella, presentata nella sezione Grand Public della Festa del Cinema di Roma e in sala dal 6 novembre per PiperFilm. Scritto da Elena Giogli, Michele Furfari, Gaia Marianna Musacchio insieme al regista, il film racconta di un un padre, una madre e tre figli che decidono di partecipare a un nuovo game show che pomette un milione di euro, se risponderanno sempre e soltanto con la verità.

Niente è come sembra, in Fuori la verità, una produzione Italian International Film e PiperFilm in collaborazione con Netflix, un film interpretato da Claudio Amendola, Claudia Gerini, Claudia Pandolfi, Leo Gassmann, Eleonora Gaggero e Alice Lupparelli, con Sara Drago, Lorenzo Richelmy e Massimo Wertmüller.

Abbiamo incontrato dalla Festa del Cinema il regista Davide Minnella, e due dei protagonisti, Claudia Gerini e Claudio Amendola in questa video intervista.



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sabato 25 ottobre 2025

The Social Network, per Jeremy Strong il suo Mark Zuckerberg sarà diverso da quello di Jesse Eisenberg

A detta di Jeremy Strong, la sua interpretazione di Mark Zuckerberg in The Social Reckoning sarà diversa da quella di Jesse Eisenberg offerta in The Social Network. Com’è stato reso noto da tempo, Eisenberg non riprenderà il ruolo del fondatore di Facebook nel diretto sequel, promosso a distanza di anni, ma verrà sostituito da Jeremy Strong. Quest’ultimo, in una recente intervista, ha spiegato in che modo queste due performance saranno diverse.

The Social Reckoning, Jeremy Strong sostiene che la sua versione di Zuckerberg sarà diversa da quella di Jesse Eisenberg in The Social Network

In The Social Reckoning toccherà all’attore candidato agli Oscar Jeremy Strong interpretare il fondatore e CEO di Meta. Sono trascorsi quindici anni da quando Jesse Eisenberg ha interpretato lo stesso personaggio nello stesso universo di The Social Network, eppure nel diretto sequel è stato sostituito da Jeremy Strong. Quest’ultimo, in un’intervista con The Hollywood Reporter, ha anticipato che il prossimo film scritto e diretto da Aaron Sorkin vanta “una delle sceneggiature più belle che abbia mai letto. Parla del nostro tempo, tocca il terzo binario di tutto ciò che accade nel nostro mondo”.

La trama di The Social Reckoning ruota attorno ad un giovane ingegnere di Facebook, Frances Haugen, che si allea con il giornalista del Wall Street Journal Jeff Horwitz per portare l’attenzione sui più grandi segreti di Facebook e l’effetto dei social media sugli utenti. In merito al personaggio che Jeremy Strong interpreterà, ha puntualizzato come sarà diverso il suo processo: “È un personaggio grandioso, affascinante, complesso, e lo sto affrontando con grande cura, empatia e obiettività. Ho girato due film con Aaron e la terza volta è quella buona”. All’attore è stato chiesto se avesse consultato Eisenberg per il ruolo e ha risposto: “No, penso che non abbia nulla a che fare con quello che farò”. Il sequel è ambientato 17 anni dopo gli eventi di The Social Network e presenterà una versione più matura del CEO di Meta.



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venerdì 24 ottobre 2025

Full Metal Jacket: in arrivo un documentario prodotto da Matthew Modine sul capolavoro di Kubrick

Una bella notizia per tutti noi nostalgici del cinema di Stanley Kubrick è stata diffusa da Deadline in esclusiva: è in preparazione un documentario prodotto da Matthew Modine su uno dei capolavori del regista, il bellico del 1987 Full Metal Jacket, di cui l'attore è stato protagonista nel ruolo del soldato Joker, e che lui stesso ha documentato in un libro fotografico. In questa occasione sono stati diffusi scatti inediti dal set, che potete vedere nell'articolo relativo e che sono la prima di molte sorprese che a quanto pare troveremo in questo lungometraggio documentario, le cui riprese sono terminate e di cui adesso vi riveliamo ulteriori dettagli.

Un documentario su Full Metal Jacket con interviste inedite a Kubrick.

Il documentario, A Modern Art Masterpiece: The Untold Story of Full Metal Jacket, è stato scritto e diretto da Stephen Rigg, ed ha al centro 30 interviste appositamente realizzate coi collaboratori di Kubrick, tra cui gli interpreti principali del film, Modine, Vincent D'Onofrio (al suo folgorante esordio nel ruolo del soldato Palla di lardo) e Arliss Howard (Cowboy), oltre a interviste inedite a Kubrick e alla registrazione audio delle prove del regista col cast nel 1986 ai Pinewood Studios. Il film è prodotto da Rigg e Hank Starrs con la Cinco Dedos Peliculas di Modine e Adam Rackoff e SuperCloud Studios. In merito a questo eccitante lavoro, Stephen Rigg ha dichiarato: "La realizzazione di Full Metal Jacket è stata avvolta nel mito e nel mistero. Attraverso le voci di quelli che c'erano, guidati dalle parole stesse di Kubrick, il nostro film finalmente racconta tutta la storia. Non si tratta di una semplice retrospettiva, ma di un viaggio immersivo indietro nel tempo fino agli anni Ottanta, che ricrea l'atmosfera e l'intensità della vita sul set. Full Metal Jacket resta uno dei film bellici più duraturi del Ventesimo secolo, e questo documentario offre una prospettiva inedita sul processo creativo di Kubrick e sulle persone eccezionli che lo aiutarono a dare vita alla sua visione".



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Miami Vice, Michael B. Jordan in trattative per il ruolo da protagonista

Andata in onda dal 1984 al 1989, Miami Vice è una serie poliziesca che ha appassionato tutto il mondo. Ambientata a Miami, in Florida, ha raccontato di due detective sotto copertura, Sonny Crockett e Rico Tubbs, impegnati nella lotta contro il crimine. A distanza di anni, è stato poi realizzato un film nel 2006 ambientato proprio in quegli anni con regia e sceneggiatura curate da Michael Mann. Pur preservando gli stessi personaggi, il film ha cambiato interpreti e, dopo circa vent’anni, Miami Vice è di ritorno al cinema con un reboot che ha scelto il suo primo attore protagonista.

Miami Vice, il reboot ha scelto il suo protagonista: Michael B. Jordan guiderà il cast

Secondo quanto riferito da Deadline, Michael B. Jordan sarebbe attualmente in trattative preliminari per interpretare il detective Ricardo Tubbs, interpretato in precedenza nella Serie TV degli Anni ’80 da Philip Michael Thomas e da Jamie Foxx nel successivo film. Secondo Deadline, l’accordo tra le due parti non è ancora concluso “ma sembra andare verso la giusta direzione”, considerato che Universal Pictures avrebbe persino fissato la data d’uscita del film per il 6 agosto 2027.

Qualora la scelta andasse in porto, al reboot di Miami Vice mancherebbe ancora una parte fondamentale: il partner di Tubbs, Sonny Crockett, che vive in una casa galleggiante e possiede un alligatore. Nella serie tv ha avuto le fattezze di Don Johnson, mentre nel film è stato interpretato da Colin Farrell. Non è chiaro chi invece se ne occuperà in vista del reboot cinematografico, ma si dice che abbia la massima priorità della produzione. In ogni caso già qualche settimana fa si vociferava della papabile scelta di Michael B. Jordan. Come riferito da Nexus Point News all'epoca, anche Glen Powell era in lizza per un ruolo di spicco, ma il suo nome non è stato ad oggi confermato.

Il progetto è stato affidato alla regia di Joseph Kosinski (Top Gun: Maverick), che figura anche come produttore insieme a Dylan Clark. Ad occuparsi della sceneggiatura sono Eric Warren Singer, che ha collaborato con il regista in Top Gun: Maverick, e Dan Gilroy. Nel frattempo Michael B. Jordan è reduce dal successo cinematografico di I Peccatori e ha in agenda un nuovo progetto con Universal Pictures, un altro remake di Il caso Thomas Crown (The Thomas Crown Affair), dove figura non solo come attore protagonista, ma anche come regista.



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Ebenezer: A Christmas Carol, Johnny Depp protagonista del nuovo film

Johnny Depp sta per tornare ad Hollywood. Secondo quanto riferito da The Hollywood Reporter, la star di Pirati dei Caraibi darà un contributo importante ad un nuovo adattamento del celebre Canto di Natale di Charles Dickens, di ritorno al cinema con Ebenezer: A Christmas Carol.

Ebenezer: A Christmas Carol, Johnny Depp protagonista del nuovo Canto di Natale

Negli anni, il Canto di Natale di Charles Dickens ha potuto contare su numerosi adattamenti sullo schermo, anche in forma animata, ma tornerà tra non molto con un cast guidato da Johnny Depp. Diretto da Ti West, regista noto per aver diretto la trilogia horror X con Mia Goth, Ebenezer: A Christmas Carol naturalmente racconterà la storia del suo protagonista, Ebenezer, un uomo avido la cui performance è stata assegnata proprio a Johnny Depp.

Paramount Pictures, che è attualmente in trattative finali per acquisire il progetto, ha già fissato una data d’uscita del nuovo adattamento cinematografico per novembre 2026, per cui raggiungerà le sale il prossimo anno in tempo per Natale. Johnny Depp non è l’unico nome presente attualmente nel cast. In Ebenezer: A Christmas Carol figura anche Andrea Riseborough, conosciuta soprattutto per Birdman e Oblivion, e avrà un ruolo di spicco. La sceneggiatura del nuovo adattamento del Canto di Natale è stata affidata a Nathaniel Halpern. Il progetto è stato descritto come “un'avvincente storia di fantasmi ambientata nella Londra di Dickens, che segue il viaggio soprannaturale di un uomo che affronta il suo passato, presente e futuro e lotta per una seconda possibilità”.

Per Johnny Depp questo film rappresenta un importante ritorno da protagonista sul grande schermo dopo la battaglia legale con l’ex Amber Heard. Di recente l’attore è apparso in Jeanne du Barry - La favorita del re, presentato in anteprima al Festival di Cannes 2023. In quell’occasione, gli è stato chiesto cosa ne pensasse di Hollywood e la sua risposta è stata: “Non mi sento boicottato, perché non penso a Hollywood. Non sento più molto bisogno di Hollywood, non so voi”. Nel frattempo ha realizzato anche un altro film, un thriller intitolato Day Drinker e la cui data d’uscita è prevista per il 2026. Nel frattempo si vocifera che l’attore apparirà di nuovo nel franchise di Pirati dei Caraibi, considerato che un sesto film è in fase di sviluppo.



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giovedì 23 ottobre 2025

James Bond 007, quanto ha pagato Amazon il controllo sul personaggio?

Nel febbraio scorso gli Amazon MGM Studios hanno preso il controllo creativo della saga cinematografica di James Bond 007 dalla EON Productions di Broccoli / Wilson: un momento epocale, perché l'inglese famiglia Broccoli aveva gestito i film dell'agente segreto sin dagli esordi negli anni Sessanta. Deadline ha scoperto quanto abbia pagato Amazon per ottenere il prezioso accordo, già in opera con l'interessamento di Denis Vilenneuve come regista del prossimo capitolo, nonché reboot dopo l'uscita di scena della "versione Daniel Craig" del personaggio. Leggi anche James Bond 007, Austin Butler si chiama fuori dalla corsa come Glen Powell: "Sacrilegio!"

Amazon MGM Studios e il sentiero verso la gestione di James Bond 007

Quando Amazon ha "salvato" la MGM nel 2022, si è avvicinata automaticamente ai film di James Bond 007, con un problema non trascurabile: per contratto, la gestione creativa rimaneva nelle mani di Barbara Broccoli e Michael G. Wilson (EON Productions), producer storici della serie. Come spesso accade durante queste acquisizioni, c'era qualche altro passo da compiere, cioè l'acquisto della "quota Bond" dalla EON. Stando alla documentazione presentata da quest'ultima azienda al fisco inglese, Amazon avrebbe pagato "appena" 20 milioni di dollari per mettere le mani interamente su 007: una cifra che sulle prime spiazza, perché sin troppo bassa per un marchio così importante. In realtà l'accordo è più complesso di così, perché - oltre ai 20 milioni - la EON si è aggiudicata una percentuale ad vitam sugli introiti che gli Amazon MGM Studios ricaverà dall'uso del personaggio, quindi quella "mancetta" è solo una sorta di acconto. La EON ricaverà denaro da Bond pur non decidendo più della sua sorte, il che può intristire chi come Timothy Dalton ha pianto uno 007 in mani americane, ma riduce di molto i rischi crescenti del mercato cinematografico odierno, specialmente se ad alto budget.
Nel frattempo, si attende che Denis Villenuve completi Dune Parte Tre, prima di avere tutta la sua attenzione per il rilancio di James Bond in un reboot che sta già facendo molto discutere... specie in assenza di un attore scelto per la parte. A quanto si dice, Villeneuve si dedicherà al delicato casting a partire dall'anno prossimo.



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Pirati dei Caraibi, Bill Nighy sta valutando il ritorno di Davy Jones

Bill Nighy non direbbe di no ad un’altra avventura per i mari insieme al suo Davy Jones, personaggio inserito nel franchise di Pirati dei Caraibi per dare la caccia a Jack Sparrow. Il loro disguido si è poi concluso con un accordo che avrebbe reso Sparrow membro dell’equipaggio dell’Olandese Volante. Con un sesto film attualmente in fase di produzione, almeno stando alle recenti dichiarazioni del produttore del franchise, Bill Nighy ha affrontato il possibile ritorno di Davy Jones e si è detto aperto alla possibilità.

Pirati dei Caraibi, Bill Nighy non direbbe di no ad un’altra avventura nel franchise

Nelle ultime settimane coloro che hanno contribuito al successo del franchise da 4,5 miliardi di dollari hanno avvertito il bisogno di esprimere la propria opinione in vista del futuro. Dopo Orlando Bloom, anche Bill Nighy ha ammesso che non gli dispiacerebbe interpretare ancora una volta il suo pirata soprannaturale.

Più volte il produttore Jerry Bruckheimer ha condiviso novità in merito al futuro di Pirati dei Caraibi affermando che dietro le quinte sono ben due i progetti in movimento: il primo è una sorta di spin-off che coinvolgerà Margot Robbie come protagonista e produttrice. Il secondo invece dovrebbe essere una sorta di soft reboot della saga, con personaggi nuovi e vecchi ad accompagnare la trama. Questo favorirebbe il ritorno di personaggi molto amati, da Jack Sparrow di Johnny Depp fino a Davy Jones di Bill Nighy. Quest’ultimo, in un’intervista a Screen Rant, ha affermato senza esitazioni che gli piacerebbe lanciarsi in una nuova avventura per i mari:

Pensavo che ce ne potesse essere [di più]. A un certo punto, infatti, ne hanno parlato, quando uno dei produttori mi ha chiesto: "Come ti piacerebbe tornare? Come ti piacerebbe tornare senza i tentacoli?". E io ho risposto: "Beh, sì, sarebbe fantastico".

L’attore ha richiamato alla memoria il breve flashback in Pirati dei Caraibi: Ai confini del mondo dove il suo personaggio appare com’era una volta, “il pirata scozzese che ero prima di diventare un calamaro”. Ha colto l’occasione per elogiare il reparto costumi e trucco del franchise per il lavoro svolto: “Si sono davvero impegnati al massimo e mi hanno fatto una barba fantastica, una parrucca fantastica e un costume fantastico. Per un po' è stata una grande soddisfazione”.



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mercoledì 22 ottobre 2025

I migliori film in streaming di Stephen Graham, nel cast di Springsteen: Liberami dal nulla

Dedichiamo oggi il nostro approfondimento composto da cinque film in streaming all’attore britannico Stephen Graham, recentemente salito alla ribalta grazie alla miniserie Netflix Adolescence. Graham torna questa settimana nelle sale di tutto il mondo grazie al biopic Springsteen: Liberami dal nulla, dove interpreta il problematico padre dell'icona del rock contemporaneo. Eccovi dunque alcuni titoli “nascosti” interpretati da Graham che vi consigliamo di recuperare. Buona lettura.

Cinque film in streaming di Stephen Graham, nel cast di Springsteen: Liberami dal nulla

  • Snatch - Lo strappo
  • Nemico pubblico
  • La talpa
  • Greyhound: Il nemico invisibile
  • La ragazza del mare

Snatch - Lo strappo (2000)

Già all’esordio sul grande schermo Stephen Graham si ritrova dentro un cast enorme e un titolo di culto. Snatch - Lo strappo è il secondo film diretto da Guy Ritchie dopo il successo dell’esordio Lock & Stock, e vede tra i protagonisti addirittura Brad Pitt in un ruolo irridente e corrosivo. Accanto a lui Jason Statham, Dennis Farina, Jason Flemyng, Benicio Del Toro. Film criminale che mescola commedia di costume e violenza iperrealista alla prima maniera di Ritchie. Forse leggermente sopravvalutato, ma senza dubbio molto divertente. Consigliato per una serata sanguigna e senza troppi pensieri. Disponibile su Rakuten TV, Google Play, Apple Itunes, Netflix, Amazon Prime Video.

Nemico pubblico (2009)

Partecipazione eccellente e carismatica al complesso film di Michael Mann dedicato alla figura di John Dillinger. Nemico pubblico si avvale di una coppia di protagonisti portentosa come quella formata da Johnny Depp e Christian Bale, a cui si aggiunge un cast di supporto prezioso che vede Marion Cotillard, Jason Clarke, Lily Taylor, Channing Tatum  e molti altri caratteristi di lusso. Ricostruzione storica precisa, stile come sempre asciutto e momenti di cinema indimenticabili. Un digitale sporto fotografato da Dante Spinotti per uno dei crime-movie più solenni e partecipi dei nostri tempi. Da vedere e amare, anche con i suoi difetti. Poderoso. Disponibile su Rakuten TV, CHILI, Google Play, Apple Itunes, Amazon Prime Video, NOW.

La talpa (2011)

Altra partecipazione di lusso a uno dei cast all-British più importanti della storia del cinema contemporaneo. Un Gary Oldman che avrebbe meritato l’Oscar recita come grande protagonista de La talpa, tratto dal capolavoro letterario di John Le Carré. Accanto a lui Colin Firth, Mark Strong, Tom Hardy, Benedict Cumberbatch e molti altri attori di talento per un film scritto e diretto con precisione ed eleganza indiscutibili. Davvero uno dei migliori spy-movie mai realizzati, cadenzato nello sviluppo narrativo e attento alla psicologia dei personaggi in scena. Con un finale strappacuore e una visione del mondo pessimistica come dovrebbero sempre essere questi lungometraggi di genere. Bellissimo e struggente. Disponibile su Infinity +, Apple Itunes, TIMVision, Amazon Prime Video, 

Greyhound: Il nemico invisibile (2020)

Come secondo di Tom Hanks a bordo della nave da guerra che solca gli oceani durante la seconda Guerra Mondiale, Graham diventa un contributo prezioso a un lungometraggio che ha avuto la sola sfortuna di andare direttamente in streaming nel mezzo della pandemia. Greyhound: Il nemico invisibile è un dramma bellico ottimamente calibrato nella scrittura, che possiede un attore protagonista come sempre affidabile e coerente, e soprattutto una messa in scena mai rivolta verso lo spettacolo facile, o peggio ancora sensazionalista. Titolo di solidità all'interno del genere e di forte valore emotivo. Uno dei prodotti migliori della piattaforma di streaming che lo ha prodotto e distribuito. Hanks e Graham sono una garanzia. Disponibile su Apple Itunes, Amazon Prime Video.

La ragazza del mare (2024)

Anche in questo caso, La ragazza del mare è andato direttamente in streaming quando aveva davvero tutte le carte in regola per essere distribuito in sala con discreto successo. Daisy Ridley guida La ragazza del mare con affidabilità e candore. Oltre a Graham come sempre nerboruto troviamo anche bravissimi Jeanette Hain, Kim Bodnia, Christopher Eccleston. Messo in scena con vigore e senso dello spettacolo umano, il film possiede momenti emotivamente notevoli, sia nel centro che soprattutto alla fine della narrazione. Uno dei titoli migliori del 2024, che dovrebbe essere visto anche solo per conoscere la storia vera che lo ha ispirato. Ma vale molto più del solito biopic…Disponibile su Disney +.



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