Zack is back, titolano giustamente le riviste specializzate americane. Zack Snyder, finalmente affrancatosi dalla serie dei tre discussi cinecomic DC realizzati per la Warner, torna all'horror, genere con cui debuttò nel 2004 col remake romeriano L'alba dei morti viventi.
Lo farà con Army of the Dead, che realizzerà per quello che ormai è uno dei produttori cinematografici principali, Netflix. Come di consueto Snyder produrrà anche il film con la partner e moglie Deborah Snyder, sotto il marchio della loro società, Stone Quarry. Il regista è anche autore del soggetto, sviluppato in una sceneggiatura da Joby Harold.
La storia si svolge a Las Vegas, al centro di un'epidemia zombie, dove un uomo mette insieme un gruppo di mercenari e si infiltra nella zona sotto quarantena per mettere a segno il colpo più grosso mai tentato. Nel 2007, epoca a cui risale la prima idea, il film era di produzione Warner ma Netflix l'ha rilevato e sta procedendo a spron battuto per iniziare le riprese in estate con un budget - considerevole per un horror - che si aggira attorno ai 90 milioni di dollari.
E a quanto pare Snyder è felicissimo di questo ritorno al cinema dei suoi esordi. "In questo film - ha dichiarato - non ho alcun tipo di restrizione. Ho pensato che questo film fosse un buon modo per rifarsi la bocca, per immergermi totalmente e fare qualcosa di divertente, di epico e di folle, di fuori di testa nel senso migliore possibile. Adoro il canone e le opere d'arte, ma questo è l'opportunità di trovare un modo completamente gioioso di esprimermi attraverso un genere, non solo con qualche piccolo riferimento: sarà il freakshow zombie più sfrenato che si sia mai visto".
Army of The Dead arà anche un'opportunità per Zack Snyder di tornare a fare l'operatore in prima persona, cosa che, confessa, gli è molto mancata nei grossi film che ha realizzato. Ricordiamo che una tragedia famigliare, il suicidio di una figlia, ha costretto il regista a lasciare Justice League prima della fine e a ritirarsi per un po' dalle scene per elaborare il lutto. Siamo quindi doppiamente felici per lui e per il potere catartico che attribuisce a questo progetto. Bentornato, Zack!
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