In una notte tempestosa, nell’ospedale di un piccolo paese viene alla luce un bambino, dotato di un inconcepibile potere: il piccolo resiste alla forza di gravità. Fluttua in aria, si libra nella stanza più leggero di un palloncino, di fronte allo sguardo incredulo della madre. La mamma e la nonna fuggono con il neonato, e decidono di tenerlo nascosto agli occhi del mondo per molti, molti anni. Fino a quando il mondo si accorge dell’Uomo senza gravità…
È la trama di L’uomo senza gravità, il primo film di finzione di Marco Bonfanti (già autore dei fortunati e premiati documentari L’ultimo pastore - capace di fare il giro del mondo in oltre 100 festival – e Bozzetto non troppo), con protagonisti Elio Germano (David di Donatello e Miglior Interpretazione maschile al Festival di Cannes), Michela Cescon (David di Donatello e Nastro d’Argento come Miglior Attrice) ed Elena Cotta (Coppa Volpi come Migliore Attrice). Completano il cast Silvia D’Amico e Vincent Scarito.
Il film è una produzione Isaria Productions e Zagora Film con Rai Cinema, coprodotto da Climax Films (Belgio), Mact Productions (Francia), con il contributo del MiBAC Direzione Generale Cinema e con il sostegno di IDM Südtirol – Alto Adige Film Fund & Commission (BLS), prodotto da Isabella Spinelli e Anna Godano.
Le riprese inizieranno il 14 gennaio e si girerà tra Alto Adige, Milano, Belgio e infine a Roma presso gli Studi di Cinecittà. «L'Uomo senza Gravità è storia di un uomo che cerca la normalità, in un mondo dove la normalità sembra un difetto – dichiara il regista Marco Bonfanti - Nel tentativo di trovare una definizione alla parola “normalità”, mi sono interrogato su quali siano le pochissime certezze oggettive dell’uomo. E a prima cosa che mi è venuta in mente è stata la legge di gravità: incontrovertibile e inconfutabile. L’idea di questo film nasce proprio da qui. Ho immaginato un personaggio nato in assenza di gravità, qualcuno in grado di mandare all’aria in un attimo questa sicurezza scientifica. E ho visto un piccolo bambino uscire dal grembo materno, galleggiando nell'aria attaccato al cordone ombelicale come un palloncino al polso di un bimbo…»
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