A un anno dalla scomparsa dell'attore Harry Dean Stanton (15 settembre a Los Angeles, a 91 anni) il film Lucky di John Carroll Lynch, che lo vede protagonista assoluto, resiste nelle sale cinematografiche italiane con la distribuzione Wanted Cinema (sale su wantedcinema.eu).
“A un anno distanza dalla scomparsa di Harry Dean Stanton – ha detto Carlo Chatrian, già direttore del festival di Locarno dove il film è stato proiettato per la prima volta e attualmente della Berlinale - , la visione di Lucky diventa ancora più significativa. Il film di John Carroll Lynch, altro grande caratterista qui al suo esordio dietro la macchina da presa, non solo è l'ultimo tassello di una geniale e variegatissima carriera, ma è un'opera cucita sulla pelle di questo straordinario interprete, che sul suo disincanto ha costruito una personale filosofia. Con il suo passo lento ma musicale, con il suo sguardo allucinato e il suo naturale disincanto Harry Dean Stanton è la risposta dell'America a quell'ansia di successo, alla rincorsa verso il tempo di cui il grande paese sembra preda. Lucky lo scorso anno ha fatto innamorare il pubblico di Locarno. Mi sono chiesto il perché del successo di questo film, che seguendo la vita di un anziano cowboy, procede con il passo ragionato di una testuggine. Forse è perché Lucky ci conduce in un mondo che è ad anni luce di distanza dalle urla e schiamazzi che animano la scena americana (e non solo) e, proponendo una comunità diversa da quelle stereotipate a cui siamo abituati, arriva come una benefica ventata di aria fresca in una torrida estate”.
“Un anno fa stavo tornando da una proiezione di "Lucky" a Toronto – ha detto il regista John Carroll Lynch in occasione dell'anniversario della morte di Stanton - quando ricevetti la chiamata da Logan Sparks, l'amico di Harry e co-sceneggiatore del film. Mi diceva che Harry Dean Stanton era morto. Aspettavo quella chiamata da un po', avevo sperato che si riprendesse di nuovo, come aveva fatto durante la sua malattia, ma questa volta non l'ha fatto. È stata una chiamata triste, ovviamente. Ho viaggiato con il film fino all'autunno e ho ricevuto le condoglianze da tutta Europa e dal mondo. È difficile credere che sia passato solo un anno. E "Lucky" ha viaggiato per il mondo, come se Harry fosse ancora vivo. È incredibile sapere quante persone lo seguano e ne sono rimaste toccate. Sarebbe stato felice di sapere del successo del film in Italia. Io lo sono e così anche gli altri con cui abbiamo collaborato”. “Ci manca – ha detto Carroll Lynch - ma con "Lucky", la nostra tristezza si mescola alla sensazione della sua presenza. Considerato che era un uomo che pensava di essere nulla e che noi tutti fossimo nulla, lui invece è davvero qualcosa”.
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