La prima scena de Il cratere di Silvia Luzzi e Luca Bellini, ancora prima dei titoli di testa, mostra un'adolescente che ripete il verismo in italiano e il naturalismo in francese facendo le mosse di un balletto come quelli compiuti da folti gruppi di persone alle feste di paese. La fanciulla possiede una bellezza antica, lineamenti regolari su una chioma selvaggia riccia e sguardo puro davanti allo specchio: una Natalie Portman partenopea. Siamo dentro la vita di una famiglia di ambulanti che portano in giro per fiere un camioncino di tiro a segno con premi di peluche. Rosario è il pater familias, Sharon la figlia con abilità canterine. Si tratta di una famiglia numerosa, tantissimi fratelli e sorelle tutti simili tra loro, i più grandi aiutano nell'attività familiare. Tra fiction e documentario, un Bellissima intriso di Reality, il film aderisce addosso ai personaggi che interpretano palesemente se stessi in un gioco di specchi che a volte funziona a volte no. "Tutto per colpa tua" le dice il padre e diventa il tormentone interiore della bambina. L'ossessione paterna per il successo assume il carattere di morbosità ben presto: l'uomo non si fa scrupolo di umiliare la figlia davanti a discografici e familiari causandole dispiaceri lacrime e, forse, traumi. L'escalation angosciosa dell'uomo devasta tutto: le amicizie della figlia, la sua voglia di studiare, il carattere si fa scuro. Una discesa negli inferi di una società in cui l'apparire e la riuscita personale (anche solo con un po' di talento) sono gli unici valori rimasti: neppure l'amore genitoriale protegge da questo male dell'epoca.
Durante uno sfogo di pianto la madre, per consolarla le dice: "Ci sono passata prima di te. Ma tu sei forte, ce la puoi fare". E Sharon se ne va, lascia la famiglia, la casa con le quattro telecamere sempre accese manco fosse un carcere, l'affetto dei fratelli. Il padre ha filmato tutto e capisce subito che se n'è andata. In bilico costante tra finzione e osservazione, ibridazione di genere, il film si dilata in lunghissime sequenze strettissime di nuche, di mani che cuciono, di visi che stancano lo spettatore portandolo distante dal qui e ora. Incerto e alle volte già visto, il connubio famiglia soffocante, ambizione e bisogno disperato di guadagni conducono a risultati non esattamente soddisfacenti.
(Il cratere); Regia, sceneggiatura, fotografia, montaggio: Silvia Luzi, Luca Bellino; interpreti: Rosario Caroccia, Sharon Caroccia; produzione: TFilm, RAI Cinema; origine: Italia, 2017
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