"É solo una cittá...ti abituerai a vederla crollare!"
Alexandra
Arriva anche sul piccolo schermo il primo team-up di supereroi: sono i Difensori di New York, in cerca di giustizia, che vivono tra le persone comuni, come persone comuni (con tutte le eccezioni del caso). Sono i supereroi di casa Netflix: il ligio e carismatico Matt Murdock/Daredevil (Charlie Cox), la scorbutica e scaltra Jessica Jones (Krysten Ritter), il gigante buono Luke Cage (Mike Colter) e il guerriero sacro della mitica K'un-L'un, Danny Rand/Iron Fist (Finn Jones), uniti non per scelta, ma per necessitá contro i killer spietati della Mano, organizzazione centenaria guidata dalla cinica Alexandra (una Sigourney Weaver dal penetrante sguardo velato di tristezza).
Insieme per necessitá, si é detto. Un approccio che gli ideatori della miniserie Douglas Petrie e Marco Ramirez hanno ben ponderato di sfruttare come essenziale ingranaggio narrativo, certo magari ricalcando i passi dei Guardiani della Galassia, ma tanto auspicabile quanto giustificato dal variegato comparto di personalitá in gioco: i Difensori di New York non hanno alcun interesse nel collaborare, eccezion fatta per Danny Rand/Iron Fist (e in buona parte Stick, il vecchio mentore di Matt Murdock, interpretato da Scott Glenn), centro nevralgico del piano della Mano per accedere nuovamente a K'un-L'un e ottenere il segreto della vita eterna.
Si carpisce fin dall'incipit della storia che i membri del team di Difensori dovrá necessariamente scendere a patti non con il perfido rivale, ma con loro stessi e i propri limiti caratteriali: da questo punto di vista gli showrunner sfruttano e approfondiscono con successo gli strascichi emotivi delle rispettive serie indipendenti, concentrandosi su uno sviluppo interpersonale dei protagonisti in continuo divenire e, al netto della trama imbastita, unico magnete in grado di attirare l'attenzione dello spettatore. Se Matt Murdock deve abituarsi nuovamente al gioco di squadra, dopo esseresi isolato dagli affetti degli amici Foggy Nelson (Elden Henson) e Karen Page (Deborah Ann Woll), che qui ritroverá almeno in parte, per Jessica Jones il lavoro di squadra é quasi una novitá e ció le occorrerá per ammorbibire il suo carattere da lupo solitario, così Luke Cage avrá modo di scrollare via una volta per tutte la ruggine del suo passato, mentre Danny Rand/Iron Fist avrá l'occasione di scoprire cosa pretende dal futuro, se tornare a K'un-L'un, oppure impiegare i propri poteri per proteggere gli innocenti. Assistiamo, quindi, a un processo di maturazione che avrá senza ombra di dubbio ripercussioni sugli avvenimenti a venire, a dire il vero non del tutto riuscito: come per le critiche mosse nei confornti della serie di provenienza, l'anello debole del supergruppo (in tema di spessore emotivo/comportamentale) resta Danny Rand/Iron Fist, troppo coinvolto emotivamente per poter evitare ingenue prese di posizione, lasciato di conseguenza in balia degli eventi, tanto desideroso di giocare di squadra, quanto impantanato in atteggiamenti irritanti.
L'intreccio ideato dagli showrunner non brilla per originalitá (passi che ci si confronta con un universo condiviso, ma é giá la terza volta che il/i protagonista/i devono fronteggiare la Mano), ma la presenza di Elektra Natchios (Élodie Yung), assassina ninja, primo inestinguibile amore di Matt Murdock, qui resuscitata dalla Mano e al soldo della stessa come Black Sky, giustifica in parte un rimpasto ai limiti del sopportabile. Il rapporto di amore/conflitto tra Elektra e Matt Murdock é in assoluto il maggior pregio dell'intera miniserie, indispensabile per infondere la giusta dose di drammaticitá emotiva, detonata per merito di due personaggi tanto ambigui, quanto verosimili proprio perché fallibili e in difetto.
Marvel's The Defenders é un'operazione commerciale che viene danneggiata dalla scelta degli showrunner di accorciare di molto la durata dell'intero show: dal classico format di tredici episodi tanto caro a Netflix, stavolta si é scelto di sviluppare la storia in soli otto episodi, con l'obbligo di concedere spazio ai complessi rapporti interpersonali tra i protagonisti, sacrificando spesso azione e dinamicitá; in questo senso Marvel's The Defenders accusa spesso mancanza di mordente nei vari momenti di climax, costretti a subire brusche accelerazioni con conseguente perdita di intensitá drammatica, anche nella messa in scena dei variegati combattimenti. Con la possibilitá di dispiegare l'intreccio in un numero maggiore di episodi, probabilmente la serie avrebbe acquisito maggior spessore e possibilitá di introspezione, considerato l'elevato numero di protagonisti in gioco.
Per ora non sono state rilasciate notizie certe in merito a una seconda stagione. Pare che Marvel's The Defenders sia stato concepito quasi come un esperimento dagli esiti in parte prevedibili. Certo é che per renderlo un prodotto memorabile, bisognerá osare molto di piú.
(Marvel's The Defenders); genere: cine-comic; sceneggiatura: Douglas Petrie, Marco Ramirez; stagioni: 1 (miniserie); episodi prima stagione: 8; interpreti: Charlie Cox, Krysten Ritter, Mike Colter, Finn Jones, Eka Darville, Elden Henson, Jessica Henwick, Simone Missick, Ramón Rodríguez, Rachael Taylor, Deborah Ann Woll, Élodie Yung, Rosario Dawson, Scott Glenn, Sigourney Weaver; produzione: Marvel Television, ABC Studios; network: Netflix (U.S.A., 18 agosto 2017), Netflix (Italia, 18 agosto 2017); origine: U.S.A., 2017; durata: 60' per episodio; episodio cult prima stagione: 1x08 – The Defenders (1x08 - The Defenders)
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