"La distruzione ci ha dato la possibilitá di ricostruire in modo giusto"
Hideki Akasaka
Il re dei mostri é finalmente tornato a casa. Uscito in Giappone il 29 luglio 2016 e giunto nelle sale italiane solo per tre giorni (evento speciale per il 3, il 4 e il 5 luglio), il nuovo film con protagonista la colossale creatura portata per la prima volta sul grande schermo da Ishirō Honda nel 1954, riemerge dalle acque della baia di Tokyo e dalla storia recente della cinematografia mondiale per distruggere e portare terrore, sotto la guida esperta di Hideaki Anno (Neon Genesis Evangelion) e Sinji Higuchi.
Va detto subito che Shin Godzilla non é semplicemente un nuovo capitolo della lunga saga cinematografica iniziata da Honda, bensí un autentico reboot (lo “Shin” del titolo puó essere tradotto letteralmente come “nuovo”, “vero” o “Dio”, come a voler marcare un sentito grado di appartenenza rivendicato dalla cultura cinematografica giapponese), a sua volta rabbiosa risposta al pregevole Godzilla di Gareth Edwards (2014). Una rinascita tendente a rivalorizzare il peso storico di Godzilla a partire dal suo aspetto: nel largo della baia di Tokyo viene rinvenuta dalla polizia navale una piccola imbarcazione deserta e mentre gli agenti iniziano a perlustrarla, un'improvvisa esplosione sottomarina cattura la loro attenzione; i vertici del governo giapponese si interrogano sulla natura dell'evento e ben presto si ritrovano costretti a fronteggiare una minaccia non auspicabile: un gigantesco e mostruoso rettile é emerso dalle acque della baia, seminando morte e distruzione. Come fermarlo prima che compia la mutazione definitiva e la situazione diventi irreversibile?
Quello che Anno e Higuchi ci mostrano é un Godzilla diverso da quello a cui siamo abituati, un mostro che si manifesta dapprima come un rettile provvisto di sole zampe posteriori, che si trascina sulla terraferma, sprigionando una sempre piú intensa carica energetica radioattiva, in attesa che la mutazione definitiva si compia; dopo una prima violenta scorribanda, il mostro si ritira nelle acque della baia di Tokyo per raffreddare il proprio metabolismo ed evolversi, lasciando che il primo ministro giapponese e i piú alti funzionari del governo comprendano la gravitá della situazione e imbastiscano un piano d'emergenza. Quando Godzilla riemerge si sposta giá in posizione eretta, ha sviluppato dei corti arti superiori e il suo aspetto é piú terrificante che mai: zanne sporgenti e aghiformi, epidermide increspata e deturpata da una mutazione d'origine radioattiva, coda deforme e capacitá di sprigionare dalla cavitá orale, dall'estremitá della coda e dal dorso violente scariche incendiarie e radioattive: il mostro di Shin Godzilla é, quindi, un essere nuovo rispetto a quello proposto dal cinema hollywoodiano degli ultimi anni, molto piú vicino (fisicamente) a quello del 1954; ma questo é l'unico punto di contatto con il capolavoro di Honda, poiché Anno e Higuchi hanno intenzioni del tutto differenti.
Stavolta Godzilla non riemerge per riaffermare la sua leadership di re dei mostri, non combatte contro altri kaijū eiga, ma vive e agisce seguendo la sua natura violenta e animalesca, quasi senza alcun motivo: un motivo di cui non ha bisogno, perché Godzilla é un mostro creato dall'uomo, figlio abominevole del peccato nucleare, e come tale incarna il senso di colpa e di pericolo derivante dalle scelte scellerate della politica atomica e del suo utilizzo materiale; Godzilla é il terrificante passato, presente e futuro dell'uomo post-Seconda Guerra Mondiale, é la minaccia costante della guerra fredda e delle sue conseguenze, é l'incubo dell'uomo moderno che striscia sottopelle (il vice capo segretario di gabinetto Rando Yaguchi/Hiroki Hasegawa sospetta che l'esplosione nella baia sia stata provocata da un essere vivente, come vittima di una infausta premonizione), é la triste e spaventosa consapevolezza che il mostro nucleare deve e dovrá prima o poi essere affrontato, e a tale aspetto si contrappone una ancor piú annichilente certezza, quella che obbliga l'uomo ad affrontare uno status di tale emergenza scegliedo di nuovo la bomba (Godzilla che riposa immobile in attesa di ricaricare la propria carica energetica o che soccombe in posizione eretta a seguito dell'operazione finale del governo giapponense, ripreso sullo sfondo in campo lungo, é una figura pesante e pressante, un punto nero all'orizzonte che macchia l'alba di un nuovo giorno, una orrida deformitá cresciuta come una spora mortifera nel cuore della civilizzazione).
Oltre a questa esplicita impronta socio-politica, esternata quasi tragicomicamente dai rancorosi rapporti tra Giappone e Stati Uniti, Shin Godzilla funge da spietata critica nei confronti della macchina amministrativa giapponese, dominata da una complessa rete di protocolli e aspetti burocratici, incapace sia di discernere all'origine la causa di un evento imprevisto, sia di procedere con rapiditá allo sviluppo di un piano d'emergenza, e infine ridicolizzata da un manipolo di scienziati, nerd e luminari fuori da ogni schema, unici in grado di scavalcare gli ostacoli amministrativi e collaborare per trovare una soluzione in grado di debellare la mostruosa minaccia.
Anno e Higuchi si avvalgono di diverse tecniche di ripresa (dalla camera fissa per gli interni e per marcare i rigidi rapporti professionali tra gli alti funzionari governativi, a quella a mano per accrescere il senso d'isteria generale, a frammenti di videoregistrazioni o a cambi repentini di prospettiva e punti di vista), confezionando un film verboso (un tentativo riuscito di mostrare i membri del governo in maniera quasi caricaturale), carico di adrenalina, riuscendo ad accrescere uno spasmodico senso di attesa tra le varie comparse/risvegli di Godzilla; Shin Godzilla é molto piú vicino all'horror che alla fantascienza metropolitana classica, per grande merito dell'aspetto demoniaco del re dei mostri. Soprattutto, Shin Godzilla é un monito piú che esplicito, una pressante (ri)presa di posizione del cinema giapponese nei confronti delle produzioni hollywoodiane: Godzilla appartiene al cinema del sol levante, alla sua cultura, alla sua Storia, al suo immaginario e per quanto Hollywood e il cinema occidentale tutto si impegni, Godzilla resta un affare di stato giapponese: il Giappone, la baia di Tokyo é la sua vera casa. L'origami che sconfigge la bomba atomica.
(Shin Gojira); Regia: Hideaki Anno, Shinji Higuchi; sceneggiatura: Hideaki Anno; fotografia: Kosuke Yamada; montaggio: Hideaki Anno, Atsuki Sato; musica: Shiro Sagisu; interpreti: Jun Kunimura, Shinya Tsukamoto, Satomi Ishihara, Hiroki Hasegawa; produzione: Toho Company, Cine Bazar; distribuzione: Minerva Pictures, QMI Stardust, Dynit; origine: Giappone, 2016; durata: 119'; webinfo: Sito Ufficiale
from Close-Up.it - storie della visione http://ift.tt/2sMHH3B
Nessun commento:
Posta un commento