La musica elettronica, oggi come non mai, è sofferente. Soffre quell'ansia classificatoria che riesce a nascondere la pochezza del valore musicale (e musicologico) delle opere dietro etichette, neologismi e spicciolo (quando non elementare) simbolismo. Praticamente una bulimia preventiva. Da qui anche la sempre crescente convinzione che la musica elettronica sia per forza di cose una "musica applicata" e che quindi non trova ragione di esistenza senza una discoteca che la accolga. (...) -MUSICA
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