Di sicuro abbraccia del tutto la visione di Tenetcome araldo di un cinema che rinasce il Jordan Farlety di Total Film: secondo il critico, anche se la complessità del film è quasi faticosa dopo uno stop di cinque mesi per lo spettatore medio, è bello vedere sullo schermo la visione di un autore senza compromessi. Matt Purslow di IGN frena: il film gli è sembrato un po' meno coraggioso nella media di Nolan, quasi il regista volesse "giocare in casa" con un tipo di opera che ha già fatto in precedenza (e, sembra intendere Purslow, con risultati migliori), però il recensore si consola per non essere di fronte all'ennesimo capitolo di un franchise.
Divertente il commento sul Globe di Barry Hertz, che comunque ha apprezzato il film ma non si trattiene dal prenderlo in giro: "Più che un thriller decifrabile, è un esercizio estremo di incomprensibilità narrativa in reverse-engineering, l'equivalente cinematografico di un pretzel mezzo cotto."
D'altronde era evidente sin dal teaser che Tenet sarebbe stato materiale da enigma, da far impallidire il finale di Inception. C'è chi tra i critici ci sembra stia al gioco, c'è chi frena come Emily Zemler dell'Observer: ammette che il film è uno spettacolo grandioso, però "è contorto quanto Inception o Interstellar, e la sua narrazione aggrovigliata a volte non riesce a sciogliersi del tutto (ma potrebbe essere voluto)." Non abbiamo ancora visto il film, però viviamo nell'epoca degli articoli "Spieghiamo il finale di...", ergo non stupisce che un cineasta giochi sull'innestare nel pubblico questo meccanismo, che può essere gustoso e divertente se ben allestito.
Qualcuno invece ha perso la pazienza proprio davanti alla deliberatamente enigmatica trama, come Mike McCahill di Indiewire, che stronca il film e ironizzando su Tenet salvatore del cinema, scrive: "In materia di Secondi Avventi, Tenet è come assistere a un Discorso della Montagna in cui il Salvatore ci parla esclusivamente tramite indovinelli severi e interminabili. Ogni estasi è appiattita dalle domande che devi porti".
Catherine Shoard del Guardian smonta anche il lungometraggio, sottolineando un difetto che a dir il vero già in passato molti hanno attribuito ai film di Christopher Nolan, cioè una tendenza ai pistolotti spiegoni: "Il film insiste sui dettagli della sua pseudo-scienza, concedendoti però allo stesso tempo di non aver capito un tubo."
In un caso o nell'altro, sembra già di comprendere che Tenet dividerà esattamente nel modo in cui accoglieremo la confusione che crea a bella posta, e stando all'entusiasta Robbie Collin del Telegraph è il motivo per cui Tenet va premiato: "Lasciatevi confondere, e assaporate la sensazione."
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