È con enorme piacere che oggi proviamo a puntare il nostro sguardo cinefilo altrove. Invece di scrivere di un regista o un attore abbiamo scelto di raccontare la carriera di Vilmos Zsigmond, uno dei più grandi direttori della fotografia della storia del cinema americano. Nato in Ungheria il 16 giugno 1930, Zsigmond insieme all’amico e collega Laszlo Kovács (direttore della fotografia tra gli altri di Easy Rider) si è trasferito negli Stati Uniti come rifugiato politico nel 1958, lavorando a numerosi B-movie di genere finché Peter Fonda non lo ha voluto come direttore della fotografia del suo western Il ritorno di Harry Collings. Da quel momento Zsigmond ha iniziato a scrivere pagine fondamentali della storia della Nuova Hollywood, collaborando con autori del calibro di Robert Altman, Steven Spielberg, Michael Cimino, Brian De Palma e Woody Allen. Scomparso 5 anni fa all’età di 85, Vilmos Zsigmond può di diritto essere considerato uno degli artisti che hanno contribuito in maniera fondamentale a formare l’estetica del cinema contemporaneo. Eccovi i cinque film in streaming scelti per rendergli il dovuto omaggio. Buona lettura.
Cinque film in streaming del grande direttore della fotografia Vilmos Zsigmond
- Un tranquillo weekend di paura
- Il lungo addio
- Incontri ravvicinati del terzo tipo
- Il cacciatore
- Il falò delle vanità
Un tranquillo weekend di paura (1972)
Nel capolavoro diretto da John Boorman Zsigmond immerge i quattro sventurati protagonisti in una natura dapprima seducente nella sua folgorante bellezza, poi pian piano sempre più sinistra e inquietante. L’inferno in cui Un tranquillo weekend di paura precipita personaggi e spettatori è senz’ombra di dubbio uno dei meglio sviluppati e più terrificanti della storia del cinema, un incubo che tratteggia l’America rurale e i suoi luoghi oscuri. Nomination all’Oscar per il miglior film, la regia e l’adattamento del romanzo di James Dickey. Thriller che ancora oggi scuote la psicologia e l’inconscio. Epocale. Disponibile su CHILI, TIMVision, Amazon Prime Video.
Il lungo addio (1973)
Dopo averlo già chiamato Zsigmond per I compari e Images, Robert Altman lo vuole nuovamente per il leggendario adattamento dal romanzo noir di Raymond Chandler. Il lungo addio scardina e ricostruisce il genere attraverso un lavoro sull’immagine e sul senso impressionante. Altman cuce addosso a un incredibile Elliott Gould una storia di detection che al posto della tensione sviluppa un’atmosfera disillusa di rara efficacia. Con un finale straordinario, che “tradisce” Chandler ma rispetta il principio di svuotamento su cui questo capolavoro si basa. Indimenticabile. Disponibile su Apple Itunes.
Incontri ravvicinati del terzo tipo (1977)
Quanti film hanno scritto l'immaginario collettivo quanto Incontri ravvicinati del terzo tipo? Dal terrore alla meraviglia, la fotografia di Zsigmond segue il percorso emotivo del film di Steven Spielberg con un rigore e un’eleganza inarrivabili. Un’epopea prima di tutto umana, che diventa spettacolo perché si allaccia perfettamente con la vita interiore dei personaggi, soprattutto di quello interpretato da un grande Richard Dreyfuss. Anche grazie a questo film la fantascienza ha iniziato a essere considerata arte. E con pieno diritto. Oscar per la fotografia. Disponibile su Rakuten TV, CHILI, Google Play, Amazon Prime Video, NOW.
Il cacciatore (1978)
Come rendere realistico l'orrore della guerra? E come rendere drammatica la realtà proletaria dei protagonisti? Zsigmond compone un quadro di luci ne Il cacciatore che può da solo raccontare l'epopea di Robert De Niro e degli altri attori in un crescendo drammatico pulsante e inarrestabile. Michael Cimino disegna una ballata americana che entra nella storia, vince Cinque Oscar tra cui miglior film, regia e quello come non protagonista a Christopher Walken. Il primo film mainstream a parlare del Vietnam. O meglio, a interpretare la tragedia a stelle e strisce. Un pezzo di storia del cinema. Disponibile su Rakuten TV, CHILI, Google Play, Apple Itunes, TIMVision.
Il falò delle vanità (1990)
Tra le varie collaborazioni col grande Brian De Palma abbiamo scelto questa in quanto si tratta probabilmente della più sofisticata e corrosiva. Tratto dall'omonimo e bellissimo romanzo di Tom Wolfe, Il falò delle vanità rappresenta una critica senza restrizioni alla società newyorkese che idolatra il denaro e il potere oltre ogni cosa. Con un piano-sequenza iniziale da leggenda, il film caustico è interpretato da un Tom Hanks ispiratissimo, assecondato da Bruce Willis, Melanie Griffith e Kim Cattrall. Zsigmond rende la messa in scena un gioiello iperbolico di eleganza sfacciata e pacchiana, perfetta per la storia morale della sceneggiatura. Un film che non ebbe successo ma merita assolutamente di essere rivalutato. Disponibile su Rakuten TV, CHILI, Google Play, Apple Itunes, TIMVision.
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