Riassunto delle puntate precedenti: quando la Warner Bros ha annunciato di voler rendere disponibili i suoi blockbuster del 2021 negli Usa al cinema e in streaming contemporaneo sul proprietario HBO Max, si sono levati cori di protesta, specialmente da cineasti come Christopher Nolan e Denis Villeneuve, autore del Dune che andrebbe incontro alla stessa sorte in autunno. Come vi raccontammo tuttavia, c'erano anche questioni economiche in ballo che avevano frenato gli entusiasmi della Warner Bros, evocate dalla Legendary Pictures, cofinanziatrice appunto di Dune e Godzilla vs. Kong. I dirigenti Legendary avevano protestato per non essere mai stati consultati su questa strategia, che sminuiva la loro percentuale prevista sui ricavi in sala. Vediamo come sta andando il braccio di ferro, ricordandovi che in Italia Godzilla Vs. Kong e Dune rimangono in uscita innanzitutto al cinema. Riteniamo tuttavia corretto tenervi informati su queste dinamiche che stanno coinvolgendo il mondo dell'audiovisivo. Leggi anche Dune potrebbe andare prima in sala: braccio di ferro tra Warner Bros e Legendary
Godzilla vs Kong, vicino l'accordo tra Warner Bros e Legenday Pictures, su Dune si tratta ancora
A quanto sembra, secondo The Hollywood Reporter, s'intravede una soluzione pacifica della querelle Warner Bros - Legendary Pictures (leggasi: compensazione monetaria) almeno per quanto riguarda Godzilla vs. Kong. Il sequel del kaiju movie, firmato da Adam Wingard e interpretato da Millie Bobby Brown, Rebecca Hall e Alexander Skarsgård, dovrebbe quindi negli USA seguire appunto la strategia prefissata di sala più streaming esclusivo su HBO Max per un mese. Non stupisce che Godzilla vs. Kong sia il primo dei due lungometraggi su cui la Legendary ha capitolato: Godzilla II: King of the Monsters nel 2019 ha incassato nel mondo 387 milioni di dollari, già meno dei 567 di Kong: Skull Island (2017), immaginiamo che la compensazione non sia troppo onerosa per la Warner.
Molto diverso il discorso per Dune di Denis Villeneuve, nuovo adattamento della monumentale opera sci-fi di Frank Herbert, un progetto particolare e autoriale su cui sarebbe difficile fare previsioni anche in un contesto non martoriato dal Covid-19. In questo caso la giuria, sempre stando a The Hollywood Reporter, sarebbe non a caso ancora in camera di consiglio.
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