martedì 30 novembre 2021

House of Gucci: gli eredi furibondi con il film di Ridley Scott pubblicano una lettera aperta

House of Gucci arriverà al cinema il 16 dicembre ed è sicuramente uno dei film più attesi della stagione. Poco prima della sua uscita cinematografica, arriva una lettera aperta degli eredi di Aldo Gucci, a capo della casa di mode dal 1953 al 1986 (interpretato da Al Pacino nel film), con cui questi condannano senza riserve il film di Scott, che lede la dignità della loro famiglia, e lanciano una velata minaccia di adire le vie legali per tutelare la propria rispettabilità. Qua sotto il testo integrale della lettera.

La lettera della famiglia Gucci

La famiglia Gucci, nel ramo discendenti di Aldo Gucci, prende atto dell’uscita del film House of Gucci con sconcerto. Nonostante l’opera affermi di voler raccontare la ‘vera storia’ della famiglia, i timori suscitati dai trailer e dalle interviste rilasciate finora sono confermati: il film veicola una narrazione tutt’altro che accurata. La produzione non si è curata di interpellare gli eredi prima di descrivere Aldo Gucci – presidente dell’azienda per trent’anni – ed i membri della famiglia come teppisti, ignoranti e insensibili al mondo che li circondava. Ciò è estremamente penoso sotto un profilo umano e un insulto all’eredità su cui il marchio è costruito oggi. Ancora più censurabile è la ricostruzione che diviene mistificatoria ai limiti del paradosso quando arriva a suggerire toni indulgenti nei confronti di una donna che, definitivamente condannata per essere stata la mandante dell’omicidio di Maurizio Gucci, viene dipinta non solo nel film, ma anche nelle dichiarazioni dei membri del cast, come una vittima che cercava di sopravvivere in una cultura aziendale maschile e maschilista. Questo non potrebbe essere più lontano dalla verità. Peraltro, nei 70 anni di storia in cui è stata un’impresa familiare, Gucci è stata un’azienda inclusiva. Anzi, proprio negli anni ’80 erano diverse le donne che ricoprivano posizioni di vertice: che fossero membri della famiglia o estranei ad essa, si annoverano la presidente di Gucci America, la Head of Global PR & Communication, e un membro del consiglio di amministrazione della società Gucci America. Quella di Gucci è una famiglia che vive onorando il lavoro dei suoi antenati, la cui memoria non merita di essere importunata per mettere in scena uno spettacolo non veritiero e che non rende giustizia ai suoi protagonisti. I membri della famiglia Gucci si riservano ogni iniziativa a tutela del nome, dell’immagine e della dignità loro e dei loro cari.

Al momento, nonostante il tono non certo conciliante della lettera, non è stata annunciata nessuna azione legale nei confronti del film di Ridley Scott. La settimana scorsa il regista, intervistato in un programma radiofonico della BBC, aveva già risposto alle critiche di Patrizia Gucci, come riporta Variety, che lo aveva accusato di "aver rubato l'identità della famiglia per trarne profitto", dicendo "non mi faccio coinvolgere in questo. Dovete ricordere che un Gucci è stato ucciso e un altro è andato in prigione per evasione fiscale, quindi non veniti a parlarmi di trarne profitto. Quando si fanno queste cose si diventa di pubblico dominio".

Comunque sia, il pubblico potrà vedere House of Gucci al cinema, salvo clamorose sorprese, e giudicare coi propri occhi. E tutte queste polemiche, in fondo, non sono che pubblicità gratuita per il film.



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