Un percorso di visione della rassegna sabauda, impegnativo da seguire, ma si può salire o scendere in corsa.
Sono 37, un’età rispettabile per il fu Torino giovani, diventato ormai adatto a tutte l’età, senza perdere il gusto per l’originalità e la rottura degli schemi. Un’edizione di passaggio, l’ultima di un pluriennale e multiplo mandato della direttrice Emanuela Martini, in attesa che la nebbia che colpisce da mesi i vertitici della politica culturale si diradi, partorendo una soluzione. Quale? Per noi l'ideale sarebbe una riconferma di chi lavora molto bene da anni. La nebbia non mancava neanche in città, oggi, insieme a una bella dose di pioggia quando i giochi si sono aperti all’ombra della Mole con la proiezione di JoJo Rabbit di Taika Waititi, già vincitore del premio del pubblico allo scorso Festival di Toronto.
JoJo Rabbit. Sabato 23 alle 14.30 al Reposi 3.
Proprio questa storia di un bambino ossessionato da Hitler, tanto da avere proprio lui come amico immaginario, è il primo consiglio che vi diamo all’interno di un percorso di visione di dieci film in otto giorni. Non facile, ce ne rendiamo conto, è un terreno adatto ai passisti o ai cinefili duri e puri. Ma avete la libertà di salire o scendere in corsa e se poi volete darci un parere vi diamo appuntamento sotto i portici con un bicerin o dopo una seduta multipla cinefila. Waititi aveva già presentato nel 2014 qui a Torino il film che l’ha lanciato, What We Do in the Shadows, un mockumentary su quattro vampiri coinquilini a Wellington, Nuova Zelanda. Nel frattempo l’istrionico regista kiwi si è fatto valere a Hollywood con Thor: Ragnarok.
Le rêve de Noura. Domenica 24 alle 17 al Reposi 3.
La Tunisia è uno dei paesi più dinamici degli ultimi anni, fra i pochi palcoscenici della cosiddetta primavera araba a mantenere un equilibrio democratico. Proprio per questo è una delle cinematografie più libere e critiche nei confronti dei tanti limiti ancora in essere per la condizione femminile, come dimostra questo film del concorso, Le rêve de Noura, che ci intriga non poco. La protagonista ha il marito in carcere e vorrebbe il divorzio, per sposare l'amante, di cui è innamorata, ma deve fare i conti con la dura legge locale, che rischia di bollarla con il marchio d’infamia di adultera.
L’inganno perfetto. Domenica 24 alle 19.30 al Reposi 3.
Una coppia di magistrali attori britannici, che in teatro ha già lavorato insieme, ma curiosamente mai al cinema, è al centro del thriller sulla truffa L’inganno perfetto. Sono Ian McKellen e Helen Mirren, diretti dall’esperto della confezione patinata Bill Condon, in una gara a chi mente meglio che promette divertimento e lampi da fuoriclasse dei due. Di mezzo una ricca fortuna ereditata da una vedova apparentemente ingenua. Apparentemente.
Il grande passo. Lunedì 25 alle 20 all’Reposi 3.
Superato il fine settimana, speriamo indenni e soddisfatti, ecco per l’inizio settimana l’unico film italiano presente in concorso, Il grande passo, opera seconda di Antonio Padovan, in cui il cognome svela le origini venete, già autore di uno dei film col titolo migliore e più alcolico degli ultimi anni: Finché c’è prosecco c’è speranza. Siamo dalle parti di luoghi e atmosfere care a Carlo Mazzacurati, con protagonisti due fratelli molto somiglianti, ma soprattutto bravi attori, come Giuseppe Battiston e Stefano Fresi.
Dio è donna e si chiama Petrunya, Martedì 26 alle 9 al Reposi 1.
In giuria quest’anno, Teona Strugar Mitevska è una interessante e originale autrice macedone del nord (in ossequio alla nuova dicitura ufficiale del paese, pretesa dalla Grecia), che viene omaggiata con i cinque film da lei diretti, fra cui l’ultimo, Dio è donna e si chiama Petrunya, spassoso e molto più femminista di tanti didascalici appelli o slogan. A Berlino ha conquistato tutti, tranne la giuria. Uscirà in sala il 12 dicembre, distribuito da Teodora.
La Gomera. Martedì 26 alle 12 all’Massimo 1.
Restiamo nei Balcani per la giornata più dura del nostro tour, quella in cui verrà messa a dura prova la vostra tenuta cinefila. Occasione per dividere i duri e puri da chi è pronto a farsi distrarre da un bicchiere di nebbiolo, che potrebbe però essere carburante valido per tenere il ritmo dell’originale La Gomera, siamo in Romania, terra d’elezione del cinema negli ultimi anni, anche se è quasi tutti ambientato su un’isola delle Canarie. Corneliu Porumboiu dimostra di essere uno dei fuoriclasse del nuovo cinema rumeno, con un film sospeso fra ironica caustica, melodramma e noir, con tanto di femme fatale.
Mientras dure la guerra. Martedì 26 alle 20 al Massimo 1.
Cambio di registro deciso per lo spagnolo Alejandro Amenabar, talento in rampa di lancio una ventina d’anni fa, lanciato da Apri gli occhi e poi dall'apprezzatol thriller The Others, a cavallo del nuovo secolo. Negli ultimi anni è un po’ sparito, ci fa piacere ritrovarlo con una storia lontana dalle sue precedenti, quella del grande intellettuale Miguel de Unamuno, alle prese nel 1936 con la guerra civile, che colpì anche all’interno dell’università di Salamanca, dove era rettore, creando una drammatica divisione fra repubblicani e franchisti.
Spider in the web. Mercoledì 27 alle 20.30 Massimo 1.
Ben Kingsley è un veterano del Mossad che agisce fra Belgio e Olanda nel nuovo film dell’israeliano Eran Riklis, autore di lavori di livello come Il giardino di limoni e Sposa siriana. Un film di spionaggio vecchia maniera, alla Le Carré, con un’altra femme fatale di questo TFF, interpretata da Monica Bellucci.
Lontano Lontano. Giovedì 28 alle 20 al Massimo 1.
Nella nobile sezione Festa mobile, viene presentato il nuovo film di Gianni Di Gregorio, maestro della commedia con eleganza e personaggi eccentrici. Dopo Pranzo di ferragosto si affida di nuovo a un gruppo di romani pensionati, alle prese col sogno di trasferisci in un posto esotico. Terzetto che promette bene, composto da Giorgio Colangeli, il compianto Ennio Fantastichini, all'ultima interpretazione, oltre a Di Gregorio stesso.
Cena con delitto. Sabato 30 alle 22 al Reposi 3.
Per chiudere in bellezza il 37° Torino Film Festival vi poniamo una domanda. Ricordate Cluedo, il gioco da tavolo ancora in commercio e gustosamente ispirato al giallo classico inglese di inizio ‘900, quello della contessa, come lo chiama qualcuno? Allora apprezzerete questa Cena con delitto, che rimanda nel titolo italiano a un classico del genere, Invito a cena con delitto. Ambientato nel New England americano, vede protagonista Daniel Craig nei panni di un detective che indaga sulla morte per apparente suicidio di un ricco scrittore di gialli. Cast all star e divertimento assicurato.
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