Due giovani spettatrici cresciute nel mito del primo Frozen e di Anna & Elsa e le loro reazioni a questo secondo capitolo delle avventure delle loro beniamine. Una cronaca fedele in cui ogni riferimento a fatti e persone è per nulla casuale.
Sarà sicuramente colpa mia e della mia approssimazione, e del mio disordine. Del fatto che nell'abbondare indiscriminato di foto e video permesso dagli smartphone, poi finisce sempre che mi perdo le robe negli archivi, nelle schede di memoria, nei backup, e non valorizzo mai niente davvero.
Sarà che si stava meglio quando c'erano gli album di fotografie (le diapositive no, meglio di no), ma se dovessi ora andare a ricercare uno dei tanti video di Figlia Piccola che esegue in playback "All'alba sorgerò" davanti al film o al video YouTube della canzone, con o senza parrucca e vestito di Elsa (rigorosamente originali) addosso, ma con microfono finto e gestualità perfettamente coreografate come nemmeno su Tik Tok, non saprei bene da dove cominciare.
Figlia Piccola Frozen l'ha visto per la prima volta poco prima di nascere, ancora nella pancia di Madre. E qualcosa avrà pur significato. E difatti è lei, più di Figlia Grande - che invece al cinema non era andata, e che l'ha visto quando è uscito il dvd a sette anni ormai compiuti - la vera impallinata di Anna e Elsa di casa.
Per carità, Figlia Grande ci si è messa d'impegno anche lei, e la ripetizione ossessiva di quel film sul televisore di casa è stata inizialmente opera sua, ma il livello di coinvolgimento e immedesimazione della Piccola rimane insuperato. Mica lo faceva la Grande, il playback: proprio in quanto Grande, se la rideva con noi adulti guardando la sorella, e condivideva una sottile e malcelata preoccupazione per quell'istrionismo decisamente fuori scala.
Fatto sta, comunque, che le due si sono divise da brave sorelle le tazze per la colazione di Anna e di Elsa che a un certo punto sono apparse in casa nostra, sommandosi a quaderni, diari e altra oggettistica assortita derivata dal film.
E che all'anteprima di Frozen 2 ci sono giustamente volute andare entrambe: l'una oramai dodicenne, l'altra alle soglie dei sei anni. Anche perché speravano - parzialmente deluse - di portare a casa qualche gadget esclusivo, da custodire tipo Gollum col suo tesssoro, o con cui bullarsi con qualche compagno di classe.
Una volta in sala, Figlia Grande ha parlottato allegramente con l'Amica incontrata al cinema - anche lei privilegiata figlia della casta dei critici e giornalisti cinematografici -, mentre la Piccola è rimasta seduta fissando l'immagine di Anna, Elsa, Sven, Olaf e Kristoff che campeggiava sullo schermo.
Perfino lei, nota per essere uno schiacciasassi con un discreto pelo sullo stomaco, tradiva un certo nervosismo di fronte alla prospettiva di incontrare nuovamente le sue eroine. Nemmeno le stupide iniziative di Padre - tutto intento, sotto lo sguardo carico di riprovazione di Madre, a creare buffi fotomontaggi nei quali la faccia di Figlia Piccola finiva al posto di quella di Elsa grazie alle funzioni offerte dalle storie di Instagram - turbavano la sua concentrazione.
Poi si sono spente le luci e addio, non ce n'è stato più per nessuno.
Man mano che il racconto procedeva, Figlia Grande ha iniziato a distaccarsi in modo lento ma inesorabilmente progressivo da Amica, mentre Figlia Piccola - ancora abbastanza piccola da poter navigare un po' nello spazio del sedile - si andava spostando tettonicamente e inclinando verso di lei fino a stabilire un contatto tra la sua testa e la sua spalla e il braccio della sorella.
Vagamente geloso di quella intimità, provavo a allugare la mano verso di lei nei momenti clou del film, ma se non venivo apertamente respinto, ero comunque serenamente ignorato. E rimproverato da Madre. "Lasciale stare," mi diceva sottovoce, e a ragione.
Si stava manifestando la vera forza di Frozen, la sua magia: quella del costruire una storia dove, allora come oggi, il Vero Amore è quello tra le due sorelle, il legame indissolubile è quello tra Anna e Elsa. E così come nel film, anche lì, dentro il cinema, il bonding era tutto al femminile, tra la Grande e la Piccola, e noi, io e perfino Madre, eravamo destinati a fare il ruolo della comparsa.
Io, poi , al massimo potevo fare la renna, a quanto pare.
Quanto più la tensione affettiva tra le due protagoniste di Frozen era evidente, tanto più Grande e Piccola si stringevano l'un l'altra, e si annullavano nel film.
Arresomi oramai la mia impotenza, ho capito che tutto quello che potevo fare era osservare le reazioni delle due figlie senza intromettermi, trovando in questa osservazione cine-antropologica una facile evasione di fronte al succedersi impietoso delle canzoni del film.
Figlia Grande, complice l'età, manteneva un contegno e un decoro piuttosto inappuntabili. A dirla tutta, adottava forse una certa aria di leggera superiorità a quella roba oramai "da piccoli", ma lo sguardo tradiva un certo qual vibrare emozionale nei momenti più intensi del film, che cercava di mimetizzare rivolgendosi affettuosamente alla sorella per qualche commento.
Quella, da parte sua, s'inclinava e attaccava sempre di più, rispondeva come poteva, ma nelle scene più forti e spettacolari - mentre, per dire, in quelle buffe ridacchiava con la Grande - rimaneva letteralmente impietrita e con la bocca spalancata, incurante dell'incarnare quasi un luogo comune.
Finito il film, accese le luci, hanno tutte e due riacquistato un contegno e il fare scanzonato che gli è proprio. Di commenti non ne hanno fatti granché, ma quelle mani strette tra loro, lungo la strada verso casa, e quello stare ancora così vicine, così più vicine di quanto non facessero a Padre, Madre o Amica, e il tenere stretto nella mano libera il quadernino rimediato alla fine del film, beh, erano indizi capaci di fugare ogni dubbio.
Anna e Elsa avevano colpito ancora.
Ma ora, per chiudere, un rapido questionario:
Ma è più bello Frozen 1 o Frozen 2?
FG: Il primo.
FP: Frozen 2.
Personaggio preferito?
FG: Olaf in entrambi.
FP: Anna nel 2. Nel primo, Olaf.
La cosa più divertente del film?
FG: Il riassunto che fa Olaf del primo film.
FP: Quando Anna, Elsa, Kristoff, Olaf e Sven giocano al gioco dei mimi.
La cosa o la scena più bella?
FG: Non sa / Non risponde.
FP: Quando fa apparire i cristalli di ghiaccio nel cielo.
Le canzoni sono troppe o sono giuste?
FG: Mah, son giuste dai.
FP: Giuste
La cosa meno bella?
FG: Quando Anna abbandona Kristoff.
FP: Quando Olaf svanisce.
Tu sei più Anna o più Elsa?
FG: Più Elsa, forse.
FP: Olaf
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