Nel reboot di Pirati dei Caraibi, di cui vi avevamo dato notizia qualche mese fa, sembra proprio che non ci sarà Johnny Depp, né nel ruolo di un Jack Sparrow ringiovanito grazie alla computer grafica né, salvo smentite, in una parte di minor peso.
La ragione di una simile scelta non è da individuare né nella voglia di novità né nel risultato non eccelso dell'ultimo film della saga, quel Pirati dei Caraibi: La vendetta di Salazar che ha incassato in tutto il mondo 800 milioni di dollari a fronte di una pesa oltre 230. No, il vero motivo per cui la Disney intende far capitanare il cast del film - o dei film - a un altro attore è economico. Il normale cachet del buon Depp si aggira infatti intorno ai 90 milioni di dollari e, visto che una reinvenzione del ciclo potrebbe non portare in sala lo stesso pubblico della favolosa pentalogia, spendere un po’ di meno non sembra affatto una cattiva idea.
La rinuncia a Johnny e al suo look (e ai suoi modi) alla Keith Richards non deve far pensare che gli sceneggiatori Rhett Reese e Paul Wernick (già autori del copione di Deadpool, Deadpool 2 e Benvenuti a Zombieland) siano al lavoro su un film minore o poco ambizioso. No, le carte ci sono tutte perché il nuovo (o i nuovi) Pirati diventi (o diventino) un ottimo prodotto, magari meno picaresco della serie originale, ma assi più ironico se non irriverente.
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