“Il concetto di base, l’idea sci-fi del romanzo è molto interessante, ma quello che mi ha colpito è il lato umano della storia. Parla del cuore umano e dei nostri istinti. Ero sicuro di poter tirare fuori commedia nera, umorismo e ogni sorta di emozioni interessanti da questo spunto. Sapevo che, pur essendo una vicenda di fantascienza, non sarebbe sembrata tale. Avrebbe parlato della condizione umana, ed è per questo che ho deciso di affrontare questa storia”. Così Bong Joon-ho, sceneggiatore e regista di Mickey 17, ha spiegato per quale motivo, dopo lo straordinario successo ottenuto con Parasite (vincitore della Palma d’oro a Cannes e di uno storico premio Oscar come miglior film, primo film in una lingua diversa dall’inglese a ottenerlo) ha deciso di adattare il romanzo di Edward Ashton intitolato “Mickey7”.
La storia di cui Bong parla, per chi ancora non lo sapesse, è quella di un ragazzo di nome Mickey che, per sfuggire ai debiti e ai guai, decide di imbarcarsi a bordo di una nave spaziale che, dalla Terra, parte alla volta del remoto pianeta Nifheim per colonizzarlo. Per farlo, accetta di diventare un sacrificabile, ovvero una vera e propria cavia umana, utilizzata per tutto quel genere di missioni e compiti che potrebbero risultare, e spesso risultano, letali per chi le compie. Perché Mickey, grazie a una speciale tecnologia, ogni volta che muore viene ristampato in 3D da uno speciale macchinario, e nel suo rigenerato corpo vengono impiantati nuovamente le sue memorie e i suoi ricordi. Durante il viaggio per arrivare a Nifheim, Mickey muore per sedici volte, e quello che incontriamo all’inizio del film, in procinto di lasciarci di nuovo la pelle nel corso dell’ennesima missione, è quindi il Mickey numero 17. Dato per spacciato, Mickey viene ristampato nella sua diciottesima versione, ed è con questo Mickey 18, identico nell’aspetto ma completamente diverso da lui nel carattere, che Mickey 17, sopravvissuto a sorpresa, deve fare i conti. Con lui, con lo strano, egocentrico, vanesio e crudele personaggio para-trumpiano che è alla guida della missione di colonizzazione di Nifheim, e con le creature aliene che abitano il pianeta.
Mickey 17: il trailer del film di Bong Joon-ho
Ossessionato per sua stessa ammissione dai suoi storyboard che coprono con precisione ogni angolazione e ogni movimento di macchina del film, e dai suoi disegni che vengono usati come base per scenografie e costumi, Bong rimane invece un regista molto aperto al contributo creativo dei suoi attori, perfino alle improvvisazioni. “È un paradosso, mi rendo conto, ma è così che lavoro”, dice Bong.
Nei panni dei vari Mickey di questo film, Robert Pattinson, che ha da tempo lasciato alle spalle ruoli come quello di Cedric Diggory in Harry Potter e il calice di fuoco o del vampiro Edward della saga di Twilght, che l’ha reso una star, per diventare uno degli attori più ricercati dal un certo cinema d’autore contemporaneo. Di recente è stato il protagonista di un altro film d’ambientazione spaziale, l’High Life di Claire Denis, ma Bong ha detto di averlo scelto per via di interpretazioni come quelle in Good Time dei fratelli Safdie, The Lighhouse di Robert Eggers e perfino in The Batman di Matt Reeves, dove, dice Bong, “ha fornito una chiave completamente nuova e personale di un personaggio tanto iconico”.
Al fianco di Pattinson nel cast del film ci sono anche Mark Ruffalo, Toni Collette, Naomi Ackie e Anamaria Vartolomei, oltre a Steven Yeun, l’attore coreano di film come Burning e Minari che con Bong aveva collaborato anche nel precedente film in inglese del regista, Okja, che con questo Mickey 17 condivide il tono leggero ma anche le tematiche importanti e legate alla nostra contemporaneità.
Personaggi del mondo tecno-finanziario e politico che sognano colonizzazioni marziane, rapporto tra culture diverse, implicazioni etiche e filosofiche del cosiddetto post-umano: sono solo alcune delle questioni che Mickey 17, sotto la sua patina di commedia nera e satirica, porta con sé, e che Bong gestisce con la consueta e naturale abilità nel mescolare generi e registri diversi nel corso dei una narrazione implacabile e compatta. “Dicono che i miei film siano un mix di tanti generi e si domandano come io pianifichi tutto. O mi chiedono gestisco i cambi di tono che avvengono durante il film. Ma a dire il vero non sono decisioni che prendo coscientemente”, spiega Bong. "Quando scrivo dipendo completamente dal mio istinto, e una volte che ho finito perfino io mi stupisco del tipo di storia che ho scritto”.
Nel caso di Mickey 17 Bong è convinto che il film possa parlare al pubblico di oggi perché “racconta la storia di due giovani della classe lavoratrice, parla di qualcuno che non ha potere e che in maniera del tutto inaspettata e unica si tramuta in un eroe”. Ma attenzione, perché, come dice il regista, questo film racconta anche una grande storia d’amore: quella tra Mickey e Natasha, il personaggio di Naomi Ackie, sorta di marine intergalattico con un debole sentimentale (e sessuale) per i vari Mickey che l’affiancano sull’astronave.
“E questo aspetto di persone erranti che trovano relazioni è una parte importante della storia”: parola di Bong Joon-ho.
Mickey 17 è nei cinema italiani dal 6 marzo, distribuito da Warner Bros. Pictures.
from ComingSoon.it - Le notizie sui film e le star https://ift.tt/C8EYBhK
via DiCinema - Qui si parla Di Cinema sul web
Nessun commento:
Posta un commento