Un breve viaggio nel futuro. Questa è la destinazione in cui Eyes Everywhere vuole portare gli spettatori. Il film documentario diretto da Simona Calo, e da lei scritto insieme a Luca Monaco, arriva oggi 17 marzo nei cinema italiani. Si tratta di un viaggio per capire dove l'Intelligenza Artificiale ci porterà. Anzi, dove ci sta già portando senza che ne si abbia ancora una completa consapevolezza essendo, questa tecnologia, applicata ad ogni settore della società. Ed è di società 5.0 che si parla, un modello in cui l'innovazione digitale non è solo un motore economico, ma un elemento capace di trasformare radicalmente la quotidianità e l'ambiente che ci circonda.
Eyes Everywhere si divide tra sequenze di finzione e interviste a esperti del settore, prendendo in esami i molteplici aspetti dell'inevitabile progresso tecnologico, che migliorerà la vita alla nostra specie non senza incutere timori legati all'abuso che se ne possa fare o ad altri interrogativi di ordine etico e sociale. Oltre a i pareri di esperti di diversi campi, dall'urbanistica alla medicina, dalla finanza all'esplorazione spaziale, il film inserisce tra i vari blocchi di interviste alcune parti recitate alle quali hanno preso parte Christophe Lambert, Dean Michael Gregory, Francesca Inaudi e Fortunato Cerlino. Proprio con quest'ultimo c'è stata l'opportunità di parlarne al telefono.
Eyes Everywhere: intervista a Fortunato Cerlino
"Simona ha lavorato su un meccanismo di tesi e controtesi, nel senso da una parte mostra giustamente tutto quello che può significare l’intelligenza artificiale e dall’altra parte proprio parlando dei pericoli pratici, dell’applicazione di certe cose e quando ho letto la sceneggiatura, e mi sono fatto spiegare un po’ il progetto, l’ho trovato estremamente interessante e molto intelligente" racconta Cerlino.
L'attore prosegue nella conversazione rispondendo alla domanda su che possa abbia imparato da questo progetto. "Ho imparato a pensare che il problema non è non è tanto l’intelligenza artificiale, ma l’intelligenza organica umana nel senso che, da che mondo è mondo, da quando l’uomo esiste, si sono sempre cercati gli strumenti che in qualche modo facilitassero la vita, anche semplicemente la ruota, per dire. La creazione in sé è innocua e avrebbe la funzione di facilitare appunto i compiti che ci riguardano, relazionati alle diverse epoche, alle diverse società, alle diverse esigenze. Il problema è sempre lo stesso" continua Cerlino, "ed è l’uso che se ne fa. Io posso anche scoprire il fuoco e servirmene per cuocere la carne, ma allo stesso tempo posso anche usarlo per creare delle armi distruttive. Secondo me l’attenzione sull’Intelligenza Artificiale è una falsa attenzione, perché certamente può essere pericolosa, ma lo può essere nella misura in cui l’uomo l’uomo lo è. Quindi ancora una volta la questione non è l’evoluzione tecnologica, ma è l’evoluzione umana. Un’umanità consapevole di certe cose, saluterebbe l’avvento dell’intelligenza artificiale come uno strumento eccezionale, straordinario".
A proposito di usi impropi nel mondo dello spettacolo, attori e doppiatori si trovano in momento storico in cui l'Intelligenza Artificiale, o meglio chi la usa (appunto), rischia di metterli di fronte a furti di "talento artistico" con la riproduzione di voci e volti. "Qui rispondo con una provocazione" prosegue solerte Cerlino, "io non vedo l'ora di poter entrare in possesso e di schivizzare il mio avatar, così mando lui al lavoro e io sto a casa e faccio altre cose. Sto facendo una provocazione, perché di recente mi è capitato di sentire attori ai quali è stato proposto in maniera molto audace di firmare i contratti dove si prevede in futuro anche l’utilizzo dell’immagine, quando ancora tutto questo non è regolamentato, ed è molto pericoloso un utilizzo dell’immagine di un attore ricreato con l’intelligenza artificiale. Al netto di questo pericolo che effettivamente esiste nel nostro mondo, e che deve essere ancora regolamentato come si deve, io manderei il mio avatar a lavorare".
Eyes Everywhere: trama e trailer del documentario
Eyes Everywhere si svolge in un ipotetico futuro prossimo, dove un blackout minaccia la vita di milioni di persone, gettando la città nel caos totale. Jodie, un’ispettrice di polizia, è incaricata di scoprire chi ha sabotato il sistema tecnologico che regola ogni aspetto della vita quotidiana: dai trasporti alla sicurezza globale, dalla sanità alla gestione dei servizi essenziali. Senza una soluzione rapida, gli ospedali collasseranno, le vittime aumenteranno e il paese potrebbe precipitare in uno scenario apocalittico. Per portare avanti le indagini, Jodie deve fare affidamento su suo padre Mark e su un alleato improbabile: Matt, un hacker con un passato criminale. Gli indizi sembrano portare a un unico colpevole, il Dottor Borghese, un rispettato psicologo che ha perso il lavoro a causa dell'intelligenza artificiale. Ma sarà davvero lui il responsabile, o qualcuno sta cercando di incastrarlo?
Il film esplora, attraverso interviste con esperti e scenari di finzione, come la tecnologia stia trasformando le città, la mobilità, la sanità, la sostenibilità e persino l’esplorazione spaziale. Le città progettate per migliorare la vita quotidiana, l’uso dell'intelligenza artificiale e l'ascesa della space economy aprono nuove possibilità, ma sollevano anche complessi dilemmi etici e sociali.
Qui sotto il trailer di Eyes Everywhere.
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