È difficile da credere, ma alcuni dei più grandi film della storia del cinema hanno ricevuto una pessima accoglienza al debutto. Oggi sono considerati intoccabili - guai ad affermare che non piacciano! - eppure, al botteghino, sono stati delle cocenti delusioni. Il tempo ha dimostrato che il disastro al box office non necessariamente determina il destino di un lungometraggio, ma quali sono i fattori che hanno giocato a sfavore dei suddetti? Proviamo a scoprirlo attraverso 5 titoli emblematici.
Le ragioni del flop sono variabili. La causa potrebbe essere una fiacca campagna di marketing, il periodo di uscita nelle sale, o, ancora, una versione cinematografica non all'altezza. Fortunatamente il pubblico ha deciso di dare una seconda possibilità a questi film, trasformandoli in classici di culto (se non in alcuni dei migliori film mai realizzati).
La donna che visse due volte (1955) di Alfred Hitchcock
Via il dente, via il dolore. Vertigo (tradotto in italiano con La donna che visse due volte) è, secondo voci eminenti, il capolavoro più importante nella filmografia del leggendario Alfred Hitchcock. Eppure, a suo tempo, gli incassi furono tutt'altro che appaganti e il film riuscì a malapena a pareggiare i conti. La trama di Vertigo è appassionante e ricca di tensione: non per questo il thriller fu accolto calorosamente. In parte la responsabilità fu del regista, che ritirò il film dalla circolazione per molti anni.
Nel corso degli anni, tuttavia, il capolavoro con James Stewart e Kim Novak si è riscattato, raggiungendo il traguardo più ambito. Nel 2012, la rivista Sight and Sound del British Film Institute ha decretato Vertigo il miglior film mai realizzato, sostituendolo a Quarto potere (rimasto in vetta per 50 anni).
Donnie Darko (2001) di Richard Kelly
Donnie Darko è uno di quei film che lasciano gli spettatori con più domande che risposte. L'esordio alla regia di Richard Kelly è uno straordinario thriller psicologico e fantascientifico che ha fatto fatica a guadagnarsi la meritata popolarità. Stroncato al Sundance Film Festival da una recensione negativa, il film con Jake Gyllenhaal ha tribolato per trovare una distribuzione. Allo scarso successo ha contribuito non poco la data di uscita, sei settimane dopo gli attentati dell'11 settembre. Nel trailer di Donnie Darko si vede chiaramente un incidente aereo, scelta che è apparsa decisamente inappropriate per l'epoca.
Si aggiunga una promozione sottotono, ed ecco che, al box office, il film ha racimolato poco più di 517mila dollari (a fronte di un budget di 4,5 milioni di dollari). Le ristampe hanno rappresentato un decisivo punto di svolta: dopo le riedizioni, il film ha incassato 7,6 milioni di dollari in tutto il mondo.
Blade Runner (1982) di Ridley Scott
Eccoci di fronte ad una pietra miliare della fantascienza, nonché una delle più celebri interpretazioni di Harrison Ford. A compromettere la ricezione di Blade Runner fu indubbiamente la distribuzione della cosiddetta Workprint Version, che i critici bocciarono senza pietà. Roger Ebert, uno dei più famosi, affermò che quella versione fosse un fallimento sotto ogni punto di vista. Il film di Ridley Scott guadagnò solo 41,8 milioni di dollari.
Da quel momento, il film ha attraversato complesse vicissitudini e subito una lunga lista di modifiche, fino a conquistare l'Olimpo del genere fantascientifico. Esistono in tutto sette versioni di Blade Runner. A ribaltarne le sorti, sono state soprattutto la Director's cut del 1992 e la Final cut del 2007. Quest'ultima, l'unica in cui a Scott è stata concessa totale libertà artistica, ha corretto piccole sviste ed errori tecnici, migliorando la qualità delle immagini e del suono (restaurati digitalmente e rimasterizzati).
Willy Wonka e la Fabbrica di Cioccolato (1971) di Mel Stuart
La favola sognante con un indimenticabile Gene Wilder, adattamento del romanzo La fabbrica di cioccolato di Roald Dahl, ha avuto una produzione travagliata fin dall'inizio. Willy Wonka e la Fabbrica di Cioccolato è riuscito a malapena a realizzare la scena finale del film prima che il budget di 3 milioni di dollari si esaurisse. Dahl è stato rimosso dal progetto quando non ha accettato i cambiamenti alla trama: non gli è mai andato giù che Mel Stuart abbia trasformato le sue pagine in un film musicale.
I problemi non terminarono col debutto in sala: nemmeno la celebrità di Gene Wilder riuscì a portare spettatori al cinema e il film portò a casa l'avvilente risultato di 4 milioni di dollari. La commedia fantasy ha ricevuto il dovuto riconoscimento dopo l'uscita in home video. Le esilaranti stranezze di Wilder sono diventate proverbiali e i divertenti numeri musicali tornano, rielaborati, anche nei moderni adattamenti con Johnny Depp (La Fabbrica di Cioccolato, 2005) e Timothée Chalamet (Wonka, 2023).
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Chiudiamo con un'altra grossa sorpresa. Fight Club è stato un film divisivo, proprio come il romanzo di Chuck Palahniuk dal quale è tratto. Il cult di David Fincher, realizzato con un budget di 65 milioni di dollari, ha incassato in totale di 101 milioni di dollari: molto al di sotto delle aspettative dello studio. Le recensioni negative si scagliavano contro il 'machismo' del film, in cui i più hanno visto una celebrazione della violenza. Il potente messaggio del film, che attacca energicamente la cultura capitalista e il consumismo, ha ricevuto il giusto plauso quando Fight Club è stato distribuito in home video negli Stati Uniti. E le travolgenti interpretazioni di Edward Norton come narratore e Brad Pitt come Tyler Durden sono passate alla storia.
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