martedì 20 dicembre 2022

Giorgio Diritti ha terminato le riprese del suo nuovo film, Lubo

Sono terminate le riprese del nuovo film di Giorgio Diritti, Lubo. Il premiato regista bolognese, dopo Volevo nascondermi, su Antonio Ligabue, ha scelto per il suo quinto film il romanzo Il seminatore di Mario Cavatore edito da Einaudi, adattato per il cinema dallo stesso Diritti, Fredo Valla e Tania Pedroni.

Lubo, il nuovo film di Giorgio Diritti: la produzione e il cast

Lubo è una coproduzione italo-svizzera Indiana Production, Aranciafilm con Rai Cinema, Hugofilm Features e Proxima Milano in  collaborazione con RSI Radiotelevisione Svizzera SRG/SSR con il sostegno di Direzione Generale Cinema e Audiovisivo MiC Ufficio federale della cultura Svizzera Zürcher Filmstiftung IDM Film Commission Südtirol Film Commission Torino Piemonte Trentino Film Commission con il contributo del POR FESR Piemonte 2014-2020 - Azione III.3c.1.2 - bando " Piemonte Film TV Fund" e sarà distribuito in Italia da 01 Distribution. Le riprese sono durate 9 settimane e si sono svolte tra Piemonte, Alto Adige, Provincia autonoma di Trento e Svizzera. Giorgio Diritti dichiara:

È stato un bel viaggio nel tempo, tra volti e luoghi bellissimi... ed un po' nomadi come Lubo il protagonista di questo film, abbiamo viaggiato tra Svizzera e Italia (Piemonte, Alto Adige e Trentino,) camminando sui suoi passi nelle sue sofferenze nelle lotte e follie di un uomo alla ricerca di una giustizia e di una nuova vita. Un bel lavoro di squadra, grazie alla determinazione e passione delle società produttrici e del bellissimo cast artistico e professionale.

Il cast di Lubo è composto da Franz Rogowski, Christophe Sermet, Valentina Bellé, con Noemi Besedes, Cecilia Steiner
Joel Basman, Philippe Graber, Massimiliano Caprara.

Lubo: la trama

Svizzera: nell’inverno del 1939, Lubo un giovane Jenisch (etnia nomade) è chiamato a prestare servizio militare nell’esercito svizzero a difesa del confine. Lì lo raggiunge il cugino, e gli racconta che i gendarmi hanno preso i suoi figli. Li hanno strappati ai genitori perché sono figli di girovaghi, zingari, attenendosi al programma di rieducazione nazionale della Kinder der Landstrasse, un’organizzazione retta su principi dell’eugenetica dilagante nell’Europa degli anni trenta. La vendetta di Lubo avrà risvolti inaspettati, obbligandoci a ripensare i labili confini tra bene e male.

(foto di Francesca Scorzoni)



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