giovedì 11 gennaio 2024

Jason Statham, Cavaliere Nero del cinema d'azione del Duemila: da Lock & Stock a The Beekeeper

Ce lo dice anche la saga degli Expendables: se c’è un unico e vero erede del glorioso cinema d’azione degli anni Ottanta e Novanta, di quello diciamo hollywoodiano, perché se allarghiamo il discorso al cinema orientale il discorso si complica, quello è Jason Statham.
Inglese, classe 1967, proveniente da una famiglia proletaria, il giovane Jason alterna lavori occasionali e passione per le arti marziali, lavori da modello e partite di pallone con Vinnie Jones (il temutissimo difensore gallese che strizzò i testicoli a Paul Gascoigne, diventato poi anche lui attore), piano bar alle Canarie e la pratica dei tuffi, arrivando a rappresentare l’Inghilterra nel Giochi del Commonwealth del 1990.
Se a farlo esordire al cinema è stato Guy Ritchie, che l’ha voluto prima in Lock & Stock e poi in Snatch, il merito di averlo lanciato come eroe del cinema d’azione del Duemila è di Luc Besson, sceneggiatore e produttore di The Transporter, il film del 2002 diretto da Cory Yuen che lo vede nei panni di Frank Martin, un silenzioso e tostissimo ex soldato delle forze speciali  che lavora come “trasportatore” di pacchi top secret che finisce sempre coinvolto in situazioni ad alto tasso di rischio e violenza. Un personaggio che Statham - detto amichevolmente “Giasone” da una ristretta ma tenace comunità italiana di appassionati di action - interpreta poi in altri due film, del 2005 e del 2008, e che apparirà anche in un inaspettato cammeo nel Collateral di Michael Mann.
Se con The Transporter il nostro Giasone decolla verso lo stardom del cinema d’azione del Terzo Millennio, a tenerlo stabilmente ad alta quota ci sono poi film come Crank, Death Race, il sottovalutatissimo Professione assassino (remake di un film anni 70 con Charles Bronson). La quota si fa poi stratosferica quando Statham viene coinvolto sia nel progetto Expendables, di cui abbiamo già detto, sia nella saga più spettacolare e ricca dei nostri tempi, quella di Fast & Furious, nella quale è chiamato a interpretare Deckard Shaw, personaggio che appare dal sesto film della serie in avanti, e ovviamente nello spin-off Hobbs & Shaw in cui è al fianco di Dwayne Johnson. Per non parlare poi dei due film in cui è in lotta addirittura contro un megalodonte, Shark - Il primo squalo e Shark 2 - L’abisso.

Se c’è una costante nella carriera di Statham, azione e risse e uccisioni a parte, è l’alternanza tra ruoli in cui Jason dà sfogo alla sua verve ironico-sarcastica (vedi il recente Operation Fortune), e quelli invece in cui è il classico duro, silenzioso e serio, ma letale: e è proprio a questa seconda tipologia che appartiene il personaggio di Mr. Clay, il protagonista di The Beekeeper, il film da oggi 11 gennaio nei nostri cinema con Leone Film Group e 01 Distribution.
L'Adam Clay di questo film è il classico personaggio stathamiano, il tipo solitario che sembra volersi tenere lontano da ogni rogna e problema, al quale magari non daresti due lire, ma che quando viene provocato, sono affari tuoi.
Nel film Statham è addirittura un apicultore (in inglese beekeeper, appunto), uno dei mestieri più pacifici che ci sia, che si fa in armonia con la vita e la natura. Un apicultore che però - da ex membro di un’organizzazione segreta che si chiama, guarda un po’, proprio Beekeeper - entra in azione in maniera letale e distruttrice contro l’azienda truffaldina che ha ridotto sul lastrico una sua amica, spingendola al suicidio.

Dietro a The Beekeeper ci sono due vecchie conoscenze degli appassionati di cinema d’azione.
Autore del copione del film è Kurt Wimmer, lo sceneggiatore di titoli come Gioco a due, Total Recall - Atto di forza e Point Break (tutti remake di ben noti originali) nonché regista, all'inizio del millennio, di film sottovalutati come Equilibrium e Ultraviolet, che con Giasone ha lavorato di recente in I mercenari 4 - Expendables.
Regista è invece David Ayer, uno che da sceneggiatore ha scritto cose come il primo Fast & Furious e il celebre Training Day, e che ha diretto noir metropolitani davvero notevoli come Harsh Times - I giorni dell'odio, La notte non aspetta o End of Watch, ma anche il war movie con Brad Pitt e i carri armati intitolato Fury e il primo Suicide Squad, cinecomic sponda DC.
Se con Wimmer il regista aveva lavorato proprio in La notte non aspetta, con Statham è alla sua prima collaborazione, ma in arrivo c’è già una seconda, segno che tra i due le cose sul set di The Beekeeper hanno ben funzionato.
Prossimamente Ayer e Statham gireranno assieme Levon's Trade, film che nasce da un copione scritto da Sylvester Stallone (proprio lui, non un omonimo) assieme a Chuck Dixon e che ha un personaggio protagonista che pare fatto su misura per il nostro Giasone: quello di un uomo che cerca di vivere una vita tranquilla e di essere un buon padre per sua figlia ma che è costretto a rispoverare le sue doti letali, che lo avevano reso una leggenda nel mondo delle operazioni segrete, quando la figlia adolescente del suo capo svanisce misteriosamente.
Perché, alla fine della fiera, il succo del discorso è che Jason Statham è come il Cavaliere Nero di Gigi Proietti: uno a cui nun je devi...



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