venerdì 25 settembre 2020

Carbonia Film Festival 2020: presentati il programma e la nuova piattaforma streaming della manifestazione

Anche in un anno così particolare il Carbonia Film Festival non rinuncia a presentare il meglio della produzione cinematografica internazionale dedicata alle tematiche di lavoro e migrazioni, e per la sua edizione 2020, in programma dal 6 all’11 ottobre, si presenta in una versione ibrida per la quale, accanto ai consueti appuntamenti cittadini, metterà a disposizione la propria programmazione gratuitamente online su tutto il territorio nazionale attraverso una nuova piattaforma streaming online da oggi, disponibile all’indirizzo online.carboniafilmfest.org.
Sulla piattaforma sarà disponibile gratuitamente tutto il programma del Carbonia Film Festival 2020; l’accesso è molto semplice, per poter vedere i film è sufficiente una registrazione con indirizzo mail e password.
Dichiara il direttore del CFF, Francesco Giai Via:

In questo 2020 fatto di incertezze e di scenari inediti, le sezioni competitive del Carbonia Film Festival porteranno in Italia in prima nazionale quanto di meglio il nuovo cinema d'autore internazionale ha prodotto nell'ultimo anno. 16 film a nostro avviso assolutamente imperdibili per una selezione compatta e di alto profilo che, come nostra tradizione, concilia l'ancoramento ai temi che da sempre caratterizzano la nostra manifestazione con una ricerca attenta sui nuovi talenti del cinema mondiale. Grazie poi alla nostra piattaforma streaming finalmente potremo mostrare la nostra selezione anche al di fuori dei confini isolani, permettendo così al pubblico di tutta Italia di apprezzare un lavoro di programmazione fatto con attenzione e da sempre improntato alla qualità non solo cinematografica, ma anche politica e umana.

Anche quest'anno saranno due le sezioni competitive, dedicate rispettivamente ai lungometraggi e cortometraggi che meglio hanno saputo raccontare i temi cardine della manifestazione, declinati nelle maniere più disparate.
Otto saranno i titoli del Concorso Internazionale Lungometraggi, per un vero e proprio viaggio attraverso le culture e le contraddizioni della nostra contemporaneità.
C’è l’America di BLOODY NOSE, EMPTY POCKETS di Bill e Turner Ross, i gemelli prodigio del documentario targato Usa, che costruiscono un mosaico di vite nel corso dell’ultima notte alcolica in un bar di Las Vegas prima della chiusura definita. Presentato all’ultimo Festival di Berlino e acclamatissimo anche al Sundance, il film è stato girato durante le ultime fasi della campagna elettorale che ha portato all’elezione di Trump e racconta perfettamente uno spaccato di vita americana.
E poi la Colombia di LOS CONDUCTOS di Camilo Restrepo, vincitore del premio per la Miglior Opera Prima all’ultimo Festival di Berlino, storia di un uomo in fuga da una setta che, nel tentativo di ritornare a una vita normale, è costretto a confrontarsi con i fantasmi del passato per un racconto fantastico sulla strumentalizzazione della religione e della violenza.
Il confronto tra cultura ancestrale e modernità è centrale, seppur con linguaggi e storie completamente differenti, in due pellicole del concorso: MOGUL MOWGLI di Bassam Tariq che vede Riz Ahmed (Venom, The Night of) nei panni di Zed, un giovane rapper britannico trasferito a New York che alla vigilia del suo tour mondiale scopre di essere affetto da una malattia autoimmune che lo costringe a tornare a casa dalla sua famiglia in un costante dissidio tra desiderio di carriera e rispetto delle tradizioni, e DAYS OF CANNIBALISM di Teboho Edkins, documentario che è una sorta di western contemporaneo sulla globalizzazione capitalista e la presenza economica cinese nel mercato del bestiame in Africa, in uno scontro tra tradizioni locali e supremazia economica.
Pellicola al femminile è WORKING GIRLS di Anne Paulicévich e Frédéric Fonteyne, storia di tre donne francesi unite da un crimine, tre eroine del quotidiano che conducono una doppia vita per sbarcare il lunario e che ogni mattina si ritrovanoin un parcheggio per attraversare insieme il confine e raggiungere il bordello in cui prende vita la loro seconda identità.
Anche OVERSEAS di Sung-a Yoon offre uno sguardo sulla condizione femminile, con un documentario girato all’interno di un centro di formazione ai lavori domestici nelle Filippine, che racconta la vita di queste donne disposte ad abbandonare talvolta per sempre il loro paese.
Trova spazio anche la commedia, con l’esordio dell’indiano Prateek Vats, EEB ALLAY OOO, una riuscita satira sulla condizione dei migranti attraverso le vicissitudini del protagonista, ingaggiato per scacciare le scimmie fastidiose di Nuova Delhi fuori dagli edifici governativi, riuscendo con umorismo a raccontare le dinamiche di potere nella capitale indiana.
Chiude la selezione EUROPA “BASED ON A TRUE STORY” di Kivu Ruhorahoza, una storia d’amore che rispecchia le tensioni sociali e razziali in Gran Bretagna e in Europa, in cui la finzione narrativa si alterna ad immagini di scontri sociali e manifestazioni per le strade di Londra. Girato prima del voto alla Brexit, il film offre una visione dello stato socio-politico della città documentando tensioni legate all’immigrazione e violenze che negli ultimi mesi hanno portato alla nascita del movimento Black Lives Matter.

Saranno otto anche i film del Concorso Internazionale Cortometraggi, che completano il viaggio ideale della selezione del Festival 2020, in un percorso che va dai Paesi Arabi attraverso l’Europa, passando per l’Africa fino a Buenos Aires.
Mahdi Fleifel con 3 LOGICAL EXITS torna in Libano, dopo il suo lavoro precedente,  per far visita ad un amico in un campo profughi, compiendo una riflessione sociologica sulle scelte dei giovani palestinesi che ci vivono.
Anche THE BLUE STAR di Valentin Noujaïm è la storia di un uomo libanese, stanco di sentirsi straniero, che implora il cielo affinché lo aiuti a trovare il proprio posto nel mondo.
Vincitore del Gran Premio della Giuria al Sundance 2020, SO WHAT IF THE GOATS DIE di Sofia Alaoui segue il giovane pastore Abdellah che vive in alta montagna con il padre. Per far fronte ad un’epidemia di capre, Abdellah deve raggiungere il villaggio più vicino, dove scopre che si sono verificati strani fenomeni soprannaturali.
Riflette sul potere della voce individuale e collettiva SOUTH di Morgan Quaintance, prendendo come spunto di partenza due movimenti di protesta antirazzisti e antiautoritari nel sud di Londra e nel South Side di Chicago. 
GENIUS LOCI, animazione diretta da Adrien Mérigeau, segue la giovane Reine attraverso il caos urbano di una città notturna. Realizzato intrecciando estetiche differenti, questo lavoro prodotto su carta con inchiostro e acquerello ha richiesto oltre tre anni di lavorazione. Il risultato è un lavoro delicato fatto di animazioni fluide.
Mark Metcalf, noto per i celebri villain e i caratteri autoritari che ha interpretato nella sua carriera sia al cinema che in tv, da Animal House a Buffy l’Ammazzavampiri, è il protagonista di CHARACTER. In questo corto la regista Vera Brunner-Sung offre uno sguardo critico dell’attore che riflette sulla sua carriera e sul concetto di potere.
La cultura musicale come collante tra le persone è al centro di SALSA di Igor Dimitri, il racconto di un normale pomeriggio nel salone di un parrucchiere dominicano a Buenos Aires, dove clienti, artisti, attori e cantanti si incontrano a ritmo di musica.
Ultimo dei corti in concorso è THE NAMES HAVE CHANGED, INCLUDING MY OWN AND TRUTHS HAVE BEEN ALTERED in cui Onyeka Igwe cerca di ricostruire la storia di suo nonno a partire dal materiale trovato negli archivi personali, coloniali e televisivi della Nigeria, alla ricerca di una verità che, come suggerisce il titolo del film, può essere modificata.



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