Ma parla anche di tantissime altre cose, dalle accuse di razzismo ai comici, passando per il calcio, la politica e Sanremo.
Vi siete mai chiesti cosa voglia dire Tolo Tolo, che è il titolo del nuovo film di Checco Zalone, che vedremo al cinema dal prossimo 1° gennaio?
Ebbene, a rivelarlo è stato lo stesso Zalone in un'intervista ad Aldo Cazzullo pubblicata sul Corriere della Sera.
Cosa vuol dire Tolo Tolo
Secondo l'attore, che in questo caso è anche regista del suo film, Tolo Tolo vuol dire "Solo solo. È la storia di un italiano scappato in Africa, inseguito dai debiti," spiega Zalone a Cazzullo. "Nel paese scoppia una guerra civile. E lui tenta di rientrare in patria, unico bianco tra i profughi. Incontra una donna. E un bambino: Dudù. 'Ti chiami come il cane di Berlusconi!' urla."
Checco Zalone: l'intervista al Corriere della Sera
Oltre a fornire queste prezione informazioni, l'intervista di Checco Zalone è lunga, interessante e spesso esilarante. E, purtroppo, prende le mosse dalle insensate polemiche che hanno circondato il video di "Immigrato", che come sapete è una sorta di insolito trailer di Tolo Tolo.
Dopo la diffusione del video, infatti, da più parti si sono levate inspiegabili accuse di razzismo nei confronti di Zalone, che in questa intervista è costretto a fare quello che un comico non dovrebbe mai fare, e che mai avremmo pensato di veder fare a Zalone: spiegarsi.
Zalone e il razzismo
Giustamente, quando Aldo Cazzullo gli ricorda delle critiche ricevute da alcuni per il video di "Immigrato", Zalone risponde che "Purtroppo non si può dire più nulla," e che la psicosi del politicamente corretto che oramai ci circonda è "l'unica cosa atroce qui."
Ma Zalone è razzista? "Escludo che qualcuno possa essere così stupido da pensarlo davvero," risponde Zalone, prima di iniziare a satireggiare sull'argomento su basi territoriali, scherzando, da barese, coi salentini e coi foggiani.
L'attore non pensa poi che il suo film cambietà in alcun modo quello che Cazzullo definisce "il sentimento degli italiani nei confronti dei migranti", aggiungendo di non avere nemmeno quell'ambizione.
Zalone e la politica
Quando Cazzullo sposta la conversazione sui temi della politica, l'ironia di Zalone diventa sempre più evidente. Il comico ricorda di quando urlò "Viva Berlusconi" a una festa di paese dopo una pizzica di quattro ore eseguita da "comunisti", facendo così nascere la leggenda del Zalone di destra. Ma se si insinua sia di sinistra, il comico risponde: "Eh no! Questo è troppo, qui mi arrabbio davvero."
Tolo Tolo e Paolo Virzì
Tolo Tolo è il primo film di Checco Zalone senza il supporto di Gennaro Nunziante alla regia ("Ma è un amico, e ci ritroveremo," dice il comico). Come noto, inizialmente si era pensato di far girare il film a Paolo Virzì, ma alla fine è stato lo stesso Zalone a lavorare anche dietro la macchina da presa.
"Mi sono reso conto di essere troppo ingombrante," spiega il comico. "Fatto sta che gli ho detto 'Voglio farlo io'."
Ceccho Zalone tra cinema, comici e musica
Nell'intervista ad Aldo Cazzullo pubblicata sul Corriere della Sera, Zalone racconta poi di quando da bambino giocava a calcio e una volta, a Bari, incontrò "un bambino di sette anni, piccolo, brutto" che non gli fece toccare palla, e che quel ragazzino era Antonio Cassano.
Alla domanda "Chi è il suo mito?", Zalone non risponde né Sordi, né Totò, né Beningi, che pure dice di adorare, ma Adriano Celentano, e si dice poi d'accordo con Paolo Villaggio che sosteneva che un comico deve essere cattivo "e non deve essere 'scopante'. Putroppo aveva ragione su tutti i fronti."
Sulla partecipazione di Al Bano al prossimo Sanremo dice che "Al Bano è il nostro Michael Jackson."
Ma, dice Zalone, "l'unico vero amico che ho nel mondo dello spettacolo è il mio quasi omonimo Kekko dei Modà."
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