Le prime tre posizioni sono in 2D? Ebbene sì, l'anno che si chiude ci ha regalato sorprese e una produzione variegata, in tecniche e contenuti.
Nel 2019 che volge alla fine c'è stata un'offerta di animazione che per stili, tecniche e contenuti si è dimostrata molto ricca e variegata. Selezionare i 10 film di animazione migliori del 2019 diventa perciò più che mai una proposta e una bussola, non un giudizio definitivo. Vi invitiamo a provare su strada l'affidabilità di questa classifica / guida, perché scommettiamo che sicuramente non conoscerete o avrete visto tutti i dieci lungometraggi che vi presentiamo. Lo abbiamo fatto di proposito, perché l'inevitabile arbitrariertà di una top 10 dovrebbe vivere anche di una funzione pratica, quella di far conoscere titoli che altrimenti s'ignorerebbero. La più grossa sorpresa, terminati i ragionamenti e le soppesate, è arrivata dal podio: i migliori tre film di animazione del 2019 sono infatti, a parere di chi scrive, tre opere animate a mano libera con pochi o nascosti apporti di CGI. Non sono state scelte per passatismo snob, ma con l'istinto di chi apprezza ancora una forma d'animazione che è stata frettolosamente data per morta.
I 10 Migliori Film d'animazione del 2019
- Klaus
- La famosa invasione degli orsi in Sicilia
- Weathering with You - La ragazza del tempo
- Dragon Trainer: Il mondo nascosto
- Ralph Spacca Internet
- Dilili a Parigi
- A spasso con Willy
- Gordon & Paddy e il mistero delle nocciole
- Il piccolo yeti
- Frozen II - Il segreto di Arendelle
Klaus
Dieci anni di lavoro del regista Sergio Pablos, con un sogno: far rivivere l'animazione 2D a mano libera caricaturale di stile disneyano. Non l'impresa più semplice sul piano finanziario, resa possibile dai 40 milioni di dollari stanziati da Netflix. Di suo Pablos, reduce del Rinascimento Disney degli anni Novanta, ha messo in gioco un salto di qualità tecnico, che applica luci, ombre e texture ai disegni, per avvicinarsi alla percezione odierna viziata dal fotorealismo della CGI. Tutto questo blaterare di tecnica potreste pure ignorarlo, perché Klaus è anche uno dei film natalizi più spiritosi e intelligenti di sempre: poetico e toccante, pieno di gag e ragionamenti non banali sul bene, sull'opportunismo e sull'evoluzione necessaria di una società sclerotizzata.
La famosa invasione degli orsi in Sicilia
Anche in questo caso siamo in territorio 2D... e che 2D. Il nostro famoso illustratore Lorenzo Mattotti si confronta con una fiaba di Dino Buzzati pubblicata nel 1945. Parabola sull'incontro / scontro tra uomo e natura, La famosa invasione degli orsi in Sicilia è un lavoro che andrebbe ritenuto uno dei tesori della produzione europea d'animazione, per l'eleganza estetica, il gusto cromatico e la passionalità dei sentimenti che mette in gioco. Con un'affascinante narrazione episodica che riesce a non risultare sfilacciata, ma anzi rilancia il racconto quando sembra già terminato. Perché la vita, la nostra come quella degli orsi, non è semplice.
Weathering with You - La ragazza del tempo
Dopo il successo (anche italiano) di Your Name, torna Makoto Shinkai, ancora deciso a fondere il misticismo orientale con l'ansiogena società urbana attuale. L'adolescente Hodaka scappa dalla provincia per tuffarsi nel caos di possibilità che Tokyo rappresenta: cercando notizie per un piccolo giornale, s'imbatte in Hina, sua (quasi) coetanea in grado di controllare il tempo atmosferico, per piccole aree. Hodaka la sprona a sfruttare il suo dono per rendere felici gli altri, ma il prezzo da pagare sembra essere molto alto. La genialità di Weathering with You è nell'imbastire una storia dal retrogusto ecologico, per poi prendere una strada... sfrontata.
Dragon Trainer: Il mondo nascosto
Parlandoci chiaramente, il terzo atto finale della trilogia DreamWorks Animation, ispirata alla saga fantasy di Cressida Cowell, non è il più forte della triade. Quella palma spetta ancora al coraggioso Dragon Trainer 2 (2014). Nonostante tutto vogliamo premiare simbolicamente Dragon Trainer: Il mondo nascosto per premiare l'intera operazione iniziata nel 2010, portata avanti e conclusa da Dean DeBlois con ottime caratterizzazioni dei personaggi, un respiro epico e un'intelligente rappresentazione della crescita e della maturità. Se c'è un caso in cui la DreamWorks Animation negli ultimi anni è riuscita a farsi sentire, accanto alla concorrenza Pixar, Disney e Illumination Entertainment, è proprio questo: non dimenticheremo nè Sdentato nè Hiccup.
Ralph Spacca Internet
Chiariamo: in effetti il sequel di Ralph Spaccatutto è un film del 2018, ma in Italia è slittato fino al 1° gennaio del 2019, rimanendo fuori dalla nostra classifica dell'anno scorso, immeritatamente. Rimediamo dichiarando che, nella triade di sequel Disney/Pixar dell'ultimo anno, insieme a Frozen 2 e Toy Story 4, è quello che ci ha convinto di più. Non era scontato produrlo, e anche se l'espansione della storia rende meno nitida l'ambientazione (i videogiochi si allargano al mondo della rete), la voglia di raccontare e stupire dei Walt Disney Animation Studios, qui condotti da Rich Moore e Phil Johnston, è contagiosa. Ralph Spacca Internet è all'altezza dei tempi.
Dilili a Parigi
Non provate a incasellare Michel Ocelot, mal ve ne incoglierebbe. Grafica 2D, personaggi in CGI senza ombre, fotografie della Belle Époque, per un'immagine-mosaico che riflette l'identità culturale multiforme di Dilili, piccola canaca a Parigi durante l'Esposizione Universale. S'ingrana lentamente, a causa di un certo tono didascalico e un fisiologico adattamento dello spettatore ai tempi del racconto, ma se si scava si scopre in Dilili a Parigi un inno nostalgico a un'epoca in cui le élite erano un punto di riferimento per chiunque: erano il viatico per apprezzare meglio la vita, attraverso l'arte e la tecnica. Un linguaggio appunto "universale" con cui trascendere le barriere e mirare più in alto.
A spasso con Willy
In apparenza è un lungometraggio in CGI come tanti, eppure l'avventura di Willy, disperso su un pianeta alieno in attesa dei suoi genitori, ha la capacità di legarci ai suoi protagonisti senza affollare il film di personaggini e comprimari. Willy, l'essere umano, diventa il tramite tra la tecnologia (il robot che lo assiste, Buck) e la natura (il cucciolo di alieno Flash). A spasso con Willy offre un percorso narrativo simbolico da non sottovalutare, con un crescendo di adattamento e scoperte che trasforma il bambino in un Robinson Crusoe del futuro. Tanta la cura nel dettaglio scenografico: una pacca sulla spalla al regista francese Eric Tosti e alla sua TAT Productions di Tolosa.
Gordon & Paddy e il mistero delle nocciole
Piccolo, piccolissimo e tenero film, rivolto ai piccoli, piccolissimi. Era bello avere qualcosa per loro in questa classifica, e la nostra scelta cade su questa favola alla Winnie Pooh, leggermente più stralunata. Un'ora scarsa tratta da un libro illustrato svedese (come svedese è la produzione del film): Gordon & Paddy e il mistero delle nocciole è la storia del rospo Gordon, bomomico capo della polizia del bosco, in procinto d'andare in pensione. Lascerà alla trovatella topolina Paddy il suo ruolo e il suo sorriso per il mondo intero. Paure, gag e azione sono tutte leggere come una carezza: la regia di questa piuma, naturalmente animata a mano in 2D, è a cura di Linda Hambäck.
Il piccolo yeti
Strano caso, quello del Piccolo yeti: coproduzione DreamWorks Animation con il satellite cinese Pearl Studio, è uscito senza troppa pubblicità e non ha riscosso quel successo che pure, nella sua professionalità, avrebbe meritato. La storia, che vede dei bambini proteggere un cucciolo di yeti e riportarlo a casa sull'Himalaya, non è originale. Anzi, segue l'abc di questa struttura fiabesca arcinota dai tempi di E.T., però la regista e sceneggiatrice Jill Culton, ex-Pixar ed ex-Sony, sa come seguire le regole con perizia. La caratterizzazione cinese di ambienti e personaggi dona poi una certa freschezza alla formula. Diamogli un'altra chance.
Frozen 2 - Il segreto di Arendelle
Cos'è, un errore? Una provocazione? Un modo di salvarsi in corner? Una bomba attesissima come Frozen II - Il segreto di Arendelle è il tipo di film che ci si aspetta in cima alla classifica, oppure direttamente fuori, con un'estromissione provocatoria. In realtà la sua collocazione in questa nostra classifica riflette proprio quello che pensiamo: nonostante riesca a cogliere la forza del primo capitolo solo a intermittenza, è stato bello reincontrare Elsa e Anna, vedere come se la cavavano dopo qualche anno. Di certo incuriosiva di più rispetto alla forzatissima riapertura della pratica Toy Story da parte della Pixar, e infatti Toy Story 4, non vogliatecene, non è riuscito a entrare nella nostra top ten.
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