Le parole sono del piccolo Nassor Said Birya, uno dei diversi membri del cast straniero del nuovo film di e con Luca Medici.
Con l'imminente uscita il 1° gennaio di Tolo Tolo, suo esordio alla regia, Checco Zalone è stato protagonista di una conferenza stampa in compagnia del cast in gran parte straniero che lo ha accompagnato in un'avventura durata venti settimane di complessa lavorazione, tra l'Italia e l'Africa. Naturalmente non mancava l' “Immigrato” dell'ormai celebre video virale, il romano Maurizio Bousso, ma hanno avuto spazio - con l'aiuto di un interprete - gli attori africani.
Tolo Tolo, Checco Zalone e i suoi attori africani
Figura chiave del film è Manda Touré, interprete dell'Idjaba che fa girare la testa al nostro antieroe. Checco rivendica con decisione (e una volta tanto senza ironia) di non aver creato un personaggio sessista, e anzi di sentirsi offeso da questo tipo di accuse: “Non si vede una tetta, non si vede un culo. Non mi piace l'accusa di sessismo”. Manda è d'accordo sulla sincerità della sua Idjaba, e racconta il suo iniziale spaesamento sul set: “Lavoravo per gli Italiani insieme a dei Francesi, ma Checco dà sempre l'impressione di sapere dove va.” Un complimento da cui Luca Medici si protegge con un'ammissione delle sue difficoltà da neoregista, ma confermato e amplificato da Souleymane Sylla, che divide in molte scene lo schermo con lui, nei panni dell'amico Oumar, appassionato di neorealismo italiano, che sogna l'Italia. Altro che forzatura: Oumar è il ritratto di un africano che Paolo Virzì, cosceneggiatore, aveva realmente conosciuto.
Guai però a pensare che il mondo sia piccolo: almeno non lo è affatto per Nassor Said Birya, il bambino che Zalone ha trovato per puro caso, incuriosito dal suo atteggiamento, dopo che i provini in Italia gli avevano portato solo “pariolini” poco spontanei. Nassor, che nel film è Doudou, figlio di Idjaba, è il più spontaneo e riconoscente. Parlando di Luca Medici, ci dice, previa traduzione simultanea: “Mi ha fatto venire nel mondo, mi ha fatto vedere le cose che non avevo mai visto”. Checco lo abbraccia e ricambia l'affetto.
Tolo Tolo, Checco Zalone e i suoi attori europei e italiani
Non c'è solo Africa in Tolo Tolo: Medici insiste per coinvolgere nella conferenza tutto il vasto cast. Si scusa con Antonella Attili per averla invecchiata, avendola scelta per il ruolo di sua madre: “Mo' non troverà più nessun uomo!” Lacrime di coccodrillo, Antonella infatti ci dice di aver ricevuto una telefonata da lui: “Senti, ti ho visto piuttosto brutta, ti faccio fare mia madre”.
Barbara Bouchet, riccona nel resort africano all'inizio della storia, snocciola alcune difficoltà logistiche del set: sulle prime non era ancora arrivato il truccatore, poi mancava il guardaroba (Checco cerca di interromperla: “Meh, mo' tutti i cazzi nostri devi raccontare?”). “Ma erano difficoltà superate, superate!” Unico vero screzio con Barbara: la scelta di un toy boy per il suo personaggio. Lei aveva idee diverse da quelle di Luca...
E' il regista Alexis Michalik a portare sullo schermo il reporter francese Alexandre Lemaitre. Si accoda immediatamente allo sfottò della logistica produttiva: “Nessuno riusciva a capire quando avremmo finito”. Zalone parte in quarta: “All'inizio ci stavamo sul cazzo. Per forza. Francese, bravo e bello, pensare che me l'ha segnalato mia moglie, magari una botta ce la voleva dare. Comunque mi pare ha fatto un film da regista, un disastro al boxoffice.”
Chiude la carrellata Nichi Vendola in persona, ex-governatore della regione Puglia, in Tolo Tolo presente con una comparsata surreale. Cerca di sparire in sala, ma Zalone lo invita a una dichiarazione: lui lo copre di lodi per la poesia del film, ma siccome nella sua scena staziona davanti a un trullo, ci tiene a mettere i puntini sulle “i”. “Tutti diranno: il trullo di Nichi Vendola, e invece non è mica mio. Però ora reclamo il trullo”.
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