Non saranno molti quelli che, tra voi che leggete queste righe, conoscono il nome e il cinema di Sebastián Silva. Il che è un peccato. Perché questo regista, sceneggiatore e musicista cileno, che da anni lavora negli Stati Uniti, è una delle voci più interessanti del nuovo cinema mondiale.
Dei suoi film, in Italia ne è stato distribuito fino a questo momento uno solo, La nana, che da noi si chiamava Affetti & dispetti. Nessuna distribuzione, invece, per i successivi Magic Magic e Crystal Fairy, straniante dittico del 2013 di cui era protagonista Michael Cera, e Nasty Baby, interpretato invece da Kristen Wiig, Alia Shawkat, Tunde Adebimbe e lo stesso Silva.
Eppure Silva è uno degli autori più coccolati dai festival in giro per il mondo, e in Italia è stato il Torino Film Festival a proporre spesso e volentieri le sue opere, a cominciare proprio da La nana. E i suoi film sono tutt'altro che noiosi polpettoni d'autore, ma oggetti spigolosi e provocatori, che giocano coi generi, con la psichedelia, con la messa in scena in maniera acida e coinvolgente.
Chissà allora che le cose tra Silva e l'Italia non riescano a cambiare grazie al suo nuovo lavoro, che si chiama Tyrel (dal nome del personaggio che ne è protagonista) e che in America hanno già definito "il nuovo Get Out".
Sì, perché Tyrel parla di quello che accade a un ragazzo che è l'unico afroamericano invitato a trascorrere un weekend di baldorie tutto al maschile in una isolata location sulle Catskills per festeggiare un compleanno.
E questo primo trailer di Tyrel regala un'idea di quello che accade in quel weekend e del tono di un film che mette il dito e un po' di sale nella piaga ancora apertissima delle relazioni tra razze negli Stati Uniti dei giorni nostri:
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