Facciamo così.
Chiudete gli occhi, e provate a pensare cosa vi evoca nella mente la parola "Svizzera".
Non serve esser Giucas Casella per sapere che la maggior parte di voi hanno visualizzato, in ordine sparso, valli alpine verdeggianti, esclusive località sciistiche, innumerevoli caveu bancari, tonnellate di cioccolato, ettolitri di formaggi fusi, milioni di orologi. Il tutto, chiaramente, in perfetto ordine, pulitissimo, e se c'è qualcosa da sistemare, lo si sistema col coltellino multiuso, no? Quello svizzero, appunto.
Ebbene. Con sicurezza quasi analoga, si potrebbe dire che dopo aver visto il primo trailer di Mad Heidi, questo immaginario ne risulterebbe non rivoluzionato (perché alla fine sempre su certe questioni e luoghi comuni si gioca) quanto, decisamente sconvolto.
Già, perché pensando alla Svizzera si pensa anche a Heidi, che sia quella del romanzo di Johanna Spyri o quella del cartone animato di Isao Takahata e Hayao Miyazaki che ne venne tratto.
Solo che nel film di Johannes Hartmann, Heidi vede il suo Peter fare una brutta fine (motivazioni razziali, pare) e ribellarsi con violenza contro il governo distopico e para-nazista che, guidato da un folle erede di ricchissimi industriali del formaggio, ha chiuso la nazione ancor più dentro i suoi confini di quanto già non avvenga, e cerca di mantenere col pugno di ferro un'immagine da cartolina della Svizzera.
Viene descritto come il primo film Swissploitation, questo Mad Heidi: e guardando il primo, super splatter trailer del film, non c'è da dargli torto:
Prodotto da Valentin Greutert e Tero Kaukomaa, che sono gli stessi dietro al fenomeno Iron Sky, Mad Heidi è ancora oggetto di crowd funding attraverso l'acquisto di "Heidi Bonds" e merchiandise esclusivo. Nel caso foste interessati, basta visitare la pagina ufficiale di Mad Heidi.
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