mercoledì 24 marzo 2021

Mia e il Leone Bianco: la vera storia di Kevin Richardson detto l'uomo che sussurrava ai leoni

Mia e il Leone Bianco è uno di quei film che ci piacciono tanto perché raccontano l'amicizia fra un bambino e un animale. Nel nostro caso il bambino è una bambina di nome Mia e l'animale è uno splendido leone bianco di nome Charlie, che la piccola conosce cucciolo e che poi cresce, preoccupando non poco i genitori della bimba, che rischia così di perdere il miglior compagno di avventure che abbia mai avuto. Come certamente saprete, il leone del film non è finto, ma vero. E la cosa straordinaria è che è cresciuto insieme alla giovanissima attrice Daniah De Villiers. Per questo le riprese del film sono durate non le solite 6 o 9 settimane, ma ben due anni e mezzo. 

C’è un uomo senza il quale Mia e il Leone Bianco non sarebbe mai stato possibile, anche se molto dobbiamo alla pazienza e alla perseveranza del regista Gilles de Maistre, che ha sempre creduto nel suo film. L'uomo in questione non è né un attore né un produttore, e chi abita in Sudafrica, o semplicemente adora i grossi felini, lo conosce alla perfezione. Il suo nome è Kevin Richardson, il suo soprannome L'uomo che sussurrava ai leoni. Richardson è stato subito contattato dai produttori di Mia e il Leone Bianco e ha supervisionato l'intero progetto, controllando l'interazione fra la protagonista Daniah De Villiers, Ryan McLennan e tutti i leoni, nel rispetto di entrambe le specie. I giovani attori che hanno interpretato Mia e suo fratello sono stati sottoposti a lunghe sessioni di "impregnation", per potersi abituare agli animali e permettere a questi di familiarizzare con due giovani umani. Il risultato è stato sorprendente e si vede nel film, di cui tanto si è parlato. Si è prestata invece meno attenzione a Kevin Richardson, e quindi ci è venuta voglia di raccontarvi la sua storia.

La storia di Kevin Richardson alias l'uomo che sussurrava ai leoni

Kevin Richardson non è nato in una riserva, e non è figlio di un ranger né del proprietario di un lodge di super lusso che ospita viaggiatori che prediligono un turismo eco-chic. No, Kevin era un uomo di città, essendo nato a Johannesburg, in Sudafrica (l'8 ottobre del 1974). La prima volta che posò gli occhi su un leone fu durante una gita di classe allo zoo in prima elementare. Ovviamente rimase colpito, ma si domandò se fosse giusto rinchiudere il re della foresta in uno spazio così ridotto. Richardson, comunque, adorava tutti gli animali, dalle rane, che si metteva in tasca, agli uccellini feriti, a cui costruiva nidi in scatole di cartone. Divorava libri di memorie di ranger e, da ragazzo, ebbe una fidanzata la cui famiglia aveva l'abitudine di partire per lunghi safari. Kevin era un ribelle e aveva un fisico forte, e quando non riuscì a entrare alla scuola di veterinaria, decise di prendere una laurea in Anatomia e Fisiologia Umana. Dopo il college, mentre lavorava come istruttore in una palestra, conobbe un certo Rodney Fuhr, che condivideva con lui la passione per gli animali. Nel 1998 Fuhr comprò il Lion Park, un vecchio zoo-safari dove era possibile prendere in braccio e coccolare cuccioli di leone, e invitò Richardson a fargli visita. Kevin accettò immediatamente e perse la testa per due cuccioli di 7 mesi: Tau e Napoleon. Si dimostrò particolarmente bravo con i piccoli e grossi gattoni, diventando una vera e propria celebrità, anche grazie a uno speciale televisivo a lui dedicato. I leoni si fidavano di lui e lo adoravano. L'uomo divenne responsabile, all'interno del Lions Park, anche di iene e leopardi neri, e fu allora che sentì il desiderio di proteggere più che di addomesticare gli animali feroci.

Leggi anche Mia e il leone bianco, la recensione della fiaba ecologica

Kevin Richardson oggi

Oggi Kevin Richardson è il proprietario del The Kevin Richardson Wildlife Sanctuary, una vera e propria riserva naturale nata con lo scopo di proteggere e reintegrare in natura i più grandi animali carnivori, dai leoni ai leopardi e dalle pantere alle iene. Con il suo team, Richardson impara a far conoscere i grossi felini, insegnando a ogni volontario che i leoni non devono essere dominati dagli uomini. Nella riserva naturale dell'uomo che sussurrava ai leoni si cerca di sviluppare una relazione reale con gli animali, che duri e sia fondata sull'amore. Richardson dorme con i leoni e fa il bagno con loro. E’ stato graffiato e morso, ma mai seriamente. Dei suoi migliori amici ha detto:

Nonostante i luoghi comuni, i leoni non sono mangiatori di uomini senza cervello. Anzi, sono tolleranti se rispettati.
Ho sviluppato rapporti molto intimi con i miei leoni che si basano sul rispetto reciproco.

Kevin Richardson è una star dei social, dove posta quasi ogni giorno foto della sua riserva naturale. Il suo canale Youtube è seguito da più di 1.600.000 iscritti.
L'uomo che sussurrava ai leoni è apparso in numerosi documentari, film e spot pubblicitari. Nel 2010 ha prodotto il documentario White Lion: Home is a Journey, incentrato su un giovane leone chiamato Letsatsi e miracolosamente scampato a mille pericoli.



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