giovedì 25 marzo 2021

È morto Bertrand Tavernier, grande regista e innamorato del cinema

Regista, sceneggiatore, produttore, ma prima ancora critico e soprattutto innamorato follemente della settima arte e del buon vivere, è morto a 79 anni nella sua casa in Costa Azzurra, Bertrand Tavernier. Lionese, sempre legato alla sua città, tempio della cucina francese, ma anche luogo natale del cinema, era malato da alcuni anni. La sua scomparsa è stata comunicata sui social network dalla moglie e dai figli, che hanno espresso il loro dolore e la loro tristezza, insieme all’Institut Lumière, di cui Tavernier era presidente e Thierry Fremaux, grande amico, direttore.

Cinefilo appassionato, creò da ragazzo un cineclub di culto, contribuendo a far conoscere, andandoli anche a intervistare, molti registi americani in Francia, prima di diventare ufficio stampa e assistente del grande Jean-Pierre Melville, per poi passare in prima persona dietro la macchina da presa. Il suo esordio, nel 1974, dirigendo Philippe Noiret in L’orologiaio di Saint-Paul, per il quale vinse l’Orso d’argento per la regia alla Berlinale. 

Tra i suoi tutoli più significativi, Che la festa cominci, Una domenica in campagna, premiato a Cannes nel 1984, Colpo di spugna, Round Midnight, La vita e niente altro, L’esca, orso d’oro nel 1995, Quai d’Orsay e e il documentario Voyage à travers le cinéma français (2016), in cui aveva concentrato il suo lavoro degli ultimi anni sulla diffusione della conoscenza, oltre che del restauro, del grande cinema del passato. Nel 2015 ha ricevuto il Leone d’oro alla carriera alla Mostra del cinema di Venezia.



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