lunedì 14 luglio 2025

Superman, James Gunn ringrazia per il successo negli USA: "Felice di avere raccontato il 'man' in Superman"

122 milioni di dollari solo negli USA, 217 in tutto il mondo: Superman di James Gunn con David Corenswet è partito molto bene, anche se il "molto" dipende dai punti di vista e denuncia una certa paura. Rispetto alle cifre che i cinecomic riuscivano comunque a registrare fino a qualche anno fa, non parliamo infatti di numeri esorbitanti: in Nord America nel 2013 L'uomo d'acciaio di Zack Snyder partì con 116.600.000 dollari, che aggiornati all'inflazione sarebbero oggi 160 milioni, e già all'epoca ci si lamentava di un DC Extended Universe che inseguiva il Marvel Cinematic Universe. Ora come ora però la situazione dei cinecomic è cambiata... e c'era chi si aspettava di peggio. Leggi anche Superman, Will Reeve, figlio di Christopher, parla del suo cameo nel film: "Ho reso onore ai miei genitori"

Superman è partito bene, il ringraziamento del regista James Gunn al pubblico

In questi mesi perfino gli un tempo trionfatori a scatola chiusa Marvel Studios boccheggiano: Captain America: Brave New World ha raccolto nel mondo 415.100.000 dollari, il successivo Thunderbolts* si è fermato a 382 milioni. Cifre di per loro non terribili, ma davvero molto basse in rapporto a budget intorno ai 200 milioni per ciascun lungometraggio. In questa "superhero fatigue" per il pubblico, l' "afffaticamento da supereroi" come si ironizza negli USA, lanciarsi con un reboot del DC Universe, sotto l'egida di James Gunn e Peter Safran (in alto nella foto) a capo dei nuovi DC Studios, faceva tremare: la stessa Warner Bros. era stata cauta nel prevedere un primo weekend nordamericano per Superman da 100 milioni. D'altronde, il 2023 aveva visto schiantarsi al boxoffice tutte le proposte pre-cambio della guardia (Shazam! Furia degli Dei, The Flash, Blue Beetle, Aquaman e il Regno Perduto), mentre il presunto momento di respiro "autoriale" del 2024 con Joker: Folie à Deux si è risolto con un altro imprevisto fiasco. Trascorsi i tempi in cui il primo Aquaman (2018) superava il miliardo al boxoffice mondiale e dove il pur criticato Batman V. Superman: Dawn of Justice (2016) aveva registrato 874.400.000 dollari, non ci si aspetta più decolli stratosferici. E già andare oltre le aspettative al primo weekend genera un sospiro di sollievo, che il regista James Gunn riassume così su Threads, ringraziando il pubblico che ha dato fiducia al suo Superman.

Vi sono estremamente grato per l'entusiasmo e le parole gentili dei giorni scorsi. Negli anni abbiamo visto un sacco di "Super" in "Superman", sono felice di aver fatto un film che si concentra sul "man" nell'equazione: una persona gentile che cerca sempre di aiutare chi ne ha bisogno. Che questa cosa abbia una tale potente risonanza con tante persone nel mondo è in sé una testimonianza di speranza, per la gentilezza e la qualità degli esseri umani. Grazie.


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domenica 13 luglio 2025

Tributo a Ingmar Bergman: ricordiamo alcuni dei suoi grandi film in streaming nell'anniversario della sua nascita

Ingmar Bergman è senza dubbio uno dei più importanti autori della storia del cinema, non soltanto europeo ma in assoluto. A partire dagli anni ‘50 l’autore svedese ha imposto al mondo la sua visione personale e complessa di cinema, dirigendo capolavori che hanno esplorato la psicologia umana e la sua dimensione emotiva come pochi altri hanno saputo fare. Scomparso nel 2007 all’età di 89 anni, Ingmar Bergman nasceva a Uppsala il 14 luglio 1918. A lui vogliamo ovviamente dedicare i nostri odierni cinque film in streaming. E mai come in questo caso si tratta di altrettanti capolavori. Buona lettura.

Cinque film in streaming interpretati da Ingmar Bergman

  • Il settimo sigillo
  • Il posto delle fragole
  • Persona
  • Sussurri e grida
  • Fanny e Alexander

Il settimo sigillo (1957)

Gran Premio della Giuria Cannes per Bergman con il suo primo, grande capolavoro riconosciuto a livello internazionale. Il settimo sigillo ci regala in particolar modo l’affermazione perentoria di Max von Sydow, cavaliere protagonista che inizia una partita a scacchi con la morte in un periodo di pestilenza. Momenti filosofico e di enorme impatto cinematografico, un connubio che racconterà il miglior cinema di Bergman. Davvero un momento fondamentale per la cinematografia mondiale, il quale afferma definitivamente un autore unico. Disponibile su Rakuten TV, CHILI, Google Play, Apple Itunes.

Il posto delle fragole (1958)

Orso d’Oro a Berlino e nomination all’Oscar per la miglior sceneggiatura originale per uno dei film maggiormente personali dell'autore, un dramma psicologico che vede protagonista il grande cineasta svedese Victor Sjostrom e le due “muse” del cineasta Ingrid Thulin e Bibi Andersson. Il posto delle fragole è un viaggio metaforico nel passato che si trasforma in dissertazione sulla vita stessa, sulle pieghe dell'animo e della mente umana rappresentate come mai in precedenza a livello di profondità introspettiva. Elegante nella forma, potente nel contenuto. Disponibile su Rakuten TV, CHILI, Google Play, Apple Itunes, Amazon Prime Video.

Persona (1966)

Uno dei lungometraggi maggiormente importanti di quel decennio di cinema europeo. Un dramma tutto al femminile che vede protagoniste Liv Ullmann e Bibi Andersson in un confronto tutto al femminile tra due attrici al massimo delle proprie potenzialità, enormi. Persona di regala un Bergman forse più ostico e complesso, ma nonostante tutto straordinariamente attuale. Persona racconta in filigrana anche il cambiamento sociale, i costumi radicalmente trasformati, un prologo umanissimo e a tratti di inquietudine stordente riguardo la definizione di quello che sarebbe stato il ‘68. Momenti di cinema di tensione emotiva e psicologica quasi insostenibili. Film di rottura, anche nella filmografia stessa di Bergman. Disponibile su Rakuten TV, CHILI, Apple Itunes, Amazon Prime Video.

Sussurri e grida (1973)

Il capolavoro di Ingmar Bergman che a livello estetico rappresenta uno dei massimi risultati del cinema europeo. La fotografia di Sven Nykvist da Oscar garantisce a Sussurri e grida una potenza visiva mai sperimentata in precedenza nel cinema non soltanto di Bergman, ma di qualunque altro artista del vecchio continente. Elaborazione della morte che in alcuni momenti diventa quasi un horror psicologico di fattura altissima. La costruzione degli ambienti, le interpretazioni magistrali di Liv Ullmann e del resto del cast, la regia accurata del regista. Tutto fa di questo capolavoro un qualcosa di indimenticabile. Nomination all’Oscar anche per la regia, la sceneggiatura e il film e i costumi. Incredibile esercizio di stile e sostanza abbinata. Semplicemente portentoso. Disponibile su CHILI, Google Play, Apple Itunes, Amazon Prime Video.

Fanny e Alexander (1982)

Una saga familiare che sotto moltissimi punti di vista rappresenta il testamento estetico ma anche spirituale di Ingmar Bergman. Fanny e Alexander è un lungometraggio torrenziale che ne contiene molti, sfida le convenzioni della narrazione e ottiene momenti di cinema impressionanti, tra cui alcuni che riescono a infondere un vero senso di inquietudine. Svariati Oscar tecnici, nomination ancora una volta per la miglior regia. In un cast di attori perfetto figura anche il grande Erland Josephson, altro interprete fidato di Bergman. Uno dei film più celebrati e importanti della sua carriera, fondamentale per quel decennio di cinema. Ultimo capolavoro per un autore intramontabile. Disponibile su Amazon Prime Video.



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Avengers: Doomsday, l'arma per sconfiggere Dottor Destino è stata già mostrata secondo questa teoria

Come Victor von Doom potrebbe essere fermato dai Vendicatori? È questa una delle domande che più intriga i fan in attesa di scoprire cosa accadrà in Avengers: Doomsday, quando Dottor Destino riporterà Robert Downey Jr nuovamente sul grande schermo. Dopo aver interpretato per anni Iron Man, l’attore ha accettato di riapparire nel Marvel Cinematic Universe ma con fattezze diverse, questa volta da villain, e una teoria dei fan suggerisce che a fermarlo sarà un’arma segreta inserita proprio di recente nel MCU: di cosa si tratta?

Avengers: Doomsday, l’arma segreta che fermerà Dottor Destino è stata introdotta di recente nel MCU secondo questa teoria

Quando il Dottor Destino arriverà sul grande schermo dovrà vedersela con numerosi eroi, stando alle premesse del cast. Non soltanto i classici Avengers guidati da Captain America, ma anche i Nuovi Avengers emersi da Thunderbolts*, così come i Fantastici 4 e anche gli X-Men. Ed è probabile che per sconfiggere una minaccia così temibile avranno bisogno di tutto il supporto possibile. E se la loro arma segreta fosse un personaggio inserito di recente nel MCU? La teoria dei fan punterebbe ad Ironheart, che ha incluso Mefisto.

Tempo fa si vociferava che questo personaggio apparisse in WandaVision, ma l’MCU ha dovuto attendere qualche anno in più affinché ciò accadesse e non di certo al cospetto di Scarlet Witch. Tutto merito di Riri Williams e della sua miniserie Ironheart disponibile in streaming su Disney+. Interpretato da Sacha Baron Cohen, Mefisto ha già lasciato il segno stringendo un accordo con Parker Robbins rendendolo The Hood prima e con Riri dopo. E proprio questo potrebbe avere un impatto sul futuro del MCU e su quello degli Avengers. Nei fumetti, Mefisto ha un legame speciale anche con Dottor Destino, poiché manipola sua madre, Cynthia von Doom, diventando un suo rivale. Questa trama potrebbe quindi essere adattata anche nei prossimi film degli Avengers? Mefisto, del resto, è stato introdotto nel MCU poco prima del debutto di Dottor Destino sul grande schermo per cui potrebbe essere un indizio. E, secondo i fan, sarebbe proprio Mefisto l’arma segreta da utilizzare contro Dottor Destino. Un altro punto in comune tra Ironheart e Dottor Destino è la fusione di magia e tecnologia, due temi cari ad entrambi.



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Cinema, natura e cultura si incontrano all'isola sacra delle Egadi: torna il Marettimo Italian Film Fest dal 14 al 19 luglio

Dal 14 al 19 luglio 2025 a Marettimo, l'isola perla dell’arcipelago delle Egadi, avrà luogo una nuova edizione del Marettimo Italian Film Fest – I Profumi del Mare 2.0, appuntamento che celebra il grande cinema italiano, l’identità mediterranea e il legame profondo con l’ambiente. Il festival è promosso dall’Associazione culturale SoleMar Eventi, con il sostegno dell’Assessorato al Turismo della Regione Siciliana, Ministero dell’Ambiente, Comune di Favignana, Poste Italiane e Unipol.

Ogni sera, al calare del sole, gli spazi suggestivi dello Scalo Nuovo e dello Scalo di Mezzo si animeranno con eventi gratuiti tra proiezioni, concerti, degustazioni e momenti di intrattenimento. I film protagonisti saranno tutti titoli usciti in sala nell’ultimo anno, offrendo così uno spaccato attuale del cinema italiano. La serata inaugurale del 14 luglio vedrà in programma il film Napoli/New York di Gabriele Salvatores con Pierfrancesco Favino, preceduto da uno spettacolo d’apertura e dalla musica del maestro Alberto Anguzza. Ad accogliere il pubblico ci saranno Gabriella Carlucci e Concetta Spataro, presidente di SoleMar Eventi.

Durante la settimana, talk e proiezioni scandiranno le serate del festival, accompagnati dalla presenza di ospiti speciali del mondo dello spettacolo, della cultura e della televisione. Tra questi: Nancy Brilli, Licia Colò, Veronica Maya, Federica Lucisano, Gabriella Buontempo, Giordano Bruno Guerri, Lele Vannoli e Rita Forte, che sarà anche protagonista musicale delle serate. La selezione cinematografica include titoli come Sapore di Mare di Carlo Vanzina, Afrodite di Stefano Lorenzi con Ambra Angiolini, L’Abbaglio di Roberto Andò e Io e te dobbiamo parlare di Alessandro Siani.

Gran finale sabato 19 luglio con la cerimonia di consegna dei Premi Stella Maris, destinati a figure di spicco del cinema e della cultura come Claudia Gerini, Massimiliano Gallo, Antonio Catania, Vanessa Gravina e Matteo Martari. Premi speciali andranno anche a Poste Italiane, al Centro SAR di Trapani Birgi e alla nave scuola Amerigo Vespucci, simbolo della Marina Militare. La chiusura sarà affidata al live show del cantautore Ron, che si esibirà allo Scalo Nuovo regalando al pubblico un’indimenticabile serata sotto le stelle.

Parallelamente al festival, prosegue anche l’impegno per l’ambiente: è in corso infatti la Summer School organizzata da SoleMar Eventi, dedicata a giovani provenienti da tutta Italia e focalizzata sulla tutela dell’ambiente marino e lo sviluppo sostenibile. L’iniziativa, che si concluderà il 13 luglio, è realizzata in collaborazione con il Comune di Favignana e l’Area Marina Protetta “Isole Egadi”, e prevede lezioni, escursioni, laboratori pratici e incontri con esperti del settore e rappresentanti del National Geographic. Un festival che conferma la sua vocazione: essere non solo una celebrazione del cinema italiano ma anche un’occasione di incontro tra arte, territorio e responsabilità ambientale, nella cornice suggestiva dell’“isola sacra delle Egadi”.



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sabato 12 luglio 2025

Grant Gustin vuole unirsi all'universo DC di James Gunn solo come The Flash

Grant Gustin ha le idee ben chiare su passato e futuro DC. L’attore ha interpretato per anni Barry Allen in The Flash, andata in onda su The CW per nove stagioni. E nonostante quel periodo della sua vita sia giunto al termine, Gustin ha confessato che non gli dispiacerebbe riprendere quel personaggio anche nel nuovo DCU.

The Flash, Grant Gustin vorrebbe interpretarlo di nuovo nel DCU di James Gunn

Ospite del Fan Expo di Denver, Grant Gustin ha affrontato diverse tematiche inclusa quella di un futuro nel nuovo DCU in fase di costruzione da parte di James Gunn e Peter Safran, arrivato ufficialmente al cinema con Superman. Primo film della prima fase intitolata Gods and Monsters, Superman ha così introdotto un reboot dell’universo di supereroi scegliendo un nuovo interprete per Clark Kent. Un destino rivolto a tutti gli eroi più famosi, incluso Flash. L’interprete, ad oggi, non è stato ancora annunciato da parte dei DC Studios per cui non è chiaro chi guiderà il velocista scarlatto sullo schermo. Nel frattempo, Grant Gustin ha avanzato una proposta. Ospite dell’evento a Denver, all’attore è stata posta una domanda: “Se James Gunn ti scegliesse per il suo DCU, chi vorresti interpretare?”, avanzando la possibilità di cimentarsi in un altro ruolo, quindi puntando ad un altro eroe o persino villain. Gustin, però, ha le idee ben chiare e non vorrebbe cambiare un cavallo vincente come il suo. La sua risposta è stata secca: “The Flash”.

Essendo particolarmente affezionato al suo velocista, Grant Gustin non vorrebbe interpretare un personaggio diverso da quello già sperimentato finora, nonostante sia consapevole del reboot in corso con il DCU. Inserita nell’Arrowverse, The Flash è andata in onda dal 2014 al 2023 concludendosi dopo nove stagioni. Anche altri hanno avuto l’opportunità di interpretare Barry Allen, come Ezra Miller nel recente film The Flash, ma non è detto che riprenderà quel ruolo così come non è detto che James Gunn accolga la candidatura spontanea di Gustin.



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Superman, Rachel Brosnahan su Lois: "Non è mai stata una damigella in pericolo"

A detta di Rachel Brosnahan, Lois Lane non è mai stata una damigella in difficoltà. Personaggio di ritorno sul grande schermo con le fattezze della Borsnahan in Superman, Lois Lane è sicuramente un’icona agli occhi degli appassionati DC ma, secondo l’attrice, in molti hanno spesso travisato la natura del personaggio identificandola come la classica damigella in difficoltà da salvare e non come un’ambiziosa professionista.

Superman, per Rachel Brosnahan Lois non è la classica damigella in difficoltà

Con un cast guidato da David Corenswet, Superman è nuovamente sul grande schermo, questa volta con la regia di James Gunn, co-presidente dei DC Studios che ha voluto rilanciare l’universo DC a partire da uno dei suoi eroi più iconici. In Superman ci sarà anche Rachel Brosnahan, scelta per interpretare Lois Lane. Grande amore di Clark Kent, Lois è anche un’abile giornalista con una propria voce ed identità, un aspetto che la sua interprete ha voluto rimarcare di recente. “Sapete, dalla mia esperienza è emerso che non è mai stata una damigella in pericolo. È sempre stata così affamata e così implacabile nella sua ricerca della verità che si mette nei guai. Certo, non è sempre molto aggraziata nel perseguire ciò che è giusto e vero, quindi la vedono cacciarsi in qualche guaio e questo accadrà anche in questo mondo”.

Lois Lane ha fiuto e, pur di assecondare la sua vena giornalistica, spesso segue strade pericolose senza pensare alle conseguenze. Per questo capita che Superman debba intervenire per aiutarla. A detta di Rachel Brosnahan, ciò che caratterizza maggiormente questo personaggio è proprio la sua ferocia nel voler raccontare una storia: “Come ci si aspetterebbe quando si gira un nuovo film, c'è una prospettiva leggermente diversa rispetto al genere di guai in cui si caccia, su cui, ripeto, non posso sbilanciarmi, ma sono emozionata che le persone vedano questa interpretazione di quel tipo di ambizione”.



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venerdì 11 luglio 2025

Addio a Goffredo Fofi

È morto a 88 anni Goffredo Fofi, critico cinematografico e letterario, educatore, animatore di importanti riviste, intellettuale di grande caratura e soprattutto sempre, veramente, fuori dal coro e da ogni circoletto.
Nato a Gubbio nel 1937 da una famiglia molto umile ma nella quale circolavano libri e giornali, e il cinema era una passione, Goffredo Fofi lasciò l'Umbria nel 1955, a soli 18 anni per partire alla volta della Sicilia per unirsi alle battaglie non violente di Danilo Dolci per il riscatto dei poveri e contro la mafia. Fu l'inizio di un lungo periodo di attivismo che lo portò a occuparsi dei bambini siciliani più poveri, così come più avanti della Mensa dei bambini proletari di Napoli. A Torino, negli anni Sessanta, studiò l'immigrazione meridionale e le sue difficoltà.
Vicino ai movimenti della sinistra extraparlamentare, fu deluso dalle dinamiche del Sessantotto e da quello che ne è derivato, così come fu sempre polemico col il PCI, e in generale contrario a ogni forma di establishment.
Traduttore in italiano del romanzo "Emmanuelle", grande appassionato di cinema, fu figura fondamentale per riviste storiche come Ombre rosse (da lui fondata, come come successivamente fondò le riviste letterarie Lo straniero prima e Gli asini poi) e come i Quaderni piacentini.
Fu grazie a lui e a una serie di pubblicazioni culminate col saggio del 1977, "Totò. L’uomo e la maschera", che la critica iniziò la rivalutazione del grande artista napoletano, e fondamentale è "L'avventurosa storia del cinema italiano raccontata dai suoi protagonisti" monumentale testo che ha curato con Franca Faldini, così come i suoi lavori su figure come Alberto Sordi e Marlon Brando.
Sempre attentissimo a quanto si muoveva negli ambienti dei più giovani, Goffredo Fofi è stato scopritore e mentore di alcuni dei più importanti intellettuali italiani contemporanei, come Alessandro Leogrande, Nicola Lagioia, Emiliano Morreale e tanti altri.

Leggi anche Al Cinema Ritrovato presentata la raccolta di scritti di Goffredo Fofi: "Son nato scemo e morirò cretino"



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Piattaforme streaming vs tv generalista: ma per vedere i film, non era meglio prima?

Come tanti, anche io ho un abbonamento a Netflix. E non solo. Per ragioni legate alla famiglia o al lavoro, sono abbonato a diverse piattaforme. Posso vedere quel che c’è su Prime Video, MUBI, Disney+, perfino Apple TV+. Poi, volendo, di piattaforme ce ne sono ancora: c’è NOW, c’è Paramount+, HBO Max, e altre ancora.
Come tanti, mi capita spesso che i film che all’improvviso mi vien voglia di vedere non siano su nessuna piattaforma: ma quello potrebbe essere un eccesso di snobismo da parte mia, o di sfiga da parte della vita, e quindi vabbe’. Molto più spesso, come a tanti, tantissimi, mi capita di entrare in crisi di fronte alla sovrabbondanza dell’offerta dei vari cataloghi quando si tratta di scegliere una cosa da vedere senza avere le idee troppo chiare da prima.
Fino a qui, probabilmente, sto dicendo delle banalità, ne sono consapevole. E però non è esattamente di questi piccoli problemi che tutti noi abbiamo nel nostro rapporto con le piattaforme che volevo parlare. Un po’ sì, ma non proprio, e non solo.

Il fatto è che per ragioni personali che sarebbe lungo e complesso stare a spiegare - la versione breve è: ho passato dei giorni a casa da solo - mi sono trovato spesso a fare una cosa di solito non faccio quasi mai: guardare la televisione. Dove per “guardare la televisione” intendo non solo lo stare seduto sul divano a fissare lo schermo dell’elettrodomestico (sul quale di solito scorre il film Netflix o MUBI che ho scelto di vedere), ma soprattutto il finire assorbito in quell’attività così desueta che è lo zapping, e il fermarmi a guardare quello che di interessante ho trovato saltabeccando casualmente tra i tanti canali messi a nostra disposizione dal digitale terrestre.

In questi giorni in cui ho guardato la televisione, ho notato due cose.
La prima - che comunque non è una novità, anzi non lo è affatto, ma fa sempre bene ricordarlo - è che in estate i canali televisivi, generalisti o tematici, mettono in palinsesto quelli che per loro sono probabilmente i fondi di magazzino (giacché in estate c’è meno pubblico e non vogliono sprecare i “pezzi grossi” del loro catalogo, che invece verrano trasmessi in autunno, e in generale ci sono meno trasmissioni, al cui posto vengono trasmessi film), ma che invece è il grande cinema - italiano e non - del passato che in altre stagioni, non si sa perché, non viene più tanto trasmesso.
A ben vedere, anche questa è un’osservazione un poco banale, ma abbiate pazienza, perché il bello deve ancora venire.

La questione è la seguente: se una sera tornare a casa, e accendendo la televisione vi capita di vedere che è appena iniziato - che so? La terrazza o Borotalco, Febbre da cavallo o Sentieri selvaggi, Basic Instinct o Il buono il brutto e il cattivo, Quattro matrimoni e un funerale o Viale del tramonto, ecco: scatterà in voi, cinefili appassionati, un magnetismo irresistibile che vi farà posare il telecomando, accomodarvi bene sul divano e proseguire la visione. Per non parlare poi dell’eccitazione che si prova quando, per caso, ci si trova di fronte a film mai visti prima, e che si rivelano splendide sorprese: in passato, un passato che ormai ha qualche decina di anni, mi capitava spesso: così ho scoperto robe come Tommy, Tetsuo, Musica per vecchi animali. Ma non è detto non possa capitare a tanti di voi anche oggi
Cosa voglio dire con questo? Forse semplicemente che, in termini di pura passione cinematografica, e forse in generale di qualità cinefila della visione, e sicuramente per una più serena gestione del proprio tempo libero, affidarsi al caso - a quel caso che si chiama “palinsesto televisivo” è meglio che non stare a scervellarsi per scegliere quale film vedere tra i millemila - non tutti memorabili, diciamo così - che affollano i cataloghi delle piattaforme.

Lasciare che siano altri, i palinsesti, a scegliere il film, specie in periodi così ricchi come questo estivo, è un atto di resistenza nei confronti della frenesia dei tempi moderni. Della pressione del mercato a stare appresso a tutto quello che c’è di nuovo in giro, della FOMO, del controllo occulto dell’algoritmo.
Perché anche in questo la tv aiuta: invece di fare come le piattaforme, e controllare quando noi mettiamo in pausa film o episodi, è l’interruzione pubblicitaria a decidere per noi. Quell’interruzione che un tempo, giustamente, era assai criticata perché “non si interrompe un’emozione”: ma erano tempi diversi, la nostra attenzione non era ancora andata in frantumi. E ora gli intervalli pubblicitari sembrano invece quasi tattici, fatti apposta per darci il tempo per andare in bagno, prendere un birra nel frigo, placare per qualche minuto la nostra ansia da doom scrolling. Poi il film riprende, l’emozione continua, e noi continuiamo a sentirci bene.
E domani, cos’è che fanno in tv allora, domani? Ah vedi. Quasi quasi io le disdico, ‘ste piattaforme.



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giovedì 10 luglio 2025

Dune - Parte 3, Denis Villeneuve pubblica la prima immagine dal set: al via le riprese

Denis Villeneuve è tornato ufficialmente su Arrakis, confermando attraverso uno scatto che di semplice ha ben poco l’avvio della produzione di Dune – Parte 3. Dopo aver confermato il titolo ufficiale del terzo capitolo, che segue la linea precedente, Dune ha riacceso i motori ed è tornato sul set per continuare ad esplorare la storia di Paul Atreides, interpretato da Timothée Chalamet.

Dune – Parte 3, Denis Villeneuve conferma l’inizio delle riprese con un primo scatto dal set

In Dune – Parte 2, il pubblico ha scoperto che Paul è diventato il messia dei Fremen e anche nuovo Imperatore dopo aver trionfato al duello. Ciò significa che, stando a quanto narrato nel romanzo di Frank Herbert Dune: Messiah, Paul sposerà la principessa Irulan seppur il suo cuore apparterrà sempre a Chani. Il cast, infatti, prevede anche il ritorno di Zendaya e di Florence Pugh, così come di Jason Momoa. Grande assente del secondo film, Momoa apparirà nel terzo per riprendere il ruolo di Duncan Idaho, o qualcosa di simile. Tra le novità del cast invece spiccano due giovanissimi: Nakoa-Wolf Momoa (figlio di Jason) e Ida Brooke che interpreteranno i gemelli Leto II e Ghanima Atreides, figli di Paul e Chani. Si vocifera che anche Robert Pattinson sia in trattative per Dune – Parte 3 per interpretare il villain Scytale.

Per combattere l’attesa, Villeneuve ha condiviso via X (precedente Twitter) uno scatto dritto dal set immortalando una distesa di sabbia infinita e il cielo tinto di arancio, alludendo allo scenario desertico di Arrakis. Nella didascalia, il regista ha esordito con una citazione del romanzo: “In un viaggio in quella terra dove camminiamo senza lasciare impronte”. E poi ha aggiunto: “Sono iniziate le riprese del prossimo film della trilogia Dune di Denis Villeneuve”. Tempo fa è stato reso noto che il terzo capitolo di Dune avrebbe avviato le riprese nel corso dell’estate 2025 e la produzione è stata di parola, avendo fissato un’uscita al cinema per dicembre 2026.



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Una Notte al Museo: il reboot è in arrivo

Una notte al museo sta per tornare. Secondo quanto riferito da Deadline, 21 Laps e 20th Century Studios avrebbero intenzione di riportare un’avventura al museo, di notte, con nuovi personaggi e in un differente museo. Ad allarmare, però, è l’assenza momentanea di una delle star principali del franchise tanto amato.

Una notte al museo, al via un reboot dell’amato franchise: Ben Stiller tornerà?

Con Shawn Levy, Dan Levine ed Emily Morris coinvolti già come produttori, il reboot di Una notte al museo ha puntato su Tripper Clancy per la realizzazione della sceneggiatura, ma ad oggi il progetto non ha ancora confermato nessun membro del cast. Sorge spontaneo, però, chiedersi cosa ne sarà di Larry Daley, il protagonista dei precedenti film interpretato da Ben Stiller. Stando alle primissime anticipazioni di trama, il film si concentrerà su nuovi personaggi e su un nuovo museo, per cui potrebbe fare a meno di Larry. Come suggerisce ComicBook, Ben Stiller negli ultimi anni ha accumulato anche esperienze da regista e produttore, per cui è possibile che in qualche modo verrà coinvolto nel progetto. Il progetto si trova ancora in una fase iniziale.

Il primo capitolo di Una notte al museo ha raccontato di Larry, un inventore sfortunato che accetta un lavoro all’Americam Museum of Natural History di New York come guardia di sicurezza notturna. Non sa che al museo qualcosa prende vita di notte e che il suo lavoro non è poi così noioso o sicuro come credeva. Dopo il successo del primo film del 2006, Una notte al museo ha costruito un franchise proseguendo con Una notte al museo 2 – La fuga nel 2009, Una notte al museo – Il segreto del faraone nel 2014 e Una notte al museo – La vendetta di Kahmunrah nel 2022.



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mercoledì 9 luglio 2025

Twilight: Catherine Hardwicke ebbe dalla produzione un misero cupcake all'indomani del successo al botteghino

Come Charlize Theron qualche giorno fa, anche Catherine Hardwicke parla di discriminazione femminile nel campo cinematografico. Se la prima aveva detto che un'attrice che recita in un film d'azione che incassa poco difficilmente avrà la possibilità di farne un altro, la seconda parla ovviamente del suo campo, e cioè la regia. Alla Hardwicke, ai suoi compagni di lavoro e alla saga letteraria di partenza, dobbiamo il successo di Twilight, il primo dei cinque film ispirati ai libri di Stephenie Meyer.

Sono passati 17 anni dall'uscita del capostipite della Twilight Saga e Catherine ancora ricorda con amarezza il misero ringraziamento avuto dai produttori, che certamente non si aspettavano un incasso mondiale di 408.4 milioni di dollari, anche se, data la popolarità dei romanzi, molti immaginavano il film avrebbe avuto un largo seguito. Quando però i produttori si resero conto di aver toccato la luna con un dito, non si comportarono da gran signori con la persona che aveva diretto i neo-divi Robert Pattinson e Kristen Stewart, che tra l'altro ne hanno fatta di strada da allora, il primo interpretando addirittura Batman e lavorando con Christopher Nolan e David Cronenberg, la seconda diventando addirittura regista, dopo essere stata diretta da Woody Allen, Pablo Larrain e dallo stesso Cronenberg. E Catherine Hardwicke? Di certo non ha avuto una carriera altrettanto gloriosa, nonostante Cappuccetto Rosso sangue non fosse affatto male.

Un piccolo cupcake di ringraziamento a Catherine Hardwicke per Twilight

In una recente intervista a The Guardian, Catherine Hardwicke ha raccontato cosa accadde quando fu chiaro a tutti che Twilight aveva sbancato i botteghini dell'intero globo terracqueo:

Entrai in una stanza piena di regali e tutti si stavano congratulando con lo Studio. Mi diedero una scatola, la aprii e dentro c'era un mini cupcake.

La Hardwicke ha poi aggiunto che solitamente un regista che ha diretto un film di successo riceve "una macchina, un contratto per tre film o la possibilità di fare praticamente quello che vuole".

La regista ha proseguito spiegando di essersi resa conto molto presto di quanto il sesso di un regista sia determinante:

Non faranno dirigere più film alle donne, non ti affideranno il film successivo e non ti consentiranno di realizzare qualcosa di grande. Per me all'epoca fu un trauma

Ricordiamo, già che siamo in argomento, che gli altri film della Twilight Saga sono stati diretti da uomini:

Tempo fa Catherine Hardwick ha dichiarato di aver voluto dirigere soltanto il primo film della Twilight Saga perché, dopo aver letto il libro, aveva subito capito come trasformarlo in immagini, cosa che non le è accaduta con gli altri. A colpirla era stato anche l'amore fra Edward e Bella, che per lei "era come una droga".



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James Bond 007, Denis Villeneuve e i dettagli dell'ingaggio del regista

Quando avevamo commentato la cinquina di registi papabili per James Bond 007, non avevamo quotato molto in alto Denis Villeneuve: non perché non fosse adatto all'impegno, ma perché lo davamo troppo impegnato con Dune Parte Tre (nuovo titolo di Dune: Messiah), le cui riprese sono iniziate da pochissimo. Questo non ha fermato né lui né gli Amazon MGM Studios, che hanno messo a segno l'ingaggio, prossima tappa per Denis, quando avrà terminato la sua trilogia dedicata al Paul Atreides di Frank Herbert. Ma come si procederà col nuovo 007? Leggi anche Dune 4, la regia passa da Denis Villeneuve a Gareth Edwards? L'indiscrezione

Denis Villeneuve e James Bond 007: il soggetto è suo, ma niente final cut

Il sito Puck News ha pubblicato alcuni dietro le quinte del contratto tra gli Amazon MGM Studios e il regista Denis Villeneuve per il nuovo James Bond 007: Villeneuve, in questo periodo impegnato sul set di Dune Parte Tre, ha proposto un'idea di massima, che sarà lavorata da uno sceneggiatore ancora da rivelare, ma diverso dalla coppia Neal Purvis - Robert Wade che ha scritto il periodo Craig. Quando avrà finito la post-produzione sul terzo Dune, Denis esaminerà la sceneggiatura e potrà modificarla, seguendo i suoi gusti, prima di passare al casting. Sulla carta l'intenzione della produzione di David Heyman e Amy Pascal è agevolare l'autorialità di chi lavorera sul marchio d'ora in poi, ma due clausole del contratto sembrano remare contro quest'intenzione: Villeneuve non avrà alcun final cut sul film, cioè non avrà l'ultima parola sul montato finale, che spetterà invece alla produzione, in caso di disaccordi creativi. In più, abiterà la saga solo per un lungometraggio, perché l'accordo non prevede né sequel, né spin-off (cinematografici o televisivi che siano). In altre parole, l'autorialità viene cercata per il singolo film, ma solo fino a un certo punto, e solo nei limiti di un controllo generale sulla direzione intrapresa, che rimane saldamente in mano allo studio. Avendo acquistato i diritti cinematografici del personaggio dalla storica famiglia Broccoli, gli Amazon MGM Studios tengono molto a non perdere le redini di uno dei più longevi e remunerativi marchi della storia del cinema d'intrattenimento.



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martedì 8 luglio 2025

5 film in streaming per rendere omaggio a Rod Steiger nell'anniversario della sua scomparsa

Il 9 luglio 2002 moriva a Los Angeles il grande Rod Steiger, senza alcun dubbio uno degli attori più coraggiosi e carismatici che il cinema americano ha saputo regalarci a partire dagli anni ‘50 ad oggi. Interprete che non ha mai rifiutato la sfida di ruoli controversi o “scomodo”, Steiger ha scritto pagine molto importanti anche di cinema italiano, lavorando con registi del calibro di Francesco Rosi (Le mani sulla città, Lucky Luciano) e Sergio Leone (Giù la testa). Qui sotto trovate cinque dei suoi film in streaming che volevamo segnalare. Non sono necessariamente i migliori della sua lunghissima carriera, ma testimoniano ugualmente la sua volontà di mettersi costantemente in gioco, anche in parti di mero supporto. Buona lettura.

Cinque film in streaming interpretati da Rod Steiger

  • Fronte del porto
  • Gli indifferenti 
  • La calda notte dell’ispettore Tibbs
  • Mars Attacks!
  • Hurricane - Il grido dell’innocenza 

Fronte del porto (1954)

Il capolavoro di Elia Kazan che regala a Rod Steiger la notorietà e la prima candidatura all’Oscar è un concentrato di verismo della messa in scena e potenza della narrazione davvero inarrivabile. Marlon Brando comanda un cast incredibile che vede anche Lee J. Cobb, Karl Malden, Eva Marie Saint. Fronte del porto scrive una pagina fondamentale di cinema americano del decennio e non soltanto, impone delle coordinate stilistiche che molti grandi autori successivi non potranno ignorare, tutt’altro. Prova maiuscola di Steiger come antagonista di Brando. la storia del cinema è scritta a caratteri giganteschi. Disponibile su Rakuten TV, Google Play, Apple Itunes, Amazon Prime Video.

Gli indifferenti (1964)

Francesco Maselli porta sul grande schermo uno dei capolavori letterari di Alberto Moravia maggiormente complessi e sovversivi. Rod Steiger è protagonista insieme a Claudia Cardinale, Shelley Winters e Tomas Milian di un gioco al massacro che mette alla berlina i pregiudizi e le ipocrisie di una borghesia italiana sfacciata e immobile. Gli indifferenti è un pugno allo stomaco nei confronti del nostro status quo, un film ostico ma necessario, interpretato da Steiger con un’aderenza psicologica al suo personaggio davvero ammirevole. Titolo da riscoprire, ne vale assolutamente la pena. Disponibile su Rai Play

La calda notte dell’ispettore Tibbs (1967)

Per Steiger arriva addirittura l’Oscar come miglior attore protagonista per il ruolo di un capo della polizia razzista, pieno di pregiudizi ma pronto a rivedere alcune delle sue posizioni grazie alla competenza del coprotagonista Sidney Poitier. Diretto da Norman Jewison, La calda notte dell’ispettore Tibbs è un neo-noir rugginoso e magnificamente scritto, che scoperchia il razzismo strisciante della provincia americana come pochi film ebbero il coraggio di fare in quel periodo. Arrivano anche l’Oscar per il miglior film, la sceneggiatura e altri due premi tecnici. Prova corposa e coraggiosa di Steiger, non molti altri attori avrebbero saputo tratteggiare in questo modo una figura tanto controversa…Disponibile su Amazon Prime Video.

Mars Attacks!

Ancora un ruolo ultraconservatore, quello di un generale guerrafondaio che vuole attaccare gli alieni sbarcati sulla Terra con ogni arma possibile. E non  ha tutti i torti il Generale Steiger…Tim Burton realizza il suo giocattolo mirabolante intitolato Mars Attacks! sfruttando un cast stellare: Jack Nicholson, Annette Bening, Glenn Close, Michael J. Fox, Pierce Brosnan, Sarah Jessica Parker e molti altri attori di grido. Il pubblico rimane piuttosto interdetto dall’operazione nostalgia, ma il film rimane un piccolo grande concentrato di inventiva e trovate di sceneggiatura. E i piccoli cervelloni cattivissimi sono entusiasmanti. Un gioiello grezzo nella filmografia di Burton. Disponibile su Rakuten TV, CHILI, Google Play, Apple Itunes, Netflix, TIMVision, NOW.

Hurricane - Il grido dell’innocenza (1999)

Cammino breve ma portentoso, quello del giudice che nonostante la sua severa durezza riconosce al condannato Rubin Carter la giusta innocenza. Ancora Norman  Jewison alla regia di Hurricane - Il grido dell’innocenza, film pugilistico e carcerario che vede protagonista un Denzel Washington davvero da Oscar, che invece ottiene soltanto la candidatura. Storia e messa in scena robustissime, interpretazioni precise anche di John Hannah, Dan Hedaya e Deborah Kara Unger. Qualche retorica di fondo non impedisce al film di eccellere quando Washington esplode in tutta la sua potenza d’attore di rango. Ma anche Steiger lascia un segno indelebile sul lungometraggio. Emozionante. Disponibile su Apple Itunes, TIMVision, Amazon Prime Video, NOW.



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Superman di James Gunn arriva al cinema: idee, colori e aspettative per il reboot del film e dell'universo DC

Era il 31 gennaio del 2023 quando James Gunn e Peter Safran, incaricati di dirigere i nuovi DC Studios, annunciavano ufficialmente che il primo film del nuovo corso cinematografico dei DC Comics sarebbe stato l'Uomo d'Acciaio. Non più quello stoico e tormentato che avevamo apprezzato con il volto di Henry Cavill, ma una versione più giovane e molto lontana dalle atmosfere dark firmate da Zack Snyder.

Da oggi, 9 luglio, potremmo finalmente capire in quale direzione voglia andare questo nuovo Superman distribuito nei nostri cinema da Warner Bros. Pictures, che è un po' più di un reboot (e che non ha mantenuto il titolo iniziale all'annuncio, Superman: Legacy. Il film è il primo grande passo del nuovo universo DC Studios, ribattezzato Gods and Monsters. James Gunn ne è alla guida e, questo dovrebbe farci ben sperare se consideriamo l'ottimo lavoro svolto sui Guardiani della Galassia per la Marvel e la creatività infusa in The Suicide Squad per la DC. L’obiettivo è quello di costruire un universo narrativo coerente che rivitalizzi tutto il gregge di supereroi di casa DC Comics. Poi, se sia troppo tardi per la cosiddetta "fatigue" da parte del pubblico verso personaggi con superpoteri, non lo sappiamo con certezza ma, insieme a Safran, Gunn ha scommesso tutto su questo nuovo inizio. Superman sarà quindi il punto di partenza ufficiale di qualcosa che si estenderà tra cinema, TV e animazione. Come ha già fatto Marvel, appunto, ma con quello che è sempre mancato alla DC, un'identità ben definita.

Superman: le scelte artistiche per il reboot

Per Gunn, questo film è un omaggio a un eroe che rappresenta “la verità, la giustizia e la speranza”. Il suo intento è riportarlo alla sua essenza, rendendolo di nuovo un simbolo di ispirazione per tutte le generazioni. Il regista ha dichiarato di voler raccontare un Superman già in azione, evitando l’ennesima origin story. Il Clark Kent che vedremo sarà un uomo che cerca il suo posto nel mondo, combattuto tra il suo essere mezzo kryptoniano e mezzo umano. Il regista ha tratto ispirazione da celebri storie a fumetti per dar vita a un film che cerca il suo baricentro tra spettacolarità, emozione e tenerezza. Non distante da quanto trovato da Gunn per i Guardiani.

Il regista sostiene di essere qui al suo primo vero film su un supereroe perché, come dice lui stesso, "Super non era un supereroe, i Guardiani erano degli avventurieri, la Suicide Squad un gruppo di villain e quella su Peacemaker era una serie TV su un pazzo". Nel creare un film sul supereroe per antonomasia, Gunn cerca di riflettere su identità, responsabilità e gentilezza in un mondo cinico. E c’è un dettaglio che rende il regista ancora più vicino ai fan: la sua presenza costante sui social. Lì risponde con entusiasmo a domande, chiarisce notizie, smentisce rumor e condivide informazioni e retroscena in tempo reale. I fan sono stati di fatto accompagnati fino a qui dal suo autore, grazie alla costante condivisione delle maggiori scelte per il film.

Superman: il cast del nuovo film

A indossare il mantello è David Corenswet, un volto emergente scelto per poter restituire a Superman quella combinazione di forza, purezza e vulnerabilità che da sempre lo distingue e che, cinematograficamente parlando, più si avvicina all'inossidabile immagine che Christopher Reeve ha dato al personaggio. Al suo fianco, Rachel Brosnahan interpreta Lois Lane, brillante e temeraria giornalista del Daily Planet, e Nicholas Hoult nel ruolo di un Lex Luthor moderno e minaccioso. Il cast si arricchisce con Nathan Fillion (Guy Gardner), Isabela Merced (Hawkgirl), Edi Gathegi (Mister Terrific), Anthony Carrigan (Metamorpho) e altri volti del mondo DC. Con il primo trailer abbiamo anche avuto modo di scoprire che anche Krypto avrà il suo spazio, il supercane che conoscono bene i lettori dei fumetti e gli spettatori della serie animata che porta il suo nome. Krypto è il fedele cane di Superman, arrivato dalla stessa Krypton e dotato di poteri simili a quelli del suo padrone. Se c'era dubbi sul tono leggero di questa nuova versione, la presenza di Krypto li ha spazzati via velocemente. Nato nei fumetti negli anni '50, la creatura in CGI punterà a rubare il cuore del pubblico (e a tempestare di meme i social).

Superman: le aspettative di Warner Bros e DC Comics

Per Warner Bros. e DC Studios, Superman è la scommessa su cui si gioca il futuro dell’intero franchise DC. Dopo anni di alti e bassi, l’obiettivo è chiaro ed è tentare di costruire una nuova mitologia coesa, emozionante e seguita dal pubblico con la stessa passione dedicata ai supereroi Marvel. Le aspettative sul box office sono alte: si parla di oltre 125 milioni di dollari nel weekend di apertura. Il film, pare, non inizierà con il logo Warner Bros., ma solo con quello di DC Studios, proprio per sottolineare la nascita di una nuova era narrativa autonoma, con una visione unitaria. Se il pubblico risponderà con entusiasmo, Superman diventerà il trampolino per lanciare altri progetti già in sviluppo, come Supergirl: Woman of Tomorrow.

Superman: reshoot, screen test e strategie

Come spesso accade nei progetti di grande portata, anche Superman ha vissuto qualche aggiustamento in corsa, tra piccoli reshoot programmati e continui check a livello creativo. James Gunn è noto per la sua meticolosità che arriva direttamente dalla sua passione per i fumetti. Secondo quanto riportato da diversi magazine, le prove con David Corenswet e Rachel Brosnahan sono state determinanti. I due interpreti hanno convinto per la loro naturalezza e l’energia autentica che si generava spontaneamente. Sul set, il metodo di lavoro è stato "artigianale". Gunn scrive, dirige e aggiusta in tempo reale, in dialogo continuo con il suo team e i suoi attori. Soprattutto in qualità di boss dei DC Studios, ha organizzato gli screen test abituali per capire la risposta dei selezionati spettatori che hanno visto la prima versione montata del film. Alcune sequenze sono state riviste, il montaggio ritoccato per motivi di ritmo e tono, ma Gunn ha smentito fermamente qualsiasi voce di crisi sul risultato finale. "Si tratta soltanto di un progetto che è vivo", ha detto, "che si adatta e si perfeziona con l’obiettivo di offrire un’esperienza cinematografica all’altezza del mito di Superman".
Qui sotto il trailer di Superman, da oggi, 9 luglio, al cinema con Warner Bros. Pictures.



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Hot Wheels, il regista di Wicked John M. Chu dirigerà il live-action targato Warner Bros.!

Ruggiscano i motori! Dopo il monumentale successo di Barbie, Mattel porterà sul grande schermo un'altra delle sue iconiche linee di giocattoli, come annunciato da Warner Bros. Pictures. Un film live-action di Hot Wheels è ufficialmente in produzione e Jon M. Chu, acclamato regista di Wicked, si occuperà della regia.

A produrre, la Bad Robot Productions di J.J. Abrams e la Electric Somewhere di Chu, mentre Juel Taylor e Tony Rettenmaier firmeranno la sceneggiatura. Il duo ha lavorato a Creed II del 2018 e a Hanno clonato Tyrone, del 2023, di cui Taylor era anche regista. Nel comunicato stampa che annuncia il film, Chu afferma che Hot Wheels, che porterà sul grande schermo gli sfreccianti modellini di automobili, "non è mai stata solo una questione di velocità: è una questione di immaginazione, connessione e brivido del gioco".

Portare quello spirito sul grande schermo è un'opportunità incredibile. Sono entusiasta di collaborare con Mattel Studios, Warner Bros. Pictures e Bad Robot per creare un'avventura che renda omaggio alla tradizione di Hot Wheels, portandola in un mondo completamente nuovo. Al momento, tutto tace per quanto riguarda la trama del film e anche la data di uscita.

Robbie Brenner, presidente e responsabile dei contenuti di Mattel Studios, ha confermato che Jon M.Chu è il narratore ideale per dare vita a Hot Wheels. "I suoi film sono spettacoli visivi, vere delizie per gli occhi - ha affermato - ma ciò che li distingue è il modo in cui intreccia narrazioni indimenticabili all'interno di quelle splendide inquadrature. [...] Questo team è in una posizione unica per catturare il cuore, l'adrenalina e lo spirito di Hot Wheels, un marchio leader nella cultura automobilistica".

Jon M. Chu: da Britney Spears a Wicked, l'agenda fittissima del regista

Hot Wheels non è l'unico film cui Abrams e John M. Chu stanno lavorando insieme. Il regista di Cloverfield produce con la sua Bad Robot (insieme a Gregg Taylor e Dr. Seuss Enterprises) anche l'adattamento cinematografico del libro Oh, the Places You'll Go! del Dr. Seuss. Sarà il primo film d'animazione di Chu. Quest'ultimo sta lavorando anche all'adattamento del libro di memorie di Britney Spears, The Woman in Me, e si sta preparando per l'uscita di Wicked: Parte 2, seconda parte del musical con Cynthia Erivo e Ariana Grande, previsto in sala il 21 novembre 2025.

Nel frattempo, Mattel Studios ha in lavorazione altri due adattamenti live-action: Masters of the Universe e Matchbox, entrambi in arrivo nel 2026.



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lunedì 7 luglio 2025

I migliori film in streaming che vedono protagonista Superman

L’arrivo nelle sale mondiali del nuovo Superman diretto da James Gunn ed interpretato da David Corenswet, Rachel Brosnahan e Nicholas Hoult ci offre la possibilità di tornare indietro nel tempo e regalarvi i migliori film in streaming che vedono protagonista il supereroe della DC Comics. Buona lettura.


Cinque film in streaming che vedono protagonista Superman

  • Superman
  • Superman II
  • Superman Returns
  • L’Uomo d’Acciaio
  • Batman v Superman: Dawn of Justice

Superman (1978)

Il primo, grandioso Superman diretto da Richard Donner è lo spettacolo che in pratica apre la stagione dei grandi cinecomic contemporanei. Christopher Reeve diventa immediatamente un’icona e rappresenta il meglio sia del supereroe che del suo alter-ego Clark Kent. A suo fianco Margot Kidder è una Lois Lane frizzante e piena di ritmo, il cameo di Marlon Brando è potente e soprattutto Gene Hackman nel ruolo di Lex Luthor vale da solo il prezzo del biglietto. Film spartiacque che mette d’accordo praticamente tutti. Ancora oggi dotato di un'epica che si addice a Superman meglio degli altri film. Magnifiche le musiche di John Williams, e non poteva essere altrimenti. Disponibile su Rakuten TV, CHILI, Google Play, Apple Itunes, TIMVision, NOW.

Superman II (1980)

Il passaggio di consegne a Richard Lester dietro la macchina da presa regala al franchise quel tocco di commedia in più che davvero male non fa. Superman II si rivela uno spettacolo ancora più grandioso, con la battaglia per le strade di New York con il Generale Zod e i suoi scagnozzi davvero superba. L’inserimento di Terence Stamp come cattivo di turno è davvero azzeccato, l’attore regala un fascino ambiguo e vamp a Zod. Il risultato non è lo stesso al botteghino, ma la qualità del film è forse addirittura superiore, almeno come trovate sorprendenti di sceneggiatura e effetti speciali. Insieme col primo film, un dittico indimenticabile. Disponibile su  Rakuten TV, CHILI, Google Play, TIMVision, NOW.

Superman Returns (2006)

Il nuovo Uomo d’acciaio rivisitato da Bryan Singer lascia molti critici piuttosto interdetti, ma possiede comunque momenti di grande cinema, come ad esempio la sequenza dello shuttle all’inizio del film. Certo, Brandon Routh e Kate Bosworth come Superman e Lois Lane non reggono il paragone con gli attori passati (e futuri…), ma almeno Kevin Spacey nel ruolo di Luthor riesce sempre a regalare momenti di sano istrionismo. Superman Returns è tutto sommato uno spettacolo apprezzabile, tenta strade nuove per rappresentare il supereroe, non sempre centra l’obiettivo ma garantisce spunti di interesse. Il risultato al botteghino è accettabile, soprattutto negli Stati Uniti. Disponibile su  Rakuten TV, CHILI, Google Play, Apple Itunes, TIMVision, Amazon Prime Video, NOW.

L’Uomo d’Acciaio (2013)

Zack Snyder porta nel suo nuovo L’Uomo d'Acciaio il suo stile di messa in scena sincopato e adrenalinico. Il film funziona meglio quando rallenta, crea atmosfere e situazioni per raccontare la solitudine di Clark, reietto a causa dei suoi poteri. Quando partono azione ed effetti speciali la qualità si fa ordinaria, ma nei momenti in cui ad esempio recitano Russell Crowe e Kevin Costner, il film ha spessore, eccome se ne ha. Henry Cavill è un Superman più che efficace, Amy Adams nel ruolo di Lois funziona, Michael Shannon come Zod un portento. Film squilibrato ma a tratti poderoso. Altro successo al botteghino, ma non quanto si prevedeva. peccato, un sequel di questo film avremmo voluto vederlo, intendiamo come standalone. Disponibile su Rakuten TV, CHILI, Google Play, Apple Itunes, Netflix, TIMVision, Amazon Prime Video, NOW.

Batman v Superman: Dawn of Justice (2016)

E infine il tanto atteso incontro/scontro con i due magnifici supereroi della DC Comics. Ancora Zack Snyder dirige Batman v Superman: Dawn of Justice e ne realizza uno spettacolo pieno di ombre, zone oscure, momenti di cinema angoscioso. Ben Affleck nel ruolo di Batman apporta la sua gravitas, Jeremy Irons come Alfred è la cosa migliore del film. Gal Gadot, Jesse Eisenberg partecipano con dedizione a questo cinecomic esploso forse più che esplosivo. La sceneggiatura ha enormi buchi ma la messa in scena è accurata. Come al solito il finale diventa eccessivamente spasmodico, ma ormai la direzione del cinema mainstream contemporaneo è quella, e sembra irreversibile…Disponibile su Rakuten TV, CHILI, Google Play, Infinity +, Apple Itunes, Netflix, TIMVision, Amazon Prime Video, NOW.



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I Fantastici 4: Gli Inizi, i fumetti confermano il ruolo misterioso di Paul Walter Hauser?

L’estate introdurrà la Fase 6 del Marvel Cinematic Universe e lo farà con I Fantastici 4: Gli inizi, capitolo particolarmente atteso che oltre ad introdurre la Prima Famiglia Marvel coinvolgerà numerosi personaggi, incluso uno misterioso affidato a Paul Walter Hauser. Ad oggi, infatti, i Marvel Studios non hanno specificato chi interpreterà nel film, ma un indizio avrebbe confermato il suo ruolo attraverso i fumetti.

I Fantastici 4: Gli Inizi, svelato il ruolo di Paul Walter Hauser? L’indizio nei fumetti

Uno dei più grandi misteri de I Fantastici 4: Gli Inizi riguarda proprio Paul Walter Hauser: chi interpreterà in questo film? In quale fazione si schiererà? Il suo casting, del resto, è stato confermato a maggio 2024, ma da allora nessun aggiornamento sul personaggio che interpreterà nel MCU. Diverse le teorie circolate fino ad oggi, ma di recente un indizio concreto è stato scovato proprio nei fumetti, nello specifico nel primo fumetto dei Fantastici 4: Gli Inizi. Via social, un fan ha individuato un collegamento canonico al film mostrando un’immagine del fumetto in questione dove appare per la prima vota l’Uomo Talpa.

Scritto da da Matt Fraction e illustrato da Mark Buckingham, il fumetto I Fantastici 4: Gli Inizi #1 è sul mercato e il suo lancio arriva puntuale, considerato che il film tra non molto sarà disponibile anche in sala. Qualora dovesse confermarsi realtà, questa sarà la prima volta che l’MCU coinvolge l’Uomo Talpa sullo schermo. Non è chiaro quale sarà il suo contributo alla trama, per cui non sappiamo se questo ruolo sarà significativo o meno. Quel che è certo è che Galactus avrà il ruolo principale da antagonista e per scoprire di più dovremo pazientare qualche altra settimana.



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domenica 6 luglio 2025

Rush Hour: spunta un avviso che giudica il film in parte offensivo e invita a guardarlo come se fossimo negli anni '90

La cancel culture colpisce ancora, anche se niente è stato cancellato o vietato. È accaduto infatti che chi di recente ha visto Rush Hour su una piattaforma streaming si sia trovato di fronte, prima dei titoli di testa del film, un avviso. A diffondere la notizia è stato l'account X di Physical Media Forever, che ha fotografato l'avviso scatenando un profluvio di commenti, molti dei quali esprimevano perplessità.

Attenzione: Rush Hour è un film offensivo

Rush Hour, che ancora oggi resta una delle commedie d'azione più spassose di sempre, grazie all'esilarante e scatena coppia formata da Jackie Chan e Chris Tucker, è stata etichettata come offensiva. Eppure, quando è uscita, nessuno si è sentito attaccato o chiamato in causa, e infatti nel weekend di apertura il film ha guadagnato 33 milioni dollari, che era esattamente l'ammontare del budget.

L'avviso che precede Rush Hour, non a caso, invita a guardare il film con gli occhi dello spettatore degli anni '90":

Tutti amiamo le nostre buddy comedy degli anni '90, ma questo film è stato concepito in un altro periodo di tempo. Alcune descrizioni, il linguaggio e l'umorismo possono sembrare datati e in alcuni casi offensivi.

Rush hour, in effetti, si distingueva per il gran numero di battute razziste, insulti e stereotipi, ma erano in linea con il tono scherzoso del film, e stupisce constatare quanto, a detta di chi decide cosa sia lecito e cosa no, il pubblico e le nuove generazioni siano diventati suscettibili.

Nei commenti al post di Physical Media Forever si legge che l’avviso non condanna il film, e in effetti il messaggio potrebbe essere considerato come un'indicazione sul tono del film. Qualcuno aggiunge che Jackie Chan, se qualcuno lo informasse dell’accaduto, non si offenderebbe. L’attore, infatti, non ama particolarmente la saga di Rush Hour. Detto ciò lasciateci dire che il primo Rush Hour è davvero spassoso, ma ormai tutto è tabù e questo atteggiamento protettivo e rigido, finisce per guastare la freschezza e l'audacia dei film felicemente irriverenti. Probabilmente in futuro gli avvisi a inizio film si andranno moltiplicando, a testimonianza di una mancanza di fiducia e di rispetto, in misura sempre crescente, per l'intelligenza e la capacità di comprensione del pubblico.



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Superman: per James Gunn il film parla di un immigrato in cerca di un posto migliore e più in generale dell'America

James Gunn parla con grande onestà del tema principale del suo Superman, che vedremo nelle nostre sale a partire dal 9 luglio. In un'intervista rilasciata all'edizione londinese di The Times, il CEO dei DC Studios ha voluto spiegare il messaggio del suo cinecomic ovvero il suo significato più profondo e il suo legame con la contemporaneità, ammettendo che il film ha una forte connotazione politica, il che ci sembra normale, viste le cose terribili che stanno accadendo nel mondo. Negli Stati Uniti Superman esce l'11 luglio e accanto al protagonista David Corenswet troviamo Rachel Brosnahan nei panni di Lois Lane e Nicholas Hoult nel ruolo di Lex Luthor. Ci sono poi María Gabriela de Faría, Nathan Fillion, Skyler Gisondo e Isabela Merced.

Superman è un immigrato e il film rappresenta la storia d'America

Parlando dunque del suo Superman al celeberrimo quotidiano britannico, James Gunn ha spiegato che il film rappresenta l'America ed è la storia di un uomo che cerca una vita migliore lontano dalla sua casa:

Superman è la storia dell'America, la storia di un immigrato che viene da un altro posto, anche se per me è soprattutto un racconto che vuole dirci quanto sia importante la gentilezza, che però è qualcosa che abbiamo perduto.

James Gunn ha fatto notare al giornalista che lo intervistava che i temi che Superman affronta potranno essere interpretati in maniera diversa a seconda del gruppo politico di appartenenza, considerando il fatto che la maggior parte del suo paese è contro l'immigrazione. Il regista, ovviamente, si identifica con il messaggio del film e non gli importa niente se qualcuno si offenderà.

Il film è diverso da come potete immaginare, ma parla della gentilezza umana, e certamente ci sarà qualche cogl… ne che non è affatto gentile e che si sentirà offeso proprio perché si parla di gentilezza. Che si fotta (…) Ebbene sì, il film ha un significato politico, ma c’è di mezzo anche la moralità. Non si deve uccidere per nessuna ragione al mondo - ed è così che la pensa Superman - o dipende dalle circostanze, come invece crede Lois? Il film parla della relazione fra loro due e del modo in cui una diversa opinione sulle più importanti questioni morali possa allontanare due persone.

Inutile dire che le parole di James Gunn hanno portato la nostra curiosità alle stelle. Per fortuna manca pochissimo al 9 luglio.



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I migliori film in streaming di Nicholas Hoult, nuovo Lex Luthor in Superman

Dopo Gene Hackman, Kevin Spacey e Jesse Eisenberg, il ruolo di Lex Luthor nell’imminente Superman targato James Gunn è andato a Nicholas Hoult. Il trentacinquenne attore di origini britanniche rinnova dunque la gloriosa tradizione di interpreti che hanno dato vita a questo iconico villain dell'universo della DC Comics. Ripercorriamo dunque la prestigiosa carriera di Hoult attraverso i consueti cinque film in streaming, dagli inizi come enfant prodige alla conferma di produzioni fondamentali per il cinema mainstream contemporaneo. Buona lettura.

Cinque film in streaming interpretati da Nicholas Hoult, nuovo Lex Luthor in Superman

  • About a Boy - Un ragazzo
  • X-Men - L’inizio
  • Mad Max: Fury Road
  • La favorita
  • The Order 

About a Boy - Un ragazzo (2002)

Il primo ruolo importante per un Hoult ancora bambino arriva grazie al bellissimo adattamento di Chris e Paul Weitz del romanzo di Nick Hornby. E infatti About a Boy - Un ragazzo, ottiene la nomination all’Oscar per la miglior sceneggiatura non originale, e probabilmente ne avrebbe meritate alcune altre. Hugh Grant in gran forma, Toni Collette e Rachel Weisz compongono il resto di un cast affiatatissimo e capace di arrivare al cuore del pubblico. Commedia non romantica, ma dotata della stessa grazia. Da rivedere ogni volta con enorme piacere. Disponibile su Google Play, Apple Itunes, Amazon Prime Video.

X-Men - L’inizio (2011)

Il primo blockbuster a cui Hoult Partecipa è un reboot della saga dei mutanti della Marvel diretto da Matthew Vaughn, che ne fa uno spettacolo degnissimo, davvero uno dei migliori episodi dell’intero franchise. James McAvoy, Michael Fassbender, Jennifer Lawrence diventano subito rivisitazione perfette dei supereroi, e Kevin Bacon come antagonista è istrionico e mellifluo al punto giusto. X-Men - L’inizio diverte un mondo, rivisita la storia internazionale con intelligenza, si chiude con alcune trovate visive e di trama decisamente azzeccate. Noi lo approviamo in pieno. E Hoult nel ruolo di Bestia convince in pieno. Disponibile su Rakuten TV, Google Play, Apple Itunes, TIMVision, Disney +.

Mad Max: Fury Road (2015)

Il film folle e strabordante che ha segnato un decennio di cinema, se non addirittura il nuovo millennio. Quel pazzo di George Miller realizza Mad Max: Fury Road adoperando solo migliaia di storyboard, senza neppure una sceneggiatura scritta. Tom Hardy e una Charlize Theron da Oscar vi partecipano mettendo davvero tutto, carne sangue o ossa. Il risultato è un film che non potrà mai essere replicato, troppo libero e iconoclasta. Ma visivamente perfetto, incredibile, capace di ridefinire un genere come la fantascienza distopica. Arrivano dieci nomination all’Oscar tra cui quelle per il film, la regia e la sceneggiatura. Sei i premi tecnici, tutti indiscutibili. Capolavoro di visione ed esecuzione. Disponibile su Rakuten TV, CHILI, Google Play, Apple Itunes, Netflix, TIMVision, Amazon Prime Video, NOW.

La favorita (2018)

La partecipazione a rincalzo del film in costume tutto al femminile diretto da Yorgos Lanthimos consente a Hoult di dimostrare le sue doti di attore leggero e corrosivo, e lui ci riesce in pieno. Certo, La favorita viene ricordata per una Olivia Colman da Oscar, per una Emma Stone incredibile, per una Rachel Weisz brutale ed efficacissima. Messa in scena quasi kubrickiana  - con le dovute proporzioni, sia chiaro - interpretazioni perfette, momenti di grande cinema da commedia dell’assurdo. Come film mainstream dell’autore greco, davvero nulla da eccepire. Per noi anche  meglio di Poor Things. Molto meglio…Disponibile su Rakuten TV, Google Play, Apple Itunes, TIMVision, Disney +.

The Order (2024)

Per chiudere abbiamo voluto scegliere questo thriller di Justin Kurzel passato quasi inosservato presso il grande pubblico perché si tratta di un prodotto di genere potente e molto ben condotto, soprattutto a livello narrativo. Jude Law in versione “maledetta” è bravissimo, Jurnee Smollett a supporto robusta, Hoult nel ruolo del criminale neonazista a tratti davvero terrificante. Ispirato da una storia vera, The Order possiede poi un finale quasi anticlimatico molto interessante, una chiusura metaforica di enorme tensione e pochissima azione. Lungometraggio densissimo, elaborato con cura, che dovrebbe davvero essere visto e apprezzato. Disponibile su Amazon Prime Video.



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Spider-Man: Brand-New Day, quando e dove cominciano le riprese del film con Tom Holland

Tra un anno esatto, nel luglio 2026, vedremo al cinema Spider-Man: Brand-New Day, in altre parole quell'attesissimo Spider-Man 4 con Tom Holland, diretto da Destin Daniel Cretton, che prende le redini della saga dal dimissionario Jon Watts, uscito con la nota alta del monumentale successo di Spider-Man: No Way Home (2021). Ma quando inizieranno le riprese di Brand-New Day... e in quale giorno? Il film si gira in Inghilterra, per usufruire dei consueti sgravi fiscali, per cui The Herald è riuscito a sapere qualcosa di Blue Oasis: sì, è il nome in codice del film per i set. Un nome che Sony e Marvel dovranno presto cambiare, se ci tengono sul serio alla segretezza... Leggi anche Spider-Man: No Way Home, una fanart cambiò la rivelazione di Tobey Maguire e Andrew Garfield

Spider-Man: Brand-New Day, si parte a Glasgow a inizio agosto

1° agosto in esterni a Glasgow: questo sarà il primo giorno di riprese di Spider-Man: Brand-New Day, che vedrà di nuovo Tom Holland nei panni di Peter Parker, insieme a Sadie Sink e Jon Bernthal, sempre per la sceneggiatura di Chris McKenna, che ha seguito il nuovo Spidey in Spider-Man: Homecoming, Spider-Man: Far From Home e appunto Spider-Man: No Way Home. Secondo il quotidiano The Herald, una mezza dozzina di strade del centro di Glasgow rimarranno chiuse per un paio di settimane, e una comunicazione ai residenti avvisa che alcune scene coinvolgeranno dei veicoli (per inseguimenti o incidenti? Chissà). Il set non lascerà comunque l'Inghilterra, perché gli interni invece saranno girati negli storici Pinewood Studios (fondati nel 1935, contea di Buckinghamshire, Iver Heath), casa di Hollywood nel vecchio continente da decenni, anche per i comodi sgravi fiscali. Dall'insediamento di Trump si era parlato di un "make Hollywood great again", ma di fronte a queste notizie non si ha l'idea che stia funzionando, almeno per ora. Si prevede che le riprese durino fino alla fine dell'anno, per passare poi alla come sempre delicata fase di post-produzione digitale, a ridosso dell'uscita in sala alla fine del luglio 2026. Il nome in codice della produzione, per i transennamenti e le comunicazioni, sarebbe "Blue Oasis": ci domandiamo ormai quanto sia efficace nel mantenere segreto il ritorno di Peter Parker e proteggere Tom e Zendaya dagli inevitabili avvistamenti dei paparazzi.



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Superman, Rachel Brosnahan spiega perché questo film è diverso dagli altri di James Gunn

Rachel Brosnahan è convinta che, a differenza di tutti i titoli precedenti, questo film su Superman è diverso da tutti gli eroi trattati finora da James Gunn.

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Come ammazzare il capo, Jennifer Aniston non direbbe di no ad un sequel: "Abbiamo bisogno di commedie"

Jennifer Aniston non direbbe di no alla sua Julia Harris, personaggio interpretato in Come ammazzare il capo... e vivere felici. Sono trascorsi più di dieci anni da quando la commedia diretta da Seth Gordon è arrivata al cinema e l’attrice di Friends ha ammesso che non le dispiacerebbe riprendere quel personaggio per un ulteriore capitolo di Come ammazzare il capo.

Come ammazzare il capo… e vivere felici, Jennifer Aniston vorrebbe un altro film: “Ci divertiremmo molto”

Nonostante ad oggi sia fortemente amata in tutto il mondo per avere interpretato Rachel Green in Friends, Jennifer Aniston ha confessato che le piacerebbe interpretare di nuovo un personaggio del suo repertorio. E no, non è quello di Friends, piuttosto di Come ammazzare il capo… e vivere felici. Ai microfoni di People, la star di The Morning Show ha ammesso che le piacerebbe un terzo film. “Jason Bateman e io ne stavamo parlando, e anche Charlie Day ne ha parlato molto. Quindi pensiamo che sarebbe una cosa molto divertente da fare”, ha raccontato la Aniston. “I personaggi sono esilaranti e abbiamo bisogno di comicità. Personalmente, penso che la comicità sia una necessità. Credo che ci divertiremmo molto, vedendo dove sono finiti quei pazzi oggi”, ha aggiunto.

Il primo film ha potuto contare sul supporto di un cast stellare con Jason Bateman, Charlie Day, Jason Sudeikis, Kevin Spacey, Colin Farrell, Jamie Foxx, Donald Sutherland e Jonathan Francis Daley. Non soddisfatti, hanno poi proposto un sequel nel 2014 con un gruppo di amici che cospirano ancora una volta per eliminare i propri boss. Jennifer Aniston ha interpretato la dottoressa Julia Harris, una delle protagoniste. Avendo un debole per la comicità, ha quindi confessato che le piacerebbe rilanciare un altro progetto simile.



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