sabato 31 maggio 2025

Il Tempo scorre tra Cinema e Serie TV grazie a Hamilton, sempre al polso dei protagonisti dello schermo

Per consolidare la sua presenza nel mondo del cinema italiano, nel 2013 Hamilton inaugura una collaborazione con i Nastri d'Argento, il più antico premio cinematografico del nostro paese istituito nel 1946 e assegnati dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani (SNGCI). Insieme hanno dato vita al premio Hamilton Behind the Camera - Nastri d'Argento, volto a riconoscere e valorizzare i talenti emergenti e le figure chiave che operano dietro le quinte del cinema. Negli anni questo riconoscimento ha celebrato registi, sceneggiatori e artisti che hanno dato un imprescindibile contributo alle opere cinematografiche italiane, tra cui Alessandro Gassmann, Stefano Sollima, Luca Zingaretti, Gabriele Mainetti, Colapesce e Dimartino, Edoardo Leo e Brando De Sica.

La dedizione del marchio orologiero nel sostenere l'eccellenza artistica e tecnica nel panorama cinematografico, si estende alla serialità televisiva che, in alcuni casi, ha saputo eguagliare l'esperienza del grande schermo con immagini suggestive e profondità narrativa, che nulla hanno da invidiare ai prodotti del cinema. Hamilton ha rinnovato il suo legame con i Nastri d'Argento anche per il premio parallelo destinato alle migliori opere seriali. M - Il figlio del secolo è la Serie dell’Anno 2025 secondo i giornalisti del SNGCI che consegneranno il premio questa sera, sabato 31 maggio, a Napoli. Si tratta della quinta edizione dei Nastri d’Argento Grandi Serie di cui già si conoscono i riconoscimenti per i più "iconici" protagonisti dell’anno che hanno conquistato il grande pubblico: Luca Marinelli per M – Il figlio del secolo, Kim Rossi Stuart per Il Gattopardo, Alba Rohrwacher per L’amica geniale – Storia della bambina perduta, Monica Guerritore per Inganno e Vittoria Schisano per La vita che volevi. A questi cinque Nastri d’Argento si aggiungeranno Premi Speciali e riconoscimenti per il talento più giovane, ma soprattutto i Nastri ai titoli vincitori nelle diverse categorie e le attrici e gli attori più votati.

Dal cinema alle serie TV: Hamilton al polso dei protagonisti

Fondata nel 1892 a Lancaster, in Pennsylvania, Hamilton è da oltre un secolo sinonimo di orologeria di precisione. Il brand statunitense svizzero dalle radici fortemente american ha rivoluzionato il settore grazie a innovazioni come il primo orologio elettrico al mondo (1957) e il primo modello digitale a LED (1970). Sin dalle prime forniture alle ferrovie americane, passando per i militari e gli aviatori, fino ai grandi nomi dello spettacolo, il marchio ha saputo imporsi non solo per l’affidabilità tecnica, ma anche per il design distintivo. Il rapporto tra Hamilton e il cinema inizia ufficialmente nel 1932, con Shanghai Express, per poi proseguire nei decenni vestendo i polsi di Elvis Presley in Blue Hawaii, di Will Smith in Men in Black o di Matthew McConaughey in Interstellar, solo per citarne alcuni.



Negli ultimi anni, Hamilton ha trovato un felice matrimonio anche con il mondo delle serie TV. In tempi recenti, abbiamo visto l'attore Joe Keery con un Hamilton CLD, nei panni del suo personaggio Steve Harrington della serie Stranger Things di Netflix, mentre su Prime Video l'analista della CIA Jack Ryan, interpretato da John Krasinski, indossa un Khaki Field Auto Chrono nero, affiancato dal suo alleato James Greer, con il volto di Wendell Pierce, con un Khaki X-Wind Auto Chrono. In Homecoming del 2018 è possibile notare Julia Roberts con l’elegante Ardmore Quartz. Andando più indietro nel tempo, è la serie Mad Men ad offrire l'occasione agli attori Vincent Kartheiser e Aaron Staton di indossare, rispettivamente, i modelli Sputnik e Electric che perfettamente trovano il loro ambiente naturale negli anni 60 in cui si svolge la narrazione. Il celebre Dr. House di Hugh Laurie, invece, preferisce tenere il tempo con un Khaki Field King Auto.

Death Stranding 2: un orologio Hamilton per il personaggio di Luca Marinelli

I mondo dell'entertainment non si ferma solo ai prodotti cinematografici e televisivi. E questo Hamilton lo sa bene. A fine giugno uscirà per Playstation 5 l'attesissimo sequel del videogame Death Stranding, firmato dal maestro Hideo Kojima, che ha scelto di affidare il ruolo del personaggio di Neil a Luca Marinelli. Nel trailer si vede l'attore italiano, la cui immagine è stata digitalizzata per il gioco, con al polso un American Classic Boulton nella versione Death Stranding 2 Limited Edition. Hamilton non è solo un accessorio di scena, ma un elemento narrativo capace di arricchire la storia visiva di un film. È il marchio che ha saputo attraversare decenni di cinema, restando sempre fedele al suo spirito: unire innovazione, stile e precisione.



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Captain America: Brave New World, la scena post-credit si collega ai New Avengers di Thunderbolts*

L’MCU è interconnesso, per cui non dovremmo stupirci di individuare collegamenti tra più film Marvel. Ad esempio, la scena post-credit di Captain America: Brave New World si collega direttamente con quella alla fine dei titoli di coda di Thunderbolts*, anticipando il motivo per cui Sam Wilson, il nuovo Captain America, non accetta i Nuovi Vendicatori creati per ironia del destino da Valentina Allegra de Fontaine.

Captain America: Brave New World, la scena post-credit avrebbe già spiegato perché Sam Wilson non accetterà i Nuovi Avengers in Thunderbolts*

Thunderbolts* si riallaccia agli eventi di Captain America: Brave New World ed infatti ne segue la trama, ambientando la sua storia parzialmente a New York. Pur avendo fatto a meno di Captain America, Thunderbolts* non ha potuto ignorare quanto accaduto nel precedente film ed è reciproco. La scena post-credits di Thundebolts* è ambientata 14 mesi dopo la battaglia contro Sentry in quel di New York e spiega che i Nuovi Avengers sono ancora sulla piazza, seppur in contrasto con i veri Avengers assemblati da Sam Wilson. Chi farà parte di questo team ufficiale non è dato sapere, ma un indizio sul perché Sam non abbia accettato i Nuovi Avengers è stato lanciato proprio nella scena post-credit di Captain America: Brave New World.

Nella scena post-credit in questione appare Samuel Sterns, ovvero il Leader, che dice a Sam di aver letto le probabilità e di aver visto chiaro come il sole come altri mondi siano pronti per un conflitto. Seppur vago, il Leader ha già messo in guardia Captain America in merito agli “altri”. Il Leader sembrerebbe più riferirsi alle varie linee temporali del Multiverso che potrebbero compromettersi a causa di Dottor Destino e della Sacra Linea Temporale protetta attualmente da Loki. Ma fin qui nulla di nuovo, almeno per il pubblico, già consapevole del Multiverso. Tra le parole del Leader però potrebbe celarsi una spiegazione alla reazione di Sam Wilson alla formazione dei Nuovi Avengers, quando gli dice: “Vedremo cosa succederà quando dovrai proteggere questo posto... dagli altri”. Ma chi sarebbero, questi altri? Potrebbe riferirsi sicuramente ad altri mondi, ad altre varianti degli Avengers, oppure riferirsi proprio ai Nuovi Avengers guidati da Yelena, Bucky e via dicendo. Nella scena post-credits di Thunderbolts*, è proprio Bucky Barnes ad informare i suoi compagni di squadra della decisione di Sam Wilson di fargli causa per violazione di copyright. Le parole del Leader potrebbero quindi anticipare più uno scontro tra i Vendicatori sulla Terra anziché uno scontro multiversale? Un po’ come accaduto in Captain America: Civil War, i Vendicatori potrebbero quindi ritrovarsi a prendere decisioni difficili divisi in due fazioni. Potrebbero quindi non essere d’accordo sul modo di gestire Dottor Destino.



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Mission: Impossible - The Final Reckoning, la scena post-credit scartata avrebbe favorito altri film

Una delle domande più curiose in merito a Mission: Impossible – The Final Reckoning riguarda la scena post-credit: c’è o non c’è? La risposta potrebbe deludere i più, perché quello che è stato dipinto finora come l’ultimo capitolo del franchise ha preferito fare a meno di una scena alla fine dei titoli di coda. Eppure, in principio, quella scena era stata realizzata e poi cestinata. Perché?

Mission: Impossible: The Final Reckoning aveva una scena post-credit, ma Tom Cruise l’ha rimossa

Non tutti i film hanno bisogno di una scena post-credit, eppure il più delle volte, anche soltanto per cavalcare una tendenza momentanea, in molti preferiscono aggiungerla anche soltanto per offrire un pizzico di leggerezza al pubblico. In genere le scene post-credit servono ad anticipare ciò che accadrà in futuro. Nel caso di Mission: Impossible, Tom Cruise ha spiegato che questo in realtà sarà l’ultimo per il suo Ethan Hunt; di conseguenza non avrebbe avuto bisogno di una scena alla fine dei titoli di coda per lanciare indizi sul futuro. Eppure, in principio, il film in questione aveva una scena che è stata poi cestinata proprio da Tom Cruise.

A raccontare di più è stato il regista Christopher McQuarrie. Ai microfoni di USA Today, ha spiegato che in principio era prevista una scena post-credit ma, quando ha mostrato il montaggio finale del film a Tom Cruise, quest’ultimo non ha voluto aggiungere nient’altro ritenendo quel finale perfetto così com’era. “Sono andato da Tom e gli ho detto: ‘Guarda, normalmente vorrei che tu vedessi tutto il film prima di mostrarti questo, ma tra un paio di giorni gireremo questa scena finale, quindi dai un’occhiata prima a questo’. E mi ha risposto: ‘Sai cosa? Puoi annullare gli impegni di sabato, perché è questa la fine del film. Finirà così’”. Naturalmente il regista non ha rivelato quale sarebbe stata la scena post-credit in questione, non essendo mai stata girata, ma al tempo stesso ha suggerito che avrebbe potuto lanciare uno spunto per un altro film di Mission: Impossible. In ogni caso, infatti, potrebbe essere utilizzata in un altro film del franchise.



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venerdì 30 maggio 2025

I Peccatori 2: il sequel è già in lavorazione? Chi se ne occupa?

Il regista e sceneggiatore Ryan Coogler l'aveva escluso, ma a quanto pare Hollywood non è d'accordo: il suo I Peccatori con Michael B. Jordan potrebbe avere un seguito, in virtù del successo registrato, almeno negli USA, dove il thriller horror si è dimostrato assai popolare. Jordan si era dichiarato aperto a un prequel sui gemelli che interpreta nel lungometraggio, però l'ultimo aggiornamento del sito Production Weekly, che monitora le produzioni americane, indica un "Sinners 2" già avviato. È da prendere alla lettera?

I Peccatori, arriva il secondo capitolo, ma sarà a firma Ryan Coogler?

Perché la Warner Bros. avrebbe avviato un sequel dei Peccatori? È presto detto: come avvenne peraltro per il suo Black Panther, il regista Ryan Coogler sa parlare in modo chiaro a una parte dell'America che si sente sottorappresentata a Hollywood, così il pubblico black sostiene entusiasticamente il cinema di genere che Coogler sa sposare con la causa. È capitato anche ai Peccatori: budget di 90 milioni di dollari (fonti Indiewire e Variety), azzardato per un film non basato su un franchise comprovato, con incasso solo nordamericano da oltre 260 milioni di dollari, su 340 di totale mondiale (da noi solo 1.280.000 euro, fonte Cinetel). L'esperimento thriller horror in costume con Michael B. Jordan magari non si è rivelato un blockbuster internazionale, ma non era un mistero che la Warner Bros. valutasse la possibilità di trasformarlo in una saga... e i numeri per proseguire ci sono.
Ora Coogler si trova in una situazione spinosa, perché aveva dichiarato il mese scorso a Ebony che voleva prendersi una pausa dalle saghe, a maggior ragione sapendo che nel suo futuro c'è Black Panther 3, e aveva il carnet occupato dal reboot di X-Files. Anzi, aveva pensato I Peccatori come indipendente da ogni qualsivoglia "universo": "Volevo che fosse un pasto completo: antipasti, primo, secondo e dessert, doveva essere tutto lì." Naturalmente l'esistenza di un generico "Sinners 2" nella lista di Production Weekly non implica che ci lavori direttamente Coogler (che potrebbe fare anche solo da executive producer), né sarebbe in questa fase da prendere alla lettera quel "2": la dicitura potrebbe essere un tappabuchi per un progetto solo legato a quella storia, prequel o spin-off inclusi. Accendiamo i radar. Leggi anche I peccatori, Michael B. Jordan interessato all'idea di un prequel sui gemelli Stack e Smoke



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giovedì 29 maggio 2025

Good Fortune: il primo trailer ufficiale del film in cui Keanu Reeves è un angelo pasticcione

Debutta a ottobre nei cinema americani Good Fortune, la commedia scritta e diretta dall'Aziz Ansari di Master of None che, oltre a Keanu Reeves, vede protagonisti lui, Seth Rogen e Sandra Oh. Ve ne mostriamo il primo trailer ufficiale.

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mercoledì 28 maggio 2025

I migliori film in streaming di Al Pacino, protagonista di L'esorcismo di Emma Schmidt - The Ritual

A prescindere molto probabilmente dal risultato artistico del film stesso, vedere Al Pacino in un horror come L’esorcismo di Emma Schmidt - The Ritual sarà verosimilmente uno spasso, almeno per chi ama l’istrionismo sopra le righe che il tono del film consente agli interpreti. Sfruttando dunque l’arrivo nelle sale italiane di questo titolo, vogliamo ripercorrere la carriera dell’attore candidato a ben nove premi Oscar proponendovi cinque dei suoi leggendari film in streaming. Buona lettura. 

I migliori film in streaming di Al Pacino, protagonista di L’esorcismo di Emma Schmidt - The Ritual

  • Il Padrino
  • Il Padrino - Parte II 
  • Quel pomeriggio di un giorno da cani
  • Heat - La sfida
  • The Irishman

Il Padrino (1972)

Prima nomination all’Oscar  - in questo caso come non protagonista - per il primo capitolo della saga criminale diretta da Francis Ford Coppola. Il padrino diventa un caso prima letterario e successivamente cinematografico, sbaragliando qualsiasi record d’incasso. Il Michael Corleone di Pacino è il vero nodo emotivo dell’intera vicenda, il suo passaggio da ex-militare restio ad abbracciare il mondo del padre Vito (Marlon Brando) a capo dell’organizzazione mafiosa è un percorso tragico e immortale. Oscar per il film, l’attore protagonista e l’adattamento scritto col regista insieme a Mario Puzo. Approccio da opera lirica di Coppola. Lungometraggio epocale. Disponibile su Rakuten TV, Google Play, Apple Itunes, TIMVision, NOW, Paramount +.

Il Padrino - Parte II (1974)

Il passaggio a protagonista offre a Pacino la possibilità di raccontare la discesa all’inferno personale di Michael, un un sequele che è incredibilmente migliore del primo capitolo, freddo e stilizzato, rarefatto eppure caldissimo nei flashback che vedono protagonista Robert De Niro nel ruolo di Vito da giovane. Il Padrino - Parte II e` quasi sicuramente il migliore sequel mai realizzato, e vince altri sei premi Oscar tra cui ancora miglior film e stavolta anche regia. Le dissolvenze incrociate tra giovane padre e figlio allo sbaraglio sono da storia del cinema. Disponibile su Rakuten TV, Google Play, Apple Itunes, TIMVision, NOW, Paramount +.

Quel pomeriggio di un giorno da cani (1975)

Dopo averlo diretto in Serpico, Sidney Lumet richiama Al Pacino insieme a John Cazale come rapiti da strapazzo in una banca di Brooklyn. Quel pomeriggio di un giorno da cani è un heist-movie più umano e mirabolante della storia del cinema, un concentrato di verismo cinematografico che spesso sfocia nei toni della commedia di costume. Chris Sarandon partecipa a questa baraonda commovente e drammatica. Oscar per la sceneggiatura, quarta candidatura di fila per Pacino, febbrile e sfrontato. Forse la sua interpretazione più istrionica, ma mai gratuita. Altro titolo di culto nella sua filmografia. Disponibile su Rakuten TV, Google Play, Apple Itunes, Amazon Prime Video.

Heat - La sfida (1995)

Il leggendario crime-movie losangelino diretto da Michael Mann vede Pacino sfidare la gang di rapinatori capitanata da Robert De Niro. Heat - La sfida è una ballata torrenziale tragica sul destino dell’essere umano, che riserva alcune sequenze di azione straordinarie ma ancor più lo sono le definizione dei personaggi. Val Kilmer, Tom Sizemore, Diane Venora, Ashley Judd, Natalie Portman e tutti gli altri sono magnifici, ma i due protagonisti rimangono dentro il cuore. E secondo noi Pacino è anche migliore del suo altrettanto grande co-protagonista…Disponibile su Rakuten TV, Google Play, Apple Itunes, TIMVision, Amazon Prime Video, Disney +.

The Irishman (2019)

Ancora De Niro e Pacino, che si diverte un mondo a interpretare Jimmy Hoffa ed è la parte da commedia di costume dell’intera operazione. Alla regia questa volta però c’è Martin Scorsese, che realizza The Irishman come dissertazione divertita e malinconica su tutto il suo cinema di gangster passato. Joe Pesci, Stephen Graham, Harvey Keitel e il resto di un cast glorioso fanno del film un “mostro” godibilissimo e complesso da decifrare. Ovviamente arrivano tantissime nomination agli Oscar, compresa quella per Pacino come fantastico non protagonista.Disponibile su Netflix.



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Avengers: Doomsday, nuove foto dal set mostrano il ritorno di Pantera Nera

Quando gli Avengers chiamano, solitamente molti eroi rispondono all’appello, così come personaggi secondari che hanno dato un contributo al Marvel Cinematic Universe. Ed è una regola non scritta che riguarda anche Avengers: Doomsday. Dalle nuove immagini trapelate sul set, è chiaro che qualcosa – o meglio qualcuno – è in arrivo dal Wakanda. Il che non dovrebbe sorprendere, considerato l’annuncio in live streaming da parte dei Marvel Studios, ma averne una conferma visiva è sempre un’operazione ben gradita.

Avengers: Doomsday, dal set spuntano foto di due personaggi di Black Panther

Dopo quanto accaduto in Black Panther: Wakanda Forever, il pubblico sa per certo che tutto è cambiato nel regno di T’Challa. Scomparso il loro Re, hanno vissuto un periodo di forte trambusto per poi scoprire una nuova Pantera Nera, ruolo assegnato alla sorella di T’Challa Shuri, e persino un nuovo sovrano dopo la morte di Regina Ramonda. Il sovrano in questione è M’Baku e, insieme a Shuri, è apparso sul set di Avengers: Doomsday. Il coinvolgimento di Winston Duke e Lelitia Wright in realtà era stato già confermato nel lancio del primo cast condiviso dai Marvel Studios, ma un nuovo indizio arriva via Instagram dal direttore della fotografia Newton Thomas Sigel, che ha mostrato alcune riprese esterne del film corale. M’Baku indossa il suo costume di scena e brandisce il suo bastone, mentre Shuri è in piedi al suo fianco. Alle loro spalle un immenso tramonto che abbaglia la distesa desertica, in Bahrain.

Il cast di Avengers: Doomsday potrà contare su numerosi personaggi già noti come Anthony Mackie che riprenderà il ruolo di Sam Wilson già anticipato in Captain America: Brave New World e sarà ancora una volta affiancato da Danny Ramirez come nuovo Falcon. Spazio anche a tutti i Thunderbolts*, detti Nuovi Avengers, così come al Thor di Chris Hemsworth. Anche Robert Downey Jr farà la sua apparizione, seppur nelle vesti inedite di Dottor Destino, il nuovo villain. La location del Bahrain potrebbe suggerire una nuova terra di scontro per gli eroi: e se suggerisse il Vuoto? È stato già approfondito in Loki e mostrato in Deadpool & Wolverine, con l’arrivo di Dottor Destino, potrebbe tornare utile.



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Disney Italia Showcase: da Follemente a Avatar, i film in arrivo

Proprio mentre in sala si torna a respirare, grazie al successo per tutte le famiglie di Lilo & Stitch, quinto miglior risultato al mondo per il film nel nostro paese, si è svolta la prima edizione di Disney Italia Showcase. Occasione per la banda di Topolino di presentare tutta l’offerta, nella cornice di un Teatro Alcione di Milano addobbato a tema. Occasione anche per festeggiare un 2024 fenomenale al botteghino cinematografico, da oltre 120 milioni di incasso e quasi 20 milioni di spettatori, grazie a tre film Disney sul podio dei migliori risultati al botteghino, Inside Out 2, Oceania 2 e Deadpool & Wolverine.

Un successo delle franchise, di sequel e prequel che contraddistingue da anni la proposta del marchio, cosa che si ripeterà anche nei prossimi mesi. Tra le novità, nel corso dell’evento sono state svelate le voci italiane del nuovo film Disney e Pixar Elio, che uscirà nelle sale italiane il 18 giugno 2025: tra queste ci saranno Alessandra Mastronardi (voce di Olga Solís, zia di Elio), Adriano Giannini (voce di Lord Grigon), e Neri Marcorè (voce del Manuale Universale dell’Utente) e Lucio Corsi (voce dell’ambasciatore Tegmen).

Proprio quest’ultimo, un caso al Festival di Sanremo e reduce dall’esperienza dell’Eurovision, si è collegato con il Teatro Alcione. “Il mio sarà una sorta di piccolo cammeo vocale”, ha detto, “il mio grande amore per l’animazione Pixar nasce da Toy Story e non si è mai interrotto. Mi sono sempre rivisto nella figura di Sid, anche per la maniera in cui mi divertivo a modificare i giocattoli quando ero piccolo. La bellezza del genere è che ti dà la possibilità di viaggiare con la fantasia, lontano dalla realtà”.

Ma restando al cinema, il 6 giugno arriverà su Disney+ l’incasso italiano della stagione, FolleMente. Per presentarlo sono saliti sul palco “I soliti noti”, il regista Paolo Genovese, gli attori Pilar Fogliati, Edoardo Leo e Vittoria Puccini. Al centro del film, come noto, un primo appuntamento e tutto ciò che ci attraversa la mente quando l’amore bussa alla porta, con la possibilità di entrare nei pensieri dei due protagonisti. Svelando, con ironia, i meccanismi che guidano le nostre scelte.

C’è stata poi l’occasione di ripercorrere i tanti titoli Disney e Pixar, Marvel Studios, Disney, 20th Century Studios e Searchlight Pictures in arrivo nei cinema italiani nei prossimi mesi. A partire dal citato Elio, atteso ritorno di Pixar, in sala dal 18 giugno, una disavventura cosmica su un ragazzino fanatico dello spazio con una fervida immaginazione e una grande ossessione per gli alieni. Quando viene teletrasportato nel Comuniverso, un’organizzazione interplanetaria con rappresentanti di galassie lontane, Elio è pronto per un’impresa epica. Identificato per errore come leader della Terra, costretto quindi a stringere nuovi legami con eccentriche forme di vita aliene. Il film è diretto a sei mani da Madeline Sharafian, Domee Shi e Adrian Molina (co-regista di Coco). Molta curiosità attende, poi, il terzo tentativo di rivitalizzare anche al cinema una iconica serie, con I fantastici 4: gli inizi, previsto in sala il 23 luglio. Con la Prima Famiglia Marvel composta da Reed Richards/Mister Fantastic (Pedro Pascal), Sue Storm/Donna Invisibile (Vanessa Kirby), Johnny Storm/Torcia Umana (Joseph Quinn) e Ben Grimm/la Cosa (Ebon Moss-Bachrach) alle prese con la sfida più difficile mai affrontata, quella di bilanciare il loro ruolo di eroi con la forza del loro legame familiare.

Sempre in piena estate, e il botteghino malridotto di questi mesi ringrazia, uscirà nelle sale un sequel di una commedia diventata di culto, dalle nostre parti più dopo l’uscita. Stiamo parlando di Quel pazzo venerdì, sempre più pazzo, in cui Jamie Lee Curtis e Lindsay Lohan torneranno, dal 6 agosto, nel ruolo di Tess e Anna Coleman. È diretto da Nisha Ganatra e basato sul libro A ciascuno il suo corpo di Mary Rodgers. A proposito di sequel, il terzo capitolo di una serie “digitale” uscirà il 9 ottobre. Tron: Ares è diretto da Joachim Rønning e interpretato da Jared Leto, Greta Lee, Evan Peters, Hasan Minhaj, Jodie Turner-Smith, con Gillian Anderson e Jeff Bridges. Poco dopo un altro atteso ritorno, Zootropolis 2, dal 26 novembre 2025, in cui Judy e Nick si troveranno sulle tracce di un grande mistero quando Gary De'Snake arriva a Zootropolis e mette sottosopra la città. Passando ai remake, molta curiosità suscita I Roses, rivisitazione del classico di culto, La guerra dei Roses. I protagonisti saranno, dal 27 agosto in sala, Olivia Colman e Benedict Cumberbatch. Dietro l’idillio la guerra quotidiana segna le loro giornate. Il 6 novembre uscirà Predator: Badlands, diretto da Dan Trachtenberg. Interpretato da Elle Fanning e Dimitrius Schuster-Koloamatangi, il film è ambientato nel futuro su un pianeta remoto, dove un giovane Predator (Schuster-Koloamatangi), emarginato dal suo clan, trova un improbabile alleato in Thia (Fanning) e intraprende un viaggio alla ricerca del suo avversario finale.

Infine il ritorno per eccellenza, il nuovo Avatar: Fuoco e Cenere, nei cinema dal 17 dicembre 2025, che minaccia di sconquassare i botteghini nazionali e mondiali. Da Pandora con furore. Mentre ci sentiremmo di scommettere per una collocazione a Venezia di Deliver Me from Nowhere, adattamento cinematografico del racconto di Warren Zanes che segue la realizzazione dell'album Nebraska di Bruce Springsteen del 1982. Protagonista il Jeremy Allen White della serie The Bear. Ma a questo proposito, per le serie vi rimandiamo a un articolo a parte.

Curiosità ha suscitato fra i presenti allo Showcase Disney la presentazione della nuova stagione di Italia’s Got Talent, con i giudici Mara Maionchi, Frank Matano, Elettra Lamborghini e la new entry di quest’anno Alessandro Cattelan. Presenti insieme a Fru dei The Jackal, conduttore dello show in coppia con Aurora Leone. The Walt Disney Company Italia ha annunciato poi che la finale del talent show, prodotto da Fremantle Italia, sarà trasmessa in diretta streaming su Disney+ il 31 ottobre, la prima volta in Italia per uno show di intrattenimento. La nuova edizione debutterà il 5 settembre, con un nuovo episodio disponibile ogni settimana.

A proposito di live streaming, una delle novità di Disney+ per la prossima stagione, la piattaforma streaming sarà la casa della UEFA Women’s Champions League in Europa, dando agli spettatori la possibilità di guardare ogni partita in diretta senza costi aggiuntivi. L’annuncio arriva dopo la firma di un accordo di cinque anni con cui The Walt Disney Company ha ottenuto i diritti di trasmissione in diretta della competizione dal 2025/26 al 2029/30. Tutte le 75 partite della competizione, dalla fase campionato fino alla finale del 2026 all’Ullevaal Stadion di Oslo, saranno trasmesse in diretta su Disney+.



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martedì 27 maggio 2025

I migliori film in streaming di Benicio Del Toro, protagonista de La trama fenicia

La trama fenicia di Wes Anderson, appena presentato al Festival di Cannes e in arrivo nelle sale italiane questa settimana, segna il ritorno in grande stile del suo protagonista Benicio Del Toro. Attore dal carisma indiscutibile e dalla presenza scenica del tutto personale, Del Toro ha conquistato in carriera un Oscar (più una seconda nomination), la Palma d’Oro a Cannes e il premio a Berlino. Oltre ad alcuni dei suoi film in streaming più famosi, abbiamo anche inserito nella solita cinquina un paio di “perle nascoste” che dovreste assolutamente recuperare nel caso non l'abbiate mai viste. Buona lettura.

Cinque film in streaming interpretato da Benicio Del Toro, protagonista de La trama fenicia

  • Fearless - Senza Paura
  • I soliti sospetti
  • Paura e delirio a Las Vegas
  • Le vie della violenza
  • Sicario

Fearless - Senza Paura (1993)

Il primo lungometraggio in cui Benicio Del Toro si fa notre viene diretto da uno dei più grandi autori contemporanei, Peter Weir. Jeff Bridges è magnifico, poetico e doloroso protagonista di Fearless  - Senza paura, storia di “rinascita” e desiderio di oblio dopo un incidente aereo a cui il protagonista scampa. ma la vita non può essere la stessa. Momenti di grande cinema, visivamente portentoso, si alternano a qualche retorica, ma il risultato è comunque ammirevole. A Del Toro il ruolo del marito di Rosie Perez, che nell’incidente ha perso il suo bambino. Film doloroso e bellissimo a cui partecipa anche un intenso John Turturro e una bravissima Isabella Rossellini. Da strappare le lacrime. Disponibile su Google Play, Apple Itunes.

I soliti sospetti (1995)

La carriera di Del Toro viene definitivamente lanciata dal thriller diretto da Bryan Singer e scritto da Christopher McQuarrie, che vince l’Oscar per la sceneggiatura originale a cui si accompagna quello a Kevin Spacey come miglior attore non protagonista. I soliti sospetti è il film di culto del decennio, interpretato da un cast portentoso che vede anche Gabriel Byrne, Chazz Palminteri, Pete Postlethwaite e altri grandi caratteristi. Regia accaldata, storia perfetta, interpretazioni sottili e potenti. Grandioso cinema di genere, una perla assoluta. Disponibile su Apple Itunes, Amazon Prime Video.

Paura e delirio a Las Vegas (1998)

Come coprotagonista accanto a un Johnny Depp mai così trasformista e coraggioso, Del Toro si rivela la spalla perfetta per questa storia di perdizione, droghe, malinconia per la fine di un sogno americano. E chi poteva mettere in scena Hunter Thompson se non  il genio velenoso di Terry Gilliam? Paura e delirio a Las Vegas è un film spaventosamente libero, coraggioso, sfrontato, appunto delirante. Cameron Diaz e Tobey Maguire vi partecipano divertiti, ma la scena è tutta dei due stonati e lisergici protagonisti. D la messa in scena urticante, un pessimismo di fondo che merita di posizionare questo film favoloso tra le grandi tragedie umane degli anni ‘90. Capolavoro per pochissimi, ma capolavoro indiscutibile. Disponibile su Infinity +, Amazon Prime Video.

Le vie della violenza (2000)

L’esordio alla regia di Christopher McQuarrie è un thriller rarefatto che pochissimi hanno visto ma tutti hanno apprezzato. Perché è cinema viscerale e geometrico, cinefilo e nerboruto. Del Toro e Ryan Phillippe come protagonisti sono affiatati e carismatici, Juliette Lewis, James Caan, Taye Diggs e tutto il resto del cast potenti. Almeno una sequenza di inseguimento decompresso è da antologia, così come l'inizio pulp da commedia. Film di situazioni, atmosfere e violenza improvvisa. Noi amammo Le vie della violenza quando uscì e continuiamo ad amarlo ancora oggi. Recuperatelo!!! Disponibile su Rakuten TV, Google Play, Apple Itunes, Amazon Prime Video.

Sicario (2015)

Perché Benicio Del Toro non abbia vinto l’Oscar come miglior attore non protagonista per Sicario è un mistero dei premi americani. La sua prova sovrasta per potenza motiva qualsiasi altra, e stiamo parlando di attori di razza come Emily Blunt e Josh Brolin. Denis Villeneuve mette in scena questo thriller di confine in maniera perentoria e personale, facendone un lungometraggio vibrante. Dalla sequenza iniziale a quelle centrali durissime, Sicario è il meglio del cinema d’autore inserito nel discorso di genere. Elettrizzante e stupendo da vedere. Tecnicamente ineccepibile. Disponibile su Rakuten TV, Google Play, Apple Itunes, TIMVision,  Amazon Prime Video, Rai Play.



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Les Grossman: Christopher McQuarrie promette che il film sul personaggio forse più spassoso di Tom Cruise si farà presto

Sono almeno 3 anni che si parla di uno spin-off di Tropic Thunder incentrato sul personaggio di Les Grossman, il volgare e irriverente produttore magnificamente interpretato da Tom Cruise. Lo stesso attore, insieme a Christopher McQuarrie, che lo ha diretto in Mission: Impossible - The Final Reckoning e non solo, aveva più volte annunciato il progetto. Oggi, però, è il regista a dichiarare che il film prenderà certamente il via, dal momento che lui e Tom ne hanno parlato di recente. Insomma, non perdiamoci d'animo e prepariamoci a una bella commedia scorretta al punto giusto.

Les Grossman tornerà presto al cinema

Ospite del podcast di Josh Horowitz Happy Sad Confused Podcast, Christopher McQuarrie ha dunque raccontato di aver parlato con Tom Cruise di Les Grossman e di aver riso di cuore insieme al divo:

Le conversazioni che abbiamo avuto su Les Grossman sono divertenti da morire. Ne stiamo parlando, stiamo parlando molto seriamente di come fare al meglio il film, che dovrebbe essere incentrato su chi è il personaggio.

McQuarrie ha aggiunto che, durante la lavorazione di Mission: Impossible - The Final Reckoning, Tom “usava” Les Grossman come una via di fuga dal film, scimmiottando il produttore dalle mani grosse e pelose soprattutto durante l'intervallo dei pasti:

Non pensavamo a come dovesse essere costruito il film ma immaginavamo delle scene. Stare seduti a fare colazione e non parlare almeno per 1 minuto del film che stavamo girando era un bel modo di decomprimerci, e Tom che improvvisava siparietti con Les Grossman seduto a tavola è stata una delle gioie più autentiche delle riprese. Mentre lottavamo con il presente, immaginavamo il futuro.

Dopo aver appreso ciò che Christopher McQuarrie ha detto sullo standalone su Grossmann, speriamo davvero che dalle parole si passi all'azione. Il personaggio, come sappiamo, ha portato molta fortuna a Tom Cruise in un momento per lui difficile, quando il matrimonio con Katie Holmes cominciava a naufragare a causa della sua appartenenza a Scientology. L'attore, immediatamente idolatrato per la sua performance nel film di Ben Stiller, all'epoca cominciò a presentarsi alle cerimonie di premiazione vestito e truccato da Grossman per eseguire la sua mitica danza durante i titoli di coda che potete rivedere qui sotto.



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Fuori: Valeria Golino parla di Matilda de Angelis e di Elodie, donne grintose e libere di mostrarsi come sono

Quando è stata incarcerata a Rebibbia per un furto di gioielli, Goliarda Sapienza si è sentita libera come raramente le era successo quando non era rinchiusa in prigione, e quindi non è un caso che il nuovo film di Mario Martone si intitoli Fuori, perché è vero che si racconta un'estate in cui la scrittrice e due amiche conosciute nel penitenziario romano hanno ormai finito di scontare la pena, ma il regista napoletano narra anche il perbenismo, i pregiudizi e le convenzioni dell'ambiente che Goliarda aveva frequentato per tanto tempo e che la faceva sentire in gabbia.

Ribelle e anarchica, ma accogliente e non spigolosa, l'autrice de L'arte della gioia ha fatto compagnia a Valeria Golino per sei anni, e per lei interpretarla è stato diverso dal portare un suo libro al cinema. Questa volta c’era lo sguardo di Mario Martone e c'erano due compagne di set con cui confrontarsi: Matilda De Angelis ed Elodie, che nella vita sono amiche. Valeria ha stabilito con loro una vera e propria sorellanza, tuttavia si è accorta subito del gap anagrafico, sentendosi una donna della seconda parte del XX° secolo. Delle sue compagne di set, l'attrice e regista ha parlato in occasione della presentazione di Fuori al Festival di Cannes 2025, dove era l'unico film italiano in concorso:

Ho veramente imparato tanto da queste due signorine. Intanto mi sono resa conto che c'è uno scarto generazionale tra me e loro che fino ad ora non avevo previsto. Pensavo di essere come loro, invece ho capito che è successo qualcosa in questi decenni. I 30 anni che ci dividono vogliono dire qualcosa. Frequentando Elodie e Matilda, stando con loro anche in intimità, nel senso da sole, nella roulotte di una di noi o in qualsiasi altro posto a chiacchierare, ho capito che sono diverse da me, perché hanno un modo molto più "naturalmente libero" di parlare di sé, dei propri difetti, dei propri modi di fare. Esiste una generazione di donne molto più libere di noi: e io che pensavo che le nostre madri avessero lottato per delle cose che avevo assorbito come donna e che non avevo più bisogno di emanciparmi! Credevo di essere arrivata, di essere una ragazzaccia, e invece loro due hanno una maniera di parlare delle loro cose che è differente dalla mia, perché è più consapevole, più diretta. Loro fanno cose che il mio bon ton di donna di fine '900 mi impedisce di fare, cose di cui mia nonna diceva: "No, non si fa". Mia nonna era straordinaria, ma capitava che mi dicesse: "Però questo no", "Il rosa e il blu non si mettono". Loro non sono così, si presentano per ciò che sono, tra di noi ma anche agli altri, non c'è paura della rappresentazione del sé, però veramente hanno una marcia in più in questo senso, e io a volte le seguivo arrossendo. le ammiro tanto e ammetto che, osservandole, improvvisamente mi sono sentita antica.

Fuori è basato su una sceneggiatura di Ippolita di Majo e dello stesso Mario Martone. Prodotto da Indigo Film, nei primi giorni di programmazione il film ha guadagnato 711 mila Euro al botteghino italiano, con una media di 1.886 euro per copia. Si tratta di un ottimo risultato, che dimostra l'interesse del pubblico per il nostro cinema. Non possiamo che esserne felici.



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lunedì 26 maggio 2025

I migliori film in streaming di Mike Leigh, grande regista di Scomode verità

L’arrivo nelle sale italiane di Scomode verità, che vede protagonista una bravissima Marianne Jean-Baptiste, segna il ritorno in grande stile al cinema dell’inimitabile Mike Leigh. Pochissimi come lui hanno raccontato la società e il costume britannico con tale forza di analisi (anche spietata ma mai gratuita), ironia e voglia di mettersi a nudo. Il risultato è stata una filmografia appassionante e ricca di capolavori, come dimostrano i cinque film in streaming che trovate qui sotto. Buona lettura.

Cinque film in streaming diretti da Mike Leigh, regista di Scomode verità

  • Belle speranze 
  • Naked - Nudo
  • Segreti e bugie
  • Topsy-Turvy - Sottosopra
  • Il segreto di Vera Drake

Belle speranze (1988)

Il film che impone il cinema sferzante di Mike Leigh è una commedia di costume che vede una famiglia disfunzionale andare allo sbaraglio in una serie di incidenti, malintesi e differenze sociali che raccontano pienamente la divisione del tessuto inglese. Ruth Sheen e Phil Davis sono i due protagonisti incomparabili di Belle speranze, ma nel cast troviamo anche una tagliente Lesley Manville e Philip Jackson. Un film acuto e irrisorio, ma che in fondo ama i suoi squinternati protagonisti. Vi sono alcuni momenti di comicità inarrivabili. Prima grande perla nella cinematografia ci Leigh. Disponibile su Rakuten TV, Google Play.

Naked - Nudo (1993)

Questo dramma notturno, quasi distopico, è a nostro avviso il capolavoro di Mike Leigh, un film che, quando uscì in Italia con un anno di ritardo segnò profondamente il nostro amore per quel periodo di cinema. Un David Thewlis straordinario regala a Naked - Nudo una intensità brutale e insieme poetica, che trasforma le interminabili scene di dialogo in un discorso filosofico sull’essere umano e su come si è perso dentro una società sempre più estraniante. Premiato a Cannes per la miglior regia e per il miglior attore, questo lungometraggio segna un punto di svolta per la carriera di Leigh, un incubo asfissiante e pessimista su ciò che la Gran Bretagna stava diventando. Magnifico e struggente. Disponibile su Rakuten TV.

Segreti e bugie (1996)

Palma d’Oro a Cannes, premio alla protagonista Brenda Blethyn, cinque nomination all’Oscar per film, regia, attrice protagonista e non (Marianne Jean-Baptiste), sceneggiatura. Con Segreti e bugie Mike Leigh compie un exploit che il cinema britannico lontano dalle grandi produzioni in costume non aveva mai conosciuto. Un successo strameritato per un dramma sociale con momenti di grandissima ironia. Nel cast anche il fido e sempre bravissimo Timothy Spall. Ancora una volta il nucleo principale della società, l’istituzione della famiglia, viene analizzato e scardinato con un acume unico e personale. La sequenza del riconoscimento tra le due donne è di una verità brutale e irresistibile. Film di spessore assoluto Disponibile su Rakuten TV, Google Play, Amazon Prime Video.

Topsy-Turvy - Sottosopra (1999)

Prima grande escursione nel cinema in costume per Mike Leigh che ricostruisce la storia del teatro vaudeville inglese. Ambientato tra il 1884 e il 1885, Topsy-Turvy - Sottosopra vede protagonisti encomiabili Jim Broadbent e Allan Corduner, con Timothy Spall, Lesley Manville e Ron Cook in prezioso supporto. Presentato al Festival di Venezia, il film vince gli Oscar per costumi e trucco, mentre ottiene le candidature per scenografie e sceneggiatura originale. Altro fiore all’occhiello nella filmografia variegata del suo autore, un lungometraggio forse meno facile nell’accesso ma altrettanto prezioso. Disponibile su Rakuten TV, CHILI.

Il segreto di Vera Drake (2004)

Leone d’Oro a Venezia, Coppa Volpi per la grandissima Imelda Staunton, e poi candidature all’Oscar per la regia, l’attrice protagonista e la sceneggiatura. Con Il segreto di Vera Drake Mike Leigh compone un dramma storico che è anche atto di denuncia precisa e radicale nei confronti di un sistema che mette la legge al di sopra del singolo individuo, delle sue necessità morali e fisiche. Film la cui messa in scena straordinaria dimostra quanto Leigh potesse essere anche un autore capace di “vedere” l’estetica dell’immagine oltre che gli attori e la storia. Uno dei nostri preferiti di un cineasta davvero unico. Disponibile su Rakuten TV.



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Spider-Man: Brand New Day, Sadie Sink commenta le indiscrezioni sul suo personaggio

Sadie Sink ha affrontato le numerose voci di corridoio in merito al suo casting in Spider-Man: Brand New Day. Quarto capitolo con protagonista Tom Holland, riporterà l’acclamato eroe del MCU ancora una volta sul grande schermo per vedersela con una o più minacce. Il cast sta prendendo lentamente forma e, oltre a Tom Holland, è stata confermata la presenza misteriosa di Sadie Sink. Il personaggio assegnato alla star di Stranger Things ad oggi non è stato rivelato, ma numerose sono le teorie dei fan così come le indiscrezioni che circolano sul web. Ecco cosa ne pensa Sadie Sink a riguardo.

Spider-Man: Brand New Day, Sadie Sink affronta le voci di corridoio sul suo personaggio

Sadie Sink è consapevole di quello che circola sul web. Così come è consapevole dell’impatto di Spider-Man non soltanto nel Marvel Cinematic Universe, ma direttamente sul pubblico. In molti, infatti, hanno sperato nel ritorno di Tom Holland (non garantito in un primo momento) e, una volta ottenuta la conferma, è emerso il secondo nome di spicco del cast, quello di Sadie Sink. Finora, infatti, nessun altro personaggio principale è stato confermato (come Zendaya, ad esempio), per cui avendo così poco a disposizione il pubblico ha cercato di individuare il personaggio perfetto da assegnarle. Sadie Sink ha letto tutte le indiscrezioni e le teorie dei fan e ha ammesso di apprezzarle tutte, essendo a sua volta una fan Marvel. Tuttavia non ha potuto rivelare molto, rispettando il segreto Marvel. Ai microfoni di Deadline, l’attrice ha ribadito: “Ho visto che circolano tantissime voci, che sono divertenti da leggere. Adoro l’universo Marvel. Sono voci fantastiche”.

Pur non potendo smentire o confermare dettagli al momento, Sadie Sink è stata una delle poche e primissime ad unirsi al cast di Spider-Man: Brand New Day. Alcuni credono che interpreterà Jean Gray, altri invece sono convinti che interpreterà la figlia dello Spider-Man di Tobey Maguire, Mayday, offrendo al film un’altra componente del Multiverso Marvel.



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Dragon Trainer, il regista anticipa altri progetti live action inediti

L’universo di Dragon Trainer potrebbe ampliarsi ancor di più, stando alle recenti dichiarazioni del regista Dean DeBlois. Quest’ultimo ha lavorato dapprima al film d’animazione di DreamWorks distribuito sul grande schermo nel 2010, tratto dall’omonimo romanzo di Cressida Cowell, ed è poi tornato sulla sedia di regia anche per l’adattamento live action, in arrivo a stretto giro al cinema per l’estate 2025. Avendo già ottenuto il via libera anticipato per la realizzazione di un secondo film sequel, DeBlois ha anticipato ai fan che l’universo di Dragon Trainer potrebbe anche realizzare nuovi progetti live action inediti, con avventure non ancora mostrate sullo schermo.

Dragon Trainer, il regista anticipa la possibilità di altri spin-off live action inediti

Le parole di Dean DeBlois hanno già infiammato il web. Il regista, presente all’inaugurazione dell’Epic Universe di Orlando, in Florida, ha affrontato la possibilità di lavorare a progetti inediti nell’universo di Dragon Trainer per esplorare nuove avventure non ancora mostrate neppure tramite l’animazione. Ragionando sui potenziali spin-off in carne ed ossa, il regista ha confermato come riporta ComicBook:

Penso che ci sia la possibilità, certo. Il bello, soprattutto rivisitando il live action, è che amplia la rete per quanto riguarda la mitologia generale e la costruzione di quel mondo. Quindi, qualunque sia la direzione, potremmo facilmente incontrare nuove culture, nuovi draghi, quindi sicuramente c’è modo di proseguire. Ma non sono molto bravo a predire il futuro. Sono impegnato con Dragon Trainer 2 al momento.

La trama del live action è fedele a quella del film d’animazione: il protagonista è Hiccup (Mason Thames), figlio del leader Stoick l’Immenso (Gerard Butler) che non vuole assecondare la faida leggendaria tra vichinghi e draghi e si ritrova a sfidare quegli antichi rancori nel momento in cui stringe amicizia con un drago solitario, che chiamerà Sdentato. Attraverso quel forte legame, Hiccup scoprirà che c’è molto di più dietro la natura dei draghi e quelle verità andranno a minare le fondamenta della società vichinga. Il primo live action è atteso al cinema in anteprima dall’8 giugno 2025 e poi dal 13 giugno 2025.



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Lilo & Stitch esplode al boxoffice italiano del weekend, record USA per il Memorial Day, doppia rivalsa su Tom Cruise

Avete presente la scena di Pulp Fiction dell'iniezione di adrenalina nel cuore? Ecco, è quello che è successo nell'ultimo weekend del boxoffice italiano, perché i dati Cinetel parlano di un balzo in avanti del +341% negli incassi generali nel nostro paese. Cos'è successo? Innanzitutto l'Esperimento 626 è precipitato sulla Terra per la seconda volta: il remake di Lilo & Stitch ha confermato le aspettative, raccogliendo in cinque giorni ben 8.411.100 euro. Il che se vogliamo è paradossale, perché il classico animato Disney del 2002 da noi registrò - calcolando l'inflazione - all'incirca 5.840.000 euro, per cui l'originale è stato già superato abbondamente dal suo rifacimento... e non accadrà solo da noi. Con i 183 milioni di dollari del debutto americano, il film di Dean Fleischer-Camp ha segnato il record per i quattro giorni del Memorial Day, distaccando di una ventina il Tom Cruise di Top Gun: Maverick e tenendo a bada Mission: Impossible 8. Riscossa multipla per Stitch, visto che nel 2002 fu invece Minority Report a sconfiggere l'originale cartoon.
Stando a Deadline questo remake è costato alla Disney sui 100 milioni di dollari, per cui la sua partenza mondiale da 341.700.000 dollari ha già il sapore del bel colpo, forse in grado di far dimenticare lo scivolone di Biancaneve, col suo primo fine settimana italiano da 3.800.000 euro: imparagonabile. In realtà questo debutto di Lilo & Stitch, in materia di remake Disney, è in termini assoluti sconfitto solo dal Re Leone del 2019, che in cinque giorni raccolse 14.062.000 euro, ma per il resto sorpassa i debutti di Aladdin (6.300.000) e La Sirenetta (4.272.000). Perde di poco il confronto relativo con la partenza di La bella e la bestia nel 2017 (6.900.000 euro, ma con un giorno in meno, quindi vince Belle per media giornaliera).

A proposito di Tom Cruise, l'esordio del suo Mission: Impossible - The Final Reckoning è un secondo posto da 1.773.500 euro in Italia, mentre segna 204.000.000 di dollari nel resto del mondo. Il precedente Dead Reckoning due anni fa partì timido più o meno con la stessa cifra, 1.689.000, ma senza concorrenza e ottenendo così il primo posto (ma dalla settimana successiva fu seppellito da Barbie). Dead Reckoning terminò la corsa nel mondo con 571.100.000 dollari (5.334.200 euro da noi). Viene spontaneo attendersi grossomodo lo stesso esito, purtroppo relativamente tiepido, considerando il vociferato mostruoso budget di 400 milioni di dollari, stando a un recente scoop di Puck News.
Contribuisce al podio il primo fine settimana del Fuori di Mario Martone, storia della scrittrice Goliarda Sapienza, portata sullo schermo da Valeria Golino, affiancata da Matilda De Angelis ed Elodie. Appena passato dal Festival di Cannes, il lungometraggio parte con una terza posizione da 711.500 euro, calcolando anche le anteprime.
Casca invece dal primo al quarto posto Final Destination: Bloodlines, il reboot della serie thriller fantastica, dove la Morte torna a esigere i decessi mancati, questa volta rivalendosi persino sulla loro progenie: raccoglie altri 270.900 euro, tocca il 1.061.500 italiano e nel mondo intero raggiunge i 187.132.000 dollari. È costato "solo" 50 milioni, secondo Variety, per cui il revival ha portato buoni frutti.
Slitta dalla seconda alla quinta posizione Thunderbolts*, ultimo atto della Fase 5 del Marvel Cinematic Universe: il totale italiano per ora ammonta a 4.778.200 euro (110.300 nel fine settimana), quello mondiale è sui 355.500.000 dollari. Se i 180 milioni di budget indicati da Hollywood Reporter sono reali, escludendo il marketing, il cinecomic è in rosso, a dispetto di un'accoglienza non malvagia.

Il box office completo del weekend



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domenica 25 maggio 2025

Downton Abbey: The Grand Finale, Matthew Goode sulla sua assenza: "Forse è una buona cosa"

Matthew Goode non tornerà per Downton Abbey: The Grand Finale e in una recente intervista ha raccontato i motivi dietro la sua duplice assenza.

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The Running Man, Glen Powell rivela la reazione di Tom Cruise al film

Glen Powell è il protagonista di The Running Man e ha confidato qual è stata la prima reazione di Tom Cruise alla sua performance nel remake.

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David Cronenberg a Matera il 30 maggio per la pre-apertura del Matera Fiction

Sono fortunati i materani, che hanno evidentemente conquistato il cuore di David Cronenberg. Il maestro canadese - che per motivi di salute dette forfait al Lucca Film Festival qualche anno fa e alla masterclass prevista a Roma il mese scorso - fu infatti ospite del Matera Film Festival nel 2021 e ci tornerà il 30 maggio per la preapertura del Matera Fiction, che si svolgerà poi dal 4 all'8 giugno. Il regista sarà nella bella cittadina lucana per presenziare alla proiezione del suo ultimo lavoro, The Shrouds, in una serata evento che si terrà alle ore 19 al cinema Comunale Gierrieri. Il 30 maggio sarà anche l'occasione per svelare il programma del festival.

David Cronenberg alla pre-apertura del Matera Fiction

Il Matera Fiction, un evento imperdibile per gli appassionati di cinema e serie TV, giunge quest'anno alla terza edizione. E anche quest'anno offrirà un'esperienza unica, con la partecipazione di grandi nomi del settore e una programmazione ricca di sorprese. Ad aprire il festival sarà infatti il celebre regista canadese David Cronenberg, che presenterà The Shrouds – Segreti sepolti durante una serata evento. Il film, presentato in concorso al Festival di Cannes 2024, è un dramma horror con protagonisti Vincent Cassel, Diane Kruger, Guy Pearce e Sandrine Holt. Cronenberg, noto per la sua passione per le serie TV (lo stesso The Shrouds originariamente era nato come un progetto seriale per Netflix) incontrerà il pubblico e terrà una Masterclass aperta a tutti, offrendo un'opportunità unica per conoscere da vicino uno dei maestri del cinema contemporaneo. Durante la serata del 30 maggio, verrà svelato l’intero programma del Festival, che si articola in quattro sezioni di alta qualità: Schermi altrove, una sezione non competitiva che raccoglie le opere più recenti di registi già affermati e acclamati dalla critica; Retrospettive; Visioni Mediterranee, una sezione competitiva che presenta in anteprima nazionale una selezione di fiction TV provenienti dai paesi del Mediterraneo e Visioni parallele, sezione competitiva dedicata alle docuserie inedite in Italia. Il festival, patrocinato dalla Comunità Europea, dalla Regione Basilicata e Provincia di Matera, dal Comune di Matera, dalla Lucana film Commission, da Rai Fiction in collaborazione con Mediaset prevede, oltre alle proiezioni, panel, incontri e spettacoli.

(foto da Wikimedia Commons, Toronto Film Festival, 2011)



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sabato 24 maggio 2025

Non solo Chris Pratt: Tutti gli attori in lizza per interpretare Star-Lord nel MCU

Chris Pratt ha interpretato per anni Peter Quill, noto anche come Star-Lord, su grande e piccolo schermo a partire dai Guardiani della Galassia. Il primo capitolo, distribuito al cinema nel 2014, ha introdotto un nuovo team di eroi diretti da James Gunn e Star-Lord è sicuramente uno dei più noti al pubblico, anche per merito del suo interprete. In molti, però, hanno puntato su Star-Lord. Quali altri attori sono stati presi in considerazione oltre a Chris Pratt?

Guardiani della Galassia, tutti gli attori che avrebbero voluto interpretare Star-Lord di Chris Pratt

Chris Pratt è un nome ben affermato in quel di Hollywood, anche per merito di Guardiani della Galassia. Associato ad altri grandi franchise come quello di Jurassic World, Pratt ha interpretato per anni Star-Lord e, salvo imprevisti, dovrebbe tornare anche da protagonista con uno spin-off dedicato al suo personaggio, confermando quindi l’apprezzamento del pubblico nei suoi confronti. Tuttavia Pratt non è stato l’unico a manifestare interesse per Peter Quill. Altri attori avrebbero potuto e voluto interpretarlo come ad esempio Eddie Redmayne e Joel Edgerton. Così come sono stati associati al casting anche Jack Huston, Jim Sturgess e Lee Pace. Secondo quanto riferito da ComicBook, anche Zachary Levi era in lizza per la parte, così come Michael Rosenbaum e Joseph Gordon-Levitt.

Secondo ComicBook, Glenn Howerton è stata la seconda scelta per Peter Quill. Se qualcosa fosse andato storto con la trattativa di Chris Pratt, sarebbe toccato a Howerton. Sono trascorsi tanti anni da allora e persino James Gunn, qualche tempo fa, ha confidato di aver avuto difficoltà nel trovare il giusto Peter Quill e che non fosse esattamente convinto all’inizio di Pratt. Se tutto è andato come doveva è merito della direttrice dei casting Sarah Halley Finn, che ha lavorato con entrambe le parti per portare a casa il risultato.



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Il ruolo di Sebastian Stan in casa Marvel ha rischiato di essere molto diverso

Forse non tutti sanno che, prima di Soldato d’Inverno, Sebastian Stan aveva puntato ad un altro ruolo di spicco nel Marvel Cinematic Universe. Pur non avendo poi ottenuto la parte in questione, il destino ha voluto che facesse parte dello stesso film. Oggi è impossibile immaginare un Bucky Barnes diverso da quello proposto da Sebastian Stan, così come è difficile immaginare un altro Steve Rogers al posto di Chris Evans. Tuttavia è proprio questo il ruolo a cui Stan aveva puntato in un primo momento.

Sebastian Stan aveva puntato ad un altro ruolo prima di Soldato d’Inverno nel MCU

Il suo debutto nel MCU è avvenuto come braccio destro di Steve Rogers, ma Sebastian Stan avrebbe tanto voluto inizialmente indossare l’armatura di Captain America. Verso la fine degli Anni 2000, dopo il debutto e il conseguente successo di Iron Man, i Marvel Studios hanno tentato di ampliare il team degli Avengers a partire da Thor affidandolo a quello che allora era un quasi sconosciuto Chris Hemsworth e seguito da Captain America. Diversi attori sono stati presi in considerazione per il ruolo prima di Chris Evans, come John Krasinski e Chris Pratt e anche Sebastian Stan è stato coinvolto nella mischia. Tuttavia la sua audizione non è andata a buon fine: gli è stato detto che non era adatto per quella parte, ottenuta poi da Chris Evans, ma non è stato scartato come temeva.

I Marvel Studios hanno pensato che fosse più affine a Bucky Barnes, personaggio destinato a diventare Soldato d’Inverno, un personaggio complesso dal percorso tormentato che avrebbe interagito spesso con Steve Rogers e il resto dei Vendicatori. Infatti è tornato da antagonista in Captain America: The Winter Soldier e, avendo riscosso successo agli occhi del pubblico, Bucky è tornato più volte su grande e piccolo schermo Marvel. Di recente, infatti, è stato coinvolto nei Thunderbolts*.



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Zendaya rivela qual è la commedia che ha visto un'infinità di volte perché "esilarante"

Zendaya oggi è una delle attrici più gettonate in quel di Hollywood. Il suo nome non ha bisogno d’introduzioni e il merito, in gran parte, va al suo ruolo nella pop culture guadagnato con la trilogia di Spider-Man accanto a Tom Holland. Eppure ha mosso i primi passi come modella e ballerina per poi approdare come star su Disney Channel e dare il via alla sua carriera d’attrice. Oggi il suo nome è facilmente associabile a realtà come Dune e Spider-Man, con nel mezzo altre produzioni degne di nota, ma di recente tramite social è stata proprio Zendaya ad ammettere che il suo film preferito è decisamente una commedia.

Zendaya confessa qual è il suo film preferito e per molti potrebbe essere una sorpresa

Pur avendo preso parte a produzioni intense e ben lontane dalla commedia, Zendaya ha affermato via X (precedente Twitter) che uno dei suoi film preferiti in assoluto è Superbad, una commedia del 2007 guidata da Michael Cera che ancora oggi risulta essere la sua scelta per eccellenza quando ha bisogno di prendere le distanze dalla realtà. Il film in questione è uno degli esempi più facile di cinema pensato per i Millennials, anche secondo Zendaya. Diretto da Greg Mottola, con una sceneggiatura di Seth Rogen ed Evan Goldberg, Superbad racconta la storia di due amici pronti a separarsi dopo il diploma di maturità. Prima di intraprendere il cammino in solitaria, i due amici decidono di partecipare insieme ad un’ultima festa e superare i propri limiti. Evan, ad esempio, vuole conquistare la sua cotta storica, Becca. Seth, invece, si è invaghito di Jules e vorrebbe fare un passo avanti. Peccato che il loro amico Fogell abbia piani diversi per la serata. Fermato dalla polizia con un documento falso, stravolgerà la loro serata.

Il cast è guidato da Michael Cera, seguito da Martha MacIsaac ed Emma Stone. A detta di Zendaya, Superbad è il film perfetto: “Non importa quante volte guardo Superbad... quella roba mi farà sempre ridere”. Nonostante il successo del primo capitolo, un sequel non è mai stato realizzato. Judd Apatow avrebbe voluto, ma non volevano mostrare i due amici al college.



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venerdì 23 maggio 2025

Fino alle Montagne: un filosofo vagabondo diventato pastore scrive lettere in una clip in anteprima esclusiva del film

Quante persone fantasticano su un piano "b", pensando che prima o poi cambieranno vita, e invece non riescono a uscire dalla propria comfort zone e a misurarsi con qualcosa che non conoscono? Il giovane agente pubblicitario Mathyas, che lascia il Québec per trasferirsi in Provenza, non appartiene a questa categoria, solo che ha una visione romantica del lavoro che ha sempre sognato di fare, e prima di potersi occupare di un gregge deve necessariamente fare un bagno di realtà. La sua storia ce la racconta il film di Sophie Deraspe Fino alle montagne, tratto dal romanzo "D'où viens-tu, berger?" di Mathyas Lefebure. Si tratta di un libro autobiografico ambientato nei primissimi anni Duemila. Da allora la realtà è molto cambiata, fra crisi economica, pandemia e riscaldamento globale, così la regista ha deciso di ambientare la vicenda ai giorni nostri, riflettendo sul rapporto tra uomo e natura e concentrandosi sulla trasformazione interiore di un uomo che ha deciso di lasciarsi alle spalle la città, e con essa "un mondo materialista pieno di bollette da pagare, conformismo e vita regolata".

Fino alle montagne: la trama e il viaggio

Allo stesso modo di Mathyas Lefebure, Sophie Deraspe è andata nel Sud della Francia e sulle Alpi, come lei stessa ha raccontato:

Ho voluto vedere il mondo dei pastori, degli allevatori, il rapporto con la terra e le mandrie, ascoltarlo, assaporarlo, mettere i miei sensi al lavoro per essere in grado di renderlo nella sceneggiatura e nel film. Fin dall'inizio, ho pensato, e questo è stato confermato durante uno dei nostri più importanti sopralluoghi, che più lasciavamo che la realtà penetrasse nella finzione, più autenticità avremmo ottenuto dalle riprese.

Per la sceneggiatura la regista ha chiesto aiuto a Mathyas Lefebure, che ha detto:

Abbiamo fatto un viaggio nel paese delle pecore, in Francia, dove avevo scritto il libro, esplorando le location per le riprese, ed ero combattuto tra la mia identità di pastore e la mia identità di co-sceneggiatore. È stato un viaggio magnifico.

Nella storia di Mathyas, grande importanza ha una giovane donna di nome Élise, come ci spiega la sinossi di Fino alle Montagne

L'incontro con Élise, una giovane impiegata che sceglie di lasciare il lavoro per seguire Mathyas, porta una nuova luce nel percorso formativo del ragazzo, che riacquista fiducia in sé stesso e nel proprio obiettivo. I due, dopo aver ottenuto l'affidamento di un gregge di pecore, partono per la transumanza, compiendo un viaggio negli incantevoli paesaggi delle Alpi dell’Alta Provenza, dove si confronteranno con sfide e incontri che li condurranno verso un nuovo stile di vita in montagna.

Fino alle Montagne uscirà il 29 maggio distribuito da Officine UBU.

Fino alle montagne: una clip in anteprima esclusiva

Di Fino alle Montagne vi facciamo vedere una clip in anteprima esclusiva. Mathyas (Félix-Antoine Duval) ha già cominciato a fare il pastore, mentre Élise (Solène Rigot) è ancora un’impiegata. Mathyas le scrive lunghe lettere sulla sua nuova vita che lei adora ricevere…



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Il diavolo veste Prada 2, svelata la data d'uscita e i primi dettagli sulla trama del sequel

Nella giornata di giovedì 22 maggio, Disney ha fornito alcuni aggiornamenti sui prossimi progetti attualmente in sviluppo e ha svelato la data di uscita de Il diavolo veste Prada 2, sequel del film con protagoniste Meryl Streep, Emily Blunt e Anne Hathaway. In attesa di scoprire se, oltre a Meryl Streep, anche le altre due co-protagoniste torneranno per il secondo capitolo, sono stati anche confermati i primi dettagli sulla trama del sequel.

Il diavolo veste Prada 2, svelata la data d'uscita e i primi dettagli sulla trama del sequel

A quasi un anno di distanza dall'annuncio che un sequel de Il diavolo veste Prada era in sviluppo, Disney ha finalmente svelato quando il film arriverà al cinema, oltre a fornire i primi dettagli ufficiali sulla trama della pellicola. Il diavolo veste Prada 2, che riporterà sullo schermo Miranda Priestly, arriverà al cinema il 1°maggio 2026, prendendo il posto che era stato assegnato ad Avengers: Doomsday, ora rimandato al mese di dicembre.

Meryl Streep ha già confermato, lo scorso luglio, che il suo personaggio tornerà nel sequel: sulla sua pagina Instagram è comparso uno scatto che la ritrae nelle vesti della severa direttrice di Runway nel film del 2006. A corredo dello scatto l'attrice ha aggiunto una semplice didascalia, che è però una conferma ufficiale che è coinvolta nel progetto: "Miranda tornerà".

Stando ai primi dettagli sulla trama svelati da Disney e riportati da Deadline, il sequel "dovrebbe seguire l'altezzosa caporedattrice della rivista Runway Miranda Priestly mentre affonta le sfide dell'industria della stampa in declino". Alla regia dovrebbe tornare il regista David Frankel, mentre Aline Brosh McKenna si occupa di scrivere la sceneggiatura, ispirandosi al romanzo di Lauren Weisberger. Confermato anche il ritorno della produttrice Wendy Finerman. Al momento non ci sono aggiornamenti sul cast, ma sembra certo il ritorno di Emily Blunt e di Anne Hathaway nei ruoli della fedele assistente Emily e di Andrea Sachs, così come quello di Stanley Tucci in quello di Nigel.



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giovedì 22 maggio 2025

Fuori, Valeria Golino su Goliarda Sapienza: "Si sentiva così dentro allo stupore della vita da non essere affatto giudicante"

Nel film di Mario Martone Fuori, appena presentato in concorso al 78° Festival di Cannes, Valeria Golino interpreta Goliarda Sapienza, una delle figure letterarie più interessanti del XX° secolo. Come molti sanno, la scrittrice è famosa per il romanzo "L'arte della gioia", che è diventato una miniserie (o film in due parti) diretta proprio da Valeria Golino. L'attrice e regista ha conosciuto Goliarda quando aveva 18 anni e studiava recitazione, e quindi ha compiuto un vero e proprio viaggio dentro alla complessa personalità di una donna che è stata soprattutto una grande intellettuale, oltre che una figura scomoda per il suo anticonformismo.

Leggi anche Fuori: la recensione del film di Mario Martone su Goliarda Sapienza in concorso a Cannes

Valeria Golino racconta Goliarda Sapienza

Al Festival di Cannes 2025, Valeria Golino ha voluto descrivere così Goliarda Sapienza, che l’ha "accompagnata" per 6 anni.

Goliarda era sicuramente un'anarchica, una ribelle, soprattutto dal punto di vista intellettuale. Penso però che per certi versi fosse una donna docile, un'artista molto curiosa e accogliente. Goliarda aveva dubbi, non era mai definitiva su ciò che pensava, cambiava idea, le piaceva cambiare idea, era intollerante verso la stupidità, l'ottusità, le ideologie fesse. Goliarda era anche una donna che appartenuta al suo tempo. Era nata nel 1924, e, per quanto avesse avuto il privilegio di un'infanzia diversa da quella delle sue coetanee, aveva in sé modi di fare e di pensare che avevano a che vedere con la prima parte del '900. A suo modo era anche una persona docile, e sono convinta che non fosse affatto aggressiva, e ho cercato di portare questa sua caratteristica nel film. Goliarda si sentiva talmente dentro allo stupore della vita da non essere affatto giudicante, e per non essere giudicante devi avere una certa morbidezza, e ciò mi porta a credere che Goliarda non appartenesse esattamente a quel tempo e forse nemmeno a questo, perché di fronte a ideologie e dogmi, e quindi a cose su cui il dissenso non era ammesso, lei prendeva le distanze. Goliarda era una femminista ma non apparteneva al femminismo del momento e non riusciva a identificarsi nelle idee preconcette.

Fuori di Mario Martone è appena arrivato in sala. Oltre a Valeria Golino recitano nel film Matilda De Angelis, Elodie, Corrado Fortuna. La sceneggiatura è dello stesso Martone e di Ippolita di Majo.



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mercoledì 21 maggio 2025

I migliori film in streaming di Sir Laurence Olivier, "Titano" del palcoscenico e grande schermo

Il 22 maggio 1907 nasceva a Dorking, nel Regno Unito, il mito di Sir Laurence Olivier. Attore celebrato molto spesso come il più grande di tutti i tempi, capace di ottenere successi clamorosi sia sul palcoscenico che al cinema, Olivier ha anche diretto a partire dagli anni ‘40 alcuni tra i migliori adattamenti da Shakespeare mai realizzati. Candidato per ben dieci volte all’Oscar, vincitore di una statuetta come protagonista, Olivier ha scritto pagine indimenticabili di cinema del passato. E confermarlo, i cinque film in streaming che trovate di seguito. Buona lettura.

Cinque film in streaming interpretati da Sir Laurence Olivier

  • Rebecca, la prima moglie
  • Amleto
  • Il principe e la ballerina
  • Spartacus
  • Il maratoneta

Rebecca, la prima moglie (1940)

Dopo aver realizzato una versione leggendaria di Cime tempestose, Olivier collabora con Alfred Hitchcock all'altrettanto famoso adattamento dal testo di Daphne Du Maurier. Insieme a una grandiosa Joan Fontaine, Oliver costruisce un dramma che spesso sfocia nel thriller e propone personaggi e storie di altissimo valore artistico oltre che emotivo. Rebecca, la prima moglie trionfa agli Oscar come miglior film e conferma la grandezza assoluta del suo autore. Film epocale, sapiente e magnifico da esperire. Disponibile su Amazon Prime Video.

Amleto (1948)

Altro Oscar come miglior film, questa volta bisato anche da quello come miglior attore protagonista per Olivier, che porta sul grande schermo una versione del classico di Shakespeare di rara potenza espressiva. La sua prova davanti alla macchina da presa è incredibile, Jean Simmons a supporto conquista la candidatura come non protagonista, nel cast anche Peter Cushing, John Laurie. Amleto conquista gli spettatori di tutto il mondo, così come pochi anni prima aveva fatto il suo Enrico V. Due classici che fondono alla perfezione letteratura, teatro e cinema. Alla maniera di Olivier.  Disponibile su Amazon Prime Video.

Il principe e la ballerina (1957)

Questo film non fu un grande successo di critica e pubblico, ma costituisce il progetto in cui si confrontano due leggende del cinema di ogni tempo. Marilyn Monroe è semplicemente perfetta e adorabile, e fa de Il principe e la ballerina un lungometraggio comunque da ricordare in virtù della sua dolcezza, forse anche più della sua sensualità. La messa in scena è come sempre molto elegante e rifinita quando Olivier è anche dietro la macchina da presa, e come attore in versione semiseria in alcuni momenti anche lui è spassoso. Da rivalutare insomma, è diventato comunque un classico. Disponibile su Google Play, Apple Itunes, TIMVision, Amazon Prime Video.

Spartacus (1960)

Abbiamo inserito uno dei peplum più famosi della storia del cinema non fosse altro perché Olivier viene diretto dal più grande di tutti, ovvero Stanley Kubrick. Kirk Douglas guida con Spartacus uno dei più grandi cast mai messi insieme, che vede tra gli altri anche Jean Simmons, Tony Curtis, Peter Ustinov (che conquista uno dei quattro Oscar assegnati al film), Charles Laughton, Woody Strode e molti altri. Messa in scena pazzesca, storia torrenziale e maestosa, la potenza di Hollywood al suo massimo splendore. E poi, anche se questo è stato un film “su commissione”, Kubrick è sempre Kubrick…Disponibile su Google Play, Apple Itunes, Amazon Prime Video.

Il maratoneta (1976)

Chiudiamo con una delle interpetazioni più terrificanti e riuscite dell’ultima aprte della carriera di Olivier, quella dell’ex gerarca nazista che torna a New York per recuperare i suoi diamanti. John Schlesinger dirige Il maratoneta basandosi sull’adattamento di William Goldman del suo stesso romanzo. Dustin Hoffman è protagonista assoluto, Marthe Keller e Roy Scheider sono a supporto. Il maratoneta è invecchiato piuttosto male, dobbiamo ammettere, ma la prova di Olivier rimane di una freddezza e precisione disarmanti. Un vero e proprio Titano della recitazione. Disponibile su TIMVision, Amazon Prime Video, Paramount +.



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