domenica 28 febbraio 2021

Neill Blomkamp rivela su Twitter che sta scrivendo District 10!

Non è la prima volta che il regista sudafricano Neill Blomkamp ricorre a Twitter per annunciare "en passant", quasi casualmente, un suo progetto, ma stavolta la notizia ha colpito tutti, visto che riguarda il sequel del suo primo e sorprendente film, District 9. E la notizia è che il sequel, District 10, è attualmente in fase di scrittura, assieme all'attore Sharlto Copley, già protagonista rivelazione del primo, e al co-sceneggiatore originale Terri Tatchell.

Sono passati 12 anni da quando District 9 arrivò nei cinema (e noi di Coming Soon avemmo l'occasione di volare a Madrid per intervistare Blomkamp in anteprima) e, a fronte di un budget modesto ma ben utilizzato, fu un grande successo, incassando nel mondo 211 milioni di dollari e stabilendo il record per un film di provenienza sudafricana. Non solo, venne candidato a ben 4 Oscar, incluso miglior film e miglior sceneggiatura originale di Blomkamp e Tatchell.

Chi l'ha visto all'epoca o dopo ricorderà che il finale restava aperto, per cui sono anni che si parla di un possibile sequel della storia ma questa è la prima voce concreta in merito e ne siamo molto felici. Blomkamp non è stato con le mani in mano durante la pandemia, ma ha girato un horror in Canada, Demonic, quando è stato costretto a mettere da parte per un po' il progetto del film di fantascienza Inferno.

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Nel 2017, quando gli venne chiesto se ci sarebbe mai stato un sequel di District 9, la risposta non lasciò adito a dubbi: "Voglio tornare a quel mondo e raccontare il resto della storia di Wikus e Chistopher. Il problema in questo momento è che ho tanti progetti e idee su cui voglio lavorare e completare e, inoltre, il MOTIVO princiale per fare District 10 deve essere molto chiaro. Il primo film era basato così esplicitamente su tematiche reali e problemi del Sud Africa che mi hanno colpito moltissimo da ragazzo, che dobbiamo essere sicuri che il film successivo non dimentichi questo aspetto".

A quanto pare è arrivato il momento giusto per dare un sequel a quella storia che, se non l'avete già fatto, vi consigliamo di recuperare appena possibile,



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I migliori film in streaming interpretati da Javier Bardem

Dopo essersi affermato come uno dei più talentuosi e carismatici attori europei del cinema contemporaneo, Javier Bardem è riuscito a conquistare anche Hollywood grazie a una serie di prove d’attore - sia da protagonista che in ruoli di supporto - che ne hanno testimoniato la grandezza. Tanto da ottenere ben tre nomination all’Oscar: due come attore protagonista e una - quella per cui è arrivata l’ambita statuetta - come cast di supporto. I cinque film in streaming che abbiamo scelto per celebrare i 52 anni di Javier Bardem sono volti a raccontare le due dimensioni ugualmente ammirevoli della sua carriera. In attesa ovviamente di vederlo nel prossimo Dune, nuovo adattamento del capolavoro sci-fi di Frank G. Herbert diretto da Denis Villeneuve. Buona lettura.

Cinque cult-movie in streaming interpretati dal premio Oscar Javier Bardem

  • I lunedì al sole
  • Mare dentro
  • Non è un paese per vecchi
  • Biutiful
  • Skyfall 

I lunedì al sole (2002)

Il dramma umano diretto da León Fernando De Aranoa su un gruppo di operai che hanno perso il lavoro è una delle opere più vere e commoventi del cinema spagnolo contemporaneo. Film intimo, mai vittimista, schierato civilmente ma a un livello che vuole raccontare le persone, le psicologie e non la retorica. Grande lavoro di introspezione per un cast strepitoso, capeggiato da un Bardem imbolsito, stempiato e potentissimo. I lunedì al sole è il miglior esempio possibile di come si possa fare cinema di denuncia e insieme rimanere attaccati, partecipi all’umanità che si racconta. Un film che sembra diretto da Ken Loach, nelle sue giornate migliori. Disponibile su Chili.

Mare dentro (2004)

Storia vera di Ramón Sampedro, uomo che amava la vita ma che è rimasto paralizzato dal collo in giù. E allora quella stessa vita vuole abbandonarla, e lotta per tale diritto. Diretto da Alejandro Amenábar, Mare dentro si poggia interamente sulla prova mastodontica di Bardem, che anche recitando immobile per quasi tutto il tempo fornisce una performance entusiasmante, straziante. Seconda Coppa Volpi vinta dopo quella per Prima che sia notte. Film di enorme impatto emotivo e dal messaggio assolutamente necessario. Disponibile su Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple Itunes, TIMVision.

Non è un paese per vecchi (2007)

Oscar come miglior attore non protagonista per un personaggio che in qualche modo rappresenta l’essenza della poetica dei fratelli Coen: Anton Chigurh è infatti il caos fatto uomo, l’irrazionalità che arriva a devastare i piani e le intenzioni dell’uomo comune. Non è un paese per vecchi è sotto questo punto di vista il film più compiuto dei Coen, un teorema gelido e ammaliante messo in scena con una lucidità inaudita. Capolavoro indiscutibile, che si avvale della prova di Bardem come agente distruttore. Una delle figure più terrificanti del cinema americano contemporaneo. Disponibile su Rakuten TV, Chili, Google Play, Infinity, Apple Itunes, Netflix, TIMVision, Amazon Prime Video.

Biutiful (2010)

Diretto da un Alejandro Iñárritu voglioso di indagare la sofferenza umana nel contatto con ciò che l’occhio non può vedere, Bardem costruisce un personaggio talmente corposo da sostenere da solo un film non sempre bilanciato. Biutiful è Javier Bardem, il suo volto scavato nella roccia, il suo corpo imponente e insieme fragile come l’anima del protagonista. Un film toccante che vale all’attore la Palma d’Oro a Cannes e la terza nomination all’Oscar (la prima era arrivata per Prima che sia notte). Grande prova sa solista, una delle migliori della sua carriera. Disponibile su Chili.

Skyfall (2012)

Chiamato da Sam Mendes come “villain” del miglior film di James Bond mai realizzato - e anche il maggior successo commerciale - Bardem risponde tirando fuori una prova lasciva e terrificante, un altro tassello nella sua galleria di personaggi che amano il lato oscuro. Skyfall non è soltanto un gran film d’azione ma anche un’opera visivamente raffinata, soprattutto grazie alla fotografia di Roger Deakins. Il confronto/scontro con Daniel Craig e gli altri attori regala a Bardem alcuni dei migliori duetti della sua carriera. Film davvero notevole. Disponibile su Google Play, Apple Itunes.



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I Vincitori dei Golden Globe 2021: ecco tutti i premi per il cinema

Nessuna grande sorpresa all'edizione 2021 dei Golden Globes: ha vinto chi si sapeva avrebbe vinto in praticamente tutte le categorie. Migliori film sono Nomandland e Borat Subsequent Moviefilm, Chole Zhao si aggiudica anche il premio per la regia. Migliori interpreti sono Sasha Baron Cohen, Rosamund Pike, Andra Day e Chadwick Boseman, premiato postumo.

Ecco l'elenco completo dei premiati ai Golden Globes 2021:

Golden Globe 2021: Tutti i vincitori

Miglior film drammatico

Vincitore: Nomadland

Miglior film commedia o musicale

Vincitore: Borat Subsequent Moviefilm

Miglior regista

Vincitrice: Chloe Zhao per Nomadland

Miglior attrice in un film drammatico

Vincitrice: Andra Day per The United States vs Billie Holiday

Miglior attrice in un film commedia o musicale

Vincitrice: Rosamund Pike per I Care A Lot

Migliori attore in un film drammatico

Vincitore: Chadwick Boseman per Ma Rainey’s Black Bottom

Miglior attore in un film commedia o musicale

Vincitore: Sacha Baron Cohen per Borat Subsequent Moviefilm

Miglior attrice non protagonista

Vincitrice: Jodie Foster per The Mauritanian

Miglior attore non protagonista

Vincitore: Daniel Kaluuya per Judas and the Black Messiah

Miglior film straniero

Vincitore: Minari (USA)

Miglior film d'animazione

Vincitore: Soul

Miglior Sceneggiatura

Vincitore: Aaron Sorkin per Il processo ai Chicago 7

Miglior colonna sonora

Vincitori: Jon Batiste, Atticus Ross e Trent Reznor per Soul

  • Alexandre Desplat per The Midnight Sky
  • Ludwig Goransson per Tenet
  • James Newton Howard per Notizie dal mondo
  • Atticus Ross e Trent Reznor per Mank

Miglior canzone

Vincitrice: "Io sì" - La vita davanti a sé

  • "Fight for you" - Judas and the Black Messiah
  • "Hear My Voice" - Il processo ai Chicago 7
  • "Speak Now" - One night in Miami
  • "Tigress & Tweed" - The United States vs. Billie Holiday


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Golden Globes 2021: I Candidati ai premi per il Cinema

Considerati secondi per importanza soltanto agli Oscar (fatta eccezione per i premi dei più prestigiosi festival internazionali), saranno assegnati questa notte a Los Angeles i Golden Globe 2021, i riconoscimenti della HFPA, l'associazione della stampa estera di Hollywood, al meglio del cinema e della tv dell'anno appena passato. Le regole di questa edizione sono state modificate a causa della pandemia, per poter permettere anche ai film che hanno saltato la sala per andare direttamente in streaming di essere candidati. Quella che vedremo sarà dunque una serata che rispetta i protocolli sanitari e che lascia collegati da casa tutti i candidati. Anche le stesse presentatrici Tina Fey e Amy Poehler non saranno fisicamente nello stesso luogo.

Golden Globes 2021: come vederli in diretta in Italia

La cerimonia di premiazione dei Golden Globes 2021, arrivati alla loro 78esima edizione, sarà trasmessa da Sky. La diretta dell’attesa premiazione andrà infatti in onda eslusivamente su Sky Atlantic e Sky TG24, nella notte fra 28 febbraio e 1 marzo. È doppia la modalità di fruizione offerta da Sky. Il canale tradizionalmente dedicato alla serialità proporrà dalle 00:30 la diretta integrale della serata per poi offrire, lunedì sera dalle 19.40, una versione più corta con gli highlights. Il canale di news seguirà in diretta dall’1:00 la serata da studio, commentata da Denise Negri (Sky TG24), Federico Chiarini (Sky Atlantic) e Francesco Castelnuovo (Sky Cinema), con numerosi contributi video e approfondimenti e con la partecipazione di Alessandra Venezia, membro della Hollywood Foreign Press Association (HFPA), e della giornalista e scrittrice Marta Perego. L'inizio effettivo della cerimonia di premiazione è previsto le ore 2:00.

Golden Globes 2021: i candidati Favoriti

Ci sono i titoli che ci si aspettava che ci fossero: quelli provenienti dalle piattaforme come Mank e Il processo ai Chicago 7 (Netflix) e One Night in Miami e Borat 2 (Prime Video); e quelli che hanno conquistato i grandi festival internazionali (Nomadland, Leone d'oro a Venezia, ma anche il Pieces of a Woman che è valso la Coppa Volpi a Vanessa Kirby). E ci sono titoli invece che da noi ancora non si sono visti o son meno noti, come Una donna promettente, The Father, Palm Springs e Music.
È un'edizione inevitabilmente particolare, quella dei Golden Globe Awards 2021, che segna il dominio delle piattaforme per via della pandemia e della chiusura delle sale, ma in tutto questo anche l'associazione della stampa estera di Hollywood ha mostrato una certa arcaicità portata alla luce dalla giornalista norvegese Kjersti Flaa che ha accusato l'HFPA, fondata nel 1943, di istituzionalizzare una "cultura della corruzione", sostenendo che l'organizzazione esentasse operi come una sorta di cartello, escludendo candidati qualificati, tra cui lei stessa. Inoltre, proprio in questi giorni, alcune star di Hollywood tra cui Chris Hemsworth, Jack Black, Viola Davis e Kerry Washington, stanno condividendo sui social un post in cui si segnala un fatto sconcertante: tra gli 87 membri dell'associazione non c'è nessun nero.

Queste sono tutte le nomination cinematografiche ai Golden Globes 2021.

Golden Globe 2021: Tutte le nomination per il cinema

Miglior film drammatico

  1. Nomadland
  2. Mank
  3. The Father
  4. Una donna promettente
  5. Il processo ai Chicago 7

Miglior film commedia o musicale

  1. Borat - Seguito di Film Cinema
  2. Hamilton
  3. Music
  4. Palm Springs
  5. The Prom

Miglior regista

  1. Emerald Fennel per Una donna promettente
  2. David Fincher per Mank
  3. Regina King per One Night in Miami
  4. Aaron Sorkin per Il processo ai Chicago 7
  5. Chloe Zhao per Nomadland

Miglior attrice in un film drammatico

  1. Viola Davis per Ma Rainey's Black Bottom
  2. Andra Day per The United States vs Billie Holiday
  3. Frances McDormand per Nomadland
  4. Carey Mulligan per Una donna promettente
  5. Vanessa Kirby per Pieces of a Woman

Miglior attrice in un film commedia o musicale

  1. Maria Bakalova per Borat - Seguito di Film Cinema
  2. Kate Hudson per Music
  3. Michelle Pfeiffer per French Exit
  4. Rosamund Pike per I Care A Lot
  5. Anya Taylor-Joy per Emma

Migliori attore in un film drammatico

  1. Riz Ahmed per Sound of Metal
  2. Chadwick Boseman per Ma Rainey’s Black Bottom
  3. Anthony Hopkins per The Father
  4. Gary Oldman per Mank
  5. Tahar Rahim per The Mauritanian

Miglior attore in un film commedia o musicale

  1. Sacha Baron Cohen per Borat - Seguito di Film Cinema
  2. James Corden per The Prom
  3. Lin-Manuel Miranda per Hamilton
  4. Andy Samberg per Palm Springs
  5. Dev Patel per La vita straordinaria di David Copperfield

Miglior attrice non protagonista

  1. Glenn Close per Elegia Americana
  2. Olivia Colman per The Father
  3. Jodie Foster per The Mauritanian
  4. Amanda Seyfried per Mank
  5. Helena Zengel per Notizie dal mondo

Miglior attore non protagonista

  1. Sacha Baron Cohen per Il processo ai Chicago 7
  2. Daniel Kaluuya per Judas and the Black Messiah
  3. Jared Leto per Fino all'ultimo indizio
  4. Bill Murray per On the Rocks
  5. Leslie Odom Jr. per One Night in Miami

Miglior film straniero

  1. Un altro giro (Danimarca)
  2. La Llorona (Francia, Guatemala)
  3. La vita davanti a sé (Italia)
  4. Minari (USA)
  5. Due (USA, Francia)

Miglior film d'animazione

  1. I Croods 2 - Una nuova era
  2. Onward
  3. Over the Moon
  4. Soul
  5. Wolfwalkers

Miglior Sceneggiatura

  1. Emerald Fennell per Una donna promettente
  2. Jack Fincher per Mank
  3. Aaron Sorkin per Il processo ai Chicago 7
  4. Christopher Hampton e Florian Seller per The Father
  5. Chloé Zhao per Nomadland

Miglior colonna sonora

  1. Alexandre Desplat per The Midnight Sky
  2. Ludwig Goransson per Tenet
  3. James Newton Howard per Notizie dal mondo
  4. Atticus Ross e Trent Reznor per Mank
  5. Jon Batiste, Atticus Ross e Trent Reznor per Soul

Miglior canzone

  1. "Fight for you" - Judas and the Black Messiah
  2. "Hear My Voice" - Il processo ai Chicago 7
  3. "Io sì" - La vita davanti a sé
  4. "Speak Now" - One night in Miami
  5. "Tigress & Tweed" - The United States vs. Billie Holiday

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La storia infinita è su Prime Video: cinque curiosità su un simbolo degli anni Ottanta

Da qualche giorno La storia infinita è disponibile in streaming su Amazon Prime Video : per molti che leggeranno questo pezzo è, con buone probabilità, un frammento di infanzia. Il film di Wolfgang Petersen era basato sull'omonimo romanzo fantasy di Michael Ende, e vedeva nel cast due protagonisti: Barret Oliver nei panni di Bastian e Noah Hathaway in quelli di Atreyu, rispettivamente un bambino che entrava tramite un libro in un mondo di fantasia, dove l'eroe contro il Nulla era il secondo. Curiosiamo dietro le quinte di questo lungometraggio (tedesco, pur se recitato in lingua inglese), per capire come nacque quest'esperienza iconica. Guarda La storia infinita su Prime Video

La storia infinita, le sofferenze di Atreyu

Noah Hathaway ha pagato a caro prezzo il suo ruolo storico di Atreyu in La storia infinita, subendo diversi incidenti durante le riprese. Durante lo scontro con Gmork, una zampa lo colpì all'occhio, tanto che rischiò di perderlo, così come rischiò di finire soffocato nella scena in cui il grosso robot gli finiva addosso. Un'altra volta finì disarcionato e calpestato da un cavallo (stava ancora imparando a gestirlo) e un'altra volta ancora, durante la scena delle Paludi della Tristezza, fu trascinato giù nell'acqua perché era rimasto agganciato al carrello / ascensore usato per la ripresa. Perse i sensi, terrorizzando la troupe. Dulcis in fundo, scoprì che in post-produzione avevano deciso di sostiture la sua voce.

La storia infinita, i suoi record economici

Non era mai stato realizzato in Germania un film così costoso come La storia infinita, con un budget intorno ai 26 milioni di dollari di allora (corrispondenti a una settantina attuali). Non solo: non era mai successo che costasse tanto un film prodotto al di fuori degli Stati Uniti o dell'Unione Sovietica. L'impresa fu benedetta dal pubblico tedesco, che staccò in patria ben 5 milioni di biglietti: un entusiasmo inedito per una produzione nazionale, e dire che nella versione tedesca manca la canzone di Giorgio Moroder! Naturalmente quando scriviamo "Germania", ci riferiamo all'allora Repubblica Federale di Germania, la "Germania Ovest" che ha smesso di esistere nel 1990.

Michael Ende e la reazione alla Storia Infinita

Terribile. La reazione dello scrittore Michael Ende all'adattamento del suo La storia infinita fu molto aspra: "Auguro la peste ai produttori. M'hanno ignorato. Quello che mi hanno fatto è una zozzura a livello umano, un tradimento a livello artistico." Non solo: Ende cercò persino di far rimuovere il suo nome dai titoli del film, perdendo la causa. Lamentò di non essere stato contattato per tempo, per approvare o rifiutare i cambiamenti. L'autore aveva sognato che a dirigere il lungometraggio potessero esserci Akira Kurosawa o Andrzej Wajda.

La storia infinita: che fine hanno fatto i tre protagonisti?

Barret Oliver ha abbandonato la recitazione molto presto, già dopo il 1989. Si è dato poi alla fotografia analogica vintage, cercando di rendersi irrintracciabile e deliberatamente irriconoscibile. Anche Hathaway ha lasciato la carriera di attore, vivendo attualmente a Los Angeles dove svolge la professione di tatuatore e dove gli chiedono prevedibilmente di tatuare l'Auryn: l'originale simbolo è invece di proprietà di Steven Spielberg, passionale collezionista. Noah si è riaffacciato solo da poco sulla settima arte, comparendo per esempio nell'horror The Chair. Tami Stronach, l'Imperatrice, ha interpretato al cinema solo quella parte, perché i genitori preferirono non abbandonarla nell'ambiente, che temevano: è diventata comunque una ballerina e coreografa, tornando a recitare in tv solo nel 2008. Ha un nuovo progetto in ballo. Leggi anche Tami Stronach della Storia Infinita torna nel fantasy Man & Witch omaggio agli anni Ottanta

La storia infinita, la canzone di Giorgio Moroder

The NeverEnding Story, colonna sonora di un decennio, fu scritta da Keith Forsey per i testi e Giorgio Moroder per le musiche, cantata da Limahl (ex dei Kajagoogoo) e da Beth Anderson: al momento di lavorare per La storia infinita, Moroder aveva già vinto un Oscar nel 1979 per Fuga di mezzanotte e proprio nel 1984 avrebbe stretto in mano la statuetta per Flashdance. Nel 1987 sarebbe stato il turno di Take My Breath Away ascoltata in Top Gun. Non va nemmeno dimenticata la leggendaria Call Me di American Gigolo (1980). Possiamo dire che gli anni Ottanta sono stati fondamentali per Moroder quasi quanto lo sono stati per una buona fetta di pubblico che si proietta nel tempo con le sue note.



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sabato 27 febbraio 2021

Ottilie Von Faber-Castell: la storia vera di una donna coraggiosa

Prodotto in Germania per la TV tedesca, per una messa in onda in due parti o come un film unico di tre ore, Ottilie Von Faber-Castell - Una donna coraggiosa racconta la storia di una donna su cui pesa il destino dell'azienda di famiglia, che diventerà il famoso colosso Faber-Castell, produttore a livello internazionale di penne e matite. Il film segue le vicende della baronessa Ottilie von Faber, detta Tilly, fin da giovanissima, una ragazza costretta a farsi valere professionalmente in un ambiente aristocratico esclusivamente maschile.

Ottilie von Faber-Castell - Una donna coraggiosa: la trama del film

Nelle sue tre ore di durata, Ottilie Von Faber-Castell - Una donna coraggiosa ripercorre la storia di Ottilie, interpretata da Kristin Suckow, come donna lavoratrice, moglie e madre che affronta le difficoltà nella gestione di tutti questi ruoli allo stesso tempo, in un'epoca non certo favorevole alle donne in posizioni professionali di rilievo. Il racconto si sofferma sui primi passi in azienda, sul rapporto con la severa e inflessibile nonna, e sul rapporto con i due uomini che si sono contesi l'amore per lei, quando non la sua posizione sociale. Ottilie, infatti, è dilaniata dalle scelte che non sono soltanto dell'uomo da sposare o dei doveri familiari, ma anche del rispetto verso se stessa nella ricerca della sua personale felicità.

Ottilie von Faber-Castell: la vera storia dell'erede dell'azienda di matite

Quando il padre Wilhelm Freiherr von Faber muore per infarto a 42 anni nel 1893, lascia la famiglia senza eredi maschi in grado di prendere in mano le redini della società. La figlia eredita la vasta tenuta appartenente alla fondazione di famiglia, ma è soltanto qualche tempo dopo, nel 1896 quando muore il nonno Lothar, che entra in azienda a 19 anni. Secondo le disposizioni lasciate nel testamento da Lothar von Faber alla moglie, la guida dell'azienda deve essere lasciata nelle mani di dipendenti fidati. Nel frattempo Ottilie sposa nel 1898 il Conte Alexander zu Castell-Rüdenhausen e diventa la Contessa Ottilie von Faber-Castell.

La nonna paterna, Ottilia senior, è felice per aver trovato nel Conte Alexander un uomo che si prenda carico delle responsabilità e gli affida l'incarico di dirigere azienda come socio nel 1900. Quando la nonna muore nel 1903, Ottilie eredita l’azienda diventandone unica proprietaria, con il marito sempre nel ruolo di amministratore delegato. Sotto la guida del conte Alexander, l'azienda torna a prosperare e raggiunse grandi successi.

La coppia ha tre figlie femmine, Elisabeth, Mariella e Irmgarde e un figlio maschio di nome Roland, ma la famiglia vive anche il dramma della perdita del piccolo Wolfang, morto a pochi mesi dalla nascita. Lo scoppio della Prima Guerra Mondiale determina un allontanamento tra i due coniugi. Il Conte, infatti, deve trasferirsi in Belgio. Ottilie così si avvicina sempre di più al Barone Philipp von Brand zu Neidstein, di cui si innamora profondamente. Il nuovo amore la porta a iniziare la sua lotta per essere felice. Dopo un po’ di tribolazioni, il Conte le concede il divorzio consentendole di sposare il Barone Philipp nel 1918. Ottilie lascia il castello di famiglia e l'azienda al Conte Alexander, mantenendo una rendita vitalizia annuale e passando la sua quota della fondazione di famiglia al figlio Roland. Ottilie si trasferisce così nel castello del Barone a Neidstein, vicino Norimberga. Roland von Faber-Castell è stato l'ultimo proprietario unico dell'azienda fino alla sua morte, avvenuta nel 1978.



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venerdì 26 febbraio 2021

Superman: un nuovo reboot è in preparazione prodotto da J.J. Abrams

Arriva dall'autorevole testata hollywoodiana Deadline la conferma di un reboot di Superman. Stando a quanto riporta il magazine online, un nuovo film è in fase di scrittura ed è proprio messa nero su bianco la parola reboot. Non sequel o prequel, ma reboot. Questo significa che si riparte da zero, ovvero con uno stile artistico diverso e una versione del personaggio che non è quella vista in L'uomo d'acciao, in Batman v Superman e in Justice League. A produrre il film ci sarà J.J. Abrams con la sua società Bad Robot, mentre è attualmente in fase di stesura lo script per mano di un certo Ta-Nehisi Coates.

L'ansia che vi sta affiorando sottopelle è legittima. Trattenendo ogni esclamazione vietata ai minori di 18 anni, ci si domanda perché. Ma forse, ancor prima, ci si chiede... e Henry Cavill? L'ultima commento dell'attore sul personaggio che risale ad alcuni mesi fa, lasciava intendere che a lui non sarebbe dispiaciuto proseguire l'esperienza nel costume di Superman. Detto questo, ogni possibile ragionamento che possiamo fare con i pochi elementi in mano, sul fatto che possa tornare Cavill o ci sarà un nuovo casting, sarebbe come farsi gli sciacqui con un collutorio alla kryptonite. Però, proviamo a rispondere a un'altra domanda dopo aver fatto una ricerca: chi è Ta-Nehisi Coates?

Ta-Nehisi Coates è un premiato scrittore e giornalista che si è distinto per i suoi articoli su questioni politiche, culturali e sociali soprattutto riguardanti gli afroamericani e i suprematisti bianchi. Ha scritto tre saggi e un romanzo di fiction intitolato Il danzatore dell'acqua edito in Italia da Einaudi. E non è tutto. Coates è anche l'autore di una serie di fumetti su Black Panther e una su Captain America. Il suo nome compare tra gli "Special Thanks" dei film Black Panther, Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame. Lo scrittore si sta anche occupando della sceneggiatura di Wrong Answer, un film che sarà diretto da Ryan Coogler e interpretato da Michael B. Jordan. Qui sotto una foto di Coates dal suo account Instagram in cui posa per un numero speciale di Vanity Fair USA.



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Cinema riaperti dal 27 marzo? Il Cts dà il suo ok

Secondo il Comitato tecnico scientifico, i cinema e i teatri italiani potranno riaprire dal 27 marzo. Solo nelle regioni gialle, con una capienza limitata al 25% del totale di spettatori possibili nelle sale ( fino a una massimo di 200, 400 se all'aperto), con l'obbligo di mascherina chirurgica o con livello di protezione superiore e col divieto di consumare cibi e bevande durante gli spettacoli.

Si intravede quindi la luce in fondo al tunnel per il mondo del cinema e della cultura, pesantemente penalizzato dalla pandemia.
Prima di cantar vittoria, comunque, conviene attendere, con un pizzico di scaramanzia.
Innanzi tutto il ministro della Cultura Dario Franceschini dovrà portare dinnanzi al Governo la proposta di cui si era fatto promotore, e far inserire la nuova norma in un prossimo Dpcm.
Sarà poi solo due settimane prima della possibile riapertura, e quindi il 12 marzo, che il Cts darà il suo ok definitivo, in base all'andamento della pandemia nel paese. Quindi, a maggior ragione, prudenza nei comportamenti, indossate sempre la mascherina e mantenete la distanza sociale.

Alla speranza che davvero i cinema possano tornare ad aprire tra un mese, si associa quella di poter contare su un'offerta da parte delle distribuzioni che sia in grado di attirare nuovamente il pubblico in sala.



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Wonder: lo spin-off White Bird recluta Helen Mirren

Potreste non essere al corrente che il film White Bird è attualmente in fase di riprese. Avete visto tutti Wonder, giusto? Uscito nel 2017, con Julia Roberts, Owen Wilson e Jacob Tremblay, il film è stato un grande successo per la tanto illuminante quanto semplice storia che raccontava su un bambino diverso dagli altri, perché affetto da una deformazione craniofacciale. Proprio la diversità e il modo in cui viene trattata, hanno fatto di Wonder un film da vedere sia a scuola sia in famiglia allargando la sua notorietà che già era decollata in libreria con l'omonimo romanzo da cui è tratto. L'autrice R.J. Palacio non si è certo fermata lì, ma ha continuato a esplorare la vita del piccolo Auggie e dei suoi amici raccontando storie parallele. Una di queste è A Wonder Story - Il libro di Julian che sta diventando il film White Bird.

Se dunque avete visto Wonder, ricorderete quel bambino di nome Julian che bullizza Auggie come reazione non elaborata emotivamente alla sua diversità, il quale viene sospeso per due settimane e poi prelevato dai suoi genitori che decidono di fargli cambiare scuola. White Bird segue dunque la storia di Julian (interpretato da Bryce Gheisar come in Wonder) che nel periodo estivo dopo quell'esperienza, raggiunge la nonna a Parigi la quale un pomeriggio gli racconta la storia di com'è riuscita a scappare dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale, grazie ad un ragazzo di nome Julian che aveva anche lui una deformità alle gambe. La nonna avrà il volto di Helen Mirren. Nel cast compare anche Gillian Anderson e probabilmente torneranno in ruoli minori gli attori del primo film. White Bird è diretto da Marc Forster.



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Dave Bautista e Milla Jovovich insieme nel fantasy In The Lost Lands da una storia di George R. R. Martin

Continua a macinare film più (o meno) di successo la coppia formata da Milla Jovovich e dal marito Paul W.S. Anderson. Dopo il recente Monster Hunter, tratto dall'omonima serie di videogiochi, sarà la volta di un altro fantasy, In The Lost Lands, basato però stavolta su un racconto di sua maestà del genere, George R. R. Martin, in cui Jovovich sarà affiancato dal gigantesco Dave Bautista.

La storia del racconto e del film è quella di una regina che per realizzare un suo disperato amore, si rivolge a una potente strega, Gray Alis (sarà questo il ruolo di Milla Jovovich), perché parta per una quest, guidata da un vagabondo (Bautista), nelle pericolose Terre Perdute, popolate da demoni e creature pericolose. Si tratta di una storia che esplora "la natura del bene e del male e quella dell'amore e della perdita". Di più al momento non sappiamo.

Non si sa ancora quando il film entrerà in produzione, visto che non ha ancora trovato tutti i finanziamenti, ma è assai probabile, con questi nomi coinvolti, che avverrà presto.



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Il trailer di Mortal Kombat è il red band più visto di tutti i tempi

Il primo trailer ufficale di Mortal Kombat, diffuso qualche giorno fa, è un trailer red band. È, cioè, uno di quei trailer dalle immagini particolarmente esplicite che vengono presentati, su YouTube come altrove, con un avviso riguardo i contenuti e alla visione destinana a un "pubblico appropriato" che negli Stati Uniti viene presentato appunto in rosso, diversamente dai trailer "per tutti" che sono solitamente preceduti da un cartello in verde.



Ebbene, il trailer di Mortal Kombat, che vi riproponiamo qui di seguito, è stato il trailer red band più cliccato e visto di tutti i tempi, facendo registrare un totale di 116 milioni di visualizzazion nella sua prima settimana, battendo in quattro giorni quelle dei trailer red band di film come Logan e Deadpool 2.

Si tratta di un risultato assai incoraggiante per il film e per la Warner, che lo distribuisce in tutto il mondo, e che potrebbe anche spingere le grandi compagnie ad aver meno paura di realizzare film che non debbano necessariamente essere classificati come "per tutti" dai visti censura delle varie nazioni.
Il nuovo Mortal Kombat arriverà prossimamente al cinema distribuito da Warner Bros. Pictures.

In “Mortal Kombat”, il campione di MMA Cole Young, abituato a farsi picchiare per soldi, è ignaro della sua eredità—e anche del perché l’Imperatore dell’Outworld Shang Tsung abbia mandato il suo guerriero migliore, Sub-Zero, e altri Cryomancer ultraterreni, per dargli la caccia. Preoccupato per la sicurezza della sua famiglia, Cole parte alla ricerca di Sonya Blade responsabile della Jax, Maggiore delle Forze Speciali che porta anche lei sulla pelle lo stesso marchio del drago con cui Cole è nato. Molto presto, si ritrova nel tempio di Lord Raiden, Antico Dio e Protettore di Earthrealm, che assicura riparo a tutti coloro che portano un marchio come il suo. Qui, Cole si allena con guerrieri esperti come Liu Kang, Kung Lao e l’implacabile mercenario Kano, preparandosi a combattere con i più grandi campioni della Terra, contro i nemici dell’Outworld, in una battaglia in cui è in gioco il destino dell’universo. Riuscirà Cole ad essere abbastanza motivato da scatenare il suo arcana—l’immenso potere custodito nella sua anima—in tempo non solo per salvare la sua famiglia, ma anche per sconfiggere Outworld una volta per tutte?



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Hugh Jackman è Olivia Newton-John in un duetto canoro con John Travolta: vedere per credere

"Ma a chi è venuta l'idea e come mai ho acconsentito a farlo?" si chiede oggi Hugh Jackman condividendo spiritosamente un video su Instagram, ripescato dal suo lontano passato, per la precisione dal 2001, quando interpretò con John Travolta Swordfish. E fu proprio durante un'intervista televisiva promozionale che i due si ritrovarono a interpretare insieme un duetto da Grease, per la precisione la celeberrima "Summer Lovin'", in cui Jackman fa la parte di... Olivia Newton-John.

È un video breve e molto divertente e noi sappiamo che Hugh Jackman, famoso anche per la sua bravura come cantante e interprete di musical, può fare assai meglio di così. Forse però si trova meglio in panni non femminili, che dite?



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George A. Romero, il suo film perduto The Amusement Park recuperato in streaming!

Affiorato nel novembre del 2018, messo in vendita al Marché di Cannes a giugno 2020, The Amusement Park, il film perduto del compianto George A. Romero, creatore dei Morti viventi cinematografici, ha finalmente trovato chi lo distribuirà negli States: l'AMC Networks coprirà i mercati di Nord America, Inghilterra, Irlanda, Australia e Nuova Zelanda, e negli USA in particolare sarà la piattaforma di streaming votata all'horror, Shudder, a rendere disponibile il lungometraggio del 1973, nella sua versione restaurata in 4K. La Yellow Veil Pictures, detentrice dei diritti di questa nuova edizione (anzi, di quest'uscita, visto che il film all'epoca rimase inedito!), è ancora in cerca di compratori per il resto del mondo: qui in Europa possiamo sperare nella Midnight Factory / Koch Media? Leggi anche The Amusement Park è il film mai visto di George A. Romero

The Amusement Park, di cosa parla il film perduto di George A. Romero

The Amusement Park di George A. Romero fu completato nel 1973, lo stesso anno di La città verrà distrutta all'alba, ma non vide mai la luce. Romero lo realizzò su commissione di una chiesa luterana che, pur dandogli carta bianca, gli chiese un finale positivo: al suo rifiuto, il film di una cinquantina di minuti venne buttato via. È una premessa curiosa per un lavoro di un grande regista horror, ma almeno in teoria The Amusement Park non lo sarebbe: è infatti la storia di un settantenne (Lincoln Maazel), che vive una giornata da incubo in un parco divertimenti, umiliato e derubato. Chi ha avuto sinora la fortuna di vedere The Amusement Park lo considera un horror a tutti gli effetti, un disturbante lascito di un genio della settima arte, il cui lavoro è tuttora alla base di fenomeni di costume come The Walking Dead



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QT8 - Tarantino

Retroscena inediti, aneddoti e segreti del grande regista

Regia di Tara Wood. Con Zoë Bell, Louis Black, Bruce Dern, Robert Forster, Jamie Foxx, Richard N. Gladstein, Samuel L. Jackson, Jennifer Jason Leigh, Diane Kruger, Lucy Liu, Michael Madsen, Eli Roth, Tim Roth, Kurt Russell, Stacey Sher, Scott Spiegel, Christoph Waltz, Steve Buscemi, Robert De Niro, Leonardo DiCaprio, Clint Eastwood, Bridget Fonda, Pam Grier, Gwyneth Paltrow, James Parks, Michael Parks, Brad Pitt, Mira Sorvino, Quentin Tarantino, Uma Thurman, John Travolta, Christopher Walken, Bob Weinstein, Harvey Weinstein, Bruce Willis.
Genere Documentario - USA, 2019. Durata 103 minuti circa.

Un documentario che racconta la carriera del celebre cineasta statunitense, dagli esordi come autore di sceneggiature, Una vita la massimo scritta nel 1987, Natural Born Killers scritta nel 1989 e Dal tramonto all'alba scritta nel 1990, passando per l'esordio dietro la macchina da presa con l'acclamato Le iene, la Palma d'oro a Cannes e l'Oscar alla miglior sceneggiatura originale per Pulp Fiction e il susseguirsi di successi diventati cult del cinema internazionale, sino al suo ottavo film da regista, The Eightful Eight. QT8 vanta interviste esclusive di diverse star di Hollywood che hanno lavorato con Tarantino ai suoi film, tra i quali Samuel L. Jackson, Kurt Russell, Tim Roth, Christoph Waltz. Ma vi sono anche interviste a personaggi che hanno vissuto in prima persona la crescita professionale di Tarantino, come i produttori Stacey Sher e Richard Gladstein, o come l'amico e sceneggiatore Scott Spiegel. Il documentario racconta retroscena inediti, aneddoti e segreti del grande regista. Vi sono numerosi contributi esclusivi, come riprese dei set, fotografie, video di archivio e animazioni originali.





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Il mio corpo

Solitudini a confronto
* * * 1/2 - (mymonetro: 3,50)
Consigliato: Sì
Regia di Michele Pennetta.
Genere Documentario - Italia, Svizzera, 2020. Durata 82 minuti circa.

Due storie e due corpi nella Sicilia contemporanea, che in parallelo lavorano per sopravvivere e forse sognare di scappare altrove. Il piccolo Oscar, adolescente, vive con il padre e lo segue nei campi assieme al fratello maggiore, dove la piccola impresa familiare recupera oggetti abbandonati e rivende materiali a peso. Il rapporto tra padre e figli è fatto di poche e spesso brusche parole, che fanno però scorgere le cicatrici del passato. Non lontano, Stanley è un ragazzo più grande, e almeno teoricamente più libero. Viene dalla Nigeria, ha ricevuto un permesso di soggiorno, ma esita ad abbandonare l’isola e i piccoli lavoretti con cui sbarca il lunario, dalle pulizie in una chiesa alla raccolta nei campi.





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Il ritorno di Beavis & Butt-Head, Paranormal Activity e Pet Sematary tra i primi originali di Paramount+

Tra i progetti annunciati dal neonato servizio streaming americano Paramount+ (in realtà rebranding dell'originale CBS All Access), ci sono anche dei film originali, per provare almeno a insidiare la concorrenza di Netflix, Amazon Prime Video, Disney+ e Apple TV+: uno sarà la riproposta degli iconici Beavis & Butt-Head in un nuovo film animato, ma saranno originali Paramount+ anche il reboot di Paranormal Activity di cui vi abbiamo parlato a più riprese, nonché il secondo atto del reboot di Pet Sematary.

Beavis & Butt-Head, il ritorno in streaming su Paramount+

Protagonisti di brevissimi sketch animati andati in onda su MTV dal 1993 al 1997, Beavis e Butt-Head erano in parole povere due adolescenti decerebrati, drogati di tv: grotteschi e doppiati in originale magistralmente dal loro stesso creatore, Mike Judge, sono stati uno dei simboli degli anni Novanta, cavalcando il Rinascimento dell'animazione in quel periodo, col culmine del lungometraggio Beavis & Butt-Head alla conquista dell'America (1996). Fu un relativo campione d'incassi (63 milioni d'incasso per appena 12 di costo): da allora i personaggi sono riapparsi in un revival nel 2011, ma saranno ora riproposti in un nuovo film originale per Paramount+. Loro stessi si sono sentiti in dovere di annunciarlo, visti i tempi naturalmente via Zoom. Altrettanto naturalmente, per quel "mount" in "Paramount" scatta volenteroso (ma come sempre velleitario) l'ammiccamento sessuale...

Paranormal Activity e Pet Sematary: reboot horror in esclusiva su Paramount+

Conoscevamo già il progetto del reboot di Paranormal Activity, ma l'avevamo lasciato in pole position per le sale il 4 marzo del 2002, stando a Hollywood Reporter. Sappiamo ora invece che Il film diretto da William Eubank (Underwater) e scritto da Christopher Landon (Auguri per la tua morte), impostato ancora seguendo lo stile del found footage, diventerà un originale per Paramount+. Dal 2007 al 2015 la saga originale di Paranormal Activity ha visto ben sei capitoli, ma evidentemente i vertici Paramount contano ancora su un traino tale da sponsorizzare la loro entrata nella battaglia dello streaming.
Nonostante il reboot di Pet Sematary del 2019 non sia stato un grande successo di pubblico (comunque in attivo con 112 milioni di dollari d'incasso per 21 di costo), la carta kinghiana sarà ancora giocata dalla major, con un nuovo atto esclusiva della piattaforma. Non si sa per ora altro in merito.Leggi anche Paranormal Activity: il settimo film sarà un reboot e ha una squadra creativa col botto



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giovedì 25 febbraio 2021

5 film in streaming per festeggiare James Wan, nuovo Re dell'horror (e non solo...)

Compie oggi 44 anni uno dei registi più simpatici ed effervescenti dell’odierno panorama cinematografico hollywoodiano, ovvero James Wan. Diventato il nuovo “Re Mida” dell’horror grazie una serie di film di culto dal budget contenuto ma pieni di inventiva, Wan ha rivitalizzato il genere mescolando con enorme efficacia un’idea di messa in scena che si rifà ai B-movie classici del passato e un’attenzione allo storytelling decisamente contemporanea. Il risultato è un mix molto spesso potente, che l’autore ha poi saputo riprodurre anche nell’action e nel fantasy, come dimostrano i cinque film in streaming selezionati per raccontarne la carriera prestigiosa. Senza altri indugi eccovi dunque il meglio di James Wan. Buona lettura.

Cinque film in streaming diretti da James Wan

  • Saw - L’enigmista
  • Insidious
  • L’evocazione - The Conjuring
  • Fast and Furious 7
  • Aquaman

Saw - L’enigmista (2004)

A suo modo questo piccolo film ha fatto la storia del cinema horror contemporaneo, inaugurando la stagione del nuovo torture-movie in molti momenti fine a se stesso. Il primo capitolo diretto da Wan è onestamente originale, terrificante e con un finale a sorpresa che funziona davvero. Grazie a Saw - L’enigmista si evidenzia già il talento del regista nel saper sfruttare con inventiva le risorse produttive limitate. Un piccolo cult-movie dal guadagno assicurato. Seguirà una miriade di sequel più o meno efficaci. Produce la Blumhouse. Disponibile su Apple Itunes, Amazon Prime Video.

Insidious (2011)

Lo stile di Wan inizia a prendere forma più compiuta nel primo episodio della serie horror: estetica da B-movie, ironia soffusa, un gusto notevole per l’ambientazione. Patrick Wilson, Rose Byrne e Lin Shaye si divertono un mondo in questo prodotto che riesce a far saltare lo spettatore sulla sedia senza inorridirlo con effettacci splatter. Insidious si rivela un altro successo di critica e pubblico, primo di una tetralogia (fino ad ora) dallo standard piuttosto elevato. Ma il meglio deve ancora venire...Disponibile su Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple Itunes. 

L’evocazione - The Conjuring (2013)

Probabilmente l’horror più spaventoso del nostro tempo, confezionato con una lucidità e un senso del genere notevolissimi. Ambientazione in costume che sfrutta la scenografia principale, quella della casa infestata, con un’arguzia senza eguali. Wan si scopre “autore”, innesca un processo di lavorazione degli stilemi dell’horror che lo eleva a qualcosa di diverso. E poi c’è l’icona Lili Taylor, sempre grandiosa quando si tratta di interpretare innocenza e insieme male. L'evocazione - The Conjuring possiede anche un degnissimo sequel. Entrambi capaci di sfondare facilmente il muro dei 100 milioni d’incasso solo negli USA. Disponibile su Rakuten TV, Chili, Infinity, TIMVision, Amazon Prime Video. 

Fast and Furious 7 (2015)

Chiamato alla regia del capitolo di maggior successo della saga action-catastrofica con Vin Diesel e (ancora dentro a quel tempo) Dwayne Johnson, Wan confeziona un film spericolato e adrenalinico, divertente per l’ironia che sprigiona e spettacolare come tale operazione richiede. Fast and Furious 7 regala al pubblico esattamente quel che promette: divertimento e azione a non finire, su automobili sempre più potenti e maestose. Altro che la Bat-Mobile...Disponibile su Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple Itunes, Netflix, TIMVision. 

Aquaman (2018)

Il fantasy dedicato al supereroe dell’Universo della DC/Warner funziona sotto ogni livello: lo spettacolo vagamente retrò è gustosissimo per gli occhi, la sceneggiatura si dipana con efficacia e fluidità, Jason Momoa si diverte un mondo a interpretare il protagonista anche perché a suo fianco può recitare con gente del calibro di Willem Dafoe, Nicole Kidman, Patrick Wilson e altri. Aquaman è uno dei migliori cinecomic realizzati in questi anni, epico e arioso, potente e spigliato. Nel segno di Wan, aspettiamo con trepidazione il sequel. Disponibile su Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple Itunes, TIMVision. 



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Officina creativa Teatrodilina: il cast di Quasi Natale si racconta, tra teatro e cinema.

Se siete abbonati a Sky, il consiglio spassionato è quello di non perdere l'occasione di vedere Quasi Natale, film scritto e diretto da Francesco Lagi a partire da un suo omonimo spettacolo teatrale che sarà disponibile on demand su Sky Primafila a partire dal 26 febbraio (se non siete abbonati Sky, dovete avere la pazienza di aspettare che debutti anche su qualche altra piattaforma).
Realizzato in totale indipendenza, con la produzione di Alfredo Covelli e della sua Meproducodasolo, e in assoluta libertà creativa, il film racconta di tre fratelli, e della fidanzata di uno di loro, che mentre siamo quasi a Natale - appunto - si rirtovano nella grande e vecchia casa di famiglia in riva a un lago, riuniti dalla volontà di una mamma malata e in ospedale, che non vediamo mai, e che deve dire a tutti loro qualcosa di importante.
Quasi Natale è un film dalle atmosfere magiche e rarefatte, capace di essere al tempo stesso (e mai del tutto completamente) dramma e commedia, naturalista e surreale, commovente e misterioso.
A interpretare i protagonisti, ci sono gli stessi attori che li hanno portati in scena a teatro, tutti membri della compagnia teatrale di Lagi, che si chiama Teatrodilina: sono Anna Bellato, Silvia D'Amico, Francesco Colella e Leonardo Maddalena.
Se i risultati di Quasi Natale sono quelli, ottimi, che sono, il merito è sicuramente di Lagi (un autore vero, nel senso più compiuto del termine, e sarebbe ora che qualcuno se ne rendesse conto), ma anche di questi interpreti, e della modalità di lavoro che hanno costruito assieme nel corso di tanti anni di collaborazione. E, forse, mi permetto di aggiungere, anche delle sue peculiarità produttive, caso quasi unico in un sistema cinema in cui le produzioni non sono sempre pronte a lasciare altrettante indipendenza e libertà ai loro autori, nel nome di presunte esigenze commerciali. O algoritmiche.

Leggi anche La recensione di Quasi Natale

Quasi Natale dal teatro al cinema

"La trasmutazione - mi piace usare questa parola - dal teatro al cinema è stata piuttosto naturale," ha spiegato Francesco Colella. "Certo, nella diversità del linguaggio c'erano da gestire delle cose, ma abbiamo potuto farci forza di un linguaggio comune che abbiamo rodato negli anni: la scrittura di Francesco, il nostro modo di stare in scena, ci hanno aiutato tantissimo."
"Penso fossimo consapevoli del mezzo in cui ci stavamo esprimendo," ha aggiunto Anna Bellato. "Nonostante il testo fosse rimasto uguale, sapevamo di andare a immergerci in una nuova forma. Lagi ci ha lasciato la libertà e la serenità per trovare che quella per noi era comunque una zona comoda. Questo film, rispetto a altri, ha la particolarità di avere tante prove alle spalle: i personaggi ce li avevamo appiccicati addosso. Il ghiaccio lo abbiamo rotto rispetto all'ambiente, a una casa che è come noi protagonista del film."
"A gennaio avevamo debuttato con lo spettacolo, e a marzo ci siamo trovati su un set. Nel frattempo eravamo andati in turnè con un altro spettacolo ancora, e quindi in maniera semplice e naturale ci siamo ritrovati in una casa per girare il film. Come continuazione naturale del nostro lavoro," ha aggiunto Leonardo Maddalena. "La casa, in maniera del tutto fortunosa, aveva corrispondenze reali con la storia che andavano a raccontare e questo dato di realtà ci ha costretto ad un rapporto molto concreto con la recitazione e con le emozioni dei nostri personaggi. Altra cosa importante sul set è stato il non procedere frammentando le scene come succede di solito, ma nel rispetto cronologico di come erano state scritte. Questo ci ha costretti ad una concretezza che è difficile trovare su un set. Non potevamo barare, non potevamo nasconderci. Ad ogni ciak c’era una scena da fare dall’inizio alla fine, e andava fatta bene, questo ci agevolava da una parte ma ci costringeva anche a rischiare dall’altra. Fondamentale anche è stato il rapporto con la macchina da presa che è entrata come un ospite all’interno della nostra casa e del nostro racconto. Di solito mi sento io ospite sul set e succede che il mio lavoro deve sempre adattarsi alla macchina da presa; in questo caso invece è successo esattamente il contrario: era la macchina ospite nelle nostre vite e testimone dei nostri sentimenti e doveva lei seguirci."
"Per quanto film, grazie al teatro, sia stato provato tanto, proviamo sempre per sentirci precari in scena," ha sottolineato Colella. "Ogni volta che cominciamo uno spettacolo ci nutriamo grazie a Lagi di uno stato di incertezza che in qualche modo entra nei personaggi. E quello stesso tipo di precarietà l'avevamo anche sul set. Non si tratta di insicurezze ma di una precarietà necessaria per lasciare che emerga la freschezza di quello che accade."
"Ogni volta che riproponiamo uno spettacolo ci rimettiamo in discussione. Quello che accade col Teatrodilina, e in questo film, è che la ricerca della verità è diversa da quella che si fa altrove, è particolare,” ha detto Silvia D’Amico. “Recitare con loro è come essere di fronte alla tua famiglia, che ti conosce benissimo, ma di fronte alla quale hai anche una forma di imbarazzo, perché ti conosce così bene che è pronta a sgamarti subito se nascondi qualcosa, mettendoti così in una situazione di libertà e soggezione assieme. La conoscenza tra noi è talmente profonda che la sensazione che ho è che la qualità della recitazione e dell'ascolto reciproco sia diverso da quello nelle altre esperienze: e riesco in cose che con un altro regista e un altro gruppo non potrei fare."

Teatrodilina è un sistema complesso

Tutto questo, ha spiegato Colella, fa sì che sul palco o sul set esista un equilibrio particolare, un sistema complesso di interdipendenza tra gli attori per cui "qualsiasi cosa tu faccia è sempre legata all'altro. Se ti prende una botta narcisistica, o vuoi mettere un peso specifico maggiore nel tuo personaggio, tutto diventa squilibrato. Questo è già nella scrittura di Lagi, poi il suo sguardo ancora di più te lo rivela, ma te ne accorgi tu stesso: se ti concentri troppo su te stesso si smonta tutto. Quindi siamo sempre legati, nel bene e nel male legati, a una specie di ascolto che è reale, come nella vita. Le piccole variazioni che uno produce, l'altro le deve registrare, e le cose si modificano. Anche impercettibilmente, ma è questo che dà sapore alle nostre cose, in scena come nel film."
"Il senso di quello che arriva è tutto qui,” ha aggiunto Bellato, “in questa forma anche faticosa di essere costantemente vivi mentre recitiamo: così si crea un racconto che va oltre le parole. I testi di Francesco Lagi, il suo teatro e il suo cinema vivono su una linea sottile, e possono diventare niente se noi li trattiamo con troppa veemenza."
Questa linea sottile, questo gioco d’equilibrio, riguarda anche i toni del racconto: “Sono toni che cambiano: magari sono divertenti, ma in maniera sempre molto spostata,” ha spiegato Colella. “Le circostanze o certe reazioni possono far commuovere o innervosire un personaggio, a un altro lo fanno ridere: e credo che questa sia una maniera di approssimarsi quanto più possibile alla vita. I temi di Lagi, del nostro teatro e del nostro cinema, sono questi: sono le cose del quotidiano dove sembra non accada niente, ma che noi viviamo e indaghiamo, riuscendo a scoprire che in questo tempo dilatato, e in questa gente che sta lì a viverlo, nasce un germe di conoscenza, e di sentimenti non definiti. Credo che, con Francesco, si avvii sempre un processo di conoscenza che comprende anche lo spettatore."

Persone, prima di attori e personaggi

L’affiatamento e il metodo di lavoro di Teatrodilina hanno pochi uguali nel panorama italiano, e per i suoi interpreti sono stati un valore aggiunto da utilizzare anche nei loro lavori al di fuori della compagnia.
Lagi non fa mai cadere gli attori nei cliché, e per me questo è un monito che porto sempre con me quando affronto un altro lavoro, quando affronto un altro personaggio,” ha detto D’Amico. “Sento sempre la voce di Lagi che mi dice ‘questa cosa non è vera, di questa non c'è bisogno’. È un approccio al lavoro che porto sempre con me. Poi è ovvio che creare un gruppo così al di fuori di Teatrodilina è impensabile: e per questo teniamo duro.”
“Il lavoro di Lagi come regista, oltre che sulla scrittura e la messa in scena, è basato sul lavoro con l'attore," ha detto Bellato. "Ci guida in maniera molto presente, ci spinge a raccontare più cose insieme, a mettere un sentimento quando c'è dentro anche l'opposto. Anche nel film ci ha guidati verso strade più complicate, meno semplici, per raccontare le cose in maniera complessa, e scegliere sempre un percorso più vivo. Questi insegnamenti sono una palestra continua, che cerco di portare anche al di fuori: ad esempio cercando di usare sempre molto l’ironia.”
Se non avessi Teatrodilina, se non avessi questo filo rosso, lavorerei peggio,” ha aggiunto Colella. “La nostra è un'officina creativa. Facciamo spettacoli da tanti anni, siamo invecchiati col teatro off, e spesso ci siamo chiesti se ne valesse la pena, ma abbiamo sempre saputo che questa cosa che facciamo va al di là della professione. Ogni spettacolo è voglia di stare insieme, è un atto d'amore: e questa cifra travalica ogni altro tipo di esperienza, e di irrobustisce. È un bagaglio che mi porto addosso e mi aiuta ad affrontare tante circostanze, perchè mi ha dato un'educazione recitativa ma anche sentimentale. Per me Lagi è un maestro: ho fatto esperienze con Ronconi, ed altri nomi importanti del teatro italiano, ma le persona che mi ha ripulito e tolto croste espressioniste, e mi ha ripulito, è stato Lagi. Mi ha educato a essere persona in scena, prima che attore o personaggio. E questa è una rarità, qualcosa che altri non incontrano per tutta la loro carriera.”
Lagi vuole raccontare delle persone: e quello fa la differenza,” ha concluso D’Amico.

Per poter avere esperienza di questa differenza, e di tutto questo mondo espressivo che gli interpreti di Teatrodilina hanno raccontato, basta vedere Quasi Natale su Sky Primafila.
Tutto vi sarà magicamente chiaro, e non potrete più farne a meno.



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Lady Gaga: due bulldog francesi della popostar rapiti e il dog sitter ferito

Dramma a casa Lady Gaga a Los Angeles. Il dog sitter dell’attrice e popstar è stato assalito e due dei suoi adorati bulldog francesi sono stati rapiti. Il fatto è accaduto mentre la diva era a Roma, dove si è recata per le riprese del film di Ridley Scott Gucci di cui è una dei protagonisti.

Un portavoce della polizia di Los Angeles ha fatto sapere che il furto è avvenuto ieri sera alle 21.40 in Sierra Bonita Avenue e che il dog sitter, che portava a passeggio tre bulldog, è stato ferito con colpi d’arma da fuoco per poi essere trasportato all’ospedale. Il sospetto è un uomo che ha utilizzato una pistola semi automatica e che è stato avvistato mentre si dirigeva verso nord a bordo di un'automobile.  Aveva con sé i due cagnolini Koji e Gustave.

Una fonte anonima ha detto alla CNN che Lady Gaga offre mezzo milione di dollari a chiunque abbia preso i suoi amati bulldog, precisando che potrà mettersi in comunicazione con lei tramite l’indirizzo email. La stessa fonte fa sapere che il dog sitter è fuori pericolo. E il terzo cane? Si chiederanno alcuni. Il poverino, che è una femmina e si chiama Asia, ha preso la fuga. Per fortuna è stato recuperato e ora gode di ottima salute. Ecco delle foto dei tre cagnolini postate dalla diva su Instagram.



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Luca: il trailer italiano del film d'animazione Pixar di Enrico Casarosa ambientato in Liguria

Dopo il bellissimo poster, arriva il trailer italiano di Luca, il nuovo lungometraggio d'animazione Disney e Pixar diretto dal nostro Enrico Casarosa e che si svolge in una città di mare della Riviera Ligure.

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Proxima, una clip italiana esclusiva dal film con Eva Green e Matt Dillon

Sarà pubblicato domani 26 febbraio in digitale il film Proxima con Eva Green e Matt Dillon, disponibile su Sky, Infinity, Tim Vision, Rakuten TV, Chili, iTunes, Google Play e YouTube. Nel lungometraggio diretto da Alice Winocour, Eva Green interpreta Sarah, astronauta che sta per partire in missione sulla Stazione Spaziale Internazionale, dopo un addestramento nell'Agenzia Spaziale di Colonia. Il rapporto di Sarah con sua figlia Stella di otto anni, già complesso per le lunghe assenze, rischia di perdersi per sempre. Matt Dillon interpreta un astronatuta collega di Sarah, perplesso dall'avere a bordo una donna, che per giunta giudica inesperta. La clip italiana che vi mostriamo si concentra proprio sul contrasto tra Sarah e Mike.



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Emma Watson si ritira dalla recitazione? Nel dubbio, i fan inondano di messaggi i social

Fermi tutti, che succede! Su Twitter in brevissimo tempo si alza un'onda, o meglio uno tsunami, di messaggi e di preoccupazione, dovuta alle voci - non sappiamo se confermata o meno - secondo cui Emma Watson avrebbe intenzione di ritirarsi dalla recitazione. L'amatissima attrice, che per tanti dei suoi fan è ancora la Hermione Granger di Harry Potter, con cui sono cresciuti, secondo il suo agente, che l'ha detto al Daily Mail (che, lo saprete, non è certo la pubblicazione più attendibile del Regno Unito) è "dormant", vale a dire inattiva, dormiente. E questa semplice dichiarazione è stata interpretata dal Daily Mail come un annuncio del ritiro della Watson dalle scene.

Ma i fan non ci stanno e la reclamano a gran voce, inondando appunto i social di messaggi sia di solidarietà e auguri per il futuro, nel caso la notizia fosse vera, sia di disperazione al solo pensiero.

The Independent, che ha un'altra caratura rispetto al DM, ha contattato i rappresentanti di Emma Watson per una delucidazione, che mentre stiamo scrivendo non è ancora arrivata. Ma diremmo che non ci sembra il caso di prendere tutte le voci per oro colato. Può darsi che l'attrice, che nella vita ha molti altri interessi, stia semplicemente approfittando di questo momento particolare per dedicarsi ad altro. L'ultima volta l'abbiamo vista - al cinema, sigh, e sembra passata una vita - nel 2019 in Piccole donne nel ruolo della dolce Meg March.



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Army of the Dead: zombi a Las Vegas nel teaser trailer del film di Zack Snyder!

Ultimamente si fa un gran parlare di Zack Snyder per Justice League, ma per noi nostalgici dei suoi trascorsi horror col bell'esordio del remake romeriano L'alba dei morti viventi, l'attesa vera è quella per Army of the Dead, che promette, a giudicare dal primo teaser trailer appena sbarcato sul web, anche in versione italiana, di essere un horror "badass" e pure divertente, anche perché lo sfondo dell'invasione zombi, dove i nostri "eroi" capitanati da Dave Bautista si trovano a tentare il colpo della loro vita, è Las Vegas, con le sue slot machine prese d'assalto da orde di vivi e poi di morti viventi e il kitsch profuso a piene mani.

Army of the Dead arriverà su Netflix il 21 maggio prossimo, e queste sono le prime immagini.



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Lady Gaga è a Roma per girare Gucci e se ne va in giro leopardata

Lady Gaga è arrivata a Roma. Per godersi queste belle giornate che sanno di primavera? Risposta sbagliata. La popstar e attrice è nella capitale per girare Gucci, il film di Ridley Scott in cui sarà Patrizia Reggiani detta La Vedova Nera.

Invece di optare per un lussuoso albergo dove avere a disposizione una suite, se non un intero piano, la diva ha scelto di affittare un lussuoso appartamento con vista sui Fori Imperiali, ci avvertono i bene informati. In giro per le vie del centro, per fare shopping o magari per girare o incontrare regista e compagni di set, Lady Gaga è già stata paparazzata. Non aveva i consueti capelli biondo platino ma una bella chioma castana. Indossava scarpe con il tacco, un abito maculato, grossi occhiali da sole e una mascherina nera borchiata. Le sue foto stanno facendo il giro della rete, condivise in particolare su Twitter e Instagram, e noi, naturalmente ve le mostriamo.

Gucci prende ispirazione dal libro "La saga dei Gucci. Una storia avvincente di creatività, fascino, successo, follia", scritto da Sara Gay Forden e pubblicato nel 2001. Il componente dell'illustre famiglia di cui il regista di Blade Runner racconta l'omicidio è Maurizio Gucci, nipote del fondatore della casa di moda. Patrizia Reggiani lo aveva sposato nel 1973 e fu lasciata per una rivale più giovane dopo circa dieci anni di matrimonio. Nel 1995 la donna ordinò a un killer di uccidere il marito, freddato da quattro colpi di pistola nell'atrio del suo palazzo. L'assassino è stato catturato nel 1997 e La Vedova Nera è stata condannata, in appello, a 26 anni di carcere. In prigione la Reggiani ha cercato inutilmente di impiccarsi con delle lenzuola, ed è tornata in libertà nel 2017.

A scrivere la sceneggiatura di Gucci per Ridley Scott è stato Roberto Bentivegna e il film è targato MGM. Nel cast ci sono altri attori di notevole pregio, a cominciare da Adam Driver, che sarà Maurizio Gucci, Jared Leto (Paolo Gucci), Al Pacino (Aldo Gucci) e Jeremy Irons. Al momento la data d'uscita del film è il 24 novembre 2021.



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