sabato 19 dicembre 2020

George Clooney e la cacca nella lettiera: il geniale scherzo dell'attore a un amico

Non siate scettici giudicando in anticipo il titolo di questo articolo. Offre esattamente quello che promette. Non è una fake news, né un acchiappa-clic malizioso.
George Clooney, oltre che divo, uomo affascinante, intelligente e dotato di fine autoironia, è anche un gran burlone che non si tira indietro se c'è da fare uno scherzo a un amico. Nella recente intervista radiofonica con il conduttore americano Howard Stern, l'attore ricorda quando ha preso di mira Matt Damon comprando intere pagine delle riviste hollywoodiane in cui faceva pubblicare una sua foto in costume tratta dal film Il talento di Mr. Ripley con una scritta che recitava "Prendetelo in considerazione come uomo vivente più sexy".

Clooney ricorda poi quando la città di Como fu tappezzata con dei poster con la sua faccia in cui c'era scritto che voleva essere chiamato soltanto Danny Ocean e nessuno doveva guardarlo negli occhi. Era l'epoca delle riprese Ocean's 12 e quello fu uno scherzo tiratogli da Brad Pitt. Successivamente Clooney si vendicò quando ottenne la personale carta intestata di Pitt con la quale inizio a scrivere a molti attori fingendo di essere lui.

Però il momento più alto, da vero "genio del male" come lo chiama Stern, risale al 1991 quando George Clooney era al verde approfittava dell'ospitalità di un caro amico. Qui sotto la traduzione del racconto diretto dell'attore che potete anche vedere e ascoltare mandando in play il video più in basso (da 2'10'').

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"Non avevo soldi e vivevo dal mio amico Richard Kind in un piccolo appartamento dove dormivo sul divano. Lui lavorava in TV al The Carol Burnett Show, ci andava tutti i giorni e io non avevo niente da fare essendo un attore disoccupato. In casa lui aveva un gattino e in bagno vicino al water c'era la lettiera, sempre piena di cacca di gatto perché lui non la svuotava mai. Ero io quello che la raccoglieva pulendo tutto.

Un giorno lui rientra in casa, va in bagno, esce e mi fa "credo che il mio gatto non faccia la cacca da tre giorni". Io non gli dico niente. Non so perché non gli dico che sono io quello che pulisce la lettiera. Il gatto non va fuori, vive soltanto dentro l'appartamento. Il giorno dopo lui va al lavoro, il gatto fa la cacca, io la raccolgo, lui torna a casa e dice "io non capisco come sia possibile". La cosa va avanti per giorni e io non so perché lo sto facendo, se non per il fatto che sia divertente.

Poi, l'ennesima volta che sto per pulire, ho un'illuminazione: faccio io dentro la lettiera una cacata gigante. Poi aspetto che Richard torni a casa. Sono seduto davanti alla tv a guardare Jeopardy, lui entra in casa e va in bagno, io non dico una parola. C'è silenzio per qualche secondo e poi sento "Oh mio Dio! Oh mio Dio, gattino! Non ci posso credere!". Sapete, il gatto era era soltanto grande così!



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