È molto raro che Woody Allen, che il 30 novembre compirà la bellezza di 90 anni, rilasci interviste, ma il desiderio e la necessità di promuovere il suo primo romanzo di finzione, che si intitola "Che succede a Baum?" lo hanno convinto a incontrare qualche giornalista, e così una sua chiacchierata con The Wall Street Journal è arrivata fino a noi, tramite l'autorevole Variety. Oltre a parlare del suo libro, che è fortemente autobiografico e che arriverà nelle librerie il 23 settembre edito La nave di Teseo, il regista è tornato sulle accuse di molestie sessuali ai danni di sua figlia Dylan quando questa aveva 7 anni e sulla reazione avuta da una serie di attori che sono stati diretti da lui.
Proprio a The Wall Street Journal, Dylan Farrow aveva raccontato degli abusi da parte del genitore adottivo quando questo era legato sentimentalmente a Mia Farrow. A proposito del "fattaccio", avvenuto nella casa di Woody e Mia in Connecticut, Dylan aveva detto di essere stanca dei commenti malevoli di chi non le credeva e che confermava la sua versione dei fatti. "Sono una donna di 40 anni e sono stata molestata sessualmente da Woody Allen" - aveva concluso, lapidaria.
Il rammarico di Woody Allen
Nell'intervista a The Wall Street Journal citata da Variety, Woody Allen si è espresso prima di tutto sulla cancel culture, dicendo: "È una cosa veramente stupida". Dopodiché ha aggiunto:
Se un attore dice: "Non lavorerò con lui", di base l'attore pensa: "Sto facendo una cosa giusta. Sto dando il mio contributo, sto prendendo una posizione". Però io penso che stia commettendo uno sbaglio, e forse un giorno se ne renderà conto.
Purtroppo sono stati in molti gli attori diretti da Woody Allen che lo hanno allontanato dalla propria vita e si sono detti pentiti di aver collaborato con lui. Fra questi Drew Barrymore, Timothée Chalamet, Michael Caine, Colin Firth e Kate Winslet. Woody non serba rancore nei loro confronti, e infatti ha commentato:
Non sono arrabbiato. Pensavo che avrebbero dimostrato di avere buon senso, quando hanno letto cosa era accaduto. Ciò che mi sorprende sempre è quanto le persone siano pronte e desiderose di credere (a ciò che è stato detto). Pensavo che, leggendo i particolari della vicenda, qualcuno si sarebbe detto: "Mi sembra un po’ aleatorio".
Nella restante parte dell'intervista a The Wall Street Journal, Woody Allen ha parlato di "Che succede a Baum?", spiegando di aver preso spunto, per la trama, da alcune cose che gli sono capitate. Protagonista del romanzo è infatti un giornalista ebreo di mezza età diventato un commediografo fallito e un romanziere di non eccelsa qualità. Il suo terzo matrimonio, inoltre, è decisamente in crisi. Variety osserva che la moglie del protagonista ha molti tratti in comune con Mia Farrow. Il libro è molto piaciuto ai primi lettori ed è stato definito "Il ritratto di un intellettuale paralizzato da preoccupazioni nevrotiche sulla futilità e il vuoto della vita; uno sguardo irriverente sui miti della cultura newyorkese; soprattutto, una storia divertente, dalla trama serrata e dalla scrittura impeccabile".
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