venerdì 16 luglio 2021

Addio, Libero De Rienzo, attore gentile, artista coraggioso, uomo sensibile e sorridente

Ci sono notizie che un giornalista non vorrebbe mai dare, soprattutto se riguardano una persona giovane, bella dentro, cristallina e molto cara. A soli 44 anni, Libero De Rienzo ci ha lasciato a causa di un infarto. Mentre pensiamo a lui, ci scorrono davanti le immagini dei suoi film e quei suoi grandi e profondi occhi azzurri che osservavano la vita con curiosità e che nascondevano un atteggiamento intelligentemente ironico nei confronti dell'esistenza stessa.
Era un grande attore Libero, un artista che prendeva sul serio il suo mestiere e i ruoli che di volta in volta gli venivano affidati, in primis quello del giornalista Giancarlo Siani, ucciso dalla Camorra nel 1985 e reso protagonista, da Marco Risi, di Fortapàsc. Per quel film De Rienzo era stato candidato al David di Donatello, premio che aveva vinto, ma da non protagonista, grazie alla commedia di Marco Ponti con cui era letteralmente esploso nel 2001. Parliamo di Santa Maradona. All'epoca andammo a trovare il regista al montaggio, e ci raccontò di essere stato letteralmente travolto dall'energia e dall'anarchia di Libero, diretto anche nella rom-com con Vanessa Incontrada A/R Andata + Ritorno.

Faceva sempre scelte giuste e interessanti De Rienzo, come Benzina di Monica Stambrini, Miele di Valeria Golino o La macchinazione di David Grieco, in cui si era ritagliato la parte di Antonio Pinna. Libero De Rienzo sapeva passare con disinvoltura dal drammatico al comico, e Sydney Sibilia lo aveva volentieri preso nella squadra di Smetto quando voglio. Nella trilogia sugli accademici spacciatori, l'attore aveva interpretato l'economista Bartolomeo Bonelli. Il nostro adorava quel personaggio ed era sempre felice di parlarne durante le interviste, nelle quali non era mai parco di parole, ma solo se le domande erano intelligenti.
Aveva anche diretto un film Libero De Rienzo, ma "in pochi l'avevano capito" - ci diceva. Si intitolava Sangue - La morte non esiste, affrontava lo scomodo tema dell'incesto e aveva uno stile particolarissimo, ed era un pugno nello stomaco.

Nato a Napoli nel 1977, Libero De Rienzo viveva a Roma, ma si portava sempre la città d'origine nel cuore. Gli ultimi film in cui ha recitato sono stati Cambio tutto! di Guido Chiesa e Il caso Pantani - L'omicidio di un campione, ma è in A Tor Bella Monica non piove mai che vogliamo ricordalo. Nell'esordio registico di Marco Bocci faceva la parte di un ragazzo di periferia che cercava di costruirsi un futuro entro i limiti della legalità accanto alla donna che amava. Quel personaggio aveva stregato l'attore per la sua profonda dignità per il suo essere un giovane uomo incastrato nel corpo e nella vita di un ragazzino. De Rienzo, da uomo sensibile, aveva compreso le contraddizioni delle persone che vivono ai margini, "individui che morivano di speranza", come gli piaceva ripetere. Ci capitò di andare sul set del film di Bocci, e di chiacchierare con Libero dentro a una roulotte. Aveva il raffreddore, ma era gentile come sempre. Ci mancheranno il suo sorriso, la sua arguzia e la sua dolcezza, mentre il nostro pensiero va alla moglie e ai suoi due bambini.

Ecco la nostra ultima intervista a Libero De Rienzo, realizzata a Roma in occasione della presentazione alla stampa di A Tor Bella Monaca non piove mai.



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