Il 22 maggio del 1996 usciva al cinema negli USA una spy story, la versione cinematografica di una celebre serie TV andata in onda per 7 stagioni a cavallo tra gli anni 60 e 70 e con un revival di 2 stagioni tra il 1988 e il 1990. Oggi la saga di Mission: Impossible conta sei film con il settimo e l'ottavo in fase di lavorazione. Conosciamo tutti il valore artistico e produttivo di questi film che sono andati migliorando con il tempo grazie all'impegno del suo produttore, nonché star, Tom Cruise. E quando si dice "andati migliorando" si parla di risultati al box office, perché a livello personale ognuno ha il suo Mission: Impossibile preferito, dal guilty pleasure che è diventanto M:I 2 di John Woo al transitorio M:I 3 di J.J. Abrams, con Protocollo Fantasma, Rogue Nation e Fallout che rappresentato un'inarrivabile standard sul fronte del realismo applicato alla finzione cinematografica. Ma il primo Mission: Impossible rimane il vero film d'autore della saga, firmato dal maestro Brian De Palma.
In occasione del 25° anniversario del film, Tom Cruise ha raccontato alcuni retroscena delle riprese. Nel caso di quella che è sequenze più famosa di Mission: Impossible, citata innumerevoli volte da altri film, l'attore ha raccontato quale fosse lo stratagemma usato per restare in equilibrio. Quando Cruise viene calato nel caveau informatico da Jean Reno all'interno della sede della CIA, la tensione si taglia col coltello per tutta la durata della scena. A un certo punto, Reno perde la presa per colpa di un topo nel condotto di aerazione e Cruise rischia di far scattare uno degli allarmi toccando il pavimento. L'attore racconta che non riusciva a restare in equilibrio quando veniva bruscamente fermato a pochi centrimetri dal suolo perché, rispetto al punto di aggancio dei cavi, il peso del suo corpo era sbilanciato in avanti. Ad ogni ripresa continuava a sbattere la faccia sul pavimento, "stavamo perdendo troppo tempo così De Palma disse di provare un'ultima volta e poi avremmo diviso la scena in due inquadrature", racconta Cruise. "Chiesi al stunt coordinator di trovarmi delle monete, le monete delle sterline che hanno gli inglesi" per controbilanciare il peso mettendole nelle scarpe "e al ciak riuscii a non toccare il pavimento, restando in equilibrio... resistevo, resistevo e intanto, sudavo, sudavo e sentivo Brian ridere dietro la macchina da presa,con il suo inconfondibile ululato, finché disse ok, stop". Qui sotto la scena in questione di Mission: Impossible e più in basso Tom Cruise che racconta l'aneddoto.
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