domenica 31 gennaio 2021

Oggi nasceva John Ford: cinque film in streaming per ricordare il maestro del western

Il 1 febbraio 1894 nasceva a Cape Elizabeth, nel Maine, John Martin Feeny, passato alla storia del cinema col nome d’arte di John Ford. Un cineasta che non ha bisogno di presentazioni. “Mi chiamo John Ford e faccio western” è la sua frase più famosa, ma per quanto riassuma con chiarezza perché sia diventato l’icona imprescindibile per chiunque ami non soltanto quel genere ma tutta l’era del cinema classico hollywoodiano, tuttavia al tempo stesso tale affermazione appare limitativa se si pensa all’intera carriera dell’autore. Basta pensare che dei quattro Oscar vinti per la miglior regia - record ancora ineguagliato - nessuno è arrivato per un western. Perché Ford è stato anche cantore a tratti elegiaco di un’America in cerca delle proprie radici, costruita su valori saldi, capaci di cementare l’integrità del singolo individuo come della comunità anche in periodi drammatici come ad esempio la Grande Depressione. I cinque film in streaming scelti per omaggiare questo grande regista cercano appunto di raccontare il respiro ampio, la capacità di gestire storie, toni e storie anche molto diverse tra loro. Perché Ford era un cineasta a tutto tondo,  non soltanto un grande autore di western. Buona lettura.

Cinque capolavori in streaming per ricordare il grande John Ford

  • Ombre rosse
  • Furore
  • Com’era verde la mia valle
  • Sentieri selvaggi
  • L’uomo che uccise Liberty Valance

Ombre rosse (1939)

Il film che ha aperto l'epoca leggendaria del western classico. Ombre rosse ha definito le coordinate stilistiche del genere, lavorando con il montaggio e la macchina da presa come mai fatto in precedenza. Ford comprende meglio di ogni altro che l’epica deve passare attraverso i paesaggi, e gira il film sfruttando al meglio i grandiosi scenari naturali. La storia è ormai scritta, grazie anche alla presenza scenica di un certo John Wayne… Disponibile su Amazon Prime Video.

Furore (1940)

L’adattamento cinematografico del capolavoro letterario di John Steinbeck scritto tre anni prima consente a Ford di esplorare il suo spirito populista (nel senso migliore del termine). Furore racconta di dignità umana e di lotta contro le avversità del destino come pochissimi altri film hanno saputo fare nella storia del cinema americano. Elegia dell’uomo comune che ha il volto e lo spessore drammatico di Henry Fonda. Meraviglioso esempio di cinema di impegno che punta non al cuore dello spettatore ma al cuore di un Paese intero. Oscar per la regia, il secondo per Ford dopo quello per Il traditore. Disponibile su Rakuten TV, Chili.

Com’era verde la mia valle (1941)

Un ritorno alle origini per Ford, che mette in scena i conflitti di una famiglia di minatori nel Galles di fine ‘800. Com’era verde la mia valle è uno dei film più personali di Ford, un dramma che parla di tradizioni, origini e sudore. Atmosfere che puntano al realismo per superarlo e farsi elegia. Secondo Oscar per la regia di fila, primo nella storia del cinema a riuscirci. Disponibile su Chili, Amazon Prime Video.

Sentieri selvaggi (1956)

Per molti, il più grande western della storia del cinema. Noi preferiamo titoli come Il mucchio selvaggio o Gli spietati, ma ciò non significa che Sentieri selvaggi non sia un capolavoro assoluto. Ogni elemento della messa in scena si fonde alla perfezione nel creare uno spettacolo che l’autore riesce a trasformare in qualcosa di personale e tutto sommato pessimista. John Wayne interpreta con notevole partecipazione un personaggio solo in superficie senza macchia, in realtà uno dei suoi più ambigui ed oscuri, cosí come lo è magnificamente il film. Probabilmente la miglior regia di Ford a colori. Disponibile su Chili, Apple Itunes, TIMVision.

L’uomo che uccise Liberty Valance (1962)

Ancora un western, ma stavolta dal sapore totalmente diverso: Ford percepisce i tempi che cambiano e ragiona sul mito, sul concetto di eroismo e sulla necessità che l’uomo comune ha di vedere eroi, anche dove non ve ne sono. L’uomo che uccise Liberty Valance parla di questo e molto altro, incorniciato in un bianco e nero in cui risplendono Wayne, James Stewart e Lee Marvin. Il film più complesso dell’intera carriera di Ford, ancora oggi enigmatico e affascinante. Irresistibile. Disponibile su Google Play, Amazon Prime Video.



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La nave sepolta: storia vera e storia inventata nel film con Ralph Fiennes e Carey Mulligan

Così come faceva lo scrittore John Preston nel suo romanzo del 2007, il film La nave sepolta racconta la storia del più importante ritrovamento archeologico dell'era moderna in Gran Bretagna. Prodotto da Netflix, La nave sepolta è diretto dal 35enne australiano Simon Stone, prolifico regista teatrale qui al suo secondo film. Ralph Fiennes e Carey Mulligan sono i protagonisti della storia ambientata nel 1939, con la Seconda Guerra Mondiale alle porte, e interpretano rispettivamente Basil Brown, archeologo dilettante, e Edith Pretty, vedova aristocratica proprietaria della vasta tenuta di Sutton Hoo, tra Ipswich e la costa est dell'Inghilterra.

La nave sepolta: la vera storia raccontata nel film

Interessata dai tumuli funerari presenti sul terreno che aveva ereditato, Edith Pretty prese contatti nel 1937 con il curatore e il presidente del museo di Ispwich. Basil Brown, un dilettante esperto di scavi archeologici, fu la persona incaricata di indagare su quelle collinette. La cultura dei tumuli, una pratica di sepoltura per inumazione, risale alla media età del bronzo, la si colloca a metà del II millennio a.C. ed era diffusa in tutta Europa. Successivamente i riti funebri cambiarono, ma i tumuli ricomparvero tra le popolazioni del Nord Europa molti secoli più tardi. La signora Pretty pensò che nel suo terreno potessero esserci tracce delle scorribande dei Vichinghi che nel IX secolo d.C. attaccavano con frequenza le coste dell'Inghilterra e della Francia, ma ciò che gli scavi portarono alla luce fu qualcosa di più antico che avrebbe trasformato completamente la nostra comprensione del periodo anglosassone.

I tempi reali di lavoro furono molto più dilatati di quanto è raccontato in La nave sepolta. Nell'estate del 1938 Basil Brown e i suoi assistenti iniziarono a scavare su tre tumuli. In uno di questi trovarono i resti di un uomo cremato, insieme a una testa d'ascia di ferro arrugginita, parte di una placca calcarea decorata, frammenti di ceramica e il coperchio di una brocca mediterranea. Nel secondo tumulo scoprirono alcuni rivetti di imbarcazioni, un frammento di vetro blu, un disco di bronzo dorato, coltelli di ferro e la punta di una spada. Il terzo tumulo fu l'ultimo scavo del 1938 e, sebbene avesse una fossa poco profonda e mostrasse tracce di intrusione da parte di tombaroli presumibilmente risalenti al XVI secolo, portò alla luce alcuni frammenti di bronzo, tessuti e ossa. Gli oggetti furono donati da Edith Pretty all'Ipswich Museum.

L'anno successivo, gli scavi presso il tumulo più grande (in totale i tumuli erano 18) portarono alla scoperta dell'imbarcazione. Naturalmente il legno di quercia della nave si era disgregato nel tempo, ma aveva lasciato l'impronta nel terreno sabbioso sottostante. L'esperto archeologo Charles Phillips visitò per la prima volta il sito di Sutton Hoo il 6 giugno 1939. Gli fu affidato l'incarico di supervisionare dopo alcune riunioni con il British Museum di Londra e gli enti archeologici locali con l'assistenza di Brown che rimaneva impiegato personalmente da Lady Pretty. Come si vede nel film, Phillips portò sul sito i coniugi Peggy e Stuart Piggott, interpretati da Lily James e Ben Chaplin.

Peggy Piggott fu effettivamente la prima a rinvenire oggetti dorati presenti nella camera sepolcrale. Il ritrovamento di quel tesoro di altissimo valore storico, permise di chiarire un periodo della storia britannica su cui aleggiavano miti e leggende. La datazione dei reperti fu collocata all'inizio del VII secolo d.C. e diede modo agli studiosi di ricostruire con una maggiore comprensione il regno anglosassone all'epoca del sovrano Redwald dell'Anglia Orientale. Il tesoro fu donato al British Museum da Edith Pretty dove fu brevemente esposto nel 1940, per poi essere spostato in un tunnel sottoterra insieme alle altre collezioni quando scoppiò la Seconda Guerra Mondiale. La signora Pretty morì per un attacco di cuore nel dicembre del 1942.

La nave sepolta: le licenze narrative dell'autore [spoiler]

L'autore del romanzo John Preston è il nipote di Peggy Piggott. Lo scrittore non ha avuto però la testimonianza diretta della zia (morta nel 1994) di come si svolsero gli scavi di Sutton Hoo, di cui venne a conoscenza dei fatti soltanto nel 2004. Volendo raccontarli in forma romanzata, Preston si è preso alcune libertà per aumentare la drammatizzazione degli eventi, soprattutto intorno alla figura della sua parente:

  • Peggy e Stuart Piggott non arrivavano dalla luna di miele quando fu richiesto il loro aiuto per gli scavi. Erano sposati da tre anni e il loro matrimonio non era così fragile, sebbene divorziarono sì, ma 15 anni più tardi, nel 1954.
  • Il fotografo Rory Lomax è un personaggio immaginario, di conseguenza la relazione tra Peggy e Rory è di pura fantasia. A scattare le fotografie durante il lavoro degli archeologi c'erano due donne, Mercie Lack e Barbara Wagstaff, non presenti nella storia del libro né del film.
  • Non esiste alcun testo o dichiarazione ufficiale che riporti una presunta omosessualità di Stuart Piggott, come lasciano intendere libro e film.
  • Nonostante il passaggio di alcuni aerei dell'aviazione inglese che si preparava alla guerra, nessuno di questi si schiantò nei pressi degli scavi.
  • Nel film, Basil Brown appare più anziano di Edith Pretty. In realtà quest'ultima aveva 55 anni (Carey Mulligan che la interpreta ne ha 35), mentre l'archeologo aveva 51 anni (Ralph Fiennes ne ha 58).

La nave sepolta: cosa è successo ai personaggi dopo gli scavi

Al di là delle licenze narrative, quasi tutti i personaggi de La nave sepolta sono persone realmente esistite in un contesto di fatti realmente accaduti. Possiamo brevemente elencare quale sia stato il loro futuro dopo gli scavi del 1939:

  • Quando sua madre Edith morì nel 1942, Robert Pretty aveva 12 anni e da quel momento fu accudito dalla zia Elizabeth. Traslocò nello Hampshire e non tornò più a vivere nella villa di Sutton Hoo. Robert morì di cancro nel 1988 all'età di 57 anni.
  • Peggy Piggott divenne una delle più importanti archeologhe inglesi. Quando divorziò dal marito nel 1956, andò in Sicilia per svolgere alcune ricerche dove incontrò l'italiano Luigi Guido e lo sposò. Da quel momento divenne Margaret Guido, nonostante il matrimonio durò soltanto un paio d'anni. Morì nel 1994.
  • Stuart Piggott fu autore di numerose pubblicazioni e titolare della cattedra della facoltà di Archeologia all'Università di Edimburgo. Fu anche un fidato consulente del British Museum. Morì nel 1996.
  • Basil Brown proseguì il suo lavoro di archeologo e astronomo fino al 1968. Morì di polmonite a 89 anni, nel 1977.
  • I tumuli di Sutton Hoo non furono più toccati per diversi anni, complice il periodo bellico della Seconda Guerra Mondiale. Nuovi scavi furono eseguiti tra il 1965 e il 1972 e trail 1985 e il 1992. In quest'ultima occasione furono rinvenuti un paio di rollerblade, probabilmente seppelliti per gioco dal piccolo Robert nel 1939.
  • I reperti più prestigiosi sono esposti al British Museum di Londra, mentre la tenuta di Sutton Hoo è aperta al pubblico ed è dunque visitabile


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Amazon Prime Video a febbraio 2021: 7 film esclusivi, Il caso Pantani e due classici

Il menu di Prime Video per i film in streaming nel febbraio 2021 comprende due Amazon Original e cinque esclusive per il servizio, cioè film non partiti come originali Amazon ma approdati comunque solo su questa piattaforma.
Il primo degli Amazon Original di febbraio è Bliss con Owen Wilson e Salma Hayek, disponibile dal 5, la storia del neo-divorziato e depresso Greg, che conosce una stralunata ma affascinante donna, Isabel, convinta di essere al centro di una cospirazione che rende il mondo intorno a lei peggiore di come sarebbe sul serio. E se avesse ragione?
È l'ormai classico paradosso temporale a costituire la base di The Map of Perfect Tiny Things, nel quale l'intelligente giovane Mark si gode un loop temporale in cui è finito, finché non incontra Margaret, che come lui sembra l'unica a sapere la verità. E se volessero uscire da questa giornata infernale che si ripete all'infinito? Gli interpreti sono Kathryn Newton e Kyle Allen.

I film esclusivi su Amazon Prime Video nel febbraio 2021

Su Amazon Prime Video dal 4 febbraio Luc Besson rilancia le sue eroine d'azione con Anna, interpretato da Sasha Luss con Helen Mirren e Cillian Murphy. Nell'italiano Burraco fatale, dal 12, quattro donne sono diverse ma unite dalla comune passione per le carte, finché i loro equilibri non si spezzano (anche in senso positivo), quando decidono di partecipare a un lontano torneo. Le quattro sono Claudia Gerini, Angela Finocchiaro, Paola Minaccioni e Caterina Guzzanti.
Il caso Pantani - L'omicidio di un campione, dal 14, è un film d'inchiesta, noir e thriller, sulla scomparsa del noto ciclista, interpretato da più attori, in un racconto corale che coinvolge un cast ricco: tra gli altri Francesco Pannofino, Libero De Rienzo, Emanuela Rossi, Gianfelice Imparato e Giobbe Covatta.
I Care a Lot, dal 19 febbraio, è una commedia nera dove Rosamund Pike truffa pensionati come tutrice legale, almeno finché non se la vede con una donna coriacea (Dianne Wiest) legata a un gangster (Peter Dinklage).
Si ride anche con Addio al nubilato, dal 24, una commedia italiana di Francesco Apolloni, interpretata da Laura Chiatti, Chiara Francini, Antonia Liskova e Jun Ichikawa, quattro amiche alla vigilia di un matrimonio. Scopri Prime Video

Amazon Prime Video: gli altri film sul servizio nel febbraio 2021

I film di terze parti che appariranno su Amazon Prime Video a febbraio 2021 vertono innanzitutto su Eddie Murphy, recente star dell'esclusiva Amazon Il principe cerca figlio: non c'è momento migliore quindi per rivedere dal 1° febbraio l'originale Il principe cerca moglie, ma anche 48 ore e Un piedipiatti a Beverly Hills III. Se avete nostalgia degli esordi di un buon attore scomparso molto presto, dal 6 febbraio c'è l'epica in costume di Il destino di un cavaliere con Heath Ledger. In zona horror/thriller, da segnalare senz'altro una pericolosissima Octavia Spencer in Ma (dal 9), dove una donna apparentemente cordiale si rivela l'incubo di alcuni ragazzi che vogliono fare baldoria...
Per i più piccoli e per tutta la famiglia, ci si può svagare con Pets 2 - Vita da animali, seguito targato Illumination Entertainment delle avventure a quattro zampe del cane Max e del coniglio nevrotico Nevosetto, dall'8 febbraio.



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sabato 30 gennaio 2021

Under the skin, Scarlett Johansson e il nudo integrale: curiosità sul film in streaming su Prime Video

Con due nomination ai BAFTA, una alle migliori musiche di Mica Levi, Under the Skin (2013) è più famoso per aver ospitato il primo nudo integrale di Scarlett Johansson, comunque sostenitrice sin dalla sua concezione del lungometraggio ora in streaming su Prime Video. Rimane in realtà un film piuttosto curioso al di là dell'aspetto pruriginoso, un lungometraggio pensato più per far pensare che per conturbare.
Prima di addentrarci in curiosità sulla lavorazione, ecco una breve sinossi: protagonista della storia è una donna-alieno, che con sembianze umane (di Scarlett Johansson, appunto) seduce e uccide uomini. La missione sua e dei suoi simili sulla Terra è infatti produrre coi corpi delle vittime carburante per i macchinari di tale razza extraterrestre. La missione procede facilmente, almeno finché la protagonista non incontra un ragazzo sfigurato da una neurofibromatosi: può permettersi di provare compassione? E provando compassione non diventerà più umana del previsto? Guarda Under the Skin su Prime Video

Under the Skin, cinque curiosità sul film con Scarlett Johansson

Regista inglese specializzato in video musicali per i Radiohead e i Massive Attack, Jonathan Glazer ha adattato il romanzo omonimo di Michel Faber insieme a Walter Campbell, trascinando però il progetto per una decina d'anni, faticando a far decollare un racconto così sotto la cintura, nonostante il suo precedente film prima di questo fosse altrettanto programmaticamente disturbante, Birth - Io sono Sean (2004) con Nicole Kidman.

La preproduzione effettiva di Under the Skin è durata ben quattro anni e, come spesso accade in questi casi, Scarlett Johansson non è stata la prima attrice a essere coinvolta nei provini: prima di lei hanno sfiorato il ruolo Eva Green, Olivia Wilde, Gemma Arterton, Abbie Cornish e January Jones, ma Scarlett è stata l'unica che abbia retto fino alla fine del tortuoso processo di approvazione e avvio della produzione.

Inevitabilmente intervistata sulla questione del nudo integrale, Scarlett Johansson elaborò come aveva vissuto l'impegno: "Credo che in un certo senso devi considerare la nudità come la foto di qualcun altro, devi soppesare il rischio che ti prendi. Devi chiederti: è gratuito? Lo faccio per vanità? È una parte importante del percorso di questo personaggio, nella scoperta di se stessa? Quale vantaggio porta? Io non sono una che provoca per il gusto di provocare. [...] Lei appartiene a una specie del tutto diversa, la sua nudità era una cosa pratica. Avevo anche i capelli bruni. È stata un'idea mia. Non pensavo di dover essere una bomba sexy bionda. Nuda, ma non troppo sexy."

L'interprete dell' "Uomo deformato" è Adam Pearson, che soffre realmente di neurofibromatosi, non c'è make up nel film, per decisione di Glazer. Pearson, da sempre sostenitore di uno sguardo non stereotipato alle disabilità, autore di documentari sul tema e attivista, ha accettato l'impegno anche per sensibilizzare alla causa in modo del tutto diverso e, appunto, non precotto. Pare che sul Adam e Scarlett abbiano per scherzo fatto una gara per scoprire chi fosse in grado di pronunciare le battute più scorrette possibili: ha vinto Adam.

Sempre per lo stesso approccio improntato al realismo, gli uomini che il personaggio di Scarlett seduce e attira nel suo furgone erano davvero presi dalla strada, in una sorta di candid camera: solo dopo i ciak (di cui non erano consapevoli) hanno saputo di essere finiti nel film.



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venerdì 29 gennaio 2021

Ramen Heads

Facciamo la conoscenza dei maestri del ramen
* * * - - (mymonetro: 3,00)

Regia di Koki Shigeno. Con Shôta Iida, Kumiko Ishida, Katsuya Kobayashi, Yûki Ohnishi, Tom Takahashi, Osamu Tomita.
Genere Documentario - Giappone, 2017. Durata 93 minuti circa.

Ogni anno il ramen di Osamu Tomita è eletto il migliore del Giappone. Koki Shigeno ci porta all'interno del suo ristorante e da lì si muove verso altre realtà della ristorazione nipponica, indagando sui misteri del piatto più emblematico della tradizione del Sol Levante.





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Barb & Star Go to Vista del Mar: la pazza vacanza di Kristen Wiig e Annie Mumolo nel trailer del film

Curiosando su internet, ci è capitato di vedere un trailer buffissimo, che ci restituisce le immagini di una commedia scatenata di cui non è semplice capire la trama. Ci sono due donne dall'identico taglio di capelli, e che sono specializzate nella preparazione di una minestra di hot dog, che vanno in vacanza in Florida e si divertono un mondo. E incontrano persino un Jamie Dornan in camicia hawaiana. Il film si intitola Barb & Star Go to Vista del Mar (che fa pure rima) ed è interpretato da Kristen Wiig and Annie Mumolo. La prima non ha bisogno di presentazioni, anche se è bene ricordare che è nel cast di Wonder Woman 1984, oltre di Che fine ha fatto Bernadette?. La seconda l'abbiamo vista in Bad Moms. Entrambe hanno recitato nella spassosa commedia di Paul Feig Le amiche della sposa, e se la citiamo, è perché sia in quel caso che in questo hanno scritto la sceneggiatura.

La regia di Barb & Star Go to Vista del Mar è di Josh Greenbaum, autore di documentari qui al suo primo film di finzione. Il restante cast del film è formato, oltre che dal già citato Jamie Dornan, da Damon Wayans Jr., Fortune Feimster, Wendi McLendon-Covey, Rose Abdoo, Vanessa Bayer, Phyllis Smith e Kwame Patterson.

Ecco il trailer di Barb & Star - che comincia quasi come un murder mystery - insieme alla sinossi ufficiale.

Fate un viaggio e uscite dal guscio con Barb e Star. Dalle ragazze che vi hanno regalato Le amiche della sposa (le co-protagoniste e co-sceneggiatrici Kristen Wiig and Annie Mumolo) arriva Barb & Star Go to Vista del Mar. Le amiche di lunga data Barb e Star si imbarcano nell'avventura di una vita quando decidono di lasciare la loro cittadina del Midwest per la prima volta… nella vita. Romanticismo, amicizia e il malvagio piano di un cattivo… aggrappatevi alle vostre culottes, Barb & Star arriva nelle vostre case il 12 febbraio.



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Margaret Qualley e Sigourney Weaver nel nuovo trailer di My Salinger Year

All'incirca un anno fa, poco prima che il Coronavirus mettesse sottosopra le nostre vite e chiudesse i cinema di mezzo mondo, il Festival di Berlino 2020 si apriva con la prima mondiale di My Salinger Year, un film che - come il titolo lascia facilmente intuire - è perfetto per gli appassionati di letteratura, per gli aspiranti scrittori, ma che per semplici amanti del cinema.
Diretto da Philippe Falardeau, che ha adattato lui stesso un libro autobiografico dell'americana Joanna Rakoff, My Salinger Year ha come protagoniste Margaret Qualley e Sigourney Weaver. Qualley - un tempo nota unicamente come figlia di Andie McDowell, ma che grazie a film come The Nice Guys, Death Note - Il quaderno della morte, e C'era una volta... a Hollywood, e alla serie tv The Leftovers, è uscita dall'ombra materna - interpreta il ruolo di una ragazza che, negli anni Novanta, arriva a New York col sogno di diventare una scrittrice, e che riesce a farsi assimere come assistente della più importante agente letteraria della città (Weaver), una donna volitiva e dispotica che tra i suoi clienti annovera anche il leggendario J.D. Saliger. Inutile dire che, dopo alcuni contrasti e varie disavventure, che coinvolgono tangenzialmente proprio l'autore del "Giovane Holden", Joanna capirà cosa vuole davvero dalla sua vita.
My Salinger Year in Italia arriverà - speriamo presto - grazie a Academy Two, mentre negli Stati Uniti debutterà nelle sale e on demand dal 5 marzo.

Leggi anche La recensione di My Salinger Year

My Salinger Year: il nuovo trailer del film





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John Carpenter ha un paio di progetti per un film da dirigere!

Confessiamo di essere, come moltissimi, orfani dei film di John Carpenter, che, oltre 10 anni dopo The Ward (con Amber Heard!), pur essendo tutt'altro che inattivo, non è più tornato dietro la macchina da presa, tanto che ormai non ci speravamo quasi più.

Ma il nostro amato master of horror in un'intervista col Daily Beast non ha escluso la possibilità di farlo, riaccendendo le nostre speranze, quando ha risposto alla domanda se possiamo aspettarci un suo ritorno alla regia:

 “Potreste! Sto lavorando a un paio di cose. Ma non farò niente per un po', finché il mondo non si risistema. Ora è folle, completamente folle! Non esco di certo ad ammalarmi". Del resto, con la pandemia rampante e i cinema chiusi, diremmo che è il minimo.

Leggi anche John Carpenter dal cinema all'audio... da paura

Nella stessa intervista, comunque, John Carpenter parla di quanto sia difficile dirigere un film:

"È stressante, fisicamente difficile, dura, e bisogna essere un certo tipo di essere umano per amarlo. E io non sono certo di esserlo. Mi piace ma non in modo egocentrico. La musica è molto più gratificante in un certo senso, perché sta lì, di fronte a te, e non bisogna aspettare che sia montata e avere a che fare con un esercito di persone come con i film".

Insomma, le cose stando come stanno, speriamo che, in un mondo tornato normale, Carpenter abbia ancora voglia di affrontare la fatica di dirigere un film.



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Ethan Hawke torna con Scott Derrickson alla Blumhouse per l'horror The Black Phone da Joe Hill

Ethan Hawke ha ottimi rapporti con l'horror e con la Blumhouse: oltre a Sinister è stato protagonista anche del primo film della serie Purge, La notte del giudizio, e adesso si prepara alla sua seconda collaborazione con lo Studio di Jason Blum e con Scott Derrickson, che l'ha diretto proprio in Sinister. L'occasione è un altro horror, The Black Phone, tratto da una storia di Joe Hill, che rischia di soppiantare come popolarità il padre Stephen King. Al fianco di Hawke nel film ci sarà Jeremy Davies.

The Black Phone è un racconto lungo (o romanzo breve, come preferite) pubblicato nel 2004, la cui bizzarra trama è la seguente:

Imogene è giovane e bella. Bacia come una star del cinema e sa tutto su qualsiasi film mai realizzato. È anche morta ed è in attesa di Alec Sheldon al cinema in un pomeriggio del 1945. Arthur Roth è un ragazzino solitario con grandi idee e che ha il "dono" di attrarre la violenza. Non è facile fare amicizia quando sei l'unico ragazzino gonfiabile in città. Francis è infelice. Un tempo era umano ma quel tempo è passato. Adesso è una locusta alta 1 metro e 80 e tutti a Calliphora tremano quando lo sentono cantare. John Finney è rinchiuso in una cantina macchiata dal sangue di cinque o sei bambini assassinati. Insieme a lui c'è un telefono antiquato, da tempo disconnesso, ma che suona la notte quando i morti telefonano.

Non abbiamo idea del ruolo di Ethan Hawke e di cosa verrà fuori dall'adattamento della storia, che sarà opera del collaboratore storico di Derrickson, C. Robert Cargill. Nel cast ci sono anche Mason Thames e Madeleine McGraw. E noi siamo molto, molto curiosi.



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Jared Leto riflette su Morbius e si lancia in Adrift, horror di Darren Aronofsky

Jared Leto ha terminato il suo lavoro su Morbius di Daniel Espinosa, parte del sottouniverso Marvel-Sony in uscita americana nel gennaio 2022: mentre ha discusso della sua prima esperienza da protagonista assoluto di un blockbuster, Leto ha accettato di tornare a lavorare con Darren Aronofsky dopo Requiem for a Dream, in un horror targato Blumhouse e intitolato Adrift. Nella stora di Adrift, tratto da un racconto dell'ideatore di The Ring Koji Suzuki, un peschereccio intercetta uno yacht senza anima viva a bordo, alla deriva: si decide di rimorchiarlo in un porto, lasciando sulla barca deserta solo un mozzo, che però realizza in tempi brevi di non essere esattamente solo... Il film sarà anche coprodotto da Jared Leto e cosceneggiato dallo stesso Aronofsky.
Tornando invece all'esperienza di Morbius...

Jared Leto sul primo blockbuster della sua vita, Morbius

Jared Leto ha parlato di Morbius in un'intervista con Variety, riflettendo sulla sua esperienza nel primo blockbuster a cui abbia preso parte come protagonista assoluto (in senso lato invece, da comprimario, è stato in lavori ad alto budget come Suicide Squad o Blade Runner 2049). Nei panni del dr. Michael Morbius, semivampiro per curare la propria malattia ematica, personaggio creato da Roy Thomas e Gil Kane nel 1971 iniziamente come antagonista di Spider-Man, Leto spiega di essersi trovato in una condizione rara: "Non sono abituato a interpretare ruoli che sono un po' più vicini a quello che sono normalmente, Michael è un po' più vicino al modo in cui io davvero parlo e mi comporto". Questo dovrebbe aver reso più facile l'impegno in un tipo di progetto assai diverso dagli impegni più indipendenti come un Dallas Buyers Club. Leto spiega ancora:

È una pentola a pressione, senti proprio il ticchettare dell'orologio. Sono film costosi. Tutte le decisioni e il tempo che impieghi per prenderle sono più concitati, può essere un po' più stressante. Credo sia tipico in questi grossi film, non parti da un copione meraviglioso. Parti con una speranza, un sogno, l'idea di qualcosa. Poi lavori il più duramente possibile, nel tempo a disposizione, per renderlo il migliore possibile. Credo che sia la mia prima volta da protagonista in un film così grande, era un territorio nuovo per me, di solito mi nascondo nell'ombra.
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Shin Ultraman: teaser trailer e poster del film che riporta al cinema il leggendario Ultraman

Nel 2016 Shin Godzilla è stato il gran bel film che ha riportato al cinema, in Giappone e nel mondo, il lucertolone nucleare nipponico dandogli - anche in patria e non solo nel MonsterVerse hollywoodiano targato Warner e Legendary - la possibilità di rilanciare la sua saga originale dall'inizio.
E ora, attenzione: i stessi registi di Shin Godzilla - che sono il leggendario Hideaki Anno che ha dato vita alla saga di Neon Genesis Evangelion, e l'esperto di effetti speciali Shinji Higuchi - stanno per tornare nei cinema giapponesi (o così si spera) con un altro attesissimo reboot: quello di Ultraman, popolarissimo protagonista di una serie tv degli anni Sessanta che ha fatto la storia della tv nipponica e che ha rappresentato un elemento imprescindibile nella formazione culturale pop di intere generazioni di bambini e ragazzi di tutto il mondo.
Il film s'intitola Shin Ultraman, e non penso sia necessario aggiungere molto altro, se non mostrarvi il primo teaser trailer e il teaser poster di questo imperdibile film.



In attesa di poter vedere Shin Ultraman - che promette di essere agli stessi livelli del precedente film di Anno e Higuchi - chi volesse vedere o rivedere Shin Godzilla sappia che può trovarlo disponibile in streaming su Amazon Prime Video.

Guarda Shin Godzilla su Prime Video



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Timothée Chalamet e Taylor Russell per la love story horror di Luca Guadagnino

Luca Guadagnino ha sempre nuovi progetti, l'ultimo dei quali è Bones & All, descritto come una love story horror. Scritto dal fido collaboratore Dave Kajganich, dovrebbe essere interpretato da Timothée Chalamet e Taylor Russell, attualmente in trattative per i ruoli protagonisti.

Si tratterebbe di una reunion auspicata per regista e interprete di Chiamami col tuo nome, che ha fruttato a Chalamet una candidatura all'Oscar ed è stato anche candidato come miglior film, oltre ad essere diventato un successo internazionale.

Della trama di Bones & All non si sa al momento niente, ma vi terremo ovviamente informati. Al momento Timothée Chalamet è in fase di riprese di Don't Look Up, il nuovo film di Adam McKay, con Leonardo DiCaprio e Jennifer Lawrence. Taylor Russell, meno nota del collega, ha interpretato anche Lost in Space per Netflix, ed ha all'attivo una candidatura agli Independent Spirit Awards come miglior attrice emergente. Di recente ha interpretato Quello che tu non vedi.

Guadagnino dovrebbe anche dirigere, com'è noto, un remake di Scarface, un film in questo momento probabilmente più complicato da realizzare. Vedremo quale dei due arriverà per primo sul set.



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Deadpool 3, era questa la trama pensata alla Fox? La suggerisce Ryan Reynolds.

Ormai Deadpool 3 sarà inserito nel Marvel Cinematic Universe, ma qual era la trama di Deadpool 3 prima dell'acquisizione della Fox da parte di Disney? Ryan Reynolds lo ha rivelato in un tweet di cui non sappiamo se possiamo sul serio fidarci: il più burlone degli attori di Hollywood rivela una chicca sul più burlone dei supereroi Marvel. L'unico motivo per cui potremmo credere allo "scoop" del goliardico Ryan è il suo inserimento in un messaggio davvero serio, che promuove con un hashtag la campagna canadese Bell Let’s Talk, sull'apertura verso i problemi mentali e il loro trattamento.

Leggi anche Deadpool 3 entra nell'universo Marvel, Ryan Reynolds: "Prima cosa, scovare chi ha ucciso la madre di Bambi"

Deadpool 3, la trama originale prima del Marvel Cinematic Universe

Nel messaggio Ryan Reynolds scrive che Deadpool 3 doveva essere un road movie con Deadpool e Logan / Wolverine, in stile Rashomon! Citando il film di Akira Kurosawa, Ryan ci fa pensare a una storia in cui Deadpool e Logan avrebbero raccontato due versioni diverse della stessa vicenda, senza farci capire in modo chiaro quale delle due fosse quella reale. Il film giapponese del 1950 era infatti un apologo filosofico sull'irraggiungibilità di una verità oggettiva. Certo, il fatto che Wolverine alias Hugh Hackman avesse salutato con Logan non depone a favore della "rivelazione", così come è sospetto quel "Per davvero" con cui Reynolds chiude il post. Tutti poi sanno bene che le prese in giro di Ryan a Jackman sono un tormentone ironico tra i due. Eppure... nel mondo assurdo di Deadpool tutto potrebbe accadere... e in fondo, ammettiamolo, una storia di questo tipo sarebbe piaciuta a molti!
Nel frattempo, la Disney ha sdoganato gli scorretti Deadpool e Deadpool 2, prossimamente su Disney+ nella sezione protetta Star, dal 23 febbraio. Leggi anche Disney+ cresce con Star e 260 film in più, non solo per famiglie



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Glassboy: lo "young movie" di Samuele Rossi e l'orgoglio di fare cinema per ragazzi (con un occhio a Spielberg)

Il cinema per ragazzi, che nel resto d’Europa e del mondo non ha solo pari dignità rispetto a quello adulto, ma è anche altrettanto e spesso perfino più remunerativo, è qualcosa che in Italia fa fatica ad attecchire.
Ci sono comunque stati tentativi più o meno recenti (come Amori elementari, o la serie Disney+ I cavalieri di Castelcorvo), e ora c’è Glassboy, nuovo film del regista e sceneggiatore toscano Samuele Rossi, che l’ha scritto e diretto ispirandosi liberamente un romanzo di Fabrizio Silei intitolato “Il bambino di vetro”, vincitore del Premio Andersen, che è il più prestigioso riconoscimento italiano attribuito ai libri per ragazzi, ai loro autori, illustratori ed editori.
Nelle mani di Rossi, la storia del libro - che il regista ha detto di aver letto per la prima volta “il 26 dicembre del 2014”, e che da quel momento ha lavorato con passione e determinazione al suo adattamento - è stata trasportata in questo young movie dall'Ottocento ai giorni nostri, e adattata alla realtà contemporanea dei ragazzi e degli adulti (ad esempio anche trasformando alcuni personaggi, che nel libro erano maschili, in figure femminili), anche se il cuore di quel che racconta è rimasto lo stesso.

Al centro di Glassboy, infatti, ci sono le vicende di un 11enne di nome Pino, un bambino che vive la sua vita dentro casa, iperprotetto dalla sua famiglia ed educato da un precettore. A Pino il mondo esterno è proibito, perché Pino soffre di una forma grave di emofilia, e i suoi genitori (e, soprattutto, la sua dittatoriale nonna) temono possa farsi del male e morire, così come accadde a suo nonno. Il mondo esterno, Pino, lo guarda dalle finestre di casa, la più grande e la più bella del suo paese, che affacciano sulla piazza dove tutti gli altri bambini giocano, invidiati da Pino. Ma a un certo punto sarà proprio mondo esterno, e quei bambini osservati e ammirati da Pino, a entrare in casa sua e nella sua vita, spingendolo a trovare il coraggio per rivendicare il suo diritto a un’esistenza come quella di tutti gli altri, e a fare il primo passo verso una serie di avventure che, ovviamente, finiranno col complicarsi e farsi davvero pericolose.

“Volevo dedicare un film all’infanzia,” ha spiegato Samuele Rossi, che ha citato come riferimenti per Glassboy film leggendari come Stand by me, E.T. e I Goonies, assieme a altre opere europee che sono più attente alle tematiche sociali, e che ha rivendicato l’importanza e la necessità del cinema per ragazzi. “È un genere che in Italia si fa poco. Sembra quasi che un cinema alla Spielberg, alla Zemeckis o alla Disney in Italia non possa esistere,” ha detto il regista; “ma io in quell’immaginario vedo risorse, opportunità, grandezza; vedo la possibilità di dare voce ai bambini e far tornare i bambini gli adulti.
Per questo Rossi ha parlato di Glassboy come di un film che in qualche modo è in lotta per la dignità del genere cui appartiene, e che spera “venga apprezzato per la sua magia.”

Non è stato il solo Rossi a porre l’accento sul fatto che Glassboy è, con giusto orgoglio, un film dichiaratamente per ragazzi.
Lo ha fatto anche il produttore Emanuele Nespeca, uno che in carriera ha prodotto cinema d’autore come Banat di di Adriano Valerio, Arrivederci Saigon di Wilma Labate, Dopo la guerra di Annarita Zambrano o Il banchiere anarchico di Giulio Base: “Sognavo di produrre un film per ragazzi da quando ho cominciato, nel 2005 a fare il produttore,” ha detto.
Lo ha fatto Giorgio Colangeli, che è uno degli interpreti, e per il quale “è stato importante ringrescare l’esperienza del teatro per ragazzi col il quale ho cominciato a fare l’attore con un film così, capace di ricchezza e fantasia, una favola nel quale il pensiero magico dei bambini viene trattato col giusto rispetto.”
E lo ha fatto anche un'icona della nostra cultura pop come Loretta Goggi, che nel film appare nel ruolo della severissima e dispotica nonna di Pino. “Mi piaceva l'idea di tornare a far quello che facevo da ragazzina: ovvero la tv dei ragazzi,” ha dichiarato Goggi, riferendosi a leggendarie produzioni Rai come Le avventure della squadra di stoppa, Scaramouche e La freccia nera. “Quegli sceneggiati erano molto importanti, aiutando i ragazzi a crescere in maniera sana, tenendo per mano la loro età, facendoli diventare spettatori e lettori più pronti. Oggi,” ha detto anche Loretta Goggi, “corriamo a vedere i film della Disney, ma Samuele Rossi è riuscito a fare un film che sembra americano, tanto sono alti i valori produttivi. Un film potrebbe aiutarci a riconquistare visibilità nel mondo.”

Il grande equivoco di cui il cinema per ragazzi è protagonista, è infatti quello per cui la sua scrittura, i suoi temi e la sua messa in scena siano di un livello inferiore a quello del cinema adulto. Ma Samuele Rossi e il suo Glassboy sono determinati a dimostrare che le cose non stanno affatto così.
Questo è un film che parla di “diversità e unicità, che sono due facce della stessa medaglia, perché anche i nostri difetti e limiti ci definiscono,” ha sostenuto Rossi, che ha parlato di quella di Glassboy come di una storia “pensata per il pubblico senza rinunciare alle possibilità e le capacità di un cinema importante.”
Ma oltre ai suoi temi espliciti, Glassboy, è involontariamente anche un film che parla al presente e all’attualità, in qualche modo profetico, arrivando nelle case grazie allo streaming in un periodo in cui tanti bambini in tutta Italia e in tutto il mondo sono chiusi in casa per via di una malattia: “una condizione che pesa a noi adulti, figuriamoci a chi ancora il mondo non l'ha esplorato,” come ha giustamente sottolineato Rossi.

Glassboy sarà disponibile dal 1°febbraio sulle principali piattaforme on demand (Sky Primafila, Google Play, Infinity, Apple tv, Chili, Rakuten Tv, The Film Club e Io resto in Sala).



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Addio al nubilato: su Prime Video arrivano Laura Chiatti, Chiara Francini, Antonia Liskova e Jun Ichikawa

Dal 24 febbraio in streaming su Amazon Prime Video sarà disponibile Addio al nubilato, una commedia tutta al femminile diretta da Francesco Apolloni e basata sulla sua omonima pièce teatrale.
Al centro della vicenda, quattro amiche alla vigilia di un matrimonio, interpretate da Laura Chiatti, Chiara Francini, Antonia Liskova e Jun Ichikawa. Nel cast del film ci sono anche Antonia Fotaras ed Emma Lió.
Addio al nubilato è prodotto da Minerva Pictures con Rai Cinema, in collaborazione con Amazon Prime Video.

La trama ufficiale del film

Cinque donne, amiche fin dai tempi del liceo, si danno appuntamento per festeggiare l’addio al nubilato di una di loro. È la sposa ad aver organizzato tutto, ma lei non c’è! La festeggiata, come in una caccia al tesoro, lascia degli indizi che portano le quattro damigelle ad attraversare la città, in una nottata rocambolesca che termina proprio davanti il loro vecchio liceo. Della sposa, però, continua a non esserci alcuna traccia… Cosa avrà riservato alle amiche come ultima sorpresa?

Il poster di Addio al nubilato



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giovedì 28 gennaio 2021

Tributo a Gene Hackman: cinque capolavori in streaming per ricordare il grande attore

Pochi attori, anzi forse nessuno, hanno scritto la storia della Nuova Hollywood nel modo in cui lo ha fatto Gene Hackman. Ovvero sottotono, in maniera misurata, senza i riflettori puntati e il divismo che ha contraddistinto negli stessi anni la carriera di colleghi come Jack Nicholson, Al Pacino, Robert De Niro o Robert Redford, tanto per citare i più famosi. Eppure film dopo film, o meglio capolavoro dopo capolavoro, Hackman è diventato un volto imprescindibile Hollywood, lavorando a film indimenticabili girati da nomi del calibro di Francis Ford Coppola, Clint Eastwood, William Friedkin, Arthur Penn, Wes Anderson e innumerevoli altri. Poi, una volta timbrato il cartellino del suo centesimo film, ha deciso di ritirarsi a vita privata. E lo ha fatto nel modo in cui ha in fondo vissuto i suoi anni professionali migliori: con eleganza, in maniera sommessa. Domani Gene Hackman compie 91 anni e attraverso i cinque film in streaming che abbiamo scelto vogliamo testimoniare che non l’abbiamo dimenticato. Che è impossibile dimenticarlo. Buona lettura.

Cinque capolavori in streaming interpretati dalla leggenda Gene Hackman

  • Gangster Story
  • Il braccio violento della legge
  • La conversazione
  • Mississippi Burning - Le radici dell'odio
  • Gli spietati

Gangster Story (1967)

Il film che ha più o meno ufficialmente iniziato il periodo della cosiddetta Nuova Hollywood segna un momento totale di rottura a livello sia visivo che contenutistico. La violenza sia estetica che psicologica che i due protagonisti Faye Dunaway e Warren Beatty portano sul grande schermo viene catturata dalla regia accurata di Arthur Penn e dal montaggio febbrile. Gangster Story è un film di rottura come pochi altri nella storia del cinema americano e internazionale. Hackman si guadagna la sua prima nomination all’Oscar come non protagonista interpretando un personaggio di spalla magnificamente caratterizzato. Inizia così il percorso di questo grande attore dentro la storia del cinema...Disponibile su Chili, Apple Itunes, TIMVision.

Il braccio violento della legge (1971)

Il poliziesco diretto da William Friedkin offre ad Hackman il ruolo che definisce una carriera. Il poliziotto Popeye Doyle con i suoi modi brutali e la sua aura tutt’altro che eroica diventa scena dopo scena il simbolo di un cinema americano che vuole fiondarsi nelle strade, sporcarsi con la realtà di situazioni e personaggi. Il braccio violento della legge arriva dove altri film non erano riusciti in precedenza, ovvero a creare una nuova definizione di mainstream americano. È questo lungometraggio più dei capolavori che l’hanno preceduto a dettare le regole, tanto da vincere ben cinque Oscar tra cui miglior film, regia e miglior attore protagonista. Hackman entra di diritto assoluto nella leggenda. Dalla porta principale. Disponibile su Chili, Google Play, Apple Itunes, NOW TV.

La conversazione (1974)

Per interpretare il protagonista del progetto di Francis Ford Coppola Gene Hackman compie un lavoro di sottrazione, di scavo interiore dentro la psicologia del suo personaggio che non ha precedenti. Harry Caul diventa il simbolo di uno stato di paranoia che attraversa l’America (e non solo) dopo il Watergate. La conversazione cattura tale atmosfera grazie a una sceneggiatura articolata e a una messa in scena di precisione incredibile. Palma d’Oro a Cannes, nomination all’Oscar come miglior film. Votato il miglior film degli anni ‘70. Potrebbe davvero starci. Disponibile su Amazon Prime Video.

Mississippi Burning - Le radici del'odio (1988)

A nostro avviso l'interpretazione migliore della carriera di Hackman, un lavoro sul personaggio che fonde carisma, spessore, introspezione psicologica e grande umanità, sia nei suoi lati migliori che in quelli oscuri. Diretto al meglio da Alan Parker, Mississippi Burning è un film che oggi non potrebbe essere più realizzato: troppo diretto, sincero, indagatore, schierato. Un attacco al cuore razzista dell’America ambientato negli anni ‘60 eppure attualissimo, purtroppo. Coprotagonista un grande Willem Dafoe, a supporto Frances McDormand, Brad Dourif, Lee Ermey. Nomination all’Oscar per il film, la regia, ad Hackman e alla McDormand. Da non dimenticare. Disponibile su NOW TV.

Gli spietati (1992)

Il western definitivo diretto e interpretato da Clint Eastwood vede Hackman nel ruolo dello sceriffo antagonista, un uomo che vuole far rispettare la legge ad ogni costo perché conosce bene cosa significhi la sua assenza. Se Gli spietati è il capolavoro che tutti conosciamo lo si deve anche ad Hackman, perfetto contraltare al William Munny di Eastwood. Su questo western è già stato scritto tutto, impossibile aggiungere altro alla sua grandezza. Quattro Oscar, per Hackman il secondo (da non protagonista). Disponibile su Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple Itunes, Netflix, TIMVision, Amazon Prime video. 

Per comporre questa cinquina abbiamo dovuto lasciar fuori titoli come I Tenenbaum, Bersaglio di notte, Lo spaventapasseri, Frankenstein Junior, Superman, Reds, Senza via di scampo, Un’altra donna, Pronti a morire, Piume di struzzo, Nemico pubblico. Bastano tutti questi titoli per definire lo status e l’importanza di Gene Hackman nella storia del cinema contemporaneo? Probabilmente sì...



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Rocketman: è Taron Egerton a cantare davvero le canzoni di Elton John

Presentato nel 2019 fuori concorso in anteprima mondiale al Festival di Cannes, il film biografico sulla vita della rockstar Elton John è un'opera musicale che rende giustizia tanto alla celebrato artista quanto all'attore che lo interpreta. A differenza di quanto fatto per Bohemian Rhapsody, in cui la recitazione di Rami Malek si alternava nella parti cantate alla vera voce di Freddie Mercury, in Rocketman la voce che ascoltiamo per tutto il film è proprio quella di Taron Egerton. Dopo aver appurato il talento nel canto dell'attore e il fatto che la sua inclinazione alla musica potesse farlo sembrare anche un esperto pianista, dopo intense settimane di preparazione, ha convinto i realizzatori nel proseguire su questa strada, appoggiati proprio dalla Elton John in persona.

Rocketman: la voce delle canzoni di Elton John è quella di Taron Egerton

Grazie al film d'azione Kingsman, Taron Egerton ha guadagnato popolarità presso il grande pubblico. Il fatto che fosse anche un bravo cantante lo sapevano gli addetti ai lavori e non è un caso che sia stato coinvolto nel delizioso film d'animazione Sing, in cui doppiava Johnny il gorilla che si esibiva proprio con il brano di Elton John intitolato I'm Still Standing. Proprio mentre quel film usciva in sala nel 2016, si iniziava a discutere di come sarebbe stato fatto Rocketman e se Egerton fosse l'attore giusto per il ruolo.

Il grande valore che ha il film è quello di aver saputo raccontare la storia del celebrato artista britannico senza seguire alla lettera quella che davvero è stata la sua vita. Il film vuole essere un festeggiamento, un'estensione della personalità dell'artista, piuttosto che una fedele cronistoria. In questo senso, Taron Egerton non si è esibito in un'imitazione di Elton John. La sua è stata una rivisitazione, un'interpretazione più personale che seguiva la visione del regista del film Dexter Fletcher (curiosamente, colui che ha sostituito Bryan Singer sul set di Bohemian Rhapsody quando quest'ultimo fu licenziato dai produttori).

Egerton non ha mai dedicato se stesso così tanto a un ruolo. "Lavoravo tre ore al giorno, cinque giorni a settimana per otto settimane di preparazione, prima di andare sul set per suonare il pianoforte e cantare" racconta l'attore che ha avuto la rockstar accanto a sé per aiutarlo nei momenti musicali più importanti. Da quest'esperienza ne viene fuori un ritratto encomiabile di Elton John che la lasciato emergere un giovane talento, nonostante fosse lui il soggetto del film, e la scoperta del grande valore artistico che possiede Taron Egerton.

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Nasce Lynn, nuova isola di Groenlandia dedicata al cinema diretto da donne

Esiste una nuova divisione di Groenlandia, la società indipendente di produzione fondata nel 2014 da Matteo Rovere e Sydney Sibilia, che si chiama Lynn e ha l'obiettivo di mettere le registe al centro dell’industria cinematografica, senza preclusione di tono o genere, portando avanti progetti di sviluppo diversificati che coinvolgano tanto giovani autrici, quanto registe più affermate.

"Sia che si tratti di action, dramma o commedia" - ha dichiarato Matteo Rovere - "Groenlandia ha da sempre l'ambizione di fare un cinema libero e creativo, all'insegna dell'inclusività e della sperimentazione linguistica. È necessario per questo impegnarsi in maniera concreta e specifica, supportando con tutta la struttura le registe e il loro punto di vista, per arricchire il sistema cinematografico. Il fatto che partner come Rai Cinema e Amazon Studios abbiano supportato da subito il progetto con passione aiuta il nostro percorso".

La line up, coordinata da Fabia Fleri e supervisionata da Alessia Polli ed Eleonora Marangoni, è in continua evoluzione, ed inaugura il suo percorso con la produzione di due cortometraggi: Nato Ieri, diretto da Maria Sole Tognazzi, in collaborazione con Fondazione Telethon, e prodotto con Rai Cinema, e Capitan Didier, diretto da Margherita Ferri, in collaborazione con Emergency.

Sono invece iniziate a dicembre le riprese di due lungometraggi targati Lynn. Il primo è Blackout Love, segna l'esordio registico di Francesca Marino, è interpretato da Anna Foglietta e prodotto con il supporto di Amazon Studios. Il secondo si intitola Settembre, porta la firma di Giulia Steigerwalt, è prodotto con Rai Cinema e vanta un cast composto da Barbara Ronchi, Fabrizio Bentivoglio e Thony. È inoltre in fase di sviluppo la serie animata YU, di Marta Bencich.



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Il nostro ultimo saluto a Marina Caprioli

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Il nostro ultimo saluto a Marina Caprioli

Con emozione e sincero dispiacere, ci stringiamo intorno ai suoi familiari e ai suoi colleghi della Universal.

Il nostro ultimo saluto a Marina Caprioli

Se n'è andata troppo presto Marina Caprioli, senior publicist della Universal Pictures Italia, una persona con la quale abbiamo avuto la fortuna di collaborare a livello professionale nel corso del tempo.
La vogliamo ricordare per la gentilezza che ha sempre avuto nei nostri confronti e il modo amichevole con cui sapeva gestire gli impegni comuni delle lunghe giornate di attività stampa, una qualità umana non così scontata e diffusa in ambienti di lavoro dal ritmo sostenuto.
Con emozione e sincero dispiacere, ci stringiamo intorno ai suoi familiari e ai suoi colleghi della Universal.

La redazione, il personale tecnico e la dirigenza di Coming Soon.



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Tre film d'autore gratis su Youtube: Ken Loach, Peter Greenaway, Patrice Leconte

Grazie al canale YouTube Film&Clips, che offre un vasto catalogo di titoli da vedere gratis e legalmente, abbiamo selezionato oggi per voi tre film d'autore. Bisogna spulciare bene la grande quantità di video caricati sul canale per trovare le perle che si nascondono qui e là. Abbiamo dunque scovato La canzone di Carla (1996) di Ken Loach, presentato in concorso al Mostra del Cinema di Venezia, I racconti del cuscino (1996) di Peter Greenaway, miglior film al Festival di Sitges, e L'uomo del treno (2002) di Patrice Leconte, vincitore del premio del pubblico a Venezia. Scegliete il film che volete vedere qui sotto e premere play.

Film gratis su YouTube: La canzone di Carla

Diretto nel 1996 da Ken Loach (84 anni) e interpretato da Robert Carlyle, Oyanka Cabezas e Scott Glenn, il film La canzone di Carla è ambientato a Glasgow nel 1987 e racconta di un autista di bus di nome George che si impietosisce per una giovane sudamericana senza biglietto. Aiutandola a eludere il controllore, l'uomo viene sospeso dall'azienda di trasporti per una settimana. Dedica a lei i suoi giorni liberi e tenta di aiutarla ad avere una condizione di vita migliore. Poco per volta conosce il dramma della sua fuga dal Nicaragua e la preoccupazione per Antonio, il compagno di lotte nelle file sandiniste catturato dai contras, di cui non ha più notizie. George decide di accompagnare Carla in Sudamerica per aiutarla a riconnettersi con il suo passato, ma si scontra con una realtà sempre più dura ed agghiacciante di morte e violenza.

Film gratis su YouTube: I racconti del cuscino

Ancora prima di essere un regista, Peter Greenaway (78 anni, gallese) è un artista visionario. Il suo primo background da pittore fa di lui uno autore che vede lo schermo come una tela e ci "dipinge" sopra usando la tecnica cinematografica come nessun altro. Bisogna entrare nel suo mondo per capirlo e, nel caso de I racconti del cuscino, abbracciare la dilatazione dei tempi narrativi per farsi travolgere dall'esperienza esotica delle immagini. La storia del film inizia a Kyoto nel 1970, quando una bambina giapponese di nome Nagiko si fa scrivere sul viso un augurio dal padre calligrafo, mentre la zia le legge alcuni brani tratti dal libro "I racconti del cuscino". Sull'esempio dell'autrice del libro, la zia convince Nagiko a tenere un diario personale. Il giorno del suo diciottesimo compleanno, il padre le scrive per l'ultima volta sul viso un augurio e la costringe a sposare il nipote dell'editore che pubblica i suoi libri. Lo sposo non comprende l'interesse letterario di Nagiko: i due litigano spesso e l'uomo brucia i diari di Nagiko e dà fuoco alla casa. Nagiko fugge ad Hong Kong e per vivere accetta umili lavori nelle cucine dei ristoranti. Nel cast del film troviamo Vivian Wu e Ewan McGregor.

Film gratis su Youtube: L'uomo del treno

Il 73enne Patrice Leconte è uno dei maggiori contributori del cinema d'autore francese. L'uomo del treno è uno dei suoi migliori film, un western che indossa un ambientazione contemporanea. La storia che racconta è quella di uno sconosciuto arriva in un villaggio dell'Ardèche. Si chiama Milan e quando arriva fa conoscenza con Manesquier, un insegnante in pensione. Apparentemente diversi e distanti, per età e cultura, entrano in confidenza e diventano amici. Milan avrebbe voluto vivere la vita tranquilla di Manesquier, mentre lui ha sempre desiderato fare l'avventuriero come Milan. Nel giro di tre giorni per entrambi accade un evento importante. Milan deve rapinare la banca del luogo e Manesquier deve sottoporsi ad un intervento. I due pensano che potrebbe essere una buona idea cambiarsi di identità.



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Disney+ cresce con Star e 260 film in più, non solo per famiglie

Vi abbiamo già comunicato che Disney+ dal 23 febbraio crescerà col brand Star, un altro contenitore dove la major porrà le produzioni di sua proprietà, tra cinema e serie tv, che non rientrino nella sua filosofia "per famiglie" e/o provenienti da cataloghi ottenuti tramite acquisizioni, principalmente dal catalogo 20th Century Fox. In questo articolo ci occupiamo delle produzioni cinematografiche: al di là dell'elenco completo dei 260 film proposti, ve ne eidenziamo prima alcuni, ricordandovi anche che l'espansione di Disney+ porterà dal 23 febbraio il prezzo degli abbonamenti a 8,99€ al mese o 89,99€ all'anno, aggiornando la piattaforma con un parental control tramite PIN, per i contenuti non adatti ai più piccoli.

Leggi anche 50 serie tv in arrivo a febbraio su Disney+ con la nuova area Star

Disney+, le saghe che arrivano su Star: Alien, Die Hard, Planet of the Apes

Lo sblocco del catalogo Fox per i più grandicelli su Star nell'ambito di Disney+ porta in streaming tutta la saga di Alien, da Alien fino ad Alien: Covenant entrambi di Ridley Scott, passando per i contributi di David Fincher, Jean-Pierre Jeunet e naturalmente James Cameron, che vedrà su Star anche il suo imprescindibile kolossal Titanic. È una saga di culto anche quella di Die Hard, da Trappola di cristallo all'ultimo Die Hard - Un buon giorno per morire, terreno per il duro Bruce Willis. Non è poi una serie storica, ma è una delle trilogie kolossal meglio riuscite degli ultimi anni: parliamo del reboot del Pianeta delle Scimmie, composto da L'alba del pianeta delle scimmie, Apes Revolution e The War.

Disney+, i cinecomic più scorretti appaiono su Star

Finalmente Wade Wilson appare su Disney+, grazie alla scappatoia del brand Star: Deadpool e Deadpool 2 saranno disponibili al Day 1 di Star, ma vi sarà caricato anche l'interessante e autoriale Logan - The Wolverine di James Mangold, canto del cigno di un grande Hugh Jackman nei panni del personaggio Marvel. Sono tratti da fumetti, in questo caso graphic novel di Mark Millar, anche i due strafottenti Kingsman: Secret Service e Kingsman: Il Cerchio d'oro di Matthew Vaughn, con Colin Firth, Julianne Moore, Taron Egerton e Mark Strong.

Disney+, i grandi registi e film più famosi nel catalogo Star

Curiosando nel lungo elenco, saltano all'occhio alcuni film d'autore di assoluto rilievo, che fa piacere vedere affiorare: ci saranno il Tim Burton di Ed Wood, il David Cronenberg di La mosca, il Mel Gibson di Braveheart, lo Spike Lee cattivissimo di Summer of Sam, lo Wes Anderson di Le avventure acquatiche di Steve Zissou e l'M. Night Shyamalan del suo The Village.
Grandi successi si sono poi rivelati in sala anche l'Assassinio sull'Orient Express di e con Kenneth Branagh, Il diavolo veste Prada con Meryl Streep e Anne Hathaway, il cult demenziale Tutti pazzi per Mary dei fratelli Farrelly e il virtuosistico Vita di Pi di Ang Lee.




Ecco l'elenco completo dei 260 film che appariranno su Disney+ nel brand Star dal 23 febbraio:

(500) giorni insieme
12 Rounds
127 Ore
42 to 1
58 minuti per morire - Die Harder
7 sconosciuti a El Royale
A letto con il nemico
A Proposito di Steve
Absolutely Fabulous - Il film
Al di là della vita
Alamo - Gli Ultimi Eroi
Alien
Alien - La Clonazione
Alien: Covenant
Alien 3
Aliens - Scontro finale
Aliens vs. Predator 2
Alta Fedeltà
Amarsi
Amelia
Amore a prima svista
Anna And The King
Annapolis
Anno 2670 - Ultimo atto
Another Earth
Apes Revolution - Il Pianeta delle Scimmie
Aracnofobia
Assassinio sull'Orient Express 
Attacco al potere
Australia
Bachelor Party - Addio al celibato
Bad Company
Bangkok, senza ritorno
Be Water
Bella, Bionda...e dice Sempre sì
Benvenuti a Cedar Rapids
Benvenuti in paradiso
Big Trouble - Una valigia piena di guai
Borat: Studio culturale sull'America a beneficio della gloriosa nazione del Kazakistan
Boys Don’t Cry
Braveheart - Cuore impavido
Brooklyn
Brothers in Exile
Bubble Boy
Buffy l'ammazzavampiri
Casanova
Celtic Pride - Rapimento per sport
Chasing Tyson
Che aria tira lassù?
Chi è Senza Colpa
Cinderella Man - Una ragione per lottare
Città di carta 
Cocoon - Il ritorno
Commando
Complicità e sospetti
Confetti
Crazy/Beautiful
Cyrus
Dalle 9 alle 5...orario continuato
Dark Water
Darkest Minds
Deadpool
Deadpool 2
Diario di uno scandalo
Die Hard - Duri a morire
Die Hard - Trappola di cristallo
Die Hard - Un Buon giorno per morire
Die Hard - Vivere o Morire
Difesa ad Oltranza
Dimmi che non è vero
Dollari sporchi
Dom Hemingway
Donne - Waiting to Exhale
Double Take
Dragonball: Evolution
E venne il giorno
Ed Wood
Exodus - Dei e Re
Firelight
Fottute!
Four Falls of Buffalo
Fright Night - Il vampiro della porta accanto
Fury
Gifted – Il dono del talento
Gigolò per Sbaglio
Giochi d'adulti
Giù le mani dal mio periscopio
Good Morning, Vietnam
Grosso Guaio a Chinatown
He Got Game
Hello, Dolly!
High Heels and Low Lifes
Hitman - L'assassino
Hitman: Agent 47
Hope Springs
Hot Chick - Una bionda esplosiva
I Heart Huckabees - Le strane coincidenze della vita
Idiocracy
Il 13° Guerriero
Il Diavolo Veste Prada
Il Genio
Il Gioiello del Nilo
Il Mio Ragazzo è un Bastardo
Il ponte delle spie
Il terrore dalla sesta luna
Il treno per il Darjeeling
Impiegati... male!
In fuga per tre
In Her Shoes - Se Fossi Lei
Independence Day
Independence Day: Rigenerazione
Innocenza infranta
Io vi troverò
Jennifer´s Body
Jordan Rides The Bus
Joshua
Kingsman: Il Cerchio d'oro
Kingsman: Secret Service
Kung Pow
L’urlo dell’odio
La Battaglia dei Sessi
La cugina Bette
La famiglia Savage
La guerra dei Roses
La Leggenda degli Uomini Straordinari
La lettera scarlatta
La maledizione di Damien
La mia vita a Garden State
La mosca
La Neve nel Cuore
La piramide
La ragazza del dipinto
La Risposta è nelle Stelle
La rivincita dei nerds II
La sottile linea rossa
La Vera Storia di Jack lo Squartatore - From Hell
La vita segreta delle api
Ladyhawke
Ladykillers
L'alba del pianeta delle scimmie
L'amore in gioco
L'amore in valigia
Laureata... e adesso?
Le avventure acquatiche di Steve Zissou
Le verità nascoste
L'Innocenza del Diavolo
L'isola dei cani
Little Miss Sunshine
Logan - The Wolverine
L'ultimo contratto
L'ultimo re di Scozia
L'uomo del fiume nevoso
Ma dov'è andata la mia bambina?
Manuale d'infedeltà per uomini sposati
Margaret
Marigold Hotel
Mato Grosso
Max Payne
Maze Runner - Il Labirinto
Maze Runner - La Fuga
Maze Runner - La rivelazione
Melinda e Melinda
Men of Honor - L'Onore degli Uomini
Mike & Dave - Un matrimonio da sballo
Mistery, Alaska
Money for Nothing
Moulin Rouge!
Mr. Destiny
Nature Boy
Nemico Pubblico
Never Die Alone
Niente da perdere
No Mas
Non Dico Altro
Non lasciarmi
Non per soldi... ma per amore
Occhio al testimone
Of Miracles and Men
Oggi Sposi...Niente Sesso
Omen - Il presagio
Oscar e Lucinda
Oscure presenze a Cold Creek
Pathfinder - La leggenda del guerriero vichingo
Paura primordiale
Per incanto o per delizia
Per legittima accusa
Planet of the Apes - Il pianeta delle scimmie
Playboy in prova
Pony Excess
Powder - Un incontro straordinario con un altro essere
Power Rangers - Il film
Presa mortale
Pretty Woman
Prima e Dopo
Programmato per uccidere
Promesse e compromessi
Prometheus
Quel fantastico peggior anno della mia vita
Quiz Show
Reazione a Catena
Red Sparrow
Riccardo III - Un uomo, un re
Rimbalzi d'Amore
Ritorno al Marigold Hotel
Robin Hood
Ruby Sparks
Rumori fuori scena
Rushmore
S.O.S. Summer of Sam - Panico a New York
Saluti dal caro estinto
Sei giorni, sette notti
Shadow Program - Programma segreto
Simon Birch
Solaris
Sopravvissuto - The Martian
Spia e lascia spiare
Super Troopers
Super Troopers 2
Swing Kids - Giovani ribelli
Taken - La vendetta
Taken 3 - L'ora della verità
Terminal Velocity
The Beach
The Day After Tomorrow
The East
The Fab Five
The Sessions - Gli incontri
The Transporter
The Village
The War - Il pianeta delle scimmie
Tina - What's Love Got to Do with It
Titan A.E.
Titanic
Transporter: Extreme
Tre manifesti a Ebbing, Missouri
Tristano & Isotta
Tuo, Simon
Tutte contro lui - The Other Woman
Tutti pazzi per Mary
Ultimatum Alla Terra
Un allenatore in palla
Un amore speciale
Un giorno per sbaglio
Un Natale speciale a New York
Una donna in carriera
Una Folle Stagione d'Amore
Una notte con Beth Cooper
Uno Sbirro Tuttofare
Uno sguardo dal cielo
Uno strano scherzo del destino
Unstoppable - Fuori controllo
Venga il tuo regno
Veronica Guerin - Il prezzo del coraggio
Vicini del terzo tipo
Vita di Pi
Vulcano - Los Angeles 1997
Wagons-lits con omicidi
War Horse
Waterboy
X Files - Il Film



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