mercoledì 30 novembre 2016

Un Natale al Sud



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via Cinema Studi - Lo studio del cinema è sul web
Locandina Un Natale al Sud

Peppino, un carabiniere del nord, e Ambrogio, un ex impiegato del sud con velleità di cantante neomelodico, sono sposati rispettivamente con la lombarda Bianca e la partenopea Celeste. Ognuna delle coppie ha un figlio: Riccardo e Simone, entrambi youtuber, entrambi fidanzati solo virtualmente con due ragazze, Giulia e Ludovica, incontrate sull'app di dating Cupido 2.0, che fra le varie amenità offre ai single la possibilità di partecipare ad un ritrovo annuale in un lussuoso resort. Poiché i genitori ritengono necessario che i propri figli incontrino dal vivo le loro ragazze fanno in modo che i quattro giovani partecipino a quel raduno, e decidono di pedinarli in loco. Lì troveranno anche una blogger in cerca dell'uomo ideale e un influencer innamorato di se stesso, un autista romano a caccia di avventure e una performer di burlesque.
La stessa squadra di Matrimonio al sud si ripropone in formazione (quasi) compatta: le due coppie Massimo Boldi-Debora Villa e Biagio Izzo-Barbara Tabita, gli scapoli Paolo Conticini ed Enzo Salvi, la giovane Fatima Trotta, e Paolo Costella questa volta non più alla regia (che è di Federico Marsicano) ma alla sceneggiatura (con Gianluca Bompressi). L'idea è quella di rendere questa commedia "moderna" parlando di chat, selfie e sms, e identificando alcuni personaggi come figure partorite dall'universo Internet, senza però dare loro alcuna connotazione specifica al ruolo, al di là della vanità e dell'egocentrismo. Purtroppo però la trama è ancora più superata di quella di Matrimonio al sud, tanto più che parte da simili premesse - le due coppie nord-sud, i figli da sorvegliare nei rapporti con l'altro sesso - e non è un caso che a farci la figura peggiore siano i personaggi più giovani, teoricamente i più "moderni", e invece ridotti a idioti generici senza alcuna personalità.
La sensazione generale è quella di profondo imbarazzo, sia da parte degli interpreti, che avrebbero le capacità e i tempi comici per fare molto di più, sia da parte del pubblico che assiste ad una trama totalmente incoerente e improbabile, senza alcun riscontro reale o alcuna umanità riconoscibile. Le battute virano dal puerile allo scurrile, toccando tutte le tappe del politically incorrect senza averne la capacità trasgressiva e la forza comica. Ce n'è per tutti: donne basse (che "se le baci sanno di tappo") e sovrappeso, uomini pelati, neri servili, lesbiche siliconate e dandy gay, e tutti tentano di cornificare tutti, basando le proprie voglie esclusivamente sull'aspetto fisico della preda concupita (a meno che Cupido non ci metta lo zampino).
Rispetto a Matrimonio al sud, anche le due mogli (e le due brave attrici Villa e Tabita) vengono confinate alla cifra grottesca e perdono credibilità, e tutti sguazzano in un oceano trash che, se fosse spinto verso una modernità autentica, forse funzionerebbe, ma diventa invece una palude stantia colma di non-battute (un esempio per tutti: "Chiama il 118!" "Ma non so il numero!").

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