sabato 30 dicembre 2023

Succede anche nelle migliori famiglie: il cast dice la sua sui pregi e sui difetti di Alessandro Siani

Fra Babbo Natale che sfreccia nel cielo con la slitta trainata da renne e la Befana che ai bambini buoni porta i dolcetti e ai cattivi il carbone, ci sono i film delle feste. Qualcuno è arrivato un po’ prima della nascita di Gesù bambino e qualcuno uscirà un po’ dopo, e fra le commedie italiane del periodo vacanziero c'è Succede anche nelle migliori famiglie di Alessandro Siani, che conquista le sale il 1° gennaio.

Succede anche nelle migliori famiglie è il settimo film da regista dell'attore e comico napoletano, che da una parte punta sullo sulla gag, lo slapstick, l'equivoco e lo scambio di battute fra attori che ben cavalcano il genere, mentre dall'altra affronta temi senza tempo come la famiglia e squisitamente contemporanei come l'importanza delle apparenze, il mito del denaro e l'amore in tarda età. Lo fa attraverso la storia dei tre fratelli Di Rienzo, nella fattispecie due fratelli e una sorella che, all'indomani della morte improvvisa del padre, tentano di dissuadere la madre (Anna Galiena) dall'idea di risposarsi immediatamente. La donna non li ascolta e allora si rende necessario ricorrere alle maniere forti. Se nel film Alessandro Siani alias Davide è la pecora nera dei Di Rienzo, Cristiana Capotondi e Dino Abbrescia sono Isabella e Renzo,  forse più realizzati di Davide ma in realtà anche loro alle prese con una serie di problemi. Nella commedia ci sono anche Antonio Catania e Sergio Friscia, rispettivamente nei panni dell'aspirante nuovo marito della vedova Di Rienzo e di un amico di infanzia dei tre fratelli che è diventato un malavitoso. Questo nutrito cast ha presentato il film a Roma insieme al regista e protagonista. Prodotto da Fulvio e Federica Lucisano, Succede anche nelle migliori famiglie è distribuito da Medusa Film.

Alessandro Siani: solo pregi e nessun difetto

Alla conferenza stampa di Succede nelle migliori famiglie, è stato chiesto agli attori del film quale sia secondo loro il peggior difetto di Alessandro Siani. Quasi tutti hanno ammesso di non aver trovato nel regista caratteristiche negative, a cominciare da Anna Galiena.

Anna Galiena

Iniziamo dai pregi. La cosa più bella di Alessandro è che soprattutto è un regista, perché quando si parla di autori comici italiani che sono anche attori, spesso li si apprezza soprattutto per le capacità istrioniche. Tutto quello che Alessandro fa, vede e scopre è invece sempre in funzione della regia. Inoltre è un artista che, essendo curioso e amando la scoperta, tende a innamorarsi delle cose e dei luoghi. Per me il set di Succede anche nelle migliori famiglie non si presentava come uno dei più facili della mia carriera, e infatti mi sembrava di essere ne L'Isola dei Famosi, forse perché dovevo salire su una barca. Come se non bastasse, passando davanti a uno sperone roccioso molto bello, Alessandro mi ha detto: "Che dici se la tua scena la andiamo a girare lì?". "Scusa, Alessandro" - gli ho risposto - "non mi posso arrampicare lassù!", e lui: "Ti sottovaluti", "Mi sottovaluto? Ma se sono un'ultra-settantenne!". Per fortuna ho trovato subito la frase magica: "A tua madre lo chiederesti di salire là sopra?". Sentendola, Siani è rimasto in silenzio e io mi sono salvata.

Antonio Catania

Di difetti non ne ho notato nemmeno uno, e quindi dirò che la sua qualità principale è l'abilità che ha di guidare il film nella direzione del suo genere di commedia, e in questo senso ci ha portato tutti sulla stessa strada, creando un'omogeneità che è andata a vantaggio del film, che ha una sceneggiatura solida e ben scritta. Infine ho apprezzato la sua signorilità. Alessandro è molto educato nella gestione degli attori.

Cristiana Capotondi

Alessandro ha nella sua migliore qualità il suo principale difetto. La sua migliore qualità è il fatto che riesce veramente a carpire ciò che accade. Ogni mattina, Anna Galiena ed io arrivavamo sul set preparatissime, perché la sera studiavamo insieme. Lui veniva da noi e faceva: "No, ma, aspetta, no, ma la vuoi proprio dire questa cosa?", "Beh, Ale, è scritta nel copione, non lo so, io sarei pronta a dirla", "Però aspetta un attimo"… e allora vai con le letture, si cazzeggia, arriva il gelatino, arriva questo, arriva quello, e dopo che lui ha costruito una dinamica bella tra gli attori e quindi ha creato l’habitat emotivo necessario alla buona riuscita della scena, si va sul set portando tutte quelle variazioni che la sua povera segretaria di edizione, che lo segue da 7 anni, ha annotato, e allora noi ci ritroviamo con 12 diverse versioni del copione e non possiamo non dirgli: "Ma scusa, ma quale delle 12 stiamo facendo?". Tutto questo per un attore è certamente bello, perché lo fa partecipare al processo creativo e, quindi, è una chiamata alle armi (e alla responsabilità) per tutti. Però c'è anche il rovescio della medaglia, perché l'attore che si aggancia al copione come se fosse un'armatura si sente destabilizzato, anche se, in fondo, è un metodo di lavoro liberatorio, che ci ha fatto pensare di essere una sorta di compagnia teatrale itinerante in cui era importante il contributo di ognuno.

Dino Abbrescia

Alessandro è un regista molto attento ai suoi attori. Ogni mattina, viene a salutarti e ti chiede: "Come stai? A casa tutto bene? Dormi la notte?". Mi ha colpito questo suo modo di fare, e poi il lavoro sull'improvvisazione mi ha davvero appassionato. Adoro improvvisare, il problema è che Alessandro praticamente non prova. Quindi gli dicevo: "Vabbé, allora dico così, ma proviamo?", e lui: "Ma vattinne" ,"Ho capito Alessandro, ma io voglio capire, ti voglio dare il la", "Non ti preoccupare, facciamolo!", e quindi molte cose le abbiamo fatte e basta, e perciò adesso, siccome il film non l'ho visto, mi domando come sia venuto. Sono molto molto curioso, speriamo bene.

Sergio Friscia

Non potevo avere un compagno di giochi migliore di Alessandro, perché io nasco e cresco esattamente con questa testa meravigliosa che mi suggerisce: "Andiamo, cazzeggiamo, divertiamoci, non proviamo, quello che viene viene, secondo me anche buona la prima". Quindi ci siamo divertiti tanto ed era una goduria ogni giorno arrivare sul set e dire: "Ho pensato che…", "Ma sì, ma allora facciamo come suggerisci tu". Dirò una cosa smielata, che però è la verità: Alessandro ha un grande cuore e non è da tutti nel nostro ambiente. Alessandro ha una profonda sensibilità, sa leggere nel cuore e nella testa degli attori con cui lavora, riuscendo a tirare fuori il meglio da ognuno di loro. Nel caso di questo film, ci è riuscito alla grande con tutti, ed è stato anche psicologo. Io credo che questo lavoro possa farlo solo chi ha una forte sensibilità. Passando al difetto, siccome eravamo una comitiva itinerante, la sera andavamo a cena tutti insieme, e purtroppo non sono riuscito a trascinare Alessandro nel vortice della "scarpetta" o "pane guazzato", perché non mangia come vorrei. In Sicilia, dove il cibo è ottimo, molte cose se l'è perse.

Alessandro Siani salverà la commedia?

Il nostro cinema ha sempre avuto il suo cavallo di battaglia nella commedia in tutte le sue forme. Recentemente, però, i film da ridere li vanno a vedere in pochi, e sembra che alcuni sottogeneri, ad esempio il cinepanettone, abbiano ormai fatto il loro tempo. Nell'articolo dedicato ad Alessandro Siani che parla di Succede anche nelle migliori famiglie, l’attore e regista ha parlato diffusamente dello stato attuale della commedia e delle insidie del politicamente corretto. Il regista ha provato a rilanciare il genere attraverso il ritmo incalzante e la brevità, e tanto Antonio Catania quanto Anna Galiena sono convinti che per merito del suo cinema, in particolare grazie ai sentimenti e a temi attuali e nello stesso tempo universali, il film da ridere risorgerà e magari sarà più vicino alla commedia all'italiana che alla farsa goliardica e nazional popolare.



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